LA DISINFORMAZIA

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2011 23:24
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Post: 812
Città: MILANO
Età: 65
Sesso: Maschile
02/03/2011 09:31

Re: Re: Re:
Hybrid1973, 02/03/2011 8.21:


SI'
io sono sicuro che dietro i miei messaggi ci sono io che è lo stesso io che si manifesta a 4 occhi davanti a una persona in carne ed ossa.



Anche se lo scrivi maiuscolo, ciò sarà sufficiente a motivare la tua sicurezza, ma non quella di tutti.
Se tu sei sicuro della tua identità e coerenza è una bella cosa, ma sicuramente non è presupposto, se la tua non identificabilità è totale del fatto che anche gli altri possano o debbano condividere il tuo invidiabile e commendevole status.
La tua libertà di dire tutto quello che vuoi deve essere totale, come totale deve essere la possibilità di chi dialoga con te di chiamarti ad assumerti la piena responsabilità di quello che scrivi.
Non mi sembra un concetto difficile da comprendere, ma mi sembra l'unico serio presupposto per una discussione civile.
E siccome, aderendo a un forum, un atto di fiducia e di delega di legalità a chi lo amministra bisogna pur farlo, è giusto che gli amministratori, e chi se no?, abbiano il diritto-dovere di chiedere di identificarti in qualunque momento che loro ritengano opportuno, salvo tenere riservata tale identificazione, non rendendola pubblica, la tua identità finchè le modalità della discussione non ne rendano doverosa la comunicazione.


Hybrid1973, 02/03/2011 8.21:


Tornando a noi, la questione è la buona educazione: nel web come in tv ci sono persone che anche mostrando dati anagrafici e volti, si comportano proprio da str...i e non pèrdono nessuna opportunità per azzerare l'interlocutore magari anche con la satira - che si sà è un'arma e non tutti la sanno usare o sanno difendersi da essa.



Per quanto mi riguarda io ho sempre firmato quello che scrivo, anche quando ho fatto della satira.
Quindi ho messo tutti coloro che si ritengano illegittimamente offesi nella condizione di chiamarmi a rispondere legalmente di quello che ho postato, ma anche i moderatori nella condizione di chiamare una persona di cui conoscono l'identità a rispondere della sua educazione.
Lo so che, per chi coltiva l'utopia di una libertà assoluta e totale e vuole continuare non a usare, ma ad abusare di questo mezzo la soluzione che io propongo è scomoda, ma io, rendendomi identificabile, ho rispettato anche la libertà altrui non solo di chiamarmi legalmente a rispondere di quello che affermo, ma anche di giudicare i miei post, anche solo attribuendo le eventuali incoerenze, brutte figure o cadute di stile imputandole alla mia persona e alla mia faccia.
Ed è per garantire civili discussioni e una adeguata libertà per tutti, e non una assoluta solo per gli anonimi che sono convinto di attribuire alla discrezione ed al giudizio dei moderatori il diritto-dovere di intervenire allorquando l'anonimato divenga concretamente incompatibile con le modalità della discussione medesima. E non mi si venga a dire che la soluzione di tale problema è il ban perchè troppo spesso nella sua radicalità il ban medesimo è stato brandito come censorio.
Io invece non voglio che nessuno venga censurato, se non vi sono motivi gravissimi, desidero solo che, se i toni si alzano, come è anche legittimo, ognuno debba assumersi la responsabilità di quello che posta.
Bisognerebbe chiedersi perchè tanti soggetti sono così refrattari ad assumersi la piena responsabilità di quello che scrivono...
Carpeoro


[Modificato da carpeoro 02/03/2011 09:33]
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