00 29/04/2009 13:05
Qualche domanda al misterioso interlocutore di N. Duper
Salve a tutti, eccomi al mio primo post.
Ho letto quanto pubblicato sul sito w56.duper.org/ e mi sono posto qualche domanda che vorrei fare al Mister X... ops, volevo dire Mister W, ma che comunque voglio condividere con voi. Fatemi sapere se siete d'accordo con me oppure no.

Dunque, nel testo si dice che gli 'amici' rispettano infinitamente la volontà dell persone. La cosa secondo me è in contrasto con il discorso del giuramento solenne di fedeltà reciproca. Se ad esempio io rispetto toalmente la tua volontà, intesa come anche volontà di cambiare mille volte idee e decisioni, perché ti devo vincolare a me con un giuramento atto ad assicurarmi un tuo comportamento? Un membro del gruppo terrestre era vincolato in qualche modo dopo aver giurato? Se un membro del gruppo terrestre avesse voluto fare 'marcia indietro' dopo il giuramento, sarebbe stato rispettato oppure avrebbe subìto dell ripercussioni? Inoltre se gli 'amici' avevano la capacità di 'sentire' il vero stato d'animo, i pensieri dei terrestri, a che scopo far giurare? Non sarebbero bastati dialoghi, ragionamenti (la maieutica descritta nel libro srcitto deal'Ing. Breccia), ripresi più volte nel tempo, per intendersi e raggiungere una unità di intenti (verificabile telepaticamente)?

Se il vero scopo della presenza degli 'amici' non è studiarci ma aiutarci, sostenerci, come fanno a fare ciò se in partenza si rendono vulnerabili al pari nostro assoggettandosi alle leggi dei nostri piani sottili? Chi vuole aiutare deve necessariamente avere sempre e comunque una 'marcia in più' per intervenire in extremis ed evitare l'irreparabile. Se ad esempio il mio nipotino di 3 anni, nonstante io gli dica ripetutamente ed amorevolmente di non toccare la presa della corrente elettrica, non mi ascolta e rimane folgorato, perché contestualmente dovrei ammazzarmi anch'io?  Oviamente nell'esempio faccio volutamente riferimento ad un evento fatale ed irrimediabile. Insomma, questo 'valore aggiunto' della sofferenza dell'extraterreste mi sembra ininfluente al fine della comprensione da parte del terrestre del vero scopo della 'loro' presenza, ovvero indicare quale direzione prendere per una via trascendentale. Abbiamo già un esempio eclatante. Duemila anni fa qualcuno fece per tre anni solo del bene, coloro che vissero minuto dopo minuto accanto a Lui , videro ripetutamente sotto i loro occhi tanti prodigi ed ascoltarono tanti saggi insegnamenti; eppure lo tradirono, lo rinnegarono ripetutamente ecc. La storia ci insegna che l'uomo, o sopra una lettiga o sopra uno shuttle, è sempre lo stesso perché la sua naturale 'vocazione all'errore' è sempre la stessa. I W56 consapevoli di ciò perché oggi dovrebbero ricominciare tutto con altre persone? Per cominciare una cosa che, presto o tardi, finirebbe sicuramente ed irrimediabilmente nello stesso modo? Cosa pensano di offrirci i W56 di più rispetto agli insegnamenti delle varie religioni e filosofie di tutto il mondo?

Verso la fine del documento Mister 'W' sostiene che i collaboratori terrestri degli Amici ed i collaboratori terrestri di popoli nemici degli 'amici' sono in lotta fra di loro ogni giorno. La domanda è: gli ufologi (ma includiamo anche ufomani ed alienomani per par condicio) ignari di quanto accade fuori dalla loro 'cameretta' dove giocano con i pupazzetti dei grigi ed i modellini dei dischi volanti ( ops! non volevo fare polemica!) sono da considerare, per dirla con le parole del Col. Philip Corso, solo degli 'utili idioti'? Perché Mister W ha deciso di condividere le sue esperienze con un mondo 'avvelenato' e controverso come quello dell'ufologia?

Saluti a tutti