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Ufologia nel passato

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    Alfredo_Benni
    Post: 6.057
    Città: MILANO
    Età: 56
    Sesso: Maschile
    00 05/07/2008 15:06
    Quali sono e quanti sono i casi di ufologia riconducibii al passato ? E' vero che gli UFO ci hanno visitato anche nel passato ?
    Alfredo Benni - Consigliere Nazionale
    Coordinatore CUN Lombardia

    Mai litigare con uno stupido. Un passante potrebbe non capire la differenza tra te e lui.

    www.cun-veneto.it - http://cunnetwork.freeforumzone.leonardo.it/
    "Procediamo a zig zag verso un futuro luminoso (Mao Tsetung)"
  • ufologo 555
    00 19/07/2008 12:32
    2000 a. C. DISTRUZIONE ATOMICA!

    Dovreste prendere visione del volume ( ormai introvabile ) scritto da Ettore Vincenti e tradotto ( dal Sanscrito ) da David W. Davenport: " 2000 a.C. : Distruzione Atomica"
    Sono spiegati punto per punto, tradotti dal sanscrito appunto, cosa erano e come volavano i Vimanas...
    Certamente non posso farlo io, sarebbe troppo lungo! Ma c'è chi descrive a quei tempi, chi volava su di essi, e come facevano a volare...
    Ed una cosa risulta estremamente chiara: chi ha scritto il Vimanyka-Shastra ha visto veramente Macchine Volanti, e le ha viste abbastanza a lungo per descriverle con ragionevole precisione!
    Chi si accinge a compiere un falso, si serve di tutte le nozioni tecniche che ha a disposizione, allo scopo di renderlo più verosimile, e si limita ad esasperare fino all'iperbole le capacità e le possibilità dei velivoli esistenti, pur mantendone intatte le caratteristiche generali.
    Cosa farebbe invece il nostro "falsario"? Descrive minuziosamente Velivoli che, date le cognizioni del tempo non potevano assolutamente alzarsi dal suolo, veicoli praticamente privi di ali, dalla forma apparentemente per nulla aerodinamica; progettazioni...antiscientifiche, allora!
    Dove avrebbe pescato quindi tutte le cognizioni tecniche descritte, 2000 anni prima di Cristo, colui che ha scritto in tutti i particolari sia le esplosioni atomiche avvenute nella Valle dell'Indo
    avvenute in sette città di cui si può vedere oggi solo Mohenjo-Daro ( letteralmente : luogo di morte ), prima chiamata: Suvarnaka Lanka ?

    Vediamo di proporre un sunto, spero più dettagliato possibile:

    David w, Davenport, un inglese, ma nato in India, esperto di Sanscrito e di tradizioni indiane, sembra oggi rinverdire le esperienze di Schliemann e dei suoi rapporti con l'archeologia ortodossa.
    David, dunque ha approfondito lo studio dei testi Vedici, partendo dal presupposto, tutto indiano, che quanto dicono i manoscritti non deve essere interpretato in chiave simbolico-mitologica, ma storica.
    David tornò in occidente con le prove di un 'ESPLOSIONE ATOMICA nell'Antichità!
    I reperti raccolti nella zona ritenuta l'epicentro della deflagrazione a Mohenjo-Daro ( luogo di morte, oggi ), una volta: Suvarnaka-Lanka, sono stati sottoposti a rigorose analisi da parte degli esperti del C.N.R. Con risultati imprevedibili per tutti, tranne che per David.
    Gli oggetti riportati ( bracciali, anfore, bronzi, pietre ) appaiono come fusi, vetrificati, per effetto di un calore dell'ordine di circa 1500°, cui è seguito un brusco raffreddamento, in una frazione di secondo!
    Nessun evento o calamità naturale poteva condurre a risultati del genere, ne eruzioni vulcaniche, ne meteoriti, ne alluvioni, ne terremoti ( esiste ancora un pozzo funzionante ), ne tanto meno battaglie convenzionali nelle quali fossero impiegati armamenti dell'epoca.
    “ Un'esplosione atomica non è poi cosa tanto sorprendente” sostiene Davenport.
    “ I testi Vedici parlano di mezzi aerei ( i famosi Vimanas ) e di armi sofisticate quali soltanto oggi potremo immaginare. Dal che si deduce che CHI impiegava una tale tecnologia era in grado di servirsi di energie di tipo Atomico”.
    E' un ragionamento che non fa una grinza. Infatti non è pensabile che Valmiki, autore del Ramayana, e gli altri più o meno sconosciuti estensori dei testi Vedici possedessero una fantasia così sbrigliata da poter immaginare missili teleguidati, armi chimiche, batteriologiche e via dicendo, quando le armi impiegate in quel tempo erano soltanto archi, frecce e lance!
    E quando nel Ramayana si parla di queste armi non le confonde davvero con esplosioni atomiche e missili, basta controllare i lvolume di David Davenport.
    Senza dubbio altrettanto sorprendente è il fatto che nel 2000 a. C. ci fossero Astronavi che solcavano in lungo ed in largo i cieli del nostro pianeta!
    I manoscritti le chiamano “Vimanas”, vocabolo che significa letteralmente “uccello artificiale abitato”. Nel Ramayana si parla diffusamente di uno di essi, il “Pushpaka-Vimana”, in dotazione al re di Lanka, Ravana Dashagriva, che se ne era impadronito come trofeo dopo aver usurpato il trono al fratello Dhanada.
    Quando, dopo un'aspra lotta, Rama conquistò Lanka per liberare Sita, la sua sposa, rapita dal perfido Ravana, il Pushpaka-Vimana fu catturato come bottino di guerra e servì al vincitore per tornarsene in volo nella città paterna di Ayodhya.
    Tutto questo per dire che il viaggio aereo di circa 2000 Km e la descrizione che Rama fa a Sita del territorio sorvolato con i nomi dei fiumi, dei laghi delle città, è uno dei brani più interessanti del Ramayana. Ci si può ragionevolmente domandare come facesse il suo autore a descrivere il cielo buio, di giorno, nel sorvolare la vasta regione dall'alto e conoscere la giusta rotta...
    I casi sono tre: o Valmiki si è inventato tutto, il che è improbabile, o aveva avuto una reale esperienza di volo, oppure aveva a disposizione precise carte geografiche.
    A parte le difficoltà obiettive a rispondere ad interrogativi del genere, l'enigma delle Astronavi della preistoria si complicano quando ai poemi epici, che parlano dei Vimanas, si aggiunga un altro manoscritto Sanscrito: il Vymanika Shastra, che è un vero e proprio manuale aeronautico!
    L'incredibile non è tanto il fatto che anche in questo testo si disserti di vari tipi di velivoli, quanto il fatto che in esso siano descritti i loro piani tecnici, sia pure con l'approssimazione con la quale oggi un profano interessato alla NASA descriverebbe i piani dell'”Apollo” o del “Viking!
    Maharashi Bharadwja, autore del Vymanika, concentra in poco più di un centinaio di pagine, istruzioni per i piloti, indicazioni sulla loro alimentazione a bordo, chiarimenti sul tipo di metalli, descrizioni di tre tipi di Vimanas e delle loro più sofisticate apparecchiature!
    Nel libro di Davenport è descritto lo sforzo dell'autore, che non era un tecnico, di essere il più possibile chiaro e preciso.
    Con tutto ciò appare comunque evidente che colui che ha scritto il Vymanika Shastra ha visto REALMENTE le Astronavi ; le ha viste abbastanza a lungo per descriverle, probabilmente è anche salito a bordo ed ha parlato molto con i piloti...
    No vi è paragone fra dovizia d'informazioni che questo testo fornisce e le scarne descrizioni del Ramyana, del Mahabaharata e di altri testi Vedici.
    Va fatta un'altra considerazione. Se i testi sono autentici ( come ci assicura davenport, in base alle prove raccolte ), se è stato compilato realmente circa una ventina di secoli fa ( e come ci assicura lo scopritore, Joser, direttore dell'International Accademy of Sanskrit Research di Mysore ) ci troviamo di fronte ad un documento la cui importanza è difficilmente misurabile!
    Anzi, è probabile che, se esaminato con cura e mente scevra di pregiudizi da un'equipe di scienziati, possa fornire informazioni tali da far fare un balzo in avanti alla nostra tecnologia!
    Per ultimo ho lasciato l'interrogativo più affascinante dell'intera vicenda: CHI PILOTAVA I VIMANAS ?
    Il Ramayana ed il Mahabharata sono chiari in proposito: NESSUNO dell'epoca Vedica, sia ariano che dravidico, era in grado di pilotare quelle Astronavi.
    David non ebbe dubbi.” EXTRATERRESTRI “ dice “ nella Valle dell'Indo. Almeno fino al 300 a.C., doveva essercene un buon numero. Probabilmente il LORO scopo era quello dello sfruttamento di giacimenti metalliferi per il quale utilizzavano manodopera del posto.
    Quanto poi ai loro interventi diretti nelle guerricciole tra gli indigeni “ dice sempre Davenport “ si può ipotizzare che l'uso della Loro sofisticata tecnologia militare voleva significare la Loro capacità di porre fine qa qualsiasi bega che disturbasse il quieto svolgimento del Loro programma.
    Quando in seguito il Loro programma di ricerche e di sfruttamento si è concluso, se ne sono andati, lasciando che il Loro ricordo impresso nella memoria degli indigeni, che a loro volta lo tramandarono ai loro discendenti sotto forma di racconti che, con il passare del tempo, si deformarono sempre più trasformandosi in “miti” e “leggende”.
    Qui, Davanport, si raffigura questi Esseri abbastanza simili alla nostra Era, dato il loro comportamento!
    Comunque, il fatto che 4000 anni fa, nel cielo della Valle dell'Indo sia avvenuta un'esplosione Atomica di potenza tale da distruggere una popolosa città di circa tremila abitanti ( che furono persino avvisati di abbandonare il luogo, infatti furono trovati una dozzina di cadaveri calcificati come ad Hiroshima ) , chiamata a quei tempi Suvarnaka-Lanka, ed ora Mohenjo-Daro ( luogo di morte, dove tuttora gli indigeni si rifiutano di andare,anche mio fratello me l'ha più volte confermato ) e cancellare una civiltà ricca ed evoluta, non è notizia che un occidentale positivista possa tranquillamente accettare come dato storico incontrovertibile...
    Un archeologo tradizionalista non la prenderebbe neppure in considerazione! E se qualcuno insistesse portando alcune prove quali la zona individuata dell'epicentro dell'esplosione ( con i muri delle abitazioni che degradano fino a pochi cm. d'altezza a causa dell'onda d'urto avvenuta in quota, proprio come si farebbe ora per la massima distruzione, sull'epicentro ) ed i testi Sanscriti che descrivono la catastrofe nei minimi dettagli, compreso il lampo accecante, il succitato archeologo , guardando l'interlocutore con un misto di ribrezzo e di compatimento, obietterebbe che la storia è un insieme di fatti accertati e non un campionario di invenzioni poetiche e mitologiche.
    Ma per noi i fatti sono questi:
    1) Mohenjodaro, fiorente e popolosa città in riva all'Indo è “morta” improvvisamente in un'epoca imprecisata che gli archeologi hanno fissato entro limiti massimi del 1700-2500 a.C.

    2) Nelle sue strade, sono stati rinvenuti 44 scheletri, 43 dei quali risalenti al momento della fine della città. Il 44° è invece vecchio di pochi secoli fa e quindi non ci interessa.

    3) Le posizioni in cui sono stati trovati gli scheletri denunciano una morte improvvisa, ma senza segni di ferite d'arma bianca.
    4) Gli scheletri portano evidenti segni di calcinazione.

    5) La posizione in cui sono stati trovati , fa ritenere che le persone non si aspettassero di morire!

    6) Gli scheletri sono stati rinvenuti in una fascia semicircolare della città.

    7) Durante gli scavi sono state rinvenute pochissime armi.

    8) Sui ruderi della città sono state rilevate tracce di vasti incendi che hanno interessato soprattutto i piani più alti.

    9) Almeno uno dei pozzi della città è ancora attivo.

    10) I ruderi sono di altezze diverse. Collegandone le cime con una linea ideale si ottiene una retta che degrada verso il lato Sud-Sud-Ovest della città.

    11) Nel punto in cui questa retta ideale si congiunge al terreno, il suolo è ricpoerto , per una larga zona, di frammenti d'argilla fusi e vetrificati.

    12) Questi frammenti sono stati esposti, per un brevissimo periodo, ad un calore di migliaia di gradi.

    13) La maggioranza delle case sono state trovate prive delle suppellettili, come se la popolazione avesse EVACUATO la città...

    Questi tredici punti essenziali rappresentano altrettanti fatti incontrovertibili, che chiunque può controllare con relativa facilità.
    Viste , a grandi linee, le caratteristiche della scomparsa di questa città, resta l'ipotesi che gli eroi e gli dei descritti nei testi Vedici, siano in realtà EXTRATERRESTRI.
    E' un'ipotesi che si fa fatica ad accettare, perché sotto sotto, emotivamente , siamo ancora...tolemaici!

    La storia è così, come l'ho sommariamente raccontata.
    Purtroppo il libro non si trova più, però, in qualche bancarella...
    E' spiegato per filo e per segno tutto, lo presentarono, quando fu edito, anche al Tg2, mi ricordo; solo che gli autori sono deceduti tutt'e due, purtroppo, e sembra essere questo il problema per la riedizione.
    Mio fratello che è archeologo, mi ha detto, quando andò da quelle parti per suoi studi, che in effetti si ricordava del pozzo ancora attivo e delle migliaia di pietruzze a forma di palline, tipo lapilli, cioè, bollite! Ma non diede troppa importanza alla cosa; invece era fondamentale! ( insieme ai vasi contorti dalla fusione repentina ), quando gli feci leggere la cosa , da buon archeologo ortodosso, rimase perplesso! Avrebbe dovuto ammettere la PRESENZA di Astronavi Extraterrestri!
  • AlessandroCacciatore
    00 19/07/2008 13:36
    Io mi occupo il più delle volte dell'Ufologia moderna, ma mi sono trovato a studiare svariate volte Clipeologia e Paleoastronautica. Riprendendo come base svariate segnalazioni di UFO nella Storia, ho riprodotto basandomi già su altri scritti, un articolo sugli "UFO del passato".

    AVVISTAMENTI UFO NEL PASSATO
    a cura di Alessandro Cacciatore

    “Nel corso della storia non sono stati pochi gli avvistamenti di misteriosi fenomeni celesti. Riporto una raccolta di varie testimonianze, attestando che il fenomeno non è solo un problema della nostra era, ma affonda le sue radici nel passato”.

    Iniziamo con un oggetto molto famoso nel campo sia Clipeologico che Paleoastronautico. Stò parlando del famoso papiro tulli, che si é protratta per anni e che ha interessato studiosi di tutto il mondo.
    La storia riguarda un papiro egizio che, nel 1934, fu individuato nel negozio di un antiquario, dal professor Alberto Tulli (allora direttore del Pontificio Museo Egizio Vaticano), durante un suo viaggio di studio, in Egitto, effettuato con il fratello Monsignor Augusto Tulli. In quel famoso testo, si può notare un probabile avvistamento che ci fu durante l’epoca egiziana. Protagonisti della vicenda il Faraone Thuthmosis III (1504-1450, circa a. C.) e molti suoi sudditi. Dallo studio del professore Solas Boncompagni, portò la traduzione in italiano del famoso testo geroglifico. Sempre da uno studio condotto dal professor Solas Boncompagni, in una scena tratta dal “Libro dei Morti”, nella riproduzione del “Papiro di Torino”, si possono osservare chiaramente in cielo tre corpi volanti di forma circolare. La scena presenta una imbarcazione con offerte.
    Nel “Libro dei Morti” la descrizione, che fa parte del Capitolo CX, conclude:
    “Io approdo al momento (…) sulla Terra, all’epoca stabilita, secondo tutti gli scritti della Terra, da quando la Terra è esistita e secondo quanto ordinato da (…) venerabile”. Dall’enigmatico papiro tulli, passiamo ora ad una raccolta di testimonianze, che attestano avvistamenti di probabili aerei anomali nel passato.

    TITO LIVIO, nella sua “Storia di Roma”, riporta le testimonianze di oggetti a forma di scudi circolari che volavano nel cielo e che erano stati visti sopra molte città dell’Impero; aggiunge anche che il secondo re di Roma, Numa Pompilio, fu testimone personale della caduta dal cielo di uno di questi “scudi volanti” e che lo avesse annoverato tra gli oggetti di culto delle pratiche religiose che stava promuovendo.

    CICERONE, nel suo “De Divinatione”, nel Capitolo 43, parla di quando “…il sole splendette nella notte, con grandi rumori nel cielo e il cielo sembrava esplodere e stupefacenti sfere vi apparvero…”.

    PLINIO IL VECCHIO, nelle “Historiae Naturales”, nei capitoli 25 e 36, racconta di “Clipeus Ardens” visti sfrecciare nel cielo dell’antica Roma.

    GIULIO OSSEQUENTE, nel “De Prodigiis” narra di avvistamenti, effettuati sia di giorno che di notte, riguardanti “Scudi di fuoco”, “torce”, “più soli”, più lune”, “ruote luminose” ecc., apparsi su Roma e su altri luoghi. Dal “De Prodigiis”, il disegno di due Soli che apparvero su Alba nel 204 a. C. Esiste la cronaca di identici avvistamenti anche nelle opere di Plutarco, Eschilo e Valerio Massimo.

    Nel suo trattato di scienze naturali, Seneca racconta, con numerose osservazioni, di inspiegabili “travi luminose” che comparivano all’improvviso nei cieli delle città antiche. Le “travi” rimanevano immobili per giorni, per poi sparire all’improvviso, così come erano arrivate.

    SENOFONTE, nel suo “Anabasi”, fa una classifica degli oggetti volanti avvistati in base alla loro forma; li descrive nelle forme a conchiglia, piatti, a campana, triangolari.

    CORRADO LYCHOSTENE, nel suo libro “Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon”, stampato a Basilea nell’anno 1557, ci descrive gli avvistamenti di oggetti strani che solcavano il cielo nel Medio Evo e nel Rinascimento.
    Oltre a croci greche e cristiane, nel libro si descrive il passaggio nel cielo d’Arabia, nell’anno 1479, di un oggetto definito “trave”. Accanto alla notizia è stampato anche il disegno di tale “trave”, che è identica ad un moderno missile.

    Nel 1290, un enorme oggetto circolare di colore argenteo sorvolò lentamente l’Abbazia benedettina di Amplefort, in Inghilterra, sotto gli occhi terrorizzati dei monaci che interruppero le loro preghiere già iniziate nella cappella, per accorrere a vedere il prodigio.

    BENVENUTO CELLINI, (1500-1571) nella sua autobiografia descrive lo strano fenomeno di cui fu testimone lui stesso assieme a un suo compagno di viaggio. I due stavano ritornando da Roma, a cavallo, verso Firenze, quando giunsero su una collina da cui si vedeva la città. Poterono così vedere una enorme “trave luminosa” stagliarsi nel cielo sopra Firenze.

    Gli abitanti di Norimberga, il 14 aprile 1561, furono testimoni di un fenomeno inspiegabile. Nel cielo della città comparvero numerosissimi oggetti cilindrici che rimasero immobili, in alto. Subito dopo, dall’interno degli oggetti cilindrici uscirono moltissimi altri oggetti, a forma di sfera e di disco, che si misero a compiere evoluzioni nel cielo.

    Nel cielo di Basilea, in Svizzera, il 7 agosto 1566, apparvero numerosi oggetti di forma sferica e di colore chiaro e scuro. Gli oggetti si affrontarono in una specie di combattimento aereo, davanti agli abitanti della città che, con lo sguardo rivolto al cielo, osservavano la scena.

    Il sole ora tramontava e vennero dense tenebre, ed ecco una fornace fumante ed una torcia ardente passare in mezzo alle parti. (Genesi, XV 17-18 ).

    Fonti:
    Noi e gli extraterrestri - Eufemio Del Buono
    Il libro dei prodigi - Solas Boncompagni
  • ufologo 555
    00 20/07/2008 13:42
    Bene, Alessandro Cacciatore, così facciamo un po per uno...
    Ora vorrei cambiare...zona!



    DA UN ESTRATTO DELL'OSSERVATORIO DI MONTE MARIO ( ROMA )

    Durante gli ultimi 200 anni si sono osservati, casualmente, durante lo studio del nostro Satellite per mezzo di telescopi, Strani fenomeni, come CHIAZZE LUCENTI, PUNTI LUMINOSI,
    LUCI INTERMITTENTI, OGGETTI IN PROSSIMITA' della Luna,etc...
    Sono stati osservati a più riprese e studiati da nomi prestigiosi, come Herschell, Schroeder, Haas, Moore, Bareroft, Johnson, Wilckins e Tombaugh.
    Tali Fenomeni Lunari Transitori, come in seguito furono chiamati, se ne sono contati più di 600 !
    Vediamone alcuni:


    1824-11 Febbraio: fra le ore 05.00 e le ore a.m. si accende ad intermittenza UN ENORME FASCIO DI LUCE nella parte in ombra della Luna.
    Il fenomeno dura qualche minuto...


    1835-25 Dicembre: nel cratere "aristarcus" brilla UNA LUCE ROSSA vivissima come una stella. Tale fenomeno si ripeterà altre volte .


    1836-13 Febbraio: nella parte in ombra della Luna si osservano 2 STRISCIE PARALLELE DI LUCE tra le quali sono disposti simmetricamente MOLTI PUNTI LUMINOSI...


    1860-4 Maggio: il fondo del cratere "Linneo" cambia inspiegabilmente colore: diventa bianco; mentre si osservano MACCHIE DISTINTE E LUMINOSE al centro...


    1867-10 Giugno. nella regione lunare di "Sulpicious Gallus" appaiono 3 MACCHIE NERE dai contorni netti, visibilissime, che rimangono tali fino al 13.

    Quindi scompaiono...


    1870 -26 Settembre : si osserva il passaggio di'innanzi alla Luna di UN OGGETTO SCURO molto nitido, avente la forma di un'ellisse...


    1867-9 Aprile : MOLTI PUNTI LUMINOSI appaiono nella parte in ombra della Luna...


    1873 : il disco lunare è attraversato più volte da un GRAN NUMERO DI GLOBI LUCENTI...


    1874 : si fotografano 4 OGGETTI volanti in movimento fra la Terra e la Luna, mentre la loro sagoma si profila contro lo sfondo del Satellite di cui si effettuano ricerche.


    1874-24 Aprile : dalla superfice lunare OGGETTI DI ABBAGLIANTE SPLENDORE si staccano dirigendosi a gran velocità verso lo Spazio...


    1875-13 Luglio : UN RAGGIO LUMINOSO come il fascio di un titanico riflettore è proiettato nello Spazio dal bordo inferiore della Luna...


    1877-23 Novembre: sul fondo del cratere "Platone" si forma UN TRIANGOLO EQUILATERO LUMINOSO . Altri PUNTI BRILLANTI appaiono nelle zone circostanti, quindi si muovono convergendo verso il cratere, scomparendo poi nel TRIANGOLO...


    1822 : 2 TRIANGOLI SCURI appaiono sul bordo superiore della Luna che, muovendosi da due punti differenti, s'incontrano e scompaiono...


    1896-4 Aprile : la superfice lunare è attraversata nuovamente da UNA SCURA SAGOMA a forma di ellisse; la durata del passaggio è stata calcolata in 4"...

    1896-31 Luglio : UN CORPO SCURO di forma sferica attraversa il disco lunare...


    1912-27 Gennaio : l'Astronomo Harris, osservando la Luna, vede passare innanzi ad essa UN OGGETTO SCURO di dimensioni che egli giudica "enormi"...


    1915-13 gennaio :nella regione lunare di "Littrow" compaiono 7 PUNTI LUMINOSI che si dispongono in fila formando la letera greca "GAMMA".


    1917-20 Agosto : la Luna è attraversata per l'ennesima volta da un DISCO LUMINOSO...


    1919-12 Febbraio : nella regione lunare di "Funerius" si proietta UN ENORME FASCO LUMINOSO, perfettamente rettilineo, verso lo Spazio...


    1930 : in varie occasioni l'Astronomo Pickering, ha notato cambiamenti di colore e FORME SCURE SEMOVENTI nel cratere "Eratostene"...


    1950 : vari Astronomi inglesi del "gruppo Wilckins", scoprono decine di STRANE STRUTTURE BIANCHE A FORMA DI CONO dai riflessi opachi, alte circa 20 m. o più. i coni sono perfettamente regolari, a giudicare dalle loro ombre.
    Tali strutture vengono chiamate "DOMES".


    1954-8 novembre : presso l'orlo del cratere "Keplero" si osserva UN ROSSO BAGLIORE...


    1958- Novembre :per circa 30' si osserva UN ROSSO BAGLIORE sul fondo del cratere "Alphonsus".


    1969-16 Luglio : gli Astronauti della missione "Apollo-11" osservano, a metà percorso tra la Terra e la Luna, STRANI PUNTI LUMINOSI muoversi dentro il cratere "Aristarcus"...


    Queste sono alcune delle principali osservazioni in campo professionale. Sicuramente molte altre giacciono negli archivi...
    E chissà perché queste "anomalie" lunari, come vengono chiamate, non appaiono insieme alle altre cinquecento ufficialmente catalogate...
    Me le copiai molti anni fa, per fortuna! Non le ho più trovate da nessuna parte Ed i voli "Apollo" vennero indirizzati per quello che poterono, proprio in alcuni di quei luoghi...
  • AlessandroCacciatore
    00 20/07/2008 13:53
    Questo possiamo collegarlo benissimo all'ipotesi che sulla Luna c'è una gigantesca base aliena. Infatti studiando questa catalogazione non è difficile crederlo...Perchè sempre sulla Luna? Mi sembra evidente che lì c'è "qualcosa" e non è umano. [SM=g27991]
  • AlessandroCacciatore
    00 20/07/2008 14:28
    Molto interessante anche la fotografia fatta il 12 agosto 1883 dal professor. José Bonilla. Egli racconto' di una lunga formazione di oggetti opalescenti, che volavano tra il suo telescopio e il disco del sole. Dell'avvistamento scatto' quindi una foto che ritraeva un misterioso oggetto volante...Questa sarebbe quindi la prima foto scattata ad un UFO.

    La foto



    Altra foto interessante è quella scattata alle cosidette "airship" che alla fine del 1800 vennero avvistate in tutta la costa ovest degli Stati Uniti. Fu davvero un flap in piena regola, il primo della storia a quanto possiamo sapere.


    Ecco la foto. Un "airship" avvistato e fotografato nel 1871 nel New Hampshire.
  • ufologo 555
    00 20/07/2008 20:44
    Sensazionale: TROVATE DELLE ANTICHE CITTA' SULLA LUNA
    Non sono cose recenti ma...


    (del 5 Ottobre 2002)

    Traduzione di Carlo Thora

    La prova ragionevole della presenza di una civiltà aliena è stata rilevata inaspettatamente vicino a noi. Tuttavia, sembra che non siamo ancora pronti per accettarla. Abbiamo appena letto delle pubblicazioni che cercano di trovare una risposta alla seguente domanda: Siamo soli nell'universo? Contemporaneamente, la presenza di evidenti esseri alieni è stata rilevata vicino alla nostra casa, sulla Luna. Tuttavia, questa scoperta è stata classificata immediatamente come segreta, poiché è così incredibile che potrebbe anche scuotere i principi sociali esistenti, come riferisce il quotidiano russo "Vecherny Volgograd".

    Qui di seguito un estratto dall'addetto dell'Ufficio stampa: "Gli scienziati e gli ingegneri della NASA che partecipavano all'esplorazione di Marte e della Luna hanno riferito i risultati delle loro scoperte al Washington National Press Club il 21 marzo 1996. È stato annunciato per la prima volta che strutture e oggetti artificiali sono stati scoperti sulla Luna".

    Gli scienziati hanno parlato piuttosto cautamente ed evasivamente di questi oggetti, ad eccezione dell'avvistamento di un UFO. Essi hanno sempre citato che l'esistenza dei manufatti è possibile e hanno dichiarato che le informazioni erano ancora sotto studio e che i risultati ufficiali saranno pubblicati in seguito.

    All'incontro è stata citata anche la notizia che l'Unione Sovietica faceva uso di materiale fotografico in suo possesso che avrebbe provato la presenza di tale attività aliena sulla Luna. E, benché non fosse precisato di quale genere di attività si trattasse, migliaia di riprese fotografiche e video ottenute dalle missioni Apollo e dalla sonda spaziale Clementine mostravano molte parti della superficie lunare dove questa attività e le sue tracce erano perfettamente evidenti. I film e le fotografie video fatti da astronauti americani durante il programma Apollo sono stati mostrati nel corso dell'incontro. La gente era estremamente sorpresa perché questo materiale non era mai stato presentato al pubblico. Gli esperti della NASA hanno risposto: "Era difficile prevedere la reazione della gente all'idea che alcune creature aliene sono state o potrebbero essere ancora sulla Luna. Inoltre, c'erano alcune altre ragioni per questa cautela, visto che tutto questo andava oltre la volontà della NASA".
    Lo specialista di studi lunari Richard Hoagland sostiene che la NASA sta ancora provando ad alterare il materiale fotografico in suo possesso prima che esso sia diffuso nelle documentazioni pubbliche. Gli esperti fanno ritocchi durante la copiatura per il pubblico. Qualche investigatore, e Hoagland è tra loro, suppone che una specie di creature extraterrestri abbia utilizzato la Luna come una base durante la loro attività sulla Terra. Tali ipotesi sono confermate dalle leggende e dai miti delle varie nazioni del nostro pianeta.

    Le rovine delle città lunari si allungano per molti chilometri. Enormi cupole posate su massicci basamenti, numerose gallerie e altre costruzioni aliene portano gli scienziati a riconsiderare le loro opinioni sulla storia della Luna. Il quesito sul come si sia formata la Luna e su quali principi si basi la sua rotazione rimangono, per gli scienziati, ancora un grande problema da risolvere.

    Alcuni oggetti sulla superficie lunare, parzialmente distrutti, non possono essere catalogati come formazioni geologiche naturali, dato che essi mostrano una formazione complessa e una struttura geometrica. Nella parte superiore di Rima hadley, non lontano dal luogo dove l'Apollo15 era atterrato, è stata scoperta una costruzione circondata da un muro con la forma di una "D". Proprio in questo periodo, vari manufatti sono stati scoperti in 44 regioni lunari. Il "NASA Goddard Space Flight Center" e lo "Houston Planetary Institute" stanno indagando su queste aree. Misteriosi scavi a forma di terrapieno di roccia sono stati scoperti vicino al cratere Ticho. Gli scavi concentrici esagonali e l'entrata della galleria sul lato delle terrazze non possono essere i risultati di processi geologici naturali; al contrario, il loro aspetto è molto simile all'effetto delle aperture ottenute con le mine. Vicino al cratere Copernicus è stata scoperta una cupola trasparente che si innalza sopra il bordo del cratere. La cupola è insolita, visto che sembra emanare una luminescenza bianca e blu dall'interno.

    Un altro oggetto piuttosto insolito, che è insolito infatti anche per la Luna, è stato scoperto nella parte superiore dell'area Factory. Un disco di circa 50 metri di diametro si erge su un basamento squadrato, circondato da mura. Nell'immagine, vicina al rombo, possiamo anche vedere una feritoia oscura e arrotondata nella terra, che somiglia a un'entrata di un hangar sotterraneo. Esiste inoltre una zona rettangolare tra l'area Factory e il cratere Copernicus, della misura di metri 300 per 400.
    Gli astronauti dell'Apollo10 hanno scattato una fotografia (AS10-32-4822) di un oggetto della lunghezza di un miglio che è stato chiamato "Castle, Il Castello". L'oggetto ha un'altezza di 14 chilometri e getta un'ombra distinta sulla superficie lunare. Sembra che l'oggetto sia formato da numerose unità cilindriche e da una grande congiunzione che li unisce. La struttura porosa interna del "Castle" è visibile chiaramente in una delle immagini e dà l'impressione che alcune parti dell'oggetto siano trasparenti.

    Alla fine dell'incontro, dove erano presenti molti scienziati della NASA, quando Richard Hoagland ha richiesto, per la seconda volta, gli originali delle immagini riguardanti il "Castle", non è stata reperita alcuna immagine utile. Esse sono scomparse anche dall'elenco di immagini fatte dall'equipaggio dell'Apollo10. Nell'archivio della NASA sono state trovate solo le immagini approssimative dell'oggetto, che sfortunatamente non ne mostrano la struttura interna.

    Quando l'equipaggio dell'Apollo 12 atterrò sulla superficie lunare si accorse che lo sbarco era stato osservato da un oggetto piramidale mezzo trasparente. L'oggetto si muoveva solo pochi metri dalla superficie lunare e irradiava tutti i colori dell'arcobaleno contro il cielo nero. Nel 1969, quando il film sugli astronauti che si muovevano sulla superficie lunare del "Mare delle Tempeste" ha dimostrato questi fatti (gli astronauti videro gli strani oggetti, i "vetri striati" come vennero chiamati successivamente), la NASA ha infine capito a quali conseguenze tale genere di controllo potrebbe portare.

    L'astronauta Mitchell ha risposto in maniera efficacie alla domanda sulle sue sensazioni dopo il suo ritorno: "il mio collo mi duole ancora dato che ho dovuto girare costantemente la testa, perché là sentivamo di non essere soli. Non avevamo scelta se non pregare". Johnston, che ha lavorato all'Houston Space Center ed ha studiato le fotografie e il materiale video realizzato durante il programma Apollo, ha discusso sui manufatti con Richard Hoagland e ha affermato che la leadership della NASA era terribilmente infastidita, per dirla dolcemente, per il grande numero di oggetti anomali sulla Luna. È stato detto anche che i voli sulla Luna potrebbero essere messi sotto divieto. Gli investigatori sono particolarmente interessati alle strutture antiche che somigliano a città parzialmente distrutte. Le fotografie rivelano una geometria straordinariamente regolare di costruzioni allineate e rettangolari. Essi somigliano alle nostre città viste dall'altezza di 5-8 chilometri. Uno specialista del controllo delle missioni ha fatto commenti sulle immagini: "I nostri amici hanno osservato rovine di città lunari, piramidi trasparenti, cupole e il Dio sa che altro, che sembra essere attualmente nascosto nel profondo delle cassaforti della NASA, e tutto questo ricorda quando Robinson Crusoe ha incrociato improvvisamente le impronte di piedi nudi sulla sabbia della sua isola deserta ".

    Che cosa dicono i geologi e gli scienziati dopo avere studiato le immagini delle città lunari e degli altri oggetti anomali? Essi dicono che tali oggetti non possono essere formazioni naturali. "Dovremmo ammettere che essi sono artificiali, specialmente le cupole e le piramidi ". La prova ragionevole della manifestazione di una civiltà aliena che ha fatto inaspettatamente la sua comparsa vicino a noi. Non siamo pronti ad accettare questi fatti sul piano psicologico e per alcune persone sarà ancora più difficile crederci, ma queste sono cose vere nonostante tutto.
  • AlessandroCacciatore
    00 20/07/2008 21:34


    "...Nel Consolato di Gaio Mario e di Lucio Valerio... a Tarquinia... verso l'ora del tramonto del sole un corpo rotondo simile ad uno scudo fu visto passare rapidamente...".
    Così Giulio Ossequente riporta nel suo "Liber Prodigiorum", un avvenimento accaduto nel 98 a.C..
    È forse la "trabes ardens", visibile a destra, la "...gran trave di fuoco..." descritta dal Cellini?
    Sono, forse, oggetti simili al "clypeus ardens", in alto a sinistra, ad aver ispirato alcuni pittori del passato?



    "Sfera" con relativo "occupante", appartenente ad un affresco di Visoki Dekani, in Kosovo, databile al XIV secolo. Anche qui la raffigurazione pittorica rientra nell'ambito della tradizionale iconografia religiosa o ricorda qualche avvistamento di matrice meno... ortodossa?

    ù

    "Trabs ardens" in un'incisione, del 1463, di Hermann Schaden.
    Queste "Travi ardenti" e i "Clypei" osservati sin dall'antichità rientrano nell'ambito di una ancor poco nota fenomenologia atmosferica (fulmini globulari, particolari meteore, ecc.) oppure sono testimonianza del passaggio di Oggetti Volanti Non Identificati in... epoche non sospette?

    Queste sono solo alcune delle tantissime raffigurazioni che ci fanno capire che già dal passato più remoto esseri di altri mondi hanno visitato la nostra Terra.
  • ufologo 555
    00 21/09/2008 13:34
    Le "Plejadi, presenti ovunque...
    Naturalmente anche questa non è una prova di niente! Ma nel mosaico... Del resto le cose principali della storia dell'uomo sono state tutte tramandate a voce all'inizio; poi, possono anche essere giunte come miti o leggende... però...
    Comunque questo è un fatto che conoscevo da anni, e chissà...

    MONGOLIA,1920. Il protagnista fu un certo John Spencer, si dice fosse un trafficante di armi e stupefacenti (certo non uno che pensava alle stelle), e nei ritagli di tempo batteva moneta per proprio conto.
    Ad ogni modo non si sarebbe sentito più parlare di lui, se non avesse avuto la fortuna di svenire lungo un sentiero battuto dai monaci buddisti, che lo soccorsero misericordiosamente, lo portarono nella lamaseria dei Tuerin, lo curarono e lo rifocillarono.
    Il caso volle che fosse ospite del monastero, in quel periodo, un bianco di tutt'altra statura morale: il viaggiatore americano William Thompson, un onesto commerciante affascinato dal mondo lamaista da qualche mese ospite del convento.
    Thompson dovette "dipingere" con una preciptazione ed un entusiasmo alquanto eccessivi le meraviglie ed i tesori di Tuerin, se Spencer si diede a gironzolare nei dintorni, improvvisamente pervaso da enorme interesse per le meraviglie descritte dal suo connazionale.
    Un mattino l'avventuriero scoprì nei pressi della lamaseria una modesta scaletta di pietra dai gradini consumati dal tempo.
    Spinta una stretta porta di metallo, che si aprì senza difficoltà, si trovò in unaa stanza la cui pianta aveva la forma di un poligono, non si sa bene se a 12, 13 o più lati.
    Sulle varie pareti, Spencer, scorse strani disegni che gli risultarono incomprensibili. Dopo averli esaminati e riesaminati, gli parve di riconoscerne uno : rappresentava la Costellazione del Toro, che gli era famigliare per il semplice motivo che egli era nato "sotto" quel segno.
    Senza alcun particolare interese, o per accertarsi effettivamente del segno, l'uomo seguì con l'indice il tracciato e, giunto all'estremità di una linea, dove un'incisione rappresentava le Pleiadi (Spencer non sapeva neppure che esistessero; il punto venne identificato in seguito da William Thompson), vide, sbalordito, aprirsi la parete, dolcemente, senza rumore; al di là c'era buio...
    Spenceresitò qualche istante, poi la curosità lo vinse. Avanzò a tentoni nele tenebre; stava per rinunciare all'esplorazionequando scorse, lontano, una luminescenza verde...
    Non riuscì però a scoprire l'origine di quella strana luce, gli sembrò che "piovesse" dagli spigoli del soffitto. Ritenne superfluo approfondire la faccenda; gli bastò sapere che stava percorrendo una galeria stretta e solida.
    Il tunnel aveva parecchie diramazioni, e Spencer decise in ogni caso la destra: per lui una irezione valeva l'altra, e non voleva correre il rischio di smarrirsi.
    Ignorava naturalmente che quella era proprio la via indicata dalla raffigurazione delle Pleiadi, poste in alto a destra sulla parete che gli si era spalancata davanti!
    L'avventuriero giunse alla fine della strada, in una sala dove la luce verde splendeva più forte e più cruda. Lungo una parete erano allineate parecchie casse rettangolari (da 25 a 30, riferirà in seguito), che parevano sospese a circa mezzo metro dal pavimento... Spencer trascurò il fenomeno, forse attratto dal contetenuto delle casse...
    Vide subito che si trattava di... bare; ma la cosa anziché impressionarlo, lo spinse a congratularsi con se stesso, pensando ai tesori che potevano essere sepolti con i poveri estinti!

    Fu con soddifazione chesi accorse che i coperchi si potevano sollevare e con estrema facilità; così si diede a passare in rassegna i sarcofagi. Nei primi tre scoprì le salme di monaci, vestiti come quelli che lo avevano ospitato; nella quarta una donna dagli abiti maschili, tagliati almeno cinquant'anni prima; nella quinta un indiano indossante un mantello di seta rossa; nella sesta un uomo dal costume che egli giudicò risalente a l1700.
    Il nostro amico cominciò a rendersi conto di due cose:
    che i cadaveri erano in perfetto stato di conservazione e che appartenevano ad epoche diverse, più lontano a mano a mano che si avvicinava alla parete di fondo della sala. Nella terz'ultima cassa vi riposava un uomo avvolto in un lenzuolo bianco; nella penultima una donna di cui l'avventuriero non seppe stabilire l'origine.
    Dei monili sognati, non c'era la minima traccia. Spencer, irritato, solevò l'ultimo coperchio e rimase impietrito dallo stupore: nella bara giaceva un ESSERE vestito con una specie di maglia d'argento, che in luogo della testa aveva una palla, pure d'argento, con due buchi circolari al posto degli occhi ed una cosa ovale, un rilievo, piena di piccoli fori, al posto del naso. E non aveva bocca!
    Vincendo la sorpresa, Spencer, cercò di toccare quel corpo, ma cambiò subito idea: i grossi, tondi occhi del morto si spalancarono, sprigionando un raccapricciante bagliore verde...!
    L'avventuriero lasciò ricadere il coperchio e si precipitò , urlando, da dove era venuto. Ma quando tornò all'aperto ebbe un altro shock: sulla valle era calata la notte!
    "Debbo aver camminato per due o tre ore in tutto, non di più" dichiarerà in seguito. "Non è possibile che abbia perso la nozione del tempofino a tal punto, là dentro!"
    Rientrato al monastero, sconvolto, John Spencer raccontò la sua avventura a Thompson. Quest'ultimo non mostrò grande sorpresa, si limitò a rimproverarlo e che avrebbe riferito l'intera storia ai monaci.
    L'indomani, l'avventuriero venne chiamato dai monaci, quindi fu accompagnato da un Lama che lo accolse sorridendo, trattandolo con una benevolenza a cui Spencer non osava credere. "Mio povero amico - gli disse - "la febbre le ha giocato un gran brutto scherzo! Perché non ha atteso nemmeno di essere guarito, per visitare i nostri santi luoghi?"
    La cordialità del monaco incoraggiò Spencer a chiedere spiegazioni, ma il Lama rispose che non vi erano né labirinti, né cadaveri, laggiù; anzi, gli disse di seguirlo per tornare insieme a lui in quel posto.
    Insieme scesero nella bizzarra stanza, il prete sfiorò con le dita una parete che si aprì su una galleria; i due camminarono per non più di dieci minuti e giunsero ad una saletta occupata da una mensola simile ad una latare.
    Sulla mansola erano allineate molte piccole bare, lunghe non più di 12/13 cm. Il Lama le scoprì delicatamente una per una: contenevano figurine perfette, raffigranti le creature rinvenute da Spencer.
    "Ecco quello che ha visto in realtà" sorrise il monaco. "Sì, delle immagini di persone che hanno arricchito la terra con la loro grande sapienza, ed alle quali noi rendiamo onore. E' stata la febbre, amico mio, a farle credere di trovarsi davanti a dei veri sarcofagi.
    Spencer non osò replicare, avendo visto poi che erano premuniti di una prova forse fatta ad arte... Però non poté trattenersi dal domandare chi fosse il personaggio dalla testa rotonda, il primo della fila. "Un grande Maestro venuto DALLE STELLE..." rispose il Lama, ed indicò alcune linee tracciate sulla parete, contro cui era posto l'altare: ancora una volta si trattava della Costellazione del Toro, ancora una volta lo sguardo dell'avventuriero era indirizzato alle PLEIADI.
    Quando Spencer rivide Thompson, dichiarò di non nutrire alcun dubbio sulla realtà della sua avventura; "può darsi benissimo che io abbia avuto qualche linea di febbre - osservò - ma escludo nel modo più assoluto d'aver sognato o d'essere stato in preda al delirio... Ho persino il tacco d'una scarpa là dentro, mi sono graffiato le mani almeno una decina di volte nel primo tratto, tastando le pietre per cercare di scoprire la presenza di eventuali trabocchetti! Ho sfiorato la stoffa degli abiti di cui erano rivestite quelle salme, ho notato le loro vene in risalto, le loro rughe... E poi la lastra aperta da me accidentalmente, era situata a sinistra della porta d'ingresso, quella aperta dal Lama stava invece di fronte, leggermente spostata a destra..
    Il monaco ha tentato di convincermi mostrandomi una copia in miniatura di quanto avevo visto...!"
    John Spencer partì dal monastero una settimana dopo, e di lui non si seppe più nulla...
    William Thompson, però fece ritorno in America e narrò ad altri lo strano episodio (riportato anche dalla rivista "Adventure"), dicendosi persuaso che, le asserzioni dell'avventuriero corrispondevano a verità.
    "Ho veduto io stesso, nei conventi mongoli, corpi conservati intatti da secoli, forse da millenni" aggiunse, " ed ho sentito parlare più volte di UOMINI D'ARGENTO giunti dalle stelle..."
  • IvanCeci
    00 21/09/2008 13:58
    Re:
    OCCHIO A FARE IL COPIA E INCOLLA DA INTERNET....

    AlessandroCacciatore, 19/07/2008 13.36:


    SENOFONTE, nel suo “Anabasi”, fa una classifica degli oggetti volanti avvistati in base alla loro forma; li descrive nelle forme a conchiglia, piatti, a campana, triangolari.


    Non esiste nell' Anabasi di Senofonte questo passo in cui si parla delle 'forme' degli UFO.

    AlessandroCacciatore, 20/07/2008 21.34:



    "Trabs ardens" in un'incisione, del 1463, di Hermann Schaden.
    Queste "Travi ardenti" e i "Clypei" osservati sin dall'antichità rientrano nell'ambito di una ancor poco nota fenomenologia atmosferica (fulmini globulari, particolari meteore, ecc.) oppure sono testimonianza del passaggio di Oggetti Volanti Non Identificati in... epoche non sospette?


    L'opera da cui è tratta questa incisione è la Cronaca di Norimberga (LIBER CHRONICARUM) di HARTMANN SCHEDEL (non Hermann Schaden) stampata nel 1493 (non nel 1463!)

    Ivan Ceci
    [Modificato da IvanCeci 21/09/2008 14:17]
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    zomas65
    Post: 707
    Città: MILANO
    Età: 59
    Sesso: Maschile
    00 21/09/2008 14:39
    vabbè, hai bragione, ma ufologo 555 e alessandro hanno fatto un bel lavoro!
    se oggi il copia incolla può non essere perfetto, comunque aiuta, dai, è un forum, mica nature!

    bravi ufologo 555 e alessandro!

    riguardo il papiro tulli, ho letto che sarebbe un falso: che mi dite in proposito?

    infine, ufo nel passato: ma della sterminata collezione di gianni settimo, che cosa si sa? chi la possiede?
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    Tardis
    Post: 185
    Sesso: Maschile
    00 01/02/2009 21:18
    Link
    Ciao per chi fosse interessato ho trovato un link al testo (credo solo una parte) di Giulio Ossequiente:

    www.liceotorelli.it/didattica/prodigi/ossequente.htm

    C'è sia la parte in latino che quella tradotta in italiano.

    Ecco un esempio dei "prodigi":

    A Capua fu visto il sole di notte. Nel Campo Stellato una parte dei montoni di un gregge fu uccisa da un fulmine. A Terracina nacquero tre gemelli. A Formia durante il giorno furono visti due soli. Il cielo bruciò. Un uomo fu bruciato da un raggio di luce uscito da uno specchio. A Gabi piovve latte. Nel Palatino parecchie costruzioni furono colpite dai fulmini. Nel tempio della Vittoria entrò un cigno e sfuggì dalle mani di chi voleva catturarlo. A Priverno una fanciulla nacque senza una mano. A Cefalonia si vide una tromba che suonava in cielo. Piovve terra. A causa di una violenta tempesta furono distrutte case e devastati campi. Spesso caddero dei fulmini. Durante la notte a Pesaro brillò una specie di sole. A Cere nacque un maiale con mani e piedi umani e fanciulli con quattro piedi e quattro mani. A Foro Esino una fiamma, uscita dalla bocca di un bue, non lo ferì.

    (Ti. Graccho M. Iuventio coss. - 163 a.C.)

    Ad Amiterno un bambino appena nato da una ancella disse "Ave!". Nel territorio perugino e in alcuni luoghi di Roma piovve latte. Tra le varie cose colpite da un fulmine, ad Atella quattro dita di un uomo furono tagliate come da una spada. Una moneta di argento si sciolse con il calore di un fulmine. Nel territorio di Trebula una donna sposata con un cittadino romano fu colpita da un fulmine ma sopravvisse. Nel cielo si sentì un rumore e si vide cadere una palla dal cielo. Piovve sangue. A Roma di giorno fu possibile vedere una fiamma che fluttuava nell'aria. Nel tempio dei Lari una fiamma entrò dal tetto e arrivò alla sommità della colonna senza far danno. Su proposta del console Cepione le giurie furono divise tra senatori e cavalieri. Le altre cose rimasero in pace.



    (Q. Servilio Caepione C. Atilio Serrano coss. - 106 a.C.)



    Un gufo fu visto fuori città. Una mucca parlò. A Tremula Mutusca fu trovata con il capo coperto una statua, che era a capo scoperto. A Nocera un olmo, rovesciato dal vento, si ristabilì eretto sulle radici di sua spontanea volontà. In Lucania piovve latte, a Luni sangue. A Rimini una cane parlò. Armi celesti furono viste combattere in un certo momento dall'est all'ovest e prevalse quella occidentale. In base al responso degli aruspici il popolo portò un'offerta a Cerere e a Proserpina. Ventisette vergini portarono i doni cantando. La Luna e una stella apparvero dall'ora terza all'ora settima durante il giorno. Il territorio vicino a Turi fu devastato dai fuggitivi e dai disertori. I Cimbri dopo aver oltrepassato le Alpi e aver devastato la Spagna si unirono ai Teutoni. Un lupo entrò a Roma. Alcuni avvoltoi furono colpiti e uccisi da un fulmine su una torre. All'ora terza ci fu un'eclissi. Uno sciame di api si stabilì davanti al tempio della Salute. Piovve latte sul Comizio. Nel Piceno furono visti tre soli. Nei campi di Volsini si vide una fiamma, spuntata dalla terra, toccare il cielo. In Lucania due agnelli nacquero con zampe equine; uno dei due aveva la testa di scimmia. Nei pressi di Tarquinia sgorgarono dalla terra fiumi di latte. In base al responso degli aruspici furono collocate due statue di legno armate e si tenne una supplicatio. In Macedonia i Traci furono sottomessi.



    (C. Mario C. Flavio coss. - 104 a.C.)





    A Tarquinia si vide una fiaccola ardente improvvisamente scendere. Al calare del Sole si vide un oggetto circolare simile a uno scudo dirigersi da ovest a est. Nel Piceno le abitazioni furono ridotte in rovine da un terremoto, mentre alcune rimasero inclinate nella loro sede sconvolta. Un fremito di armi fu udito dal fondo della terra. Le Quadrighe dorate nel foro sudarono nella parte inferiore. Gli schiavi fuggitivi in Sicilia furono trucidati in battaglia.



    (C. Mario L. Valerio coss. - 100 a.C.)



    A Roma e nei dintorni molte cose furono colpite dai fulmini. Una serva partorì un bambino con una mano sola. A Fregelle il tempio di Nettuno si aprì durante la notte. Quando le viscere di un vitello maschio vennero tolte, furono trovati due cuccioli nel suo ventre. Ad Arezzo una statua di bronzo di Mercurio sudò. In Lucania le fiamme circondarono, senza bruciare nulla, un gregge di montoni sia mentre stavano pascolando, sia, di notte, nella stalla. A Carseoli sgorgò un torrente di sangue. I lupi entrarono a Roma. A Preneste la lana volò nell'aria. In Puglia una mula partorì. Un nibbio fu catturato nel tempio di Apollo a Roma. Mentre il console Erennio immolava per la seconda volta, non si trovò la parte superiore del fegato. Durante una cerimonia di nove giorni, il banchetto preparato per la dea fu divorato da un cane prima che fosse assaggiato. Si vide una fiamma risplendere in cielo, all'alba, a Bolsena; successivamente la fiamma si riunì in un luogo e mostrò un'apertura color ferro; si vide il cielo dividersi e nell'apertura apparvero vertici di fiamme. L'espiazione fu con successo compiuta con una cerimonia di purificazione. Infatti tutto l'anno fu tranquillo a Roma e altrove.



    (C. Valerio M. Herennio coss. - 93 a.C.)

    [Modificato da Tardis 01/02/2009 21:20]
    Potrete ingannare tutti per un po. Potrete ingannare qualcuno per sempre.. Ma non potrete ingannare tutti per sempre. (Abramo Lincoln)