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FATIMA, 100 anni




RACCONTO DELL'APPARIZIONE DEL 13 OTTOBRE DI PADRE J. CASTELBRANCO

(La riflessione la faccio alla fine)

«Il 13 ottobre doveva essere per Fatima il giorno decisivo. Era per quel giorno infatti che la Dama celeste aveva promesso di dire chi era, che cosa voleva e di fare un miracolo perché tutto il mondo credesse alle sue apparizioni. Queste predizioni erano adesso conosciute in tutto il paese. E tutti, credenti o sbeffeggiatori, si felicitavano di questa audace predizione che prometteva un grande miracolo in un giorno, un'ora e un luogo determinati. Era un modo facile ed efficace per verificare la realtà delle apparizioni di Fatima. Non solo, il Portogallo intero aspettava con una curiosità comprensibile questa prova conclusiva del 13 ottobre.
A mano a mano che aumentava l'entusiasmo della folla per i prodigi di Fatima, si vedevano anche i liberi pensatori agitarsi sempre di più. Un giorno tre gendarmi a cavallo si presentarono dai bambini. Dopo un interrogatorio insolente, si ritirarono dicendo «Bisognerà pure che vi convinciate a rivelare il vostro segreto al sotto-prefetto, altrimenti è deciso a farvi uccidere»

- Che felicità!, gridò intrepida Jacinta. Amo tanto Gesù e la Santa Vergine ! Andremo più in fretta da loro!»

Altri visitatori diffondevano le dicerie più sinistre, che avrebbero citato in tribunale i bambini e le loro famiglie, perché seducevano il popolo; che avrebbero messo delle bombe vicino alla quercia verde per far saltae tutto, etc. Fatti vacillare da tutte queste minacce, i genitori di Jacinta pensarono di allontanare i loro bambini da Fatima. Ma essi rifiutarono dicendo: «Se ci uccidono non importa ! Andremo in cielo più in fretta !»

L'11 ottobre, il Dr Formigâo chiese anche a Lucia: «Non hai paura della collera del popolo se il miracolo annunciato per il 13 ottobre non si verifica?

- No, rispose candidamente la ragazzina, non ho alcun timore in proposito.»

Il giorno dopo, il 12 ottobre, la madre di Lucia, molto agitata per queste voci di attentati, invitò persino sua figlia ad andare con lei a confessarsi, per essere pronte ad ogni eventualità nel caso il miracolo non si fosse prodotto. «Se vuoi confessarti, rispose pacatamente la bambina, verrò volentieri con te, ma non è perché ho paura. Sono sicura che la Dama domani farà tutto quello che ha promesso.» E di fronte alla candida sicurezza di sua figlia, la madre non parlò più di confessione.

Il mattino stesso del 13 ottobre, il grande giornale libero-pensatore di Lisbona, «O Seculo», pubblicava a firma del suo redattore capo, Avelino d'Almeida, un articolo ironico sulle apparizioni di Fatima, dove non vedeva che superstizione e inganno. (…)

Ma nessuna di queste manovre di intimidazione e di derisione aveva presa sulla folla. Sin dalla vigilia, il 12 ottobre, tutte le strade, tutti i sentieri di Fatima erano già intasati di macchine, di biciclette e di una folla immensa di pellegrini che avrebbero passato la notte fuori, sul luogo delle apparizioni, e che camminavano recitando il rosario e cantando dei cantici. Si sarebbe detta una mobilitazione generale di anime, per andare ad ascoltare ciò che il cielo apportava alla terra, e assistere al miracolo promesso che doveva autenticare questo messaggio. Nessuno sapeva in che cosa sarebbe consistito il miracolo, ma tutti ci tenevano a vederlo da vicino.

La giornata di sabato 13 ottobre cominciò con una delusione: già dal mattino, contro ogni attesa, il tempo era piovoso, triste e freddo. Si sarebbe detto che il cielo volesse mettere alla prova la fede e la devozione dei pellegrini, e far loro meritare, con un rude sacrificio, l'onore di assistere al miracolo annunciato. Ma il brutto tempo non fermò affatto la folla che affluiva da ogni luogo, anche dalle città di frontiera del paese. Non mancavano neanche i rappresentanti dei grandi giornali e i loro fotografi, per registrare e pubblicare i fatti.

La pioggia persistente aveva trafsormato il luogo delle apparizioni, che è una gola, in un pantano; e gli spettatori, pellegrini o curiosi, erano bagnati fino all'osso e intirizziti dal freddo. Poco prima di mezzogiorno, alcuni osservatori stimarono che la folla era di settantamila persone.

Infine Lucia grida al popolo: «Bisogna chiudere gli ombrelli». Il popolo obbedisce e, sotto una pioggia battente, recita il rosario.

Improvvisamente Lucia ha un leggero sussulto e grida: «Ecco il lampo !» Poi, alzando la mano, aggiunge: «ÂEccola che arriva ! Eccola che arriva! La vedete?…

- Guarda bene figlia mia! Fa ben attenzione a non sbagliarti», le raccomanda sua madre che, inginocchiata a suo fianco, si mostra visibilmente ansiosa sull'esito di questo dramma straziante. Ma già Lucia non sente più, è presa dall'estasi!

Alcune persone pie avevano avuto la delicata attenzione di ornare la quercia verde con dei fiori e con dei nastri di seta.

Apprezzando l'omaggio del loro amore, la Dama celeste posa i suoi piedi proprio su questi ornamenti. Nel frattempo la pioggia è cessata e la folla riesce a vedere una leggera nube bianca che, come fumo di incenso, si forma intorno ai piccoli veggenti, si innalza a cinque o sei metri di altezza e si dissipa nell'atmosfera. Questo fenomeno si ripete tre volte (…).

Lucia pone allora la domanda alla quale la Dama ha promesso di rispondere quel giorno: «Signora, chi siete voi, e che cosa desiderate da me?».

Allora la dama rispose: « Sono nostra signora del Rosario. Voglio qui una cappella in mio onore. Bisogna recitare il rosario tutti i giorni.»

Aggiunse che la guerra sarebbe finita molto presto e che i soldati non avrebbero tardato a rientrare a casa.

Preoccupata di tutti i compiti di cui la gente l'aveva incaricata, Lucia interruppe: «Avrei tante cose da chiedervi…»

La Dama rispose che ne avrebbe accordate alcune, ma non tutte; e subito riprese il seguito del messaggio: «Bisogna che gli uomini cambino vita e che chiedano perdono dei loro peccati. » Poi, con un'aria più triste e con una voce supplicante: «Che non si offenda più Nostro Signore, che è già troppo offeso!».
(…) Alla fine dell'apparizione sulla quercia verde, la Dama aprì le mani e il suo bagliore si proiettò verso il sole. Istintivamente Lucia gridò: «Oh! Guardate il sole!». Nessuno pensava al sole, che non si era mostrato per tutta la mattina. Ma all'esclamazione della bambina, tutti alzarono lo sguardo per vedere che cosa succedeva.

Fu allora che questa folla immensa potè contemplare a piacere, per una dozzina di minuti, uno spettacolo grandioso, stupefacente e veramente unico al mondo !
Di colpo le nuvole si squarciarono, lasciando intravvedere una grande superficie di cielo blu. E in questo vasto spazio senza nuvole, il sole apparve allo zenith, ma con un aspetto strano. Nessuna nuvola lo velava, eppure, pur essendo brillante, non abbagliava e lo si poteva fissare a volontà ! Tutti contemplarono con stupore questa specie di eclissi di un tipo nuovo.

Improvvisamente il sole trema, si agita, fa dei movimenti bruschi e alla fine si mette a roteare vertiginosamente su se stesso, come una ruota di fuoco, lanciando in tutte le direzioni, come un gigantesco proiettore, degli enormi fasci di luce, via via verdi, rossi, blu, viola etc., colorando nel modo più fantastico le nuvole, le rocce, il suolo, gli abiti e i volti di questa folla immensa che si estendeva a perdita d'occhio! (…).

Dopo circa quattro minuti, il sole si ferma. Un momento dopo riprende una seconda volta il suo movimento fantastico e la sua danza fatata di luce e di colori, come il più grandioso fuoco d'artificio che si possa sognare. Di nuovo, dopo qualche minuto, il sole cessa la sua danza prodigiosa come per lasciar riposare gli spettatori.

Dopo una breve pausa, e per la terza volta, come per dare a chi assisteva il piacere di controllare bene i fatti, il sole ricomincia, più variato e più colorato che mai, il suo fantastico fuoco d'artificio. (…).

E durante l'indimenticabile dozzina di minuti in cui dura questo spettacolo unico ed emozionante, la folla innumerevole è là, in sospeso, immobile, estatica, con il mozzafiato, a contemplare questo dramma struggente, che si percepisce distintamente a più di 40 chilometri tutto intorno.

Era«il grande miracolo» promesso, che si realizzava esattamente nel giorno, nell'ora e nel luogo indicati in anticipo, e che doveva «obbligare» gli uomini a credere nella realtà delle apparizioni, a obbedire al messaggio che la Dama portava loro dal cielo!

La vista di questo prodigio inaudito aveva già ben disposto i cuori e suscitato in loro i più nobili sentimenti religiosi, la fede più viva nella potenza di Dio, l'adorazione sincera della sua maestosità infinita e la fiducia assoluta nel messaggio celeste di Fatima, così magnificamente confermato.

Ma tutto questo era solo, per così dire, una preparazione al totale rinnovamento delle anime!
E' la caduta vertiginosa del sole che fu il punto culminante del grande prodigio, il momento più toccante e il più divinamente struggente, che riuscì ad avvicinare completamente a Dio tutte queste anime, attraverso un atto sincero di contrizione e di amore.

In effetti, nel mezzo della sua sbalorditiva danza di fuoco e di colori, come una ruota gigantesca che a forza di girare si fosse svitata, ecco che il sole si stacca dal firmamento e, cadendo da un lato e dall'altro, precipita zigzagando sulla folla atterrita, irradiando un calore sempre più intenso, e dando a tutti gli spettatori la netta impressione della fine del mondo predetta nel Vangelo, ove il sole e le stelle sarebbero disordinatamente precipitati sulla terra!

Allora, da questa folla spaventata, sfugge improvviso un urlo formidabile, un clamore intenso, che traduce il terrore religioso delle anime che si preparano alla morte, confessando la loro fede e chiedendo perdono a Dio dei loro peccati. «Credo in Dio, padre Onnipotente» gridano gli uni. «Vi saluto, Maria !», esclamano gli altri. «Mio Dio, misericordia !»implora la maggior parte. E con un unico movimento, cadendo in ginocchio su questo terreno trasformato in pantano, gli spettatori recitano, con una voce rotta da singhiozzi, il più sincero atto di contrizione che sia mai uscito dal loro cuore!

Infine, fermandosi tutto di un colpo dalla sua caduta vertiginosa, il sole risale al suo posto, zigzagando come quando ne era sceso. La gente si ritrova visibilmente sollevata e canta insieme il Credo.

Chi potrà descrivere l'emozione di tutta questa folla? Un vegliardo, che fino a quel momento non credeva, agita le braccia in aria gridando «Santa Vergine ! Vergine Benedetta !». E in lacrime, con le braccia tese verso il cielo come un profeta, in un'estasi visibile in tutto il suo corpo, grida con tutte le sue forze: «Vergine del Rosario, Salvate il Portogallo!…» E da tutte la parti si vedono scene analoghe.

Dettaglio commovente: mentre tutti erano bagnati fino all'osso, ciascuno ha la dolce sorpresa in quel momento di sentirsi a proprio agio e di trovare i propri abiti perfettamente asciutti.»



TESTIMONIANZA DELLA STAMPA: O SECULO (IL GRANDE GIORNALE LIBERO-PENSATORE DI LISBONA)

Notiamo che Avelino d'Almeida, redattore capo del Seculo, aveva pubblicato sul giornale quella stessa mattina un articolo ironico.
A mezzogiorno fu testimone del prodigio solare a Cova da Iri: e la sera, ancora sotto l'impressione degli avvenimenti, compose un nuovo articolo, di cui citiamo qui qualche estratto. Questo articolo, pubblicato nel Seculo di lunedì 15 ottobre, fece sensazione in tutti i paesi, e attirò sul suo autore gli aspri rimproveri dei liberi-pensatori, che non gli perdonavano di aver fatto una tale pubblicità ai fatti di Fatima, e di averli appoggiati.

«(…) Le nuvole si squarciarono e il sole, come una placca d'argento… si mise a girare su se stesso e a zigzagare nel cerchio del cielo lasciato libero dalle nuvole.
Un grande grido sfuggì da tutti i petti; e queste migliaia di persone, che la fede sollevava fino al cielo, caddero in ginocchio sul suolo inzuppato.

La luce del sole divenne di un blu strano ! Si sarebbe detto che attraversava le vetrate di un'immensa cattedrale prima di espandersi in questa navata gigantesca, modellata in ogiva da tutte quelle mani che si levavano al cielo!… Poi la luce blu si smorzò gradualmente, come filtrata da vetrate gialle. Macchie gialle cadevano ora sulle cuffie bianche e sui vestiti scuri delle donne. Queste macchie si ripetevano indefinitamente sugli alberi, sulle pietre, sul terreno…

Tutta la folla piangeva, tutta la folla pregava, gli uomini con il cappello in mano nell'impressione grandiosa del miracolo atteso!
Sembrò che questi momenti durassero ore, tanto erano intensi!…»



TESTIMONIANZA DELL'ACCADEMICO MARQUES DA CRUZ

Nel suo libro, La Vergine di Fatima, questo illustre scrittore riporta parecchie testimonianze .

Cita inizialmente quella di sua sorella: «Il 13 ottobre 1917, arrivo a Fatima… Aveva piovuto tutto il mattino, ma malgrado il brutto tempo c'era una gran folla. Vicino a me un prete guardava l'orologio dicendo: poveri piccoli ! Si sono sbagliati ! L'ora predetta sta passando e non ci sono miracoli ! Ma ecco che di colpo la pioggia cessò e uscì il sole, proiettando i suoi raggi sulla terra. Esso sembrava cadere sulla testa di tutta questa folla, e girava su se stesso come la ruota di un fuoco d'artificio, assumendo tutti i colori dell'arcobaleno…E i nostri volti, i nostri abiti e persino lo stesso terreno, tutto si tingeva di questi stessi colori fantastici. Si sentivano le persone gridare e le si vedeva piangere. Questo spettacolo unico durò circa un quarto d'ora. Profondamente impressionata, gridai: «Oh ! Dio mio ! Quanto è grande la vostra potenza !» E nello stesso istante ho visto San Giuseppe con il Bambino Gesù in braccio, in mezzo al sole che, smettendo allora di girare, aveva ripreso il suo colore naturale, ma che si poteva sempre guardare come si guarda la luna, senza il minimo abbagliamento!… E non fui la sola a vedere questi prodigi; tutta la folla li ha visti ! Tutto era dunque successo come l'avevano annunciato i piccoli veggenti!»

Marques da Cruz cita ancora la testimonianza del brillante poeta Alfonso Lopes Vieira mentre si trovava sul balcone della sua bella casa di Sâo Pedro de Muel, a dieci leghe da Fatima: «In quel giorno del 13 ottobre 1917, io che non mi ricordavo più della predizione dei tre pastorelli, sono stato sorpreso e incantato da uno spettacolo veramente meraviglioso del cielo, per me completamente inedito, al quale ho assistito da questo stesso balcone!

L'illustre accademico prosegue: Questa immensa folla era tutta bagnata, perché non aveva smesso di piovere dall'alba. Ma – per quanto questo fatto possa sembrare incredibile – dopo il grande miracolo, tutti si sentivano a proprio agio e avevano gli abiti perfettamente asciutti, cosa che suscitò lo stupore generale… Questo mi è stato garantito con la più grande sincerità da decine e decine di persone di una lealtà assoluta, persone che conosco intimamente sin dall'infanzia e che sono ancora vive (1937), così come da persone di diverse province del paese che si trovavano tutte presenti agli avvenimenti!»



TESTIMONIANZA DEGLI ERUDITI

Il Dr Almeida Garrett, professore alla Facoltà di Scienze dell'Università di Coimbra, scrive: «(…) Mi trovavo a un po' più di cento metri…La pioggia cadeva copiosa sulle nostre teste, grondava sui nostri abiti, inzuppandoli completamente. Qualche istante prima delle due del pomeriggio (ora ufficiale che in realtà corrispondeva al mezzogiorno solare), l'astro radioso perforò lo spessa cortina di nubi che lo nascondeva. Tutti gli sguardi si levarono verso di lui, come attirati da una calamita. Cercavo anch'io di fissarlo e l'ho visto simile ad un disco dai contorni netti, brillante ma non abbagliante. Alcune persone intorno a me lo paragonavano ad un disco di argento opaco, cosa che mi è sembrata inesatta. Il suo aspetto era di una chiarezza netta e cangiante, ricordava «l'Oriente» di una perla. Non assomigliava affatto alla luna di una notte limpida; non ne aveva né il colore né i chiaroscuri. Si sarebbe detto piuttosto una ruota liscia, tagliata tra le valve argentee di una conchiglia. Questa non è poesia; l'ho visto così con i miei occhi. Non lo si poteva nemmeno confondere con il sole visto attraverso la nebbia. Di nebbia non c'era traccia, e d'altra parte il disco solare non era né sfocato né velato in alcun modo, ma brillava nettamente nel suo centro e sulla sua circonferenza.

Questo disco screziato e splendente sembrava possedere la vertigine del movimento. Non era lo scintillio della luce viva di una stella. Girava su se stesso con una rapidità sconcertante.
Di colpo, risuonò da tutta questa folla un gran clamore, come un grido di angoscia ! Il sole, mantenendo la sua velocità di rotazione, stava precipitando verso la terra, minacciando di schiacciarci sotto il peso della sua immensa massa di fuoco! Furono secondi di un'emozione terrificante!

Tutti i fenomeni che ho appena citato e descritto, li ho visti io stesso, freddamente, con calma, senza alcun turbamento. Lascio ad altri il compito di spiegarli e di interpretarli.»

Lo scrittore Leopoldo Nunes fa notare che «qua e là, sotto gli alberi, vicino alla strada o al riparo nelle loro vetture, si trovavano a Cova da Iria alcune delle più alte personalità letterarie, artistiche e scientifiche, per la maggior parte non credenti, venuti qui per curiosare, attirati dalla predizione dei tre piccoli veggenti…» Questa testimonianza è confermata dall'accademico Marques da Cruz, che aggiunge: «Parecchi eruditi che avevano assistito a questo spettacolo ammisero francamente: «Ho visto, ma non so dare una spiegazione!»
Questa ammissione è da tenere a mente ! Prova in effetti che gli avvenimenti di Fatima, e in particolare l'annuncio preciso del grande miracolo per il 13 ottobre a mezzogiorno, ebbero in tutto il paese una tale risonanza che gli stessi eruditi non poterono resistere alla curiosità di andare ad esaminare i fatti sul posto ! E i rappresentanti della scienza, che testimoniano di aver visto e constatato l'indiscutibile realtà dei prodigi, ammettono lealmente che i fatti di Fatima superano la loro comprensione.




RIFLESSIONE SU FATIMA

Non centra proprio nulla con gli ... UFO; quando il Padreterno vuol farsi sentire è sempre ... inequivocabile.

Il fatto è che pur di rifiutare l'aspetto religioso, s'"invocano" gli Extraterrestri!

Non riesco a capire perché devono essere sempre mischiati gli UFO con la religione ...
Pensate che un Ente Superiore possa permettere di far confondere "semplici macchine" con miracoli?

Poi 70 mila persone sono tutte imbecilli ? E ... da quando in qua un "UFO" asciuga quasi istantaneamente gli abiti della gente (per non parlare di guarigioni e conversioni tutt'ora in corso)!


Trattandosi di un "segno" (come è ormai accertato) è "logico" che l'avvenimento del Sole fosse visibile solo in quel luogo; o abbiamo qualcosa da ridire a ... Dio?


Gli Alieni (se vi sono) non possono sapere il futuro; il segreto (diviso in tre parti) sì. E chi? Tre pastorelli? Cosa ne sapevano dell'esistenza della russi? Della futura "rivoluzione d'ottobre? Della fine della I Guerra Mondiale? Dell'inizio della II con l'avviso anticipato della famosa "luce notturna"di cui si parla nel Segreto, quella straordinaria aurora di colore rosso che illuminò il cielo in tutto l’emisfero settentrionale nella notte fra il 25 e il 26 gennaio del 1938 (dalle 20.45 all’1.15)?
La Madonna predisse che sotto il pontificato di Pio XI, se gli uomini non si fossero convertiti, sarebbe scoppiata un’altra guerra mondiale, più spaventosa della prima, annunciata da una “notte illuminata da una luce sconosciuta”.

«... quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre».
Per “castigo al mondo” si intende che Dio lascerà l’uomo in balia di se stesso e della sua cattiveria: non c’è peggior castigo di quello che noi uomini spesso siamo così bravi ad infliggerci, da soli.
Ricordo che mio padre mi diceva che si leggevano i giornali in piena notte!
Ma chi diede peso a quel "segno"?


Come non ricordare la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria fatta da S. Giovanni Paolo II che fece crollare l'Impero comunista senza infrangere nemmeno un verto di finestra ...?
lLa primavera del 1984 segnava l’inizio di un periodo davvero catastrofico per l’Urss. Il 13 maggio 1984 (ancora un anniversario delle apparizioni di Fatima) saltava in aria l'arsenale di Severomorsk sul mare del nord. Con questa esplosione la speranza di vittoria sovietica in un conflitto nucleare - dato per imminente - veniva vanificata. Senza quell’apparato missilistico che controllava l‘Atlantico, l’Urss non aveva più alcuna speranza di prevalere sugli avversari. Per questo ogni opzione militare fu abbandonata. Sfiorammo davvero la III WW!

Dopo il 1984 anche il clima politico in Russia cambiò radicalmente. L'11 marzo 1985 (ad un anno dalla consacrazione al Cuore Immacolato fatta da Giovanni Paolo II), Mikhail Gorbaciov veniva eletto Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista. La sua politica di riforme avvierà numerosi processi di cambiamento che grazie alla Glasnost ("apertura"), alla Perestroika ("ristrutturazione") e all'Uskorenie ("accelerazione" dello sviluppo economico), porteranno alla fine della Guerra Fredda, arrestando la corsa agli armamenti ed eliminando il rischio di un conflitto nucleare. L'11 ottobre 1986, infatti, Gorbaciov ed il presidente statunitense Ronald Reagan si incontravano a Reykjavik (in Islanda) per discutere la riduzione degli arsenali nucleari installati in Europa. Tutto ciò condurrà, nel 1987 alla firma del trattato di non proliferazione nucleare.

L'Unione Sovietica cessava di esistere l’8 dicembre 1991 (festa dell’Immacolata Concezione!), quando i presidenti di Russia, Ucraina e Bielorussia ne annunciavano formalmente la dissoluzione. In seguito alla dissoluzione dell'URSS nascerà la Comunità di stati indipendenti (CSI).

Il 25 dicembre 1991 - giorno di Natale in Occidente - Mikhail Gorbaciov rassegnava le dimissioni da presidente dell’URSS. La bandiera rossa che per molti decenni aveva svettato sul Kremlino venne ammainata definitivamente e sostituita dalla bandiera nazionale russa. Il comunismo sovietico era stato sconfitto!

Comunque ci sono un sacco di rifermenti e date coincidenti con la Madonna e le sue profezie!
Altroché Alieni!

Riguardo alle apparizioni c'è anche da dire che se avvenissero a gente culturalmente preparata non sarebbe creduta da nessuno! Ma quando dei poveri "ignoranti" (lo metto tra virgolette!) rispondono con parole che si vede non essere loro proprietà di linguaggio .......
E tutte teologicamente perfette!
I potenti, i "signori", le autorità non sono mai state le preferite dal Padereterno; "...se non diventerete come questi piccoli ..." (Intendendo semplici).
Bernadette (Lourdes), ad esempio, quando indicò al suo parroco (che voleva sapere, chiedendolo a Lei stessa, chi fosse la Bella Signora descritta) disse che era l'Imacolata Concezione!
Per ricordare questo nome non fece altro che riperterlo per tutta la strada del ritorno; da notare che non era stata ammessa a fare la Prima Comunione perché troppo ignorante e non era capace di ricordare.

Il Divino è sempre chiaro, lampante, inequivocabile; questo è quello che penso, altrimenti che Padreterno sarebbe?

Comuque, fate caso: le apparizioni di Lourdes, furono al mattino.
Quelle di Fatima, a mezzogiorno.
Medougorje (che a detta della Madonna è la continuazione di Fatima) alla sera; infatti sarebbero le ultime apparizioni sulla terra .....
Comunque sia, il cristiano deve seguire l'insegnamento del Vangelo; può anche dubitare su qualsiasi apparizione; sono, come i miracoli (o "segni") per dare un aiuto ai vari "S. Tommaso" ...