Io sinceramente non vedo l'ora che il contatto avvenga.
Purtroppo ho un grande difetto: ho un livello di saturazione alle provocazioni molto ma molto alto. Il problema è che non do segni di cedimento ma al momento che supero quel livello di saturazione, esplodo.
E tutte le provocazioni ignobili che noi ufofili abbiamo ricevuto mi hanno un pò stufato.
Soprattutto in questo forum nel quale non si grida sempre "all'UFO" o "all'alieno" ma anzi, è proprio quì che i casi fasulli cadono per primi.
Per cui ritengo che chi deve rompere, rompesse altrove:
dove nei confronti dell'ufologia non c'è possibilismo ma ingenua certezza
dove ogni puntino nel cielo è astronave aliena
dove qualsiasi testimonianza viene trattata come la Parola dell'oracolo.
Per riallacciarmi alla discussione di Woodok:
se il contatto con una civiltà aliena avvenisse (e dimostrasse senza dubbio che non tutti sono dei visionari e che soprattutto non tutti sono dei pazzi), mi porterebbe a fare una grande pernacchia a tutti coloro che ci hanno deriso e riempirebbe di rivincita uno spazio della mia vita che ho lasciato appositamente vuoto.
Purtroppo però non sono certo che i segnali mostrino l'imminente contatto. Sai com'è la speranza c'è ma occorre rimanere con i piedi per terra. Per molti siamo creduloni; io invece mi ritengo possibilista che è meno di credulone ma è molto più di negazionista a oltranza.
Ma cos'è che ci distingue? Qual'è la linea che divide lo scettico da chi ritiene possibile la presenza di esseri provenienti da altri mondi nei nostri cieli?
E' solo il presupposto: l'impossibilità di superare le distanze siderali in tempi sostenibili.
[Modificato da Hybrid1973 20/10/2010 18:43]