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Tra gli "anelli" di Saturno!

Ultimo Aggiornamento: 13/05/2011 19:18
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11/11/2008 13:13

ENERGIA GRAVITAZIONALE
Già ché ci siamo ritengo utile una piccola lezione di astrofisica per tutti, (me compreso):



Alcuni Elementi Teorici sulla Forza (Energia) Gravitazionale (di Marco Tana)

Tutto l'universo è tenuto insieme da quattro forze: gravitazionale, elettromagnetica, nucleare debole e nucleare forte. Tra esse, due forze sono già state unificate, ma il sogno è ricondurle tutte a una sola.
Il concetto base delle teorie di grande unificazione è che le forze osservate siano una approssimazione, nelle basse energie, di una teoria unificata che si manifesta però solo in scala di energie enormemente più grande. In particolare, per avere l'unificazione delle interazioni elettrodeboli e forti occorre spingersi a energie dell'ordine di 10 elevato alla sedicesima GeV (gigaelettronvolt), mentre gli attuali acceleratori di particelle raggiungono i 10 elevato alla terza GeV.
Per l'unificazione della forza gravitazionale con le altre tre bisognerebbe osservare fenomeni in un campo di energie di 10 elevato alla diciottesima GeV.
Si tratta di energie così elevate da non poter essere assolutamente prodotte in laboratorio con le attuali apparecchiature.

La teoria della supergravità è una teoria sviluppata verso la fine degli anni Settanta, che descrive la gravitazione in termini di una teoria quantistica dei campi, e potrebbe in futuro portare a una unificazione delle quattro forze fondamentali della natura.
Le forze o interazioni fondamentali che si presentano in natura sono, come detto, quattro, e precisamente: la gravità, le forze elettromagnetiche, le interazioni forti e le interazioni deboli.
Recentemente, interazioni deboli e forze elettromagnetiche sono state unificate in un'unica interazione detta elettrodebole; c'è una certa speranza di associare a questa anche le interazioni forti, giungendo a un'unica teoria. Da tale teoria rimarrebbe esclusa la gravità, che pure è quella che da più lungo tempo conosciamo.
Le teorie supergravitazionali suggeriscono un modo per giungere all'unificazione totale; esse sono un'estensione della relatività generale, e pertanto forniscono le stesse previsioni sperimentali per le classiche verifiche di questa teoria.
A livello microscopico però la supergravità differisce dalla relatività generale. Essa è basata su di un nuovo principio di "simmetria" che correla due ampie classi di particelle elementari, cioè i fermioni e i bosoni, e pertanto viene indicata anche come supersimmetria, la quale, inaspettatamente, introduce una relazione fondamentale tra essi.
In altre parole, secondo questa supersimmetria bosoni e fermioni sarebbero due aspetti di un'unica superparticella.
La supergravità descrive la relatività generale nel linguaggio della meccanica quantistica, introducendo, nella sua forma più semplice, un tachione a spin 2 (bosone) e un gravitino a spin 3/2 (fermione); in realtà non c'è nessuna buona ragione perché questa descrizione nel linguaggio proprio della teoria quantistica dei campi non possa essere tradotta nella descrizione della gravità così com'è formulata in termini geometrici dalla relatività generale. La teoria supergravitazionale, tuttavia, non ha, sino a oggi, ricevuto ancora nessuna conferma sperimentale.

Fisica Unigravitazionale

1 - Fotone = tachione: l'Universo è luce.
Questa fisica dimostra che la sorgente unica di qualsiasi campo gravitazionale è una particella unica e fondamentale, indivisibile costituente di tutta la cosiddetta "materia": ovvero l' atomo assoluto (non, quindi, quello che oggi si chiama impropriamente "atomo".
Questa particella è il corpuscolo infinitesimo che produce il fenomeno che diciamo luce: il "fotone"; dal che l'espressione sintetica usata dall'autore: l'Universo è luce.
Il fotone si identifica, quindi, con il "gravitone" o tachione.
Per il momento dobbiamo considerare puntiforme tale particella, di cui è invece possibile individuare dagli effetti una geometria dimensionale e il funzionamento primitivo.
2 - Il fotone-tachione perturba secondo una legge precisa (che è alla base dell'equazione cosmologica) un mezzo intermateriale, l' "etere" degli antichi, la cui esistenza viene negata dalla fisica contemporanea con un abbaglio grossolano nato dall'errata valutazione dell'esperimento Michelson-Morley ed è invece matematicamente provata da altri esperimenti e ragionamenti, a loro volta fraintesi dalla stessa fisica, che li stravolge per altre insostenibili letture.
3 - L'effetto unico del campo è appunto la gravitazione "universale" nel senso pieno del termine, che comprende ogni ordine di fenomeni, dal microcosmo subatomico al macrocosmo degli ammassi di galassie, accomunati da una legge di composizione geometrica e funzionale progressiva (la già citata "coniugazione ondulatoria", che non separa i fenomeni elettromagnetici e nucleari da quelli della gravitazione macroscopica e somma i campi elementari in altri sempre più intensi e complessi, eliminandone ogni apparente diversificazione.
Il risultato della gravitazione è la strutturazione della materia, ovvero la formazione dei corpi, e il mantenimento di un generale equilibrio dinamico tra tutti i corpi dell'universo.
Vedremo che tale meccanismo esclude in modo assoluto la possibilità fisica di fenomeni come il "collasso gravitazionale", le "stelle di neutroni", i "buchi neri", il "big bang", l' "espansione dell'universo", la "fuga delle galassie": veri e propri mostri concettuali nati da false interpretazioni di una fenomenologia che ha tutt'altra spiegazione.

Energia gravitazionale

L'interesse verso l'energia gravitazionale si propagò in tutto mondo. Ad esempio, dal 1920 al 1940 i concetti erano indirizzati da fisici come Levetzow, Stanyukowiz e Shneiderov.
Da varie ricerche e "scoperte", effettuate da scienziati di diversi paesi, ciò che è universalmente riconosciuto dal mondo fisico-scientifico come gravitone ed energia gravitazionale e stato ribattezzato come Tachyon, "campo di Feinberg", Tachione e "campo tachionico".
Effettivamente la desinenza Tach- giunge dalla parola greca "Tachys", ovvero veloce, ed è stata utilizzata per descrivere la proprietà del gravitone di muoversi più veloce della luce.
Oggigiorno il termine "tachione" è riconosciuto come sinonimo della particella subatomica che risponde al nome di gravitone, e figura nei vari volumi enciclopedici e dizionari.
Al contrario il termine "tachyon" è una parola di lingua inglese, il quale significato abbiamo già spiegato, e viene erroneamente riportata in Italia da quanti non hanno delle conoscenze abbastanza approfondite in materia, e la credono talmente nuova da non sapere di un sinonimo nella propria lingua.
Nota dolente anche ai quanti si ostinano a chiamare il campo gravitazionale o campo tachionico, con il nome di "campo di Feinberg": gli studi di Feinberg hanno certamente contribuito alla messa in luce e all'approfondimento della materia ma non ci sembra dovuto ribattezzare qualcosa di già noto con il proprio nome.
Neppure Nikola Tesla, che più di mezzo secolo prima di Feinberg riuscì ad imbrigliare l'energia tachionica, la ribattezzò con il proprio nome (fra tanti termini che alla fine hanno lo stesso significato, per fortuna nessuno è venuto a confonderci le idee con un fantomatico "campo di Tesla", credendolo magari completamente estraneo al "campo di Feinberg".
Altra confusione viene generata da quanti completamente estranei alla scienza parlano e scrivono dei "takioni". In merito a tale faccenda bisogna precisare ai quanti non lo sanno (e a giudicare da chi sbaglia, credetemi, non sono in pochi), che la lettera "k" non compare nella lingua italiana (quindi neppure la parola "takioni", e la scelta dell'utilizzo della "k" in un trade mark (vedi i prodotti vibrazionali di una azienda in vetrina su questo sito) è puramente una scelta commerciale fine a se stessa.

Il Dott. Nieper espanse gli studi sul potenziale dell'energia del campo gravitazionale con certe teorie che hanno sostenuto i dati della NASA per i satelliti durante il periodo 1967-1971.
Nel 1970 il fisico statunitense Stokes chiamò la Teoria di Nieper "Teoria dello scudo." Nel 1972 Stuhlinger, un fisico che lavorava con Wernher Von Braun in Alabama, dedusse che l' "effetto scudo" poteva essere spiegato solo dagli effetti di un campo tachionico come era stato descritto da Feinberg nel 1966.
In Giappone il direttore del laboratorio nazionale di ricerca sulla gravità, Prof. Shinichi Seike, affermò che il campo tachionico è presente certamente nello spazio gravitazionale.
L'esistenza della energia gravitazionale pare sia stata confermata in modo attendibile da ricerche in URSS e Australia a partire dal 1975.
Stando a quanto dichiarato da uno scienziato giapponese, la concentrazione di energia di questo campo (tachionico) è molti milioni di joules per cm3, circa 800 milioni volt di tensione per centimetro.

(Fonte:"Lunar Explorer", P.C.F.)

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