L'agenda Monti? Bocciata
Lunedì, 24 dicembre 2012 - 16:22:00
di Sergio Luciano
AGENDA MONTI,
IL DOCUMENTO INTEGRALE
L’agenda-Monti ha il difetto di tutti i programmi politici: dice tutto e il suo contrario, è magniloquente e promettente ma non garantisce un bel nulla. Più rilevante, forse, studiare l’archivio-Monti: cioè quel che Mario Monti ha fatto come premier nei suoi 400 giorni di governo. Misurandolo innanzitutto sull’economia. Ebbene: nel novembre del 2011, lo stock” del debito pubblico ammontava a 1916 miliardi di euro: un anno dopo, ha sfondato il tetto dei 2000 miliardi. Per effetto di questa crescita e del contemporaneo calo del Pil, il rapporto del debito sul prodotto lordo è salito dal 119% di un anno fa al 126 per cento.
Il rapporto tra il deficit e il Pil è rimasto invariato, invece – nonostante il calo del prodotto - perché il deficit è stato contenuto con i tagli alla spesa sociale e l’aumento della pressione fiscale (Iva, accise sui carburanti, Imu e, ultima, la lotta all’evasione); l’inflazione è ovviamente scesa un po’ anch’essa, a causa del calo dei consumi; la pressione fiscale è salita dal 50,5% al 55,2%, la disoccupazione è cresciuta dal già alto 8,6% a quota 10,8% e i consumi sono caduti del 3,6%.
Questi sono i dati che fotografano, in concreto, cos’è accaduto all’economia italiana durante il governo tecnico del professore. Grave omissione da colmare subito: lo spread, cioè il differenziale dei tassi d’interesse tra Btp e Bund è sceso drasticamente, da quota 500 a poco più di 300: meno male, se no i conti saltavano. Ma il merito è soprattutto di Mario Draghi, capo della Bce, che ha fatto capire ai mercati di essere davvero disposto a tutto pur di “bastonare” la speculazione per difendere l’euro.
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