Come dovrebbero essere gli alieni secondo voi? Prima parte.

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Hybrid1973
00lunedì 28 febbraio 2011 23:14
Re:
WOODOK, 28/02/2011 21.56:

Trovo questa discussione alquanto inutile. Ma che ne sappiamo noi come possono essere gli alieni !!!




L'ho proposta perchè mi sarebbe piaciuto tastare la nostra immaginazione; non devi prenderla troppo sul serio.
In fondo basta...sognare.
WOODOK
00lunedì 28 febbraio 2011 23:21
Ahah scusami Hybrid non ce l'avevo con te e manco sapevo chi l'avesse postata. Era solo un mio parere personale, indipendente ovviamente dal pensiero altrui [SM=g27988] [SM=g8144]
Hybrid1973
00lunedì 28 febbraio 2011 23:31
Re:
WOODOK, 28/02/2011 23.21:

Ahah scusami Hybrid non ce l'avevo con te e manco sapevo chi l'avesse postata. Era solo un mio parere personale, indipendente ovviamente dal pensiero altrui [SM=g27988] [SM=g8144]




Tranqui, no problem [SM=g28002]
[SM=g8144]
Interessato74
00lunedì 28 febbraio 2011 23:40
Re:
AlexDust., 28/02/2011 19.44:

Alla tua minuziosa analisi aggiungerei che certi livelli di tecnologia richiedono una notevole precisione nei movimenti fini, per cui nell'identikit del visitatore extraterrestre non devono mancare estremità ( dita, tentacoli, altro) proporzionate al suo corpo; tanto per fare una battuta, escludo che i brachiosauri avrebbero mai imparato a svitare un barattolo ( per quanto grosso)...



Sono d'accordo, infatti l'idea della boccuccia e delle manine precise era un tratto essenziale.

Immaginare come sono fatti gli alieni non è inutile, per l'ufologia. Ancor meno inutile è immaginare come potrebbe funzionare una civiltà aliena capace di viaggiare fra le stelle. Mi è capitato di assistere a un convegno ufologico dove si spacciava per documento filmato di rivoluzionaria importanza la scena di un presunto bimbo di alieno grigio che faceva capolino fra le gambe di papà e mamma alieni grigi.

Tuttavia se consideriamo, per via puramente logica, come agirebbe, sul piano organizzativo, un'intelligenza che fosse preoccupata della propria conservazione (un'istintualità primaria universale, come la chimica organica a base carbonio), ci renderemmo conto di molte cose che non quadrano.

Primo: una specie aliena che viaggia fra le stelle è senz'altro abituata a una complessa infrastruttura tecnologica. I pianeti viventi e le loro biosfere potrebbero senz'altro interessarla come oggetto di studio, ma difficilmente potrebbero servirle come nuovo habitat. In ogni caso, gli occupanti di una nave interstellare non scenderebbero di punto in bianco a terra ad affrontare cose poco carine come i fucili e i mitra di una civiltà di selvaggi su una biosfera in parte inquinata e in parte fuori controllo. Sarebbe come pretendere che i turisti di una crociera si infilassero, senza esperienza, nella giungla della Papua Nuova Guinea per incontrare i cannibali Mek con il rischio di essere decapitati e mangiati. Secondo, ammesso che gli alieni siano così folli da venire sulla superficie ed esporsi al pericolo, non credo che si porterebbero un bambino. Dunque cercare di immaginare la strategia gestionale ed esplorativa di una civiltà interstellare può servirmi, in campo ufologico, per distinguere un documento da una bufala sensazionalistica.

Soprattutto, non venite a farmi la solita tiritera, che ne possiamo sapere noi di come si comportano gli alieni. Qui non stiamo parlando di usanze e cultura, ma della logica più elementare della sopravvivenza, di fronte a cui non c'è alienità che tenga. ;)

WOODOK
00lunedì 28 febbraio 2011 23:50
Re: Re:
Interessato74, 28/02/2011 23.40:




Soprattutto, non venite a farmi la solita tiritera, che ne possiamo sapere noi di come si comportano gli alieni. Qui non stiamo parlando di usanze e cultura, ma della logica più elementare della sopravvivenza, di fronte a cui non c'è alienità che tenga. ;)




Ma come pensi di poter indagare l'ignoto ? Puoi fare delle ipotesi, delle supposizioni, ma lì si fermano. Non puoi parlare di sopravvivenza e di usanze e culture se non sappiamo davvero nulla di loro. C'è che dice che vengono da altre dimensioni, che sono totalmente estranei ai nostri usi e costumi e che non riusciremo mai a concepirli con la nostra logica terrestre e materiale. L'hanno detto moltissimi contattisti. Che sono gli unici che ci possono fornire testimonianze dirette di loro (almeno per chi crede nel contattismo). E che facciamo ? Vuoi rovesciare le uniche fonti che abbiamo ?

Interessato74
00martedì 1 marzo 2011 15:46
Re: Re: Re:
WOODOK, 28/02/2011 23.50:



Ma come pensi di poter indagare l'ignoto ? Puoi fare delle ipotesi, delle supposizioni, ma lì si fermano. Non puoi parlare di sopravvivenza e di usanze e culture se non sappiamo davvero nulla di loro. C'è che dice che vengono da altre dimensioni, che sono totalmente estranei ai nostri usi e costumi e che non riusciremo mai a concepirli con la nostra logica terrestre e materiale. L'hanno detto moltissimi contattisti. Che sono gli unici che ci possono fornire testimonianze dirette di loro (almeno per chi crede nel contattismo). E che facciamo ? Vuoi rovesciare le uniche fonti che abbiamo ?





Vedi, indagare l'ignoto è ciò che l'uomo fa da quando esiste. Quando homo sapiens è comparso, il mondo gli era ignoto, lo ha esplorato e progressivamente popolato. Quando gli antichi guardarono il cielo, il cielo era loro ignoto, ma poi inventarono i miti che permettevano loro di ricordare nel tempo le loro prime osservazioni sui moti regolari di stelle e pianeti e nel giro di qualche millennio scoprirono la precessione degli equinozi, che raccontarono sotto l'allegoria del diluvio universale e della deflagrazione cosmica (che sono miti astronomici e non descrizioni di catastrofi materiali -v. H. von Dechend - G. De Santillana, Il mulino di Amleto, saggio sul mito e sulla struttura del tempo). Le leggi fisiche erano ignote, Copernico, Keplero, Galileo, Newton, Clausius, Einsten, Plank, Heiseiberg, Hawking le hanno scoperte. Molta parte della storia era ignota, gli archeologi hanno fatto qualche scoperta, contestabile o meno. La base per indagare l'ignoto è l'immaginazione e la supposizione riguardante quello che potrebbe esserci. Ovviamente si viene smentiti, ma una testa vuota non va da nessuna parte.

Quanto alle altre dimensioni, che vuol dire questa espressione? Un'altra dimensione sarebbe un iperspazio, o addirittura un ipertempo. La fisica quantistica attuale prevede che iperspazi e ipertempi siano presenti a livello subatomico. Bisognerebbe parlare di altri universi all'interno del multiverso, ma allora, se vengono da un altro universo, questo universo deve essere, a livello di struttura fine, simile al nostro. Oggi l'ipotesi della taratura fine dell'universo, che confinava a universi come il nostro la possibilità di sviluppare strutture complesse e forme viventi, è stata messa in forse dall'osservazione del fatto che le leggi fisiche note (modello standardf) permettono di immaginare, a livello di calcolo, parecchi universi con leggi fisiche totalmente aliene e parametri di base riarrangiati, che però permettono il costituirsi di atomi, strutture e forme di vita. C'è il fatto che un oggetto che viene da un altro universo, come che abbia fatto, ha leggi totalmente proprie, ma a quel punto dobbiamo immaginarlo non più come un oggetto, ma letteralmente come un luogo fuori dal nostro continuum. Ma anche così, una forma di vita di un altro universo, si comporterà come una qualunque forma di vita per almeno alcuni parametri: avrà una struttura, una capacità di autoregolazione e di autoreplicazione, reagirà agli stimoli esterni in modo da autoconservarsi. Questi non sono costumi e usanze, ma necessità fisica, in qualunque universo -se no, uno nemmeno esiste, altro che arrivare da qualche parte.

Poi che cosa significa logica terrestre e logica materiale? La logica è solo il calcolo matematico del valore di verità di una proposizione, o al massimo la conseguenzialità formale di un discorso. In ogni caso, qui nessuno ha un'ottica o prospettiva materiale o materialistica, perché è fuori luogo. Praticamente la fisica oggi concepisce il nostro universo come una proiezione olografica di pacchetti di informazione che, addensandosi, producono inerzia e gravità (che sono la stessa cosa) come comportamento emergente. Al massimo si può avere un'ottica fisicalistica, ma per ragionare su fenomeni che, al di là della loro natura, hanno manifestazione fisica, bisogna adottarla per forza, almeno come punto di partenza, o ci si arrampica sugli specchi.

Poi, nello specifico dell'ufologia, possiamo fare infinite ipotesi ad hoc per difendere una visione preconcetta, che sia quella della scienza normale o quella di certi punti di vista estremistici per cui va bene tutto, ma ricordiamoci che per capire un fenomeno bisogna fare un discorso controllabile e per studiare gli UFO scientificamente bisogna fare altrettanto. In quest'ottica, i contattisti non sono fonti, ma parte del fenomeno. E non è per pregiudizio, poiché oggi è scontato che l'osservatore (anche presunto) di un evento, condiziona l'evento e ne fa parte. Certo è che se per esempio una disciplina scientifica (la bioingegneria genetica) che per altri campi funziona benissimo, mi dice che non si possono ibridare le specie fra loro (al massimo sottospecie affini con un lungo cammino evolutivo comune), men che mai se provengono da biosfere aliene l'una rispetto all'altra, di fronte ad affermazioni su presunti ibridi alieno-terrestre starò molto, molto attento. O cercherò ipotesi alternative all'ipotesi extraterrestre classica. Peggio ancora, se mi rendo conto delle capacità di manipolazione genetica e di sintesi organica di una specie capace di creare navi interstellari, ci penserò due volte ad attribuire al fenomeno UFO (posto che lo si consideri come una manifestazione di tecnologia interstellare extraterrestre) cose come le dissezioni e le mutilazioni di animali a scopo "scientifico". Stando alle fonti antiche, sono almeno seimila anni che ci osservano! Potrei allora pensare, in base alla logica, che magari qualcuno di poco extra e molto terrestre sfrutti il fenomeno (che di per sé, quando genuino, segue altre linee) come paravento di esperimenti poco carini su cavie umane... Immaginare in modo razionale porta molto lontano.
WOODOK
00martedì 1 marzo 2011 19:51
Re: Re: Re: Re:
Interessato74, 01/03/2011 15.46:




Vedi, indagare l'ignoto è ciò che l'uomo fa da quando esiste.....



E che c'entra ? La realtà scoperta fin'ora è tangibile e raggiungibile con l'applicazione del metodo scientifico. Un alieno, se non l'acchiappi, come lo studi ? Allora, prima prendiamone uno, e poi ipotizziamo le altre probabili razze. Che ne sai se esistono sottoforma di spirito, di luce, di materia ?!?!? Marte lo puoi studiare perchè è lì, lo vedi. L'alieno non lo vedi, che te studi ? L'aria ?



Ps. Fai commenti troppo lunghi e non ho la voglia di leggermeli tutti [SM=g8340]

Interessato74
00martedì 1 marzo 2011 21:43
Il commento non è bello se non è sviluppatello! :P

ufopsi.com
00mercoledì 2 marzo 2011 00:57
Solo a livello di morfologia animale troviamo forme diverse da noi (adatte ad uno specifico ambiente). I delfini, i polipi, gli insetti, gli aracnidi, gli uccelli, ecc.

La forma umanoide credo sia la migliore soluzione per l'evoluzione di un essere intelligente che possa creare una civiltà sulla terraferma. Mie osservazioni:
1. un sistema nervoso centrale con materia grigia
2. organi sensoriali vicini al cervello
3. organi visivi frontali invece che laterali
4. bipede (=correre)
5. due arti superiori liberi, provvisti di falangi e di pollice opponibile (=manipolazione)
6. organi per la comunicazione vocale (=linguaggio ed interazione sociale)
7. muscoli facciali che permettano di esprimere emozioni
8. ulteriori peculiarità dovute all'ecosistema specifico.
Interessato74
00giovedì 3 marzo 2011 16:09
Re:
ufopsi.com, 02/03/2011 0.57:

Solo a livello di morfologia animale troviamo forme diverse da noi (adatte ad uno specifico ambiente). I delfini, i polipi, gli insetti, gli aracnidi, gli uccelli, ecc.

La forma umanoide credo sia la migliore soluzione per l'evoluzione di un essere intelligente che possa creare una civiltà sulla terraferma. Mie osservazioni:
1. un sistema nervoso centrale con materia grigia
2. organi sensoriali vicini al cervello
3. organi visivi frontali invece che laterali
4. bipede (=correre)
5. due arti superiori liberi, provvisti di falangi e di pollice opponibile (=manipolazione)
6. organi per la comunicazione vocale (=linguaggio ed interazione sociale)
7. muscoli facciali che permettano di esprimere emozioni
8. ulteriori peculiarità dovute all'ecosistema specifico.



1) Il sistema nervoso centrale, benché in gran parte fisicamente concentrato nel cranio, in realtà è parzialmente disseminato dal punto di vista biochimico ("cervello bagnato") -dunque, sistema nervoso più o meno "centralizzato", ma in ogni abbastanza organizzato da strutturare la coscienza (non meno di 50-100 miliardi di "cellule" in rete -dove per "cellule" si intende le unità minime viventi di base sul pianeta in questione, quale che sia la loro struttura, per quanto sia assai probabile che qualcosa di assai simile a una cellula sia un passaggio obbligato dovunque);

2) organi sensoriali raffinati in grado di essere efficaci dal punto di vista di una coordinazione dei movimenti tale da permettere la manipolazione dell'ambiente;

3) organi visivi in grado di fornire una rappresentazione efficace dello spazio circostante (frontali o anche tre occhi disposti secondo una parziale simmetria radiale, per esempio);

4) bipede o centauroide o alato con qualche forma di organo manipolatorio libero

5) struttura degli organi manipolatori mano con numero di dita da tre in su, con un pollice opponibile o uno sperone osseo che lo sostituisca (come nei panda), oppure proboscide (proboscidi) con ventose atte a manipolare oggetti (come gli elefanti);

6) organi per la comunicazione: organi fonatori o cromatofori (come in certi cefalopodi) o addirittura capaci di modulare l'emissione di scariche elettriche (come nelle anguille elettriche, ma con interazione complessa e non nociva);

7) organi per la comunicazione non verbale complessi;.

Per un alieno evolutosi su terre emerse forse le forme possibili non sono così tante, ma comunque la forma umanoide, ripeto, non è l'unica.

Francesco84751
00sabato 9 aprile 2011 23:41
sono molto interessanti i vostri post.. dico la mia.

innanzitutto dire che noi siamo la razza più evoluta sulla terra è un errore semantico.
noi siamo forse la più complessa ma tutti gli essere viventi si sono evoluti in base a tantissimi fattori che ci ha spiegato anche Interessato.
le api sono perfette per quelle che devono fare, meglio dell'uomo sono in grado di lavorare nel loro ambiente.
le tesi secondo le quali noi siamo fatti ad immagine e somiglianza di un qualche creatore sono ormai certamente frutto di una mala interpretazione della natura, di un misticismo a volte esaltato e da una certa dose di ignoranza..
anche se volutamente (cosa che non escludo a priori) qualcuno abbia voluto innestare la vita sul nostro pianeta, non avrebbe mai potuto prevedere con esattezza la nostra venuta e il nostro aspetto ...

secondo me difficilmente quindi l'alieno possa avere anche solo la forma antropomorfa..

MA... considerando la vastità della galassia e il possibile numero di pianeti abitati, è possibile che ci siano forme di vita intelligenti simili alle nostre e con cui potremmo stabilire un rapporto (altrimenti anche solo capirci sarebbe un impresa).
quindi pre la legge il simile cerca il simile gli umanoidi alieni che abbiamo incontrato sarebbero venuti qui perchè siamo simili!


comunque io vorrei che fossero come vulcaniani [SM=g9349]
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