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Rapa Nui, la spirale, il labirinto e la ricerca dell’Ombelico del Mondo

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2011 14:15
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22/03/2011 23:20

Noi sappiamo che il nome originario dell’isola di Rapa Nui, poi chiamata Pasqua perché scoperta in quel giorno, era Te Pito Te Henua, che significa l’ombelico e l’utero. Non posso negare che ciò mi ha indotto a qualche, forse significativa, riflessione. L’interpretazione di tale nome simbolico è estremamente importante perché nel nome c’è l’essenza del soggetto che lo porta, come ci indica quel passo biblico dove Adamo crea, su delega di Dio, gli altri animali chiamandoli per nome.
Un po’ frettolosamente ci vengono spiegati questi due termini come richiamanti l’equilibrio e la creazione.
Certo, tale interpretazione è corretta, ma forse un’altra visuale sarebbe stata più calzante.
Vediamo di fare tutti insieme un ragionamento e partiamo dall’ombelico.
Certamente può considerarsi un simbolo d’armonia, perché punto d’equilibrio tra i pesi e le proporzioni del nostro corpo, ma è anche un simbolo di perfezione creativa, parallelamente con un altro simbolo, analogo ed omologo, che è la spirale.
La spirale si sviluppa armonicamente e col massimo equilibrio, con la forza progressiva della sezione aurea come, ad esempio, nelle conchiglie Nautilus, quindi è simbolo di uno stato di perfezione creativa originaria che, in questi termini, trova la sua controfigura in un altro simbolo, che è il labirinto.
Infatti la differenza simbolica tra la spirale, un percorso perfetto che porta dal centro alla periferia e viceversa, senza possibilità d’errore, ed il labirinto dove, sia per entrare ed accedere alla parte più interna, sia per uscirne, è indispensabile non sbagliare percorso, non cadere nelle tante insidie di cui è disseminato, è proprio l’errore.
Sotto questo profilo, tanto per completare il parallelo tra il nome antico di Rapa Nui ed una interpretazione fondata sui simboli della spirale e del labirinto e del rapporto o correlazione tra essi, possiamo chiederci se sia possibile assimilare sul piano simbolico l’utero col labirinto.
Anche su questa considerazione possiamo addurre degli argomenti fondanti.
L’utero è un percorso pieno d’insidie per i piccoli semi maschili che a milioni non riescono a percorrerne il corretto itinerario, senza contare le tortuosità delle Tube di Falloppio…
Quindi l’utero è un labirinto impervio per gli spermatozoi, ed è assimilabile a tale simbolo anche sotto il profilo del percorso iniziatico, perché tanto dall’utero che dal labirinto uscirà al mondo un nuovo essere, nato o rinato che sia.
Ma c’è un’altra differenza tra la spirale ed il labirinto e precisamente il fatto che la spirale ha una sola uscita ed il labirinto invece ne ha due.
Infatti se si studia analiticamente il mito legato al simbolo si scopre che Teseo è uscito grazie al filo di Arianna (anche se alla fine del suo viaggio perderà il padre Egeo) e Dedalo, invece, tramite le ali dal medesimo fabbricate sia pure con la grave perdita del figlio Icaro.
L’uscita unica della spirale è ancora una volta coerente con il significato di perfezione del simbolo, perché l’unità è la perfezione originaria.
La dualità del labirinto invece ci riporta al nostro mondo imperfetto, perché scisso in una binarietà che non è composta, come afferma Platone, di due unità, ma di due metà che per tutto lo scorcio della manifestazione terrena fanno di tutto per ricongiungersi e, nel loro moto perenne e mai definitivamente compiuto di attrazione, creano l’energia che muove il mondo che conosciamo.
L’errore è binarietà, la perfezione è unità, e diventa suggestivo tale collegamento se si pensa che la più grossa svolta alla teoria di Darwin è stata data da Jacques Monod, premio Nobel 1968 che, proprio sull’errore che diviene, per mutate condizioni ambientali, presupposto di selezione qualitativa della specie, ha fondato la sua rivoluzione del genetismo moderno.
Da questo ragionamento è possibile dedurre, e gli archeologi, se vogliono, ne possono trarre utilità, come nei siti dove venga rinvenuta la raffigurazione della spirale, vedi Gotland in Svezia ad esempio, ci sia memoria di una civiltà delle origini, l’Età d’Oro dei Greci o l’Eden biblico, del mondo prima della caduta, mentre l’errore, la binarietà caratterizzano quell’altro successivo mondo che viene invece rappresentato o richiamato nei siti dove sussiste la rappresentazione del labirinto.
Allora possiamo chiederci: sì ma cosa significa il nome di Rapa Nui, ombelico-spirale e utero-labirinto che contiene entrambi i simboli?
E se rappresentasse proprio il luogo o il tempo nel quale avvenne la caduta, quando nacque l’errore e si passò dall’unità alla binarietà?
Carpeoro
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