Nuovo libro di Stephen Hawking

Il profilifico professor Hawking ha presentato la sua ultima opera:

www.repubblica.it/scienze/2010/09/03/news/hawking_universo-...

Hawking: "Non fu Dio
a creare l'universo"
La teoria nel nuovo libro dello scienziato: "Il Big Bang deriva solo dalle leggi della fisica". Molte reazioni dei teologi, dopo questo annuncio, alla vigilia della visita del Papa
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA - L'universo ha bisogno di un Creatore? "No". La perentoria risposta arriva dal professor Stephen Hawking, l'astrofisico più famoso del mondo, considerato da molti l'erede di Newton, del quale ha per così dire ereditato la prestigiosa cattedra all'università di Cambridge. In un nuovo libro che esce in questi giorni, l'autore del best-seller internazionale Dal Big Bang ai buchi neri sostiene, sulla base di nuove teorie, che "l'universo può essersi creato da sé, può essersi creato dal niente" e dunque "non è stato Dio a crearlo".

La sua affermazione occupava ieri tutta la prima pagina del Times di Londra, come una sfida, l'ennesima, della scienza alla religione. "Così come Darwin ha smentito l'esistenza di Dio con la sua teoria sull'evoluzione biologica della nostra specie", commenta Richard Dawkins, biologo difensore dell'ateismo, "adesso Hawking la nega anche dal punto di vista della fisica". Nel suo libro più famoso, l'astrofisico aveva cercato di spiegare che cosa accadeva "prima" del Big Bang, ossia prima che nascesse il tempo, lasciando il quesito irrisolto. Il capitolo conclusivo conteneva un ragionamento che alcuni interpretarono come l'idea che Dio non fosse incompatibile con una comprensione scientifica dell'universo: scoprire cosa c'era prima Big Bang, arrivare a una "completa teoria" dell'universo - scriveva Hawking - "sarebbe il più grande trionfo della ragione umana, perché a quel punto conosceremmo la mente di Dio".

Ma nella sua nuova opera, intitolata The Grand Design (Il grande disegno o progetto) e scritta insieme al fisico americano Leonard Mlodinow, lo scienziato offre la risposta: anziché essere un evento improbabile, spiegabile soltanto con un intervento divino, il Big Bang fu "una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica". Scrive Hawking: "Poiché esiste una legge come la gravità, l'universo può essersi e si è creato da solo, dal niente. La creazione spontanea è la ragione per cui c'è qualcosa invece del nulla, il motivo per cui esiste l'universo, per cui esistiamo noi". Nel libro, lo studioso predice inoltre che la fisica è vicina a formulare "una teoria del tutto", una serie di equazioni che possono interamente spiegare le proprietà della natura, la scoperta considerata il Santo Graal della fisica dai tempi di Einstein.

E' tuttavia la sua asserzione che Dio non ha creato l'universo, e dunque non esiste, a suscitare eco e polemiche. "Se uno ha fede", osserva il professor George Ellis, docente di matematica applicata alla University of Cape Town, "continuerà a credere che sia stato Dio a creare la Terra, l'Universo o perlomeno ad accendere la luce, a innescare il meccanismo che ha messo tutto in moto, prima del Big Bang o del presunto nulla che lo ha preceduto". Ma il campo dell'ateismo accoglie la pubblicazione del libro di Hawking come una vittoria della ragione e della scienza, da celebrare a due settimane dalla visita in Inghilterra di papa Benedetto XVI, che non sarà per niente d'accordo con Hawking.

Nel nuovo libro, l'astrofisico rivela che il riferimento alla "mente di Dio" nel suo precedente volume sul Big Bang era stato male interpretato. Hawking non ha mai creduto che scienza e religione fossero conciliabili. "C'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento", conclude. "E la scienza vincerà perché funziona".

Breve commento: Tanto di cappello all'ultima opera dell'erede di Newton, ma secondo voi siamo tutti figli del caos e delle leggi della fisica?
Io ho qualche dubbio...

Vorrei "sprecare" alcune parole riguardo questo argomento:
Secondo alcune filosofie, la natura che è dentro di noi o chiamiamolo temperamento ci conduce attraverso le esperienze della vita guidando il nostro comportamento, l'etica e gran parte delle caratteristiche che ci contraddistinguono.
Queste filosofie tra l'altro ipotizzano che la morte è solo un modo per abbandonare il "ruolo" che rivestiamo in un caso per adattarci ad un altro e vivere esperienze sotto altri punti di vista.

L'evoluzione spirituale avverrebbe però dopo la morte durante l'assimilazione delle esperienze opposte vissute.

Per esempio - molto banalmente - se uno durante la propria vita uccide un altro per rubargli il portafoglio, nella vita successiva viene ucciso per una causa ugualmente futile ma dal confronto delle due esperienze vedrebbe che quando uccide un uomo non fa solo quel tipo di danno ma fa soffrire anche i genitori dell'ucciso, i figli la moglie gli amici quindi trae un insegnamento che va oltre le parole di un moralista.

Il fatto però che in una vita l'essere non ricordi quella precedente (e quindi non sappia a quali premi/punizioni va incontro per meriti/errori precedenti) fa sì che l'essere viva realmente cioè spontaneamente come se fosse l'unica volta in cui lo fa e il suo vero "io" si manifesta.

Se non esistesse la morte e l'uomo vivesse per migliaia di anni, vedrebbe che se offende viene ri-offeso, se ruba viene ri-derubato, se picchia viene ri-picchiato e così via, arrivando ad un punto in cui non agisce più per la paura di ciò che gli può accadere a causa della sua azione oppure agisce solo per ottenere il premio che ne deriva.
Quindi non vive più realmente, cioè secondo il proprio essere.

Da questo esempio paradossale, esce fuori per gli stessi motivi che l'esistenza di Dio non è dimostrabile altrimenti l'ateo si convertirebbe solo per timore.
La coscienza invece si sviluppa solo se esperisce direttamente.
Ci può stare una mano che ti aiuta nei primi equilibri con la bici, ma è dalle cadute che si impara di più.

E' inutile quindi sviscerare il mondo, l'Universo e le leggi della fisica cercando la mano di Dio che non PUO' essere trovata in quanto verrebbero meno i presupposti per i quali la Vita è congegnata.

Osservando la Vita e l'Universo è come se noi guardassimo un dito della mano di Dio; di lui possimo capire qualcosa ma egli è tutt'altra cosa rispetto ad un dito.

Questo secondo alcune filosofie...

Io sono dalla parte di chi, usando la propria mente e le proprie possibilità umane, cerca e studia il più possibile il mondo in cui vive grazie ai sensi di cui è dotato ma lungi da me l'idea e la presunzione di poter conoscere davvero Tutto.

Sarebbe come se il personaggio di un fumetto pretendesse di investigare il mondo del suo disegnatore.

Non sono d'accordo con Hawking a come scienziato lo stimo molto e credo che acquister' il libro

Quello che dice Hawking è ovvio, la Scienza non può credere in un Dio, altrimenti cessa di essere Scienza.
Io credo che siamo ben lontani dal conoscere il tutto ma che comunque tutto sia spiegabile.
Ci vorrà tempo, moltissimo, ma l'uomo ha le potenzialità per spiegare l'universo
A meno che, stupidamente, non ci autodistruggiamo.
Dipende solo da noi.

giambo64, 03/09/2010 23.34:

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Quello che dice Hawking è ovvio, la Scienza non può credere in un Dio, altrimenti cessa di essere Scienza.

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Senza togliere nulla al grande astrofisico (credo fermamente che Hawking sia una delle menti viventi più brillanti), c'è da dire che esistono comunque voci fuori dal coro.
Mi riferisco in particolare al fisico Frank Tipler, che teorizza la compatibilità tra fisica moderna e l'intervento di un Dio creatore.

La mia opinione?
Cosa non si fa per vendere un libro. Si ritorna all'antico, futile e inutile dualismo scienza e religione che, onestamente, è stato superato da secoli.

Hawking ha ragione, la fisica basta e avanza a spiegare l'Universo... ma qualcuno deve spiegarmi chi ha progettato la fisica, o il fatto che tutte le cose "quadrino" è stato solo una universale botta di fortuna?

Per costruire un'automobile e per mantenerla in funzione bastano operai, meccanici e poche altre persone (di cui, per inciso, ho il massimo rispetto) con una cultura e una formazione relativamente medio-bassa.
Il problema è che se non c'è qualche ingegnere a progettare il modello e a realizzare il prototipo, non si andrebbe da nessuna parte

Insomma, arrivare alla teoria del tutto è una cosa fighissima! Ma, mia opinione, ci limitiamo a spostare l'asticella un po' piu' in alto.

andrea_ch, 05/09/2010 13.51:

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Hawking ha ragione, la fisica basta e avanza a spiegare l'Universo... ma qualcuno deve spiegarmi chi ha progettato la fisica, o il fatto che tutte le cose "quadrino" è stato solo una universale botta di fortuna?

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Ma no,è il solito tira-molla di Hawking..una volta dice che gli alieni esistono...poi dice che l'universo non è stato creato da Dio...poi dice che gli alieni esisitono ma non possiamo incontrarli.....tanto rispetto per lui e per la sua malattia ma...essere un grande fisico non significa avere in mano la verità !!