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Teorie Olografiche.....?

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2010 12:42
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06/06/2010 03:01

Riprendo questa interessantissima discussione, poiché anche io mi son sempre chiesto, del particolare silenzio, ed altre caratteristiche degli UFO. Certo, possono essere spiegati in vari modi, ma vi riporto quanto scritto da Alberto Perego, sulla teoria del funzionamento dei dischi volanti, il quale mi son sempre trovato d'accordo con le mie idee, e che, potrebbe spiegare molte cose:

In un disco di pochi metri cubi è contenuto un potenziale elettrico gigantesco, pari a quello di una Centrale Elettrica di una grande città. Questo potenziale elettrico non è "prodotto" dal disco; ma l'apparecchio è stato preventivamente "caricato" di questa energia, da una astronave porta-dischi (astronave che invece "produce" questa forza elettrica). Il disco ha quindi una "autonomia limitata", dato che deve sempre "tornare" alla astronave per essere ricaricato di energia statica.
Questa energia caricata sul disco è contenuta in quattro Pile disposte a forma di "svastica". Pile che permettono "l'incrocio" a 45°, di raggi catodici con raggi anodici. È nota la proprietà che hanno i raggi catodici, di decomporre l'atmosfera che attraversano e di far ritornare allo stato eterico gli elementi che compongono l'atmosfera stessa. A questa proprietà si aggiunge l'incrocio con i raggi anodici. Questa energia "ionizza" l'atmosfera circostante. Ciò significa che l'atmosfera diviene un gas (o plasma) in cui si trovano liberi "molti elettroni e molti ioni" (gli ioni sono atomi che hanno perduto o acquistato un elettrone). Il disco, emettendo questa energia, ionizza l'atmosfera. E viene a trovarsi in una bolla (per così dire) di vuoto atmosferico. In tal modo può rimanere sospeso nello. spazio. Proiettando l'energia disintegratrice in avanti (o in alto, o in basso, o indietro) il disco viene spinto (o in alto, o in basso, o indietro) "dalla stessa pressione atmosferica", in una specie di canale di aria ionizzata (o plasma). Per questo motivo il disco non deve affrontare né la "barriera del suono" né la "barriera del calore". Può virare ad angolo retto; può invertire bruscamente la rotta; può passare, di colpo, dal volo orizzontale al volo verticale. Il disco viaggia (per così dire) nel vuoto con una propria gravità determinata dalla pressione atmosferica contenuta nel disco stesso. I piloti non si accorgono di alcun movimento come avviene a chi viaggia in un sommergibile.
Il disco utilizza pure le correnti magnetiche "intrinseche" e cioè quelle che esistono intorno al pianeta e che vanno da un polo all'altro (correnti che, naturalmente, bisogna "conoscere", così come un navigatore marittimo deve conoscere i venti e le correnti marine).
Come può l'astronave produrre "energia statica"?
Si ritiene lo faccia con la fusione del plasma, fino a che è possibile trovare elementi "fusibili" nello spazio cosmico. Nei viaggi interplanetari si ritiene venga sfruttata invece l'energia solare e cioè i raggi fotonici.
Le astronavi devono poi sfruttare le correnti magnetiche "estrinseche" e cioè quelle esistenti tra pianeta e pianeta. Le astronavi "necessitano" dunque del campo magnetico dei diversi pianeti che costituiscono dei veri e propri scali magnetici (degli aeroporti potenziali nello spazio).
L'astronave "deve" viaggiare da Pianeta a Pianeta. La Terra costituisce uno di questi scali magnetici, necessario come tappa intermedia per viaggi interplanetari.
Questi apparecchi (tanto i dischi che le astronavi) sono costruiti con leghe di metalli leggerissimi ma durissimi. Leghe di metalli che assumono a volte l'apparenza di materia plastica o anche di cristalli (gli oblò dei dischi, per esempio, sembrano di vetro ma in realtà sono di un metallo trasparente). Queste leghe di metalli non sarebbero tutte riproducibili nell'ambiente terrestre ove ad esempio lo zero assoluto non può scendere oltre i -273°. In altri pianeti (date le diverse condizioni ambientali), è possibile scendere a -500° e anche a -1.000° sotto lo zero. A queste temperature i metalli diventano gas e in tal modo sono possibili leghe speciali.
Sarebbe superfluo voler continuare ad inoltrarsi in un labirinto di ipotesi. Come ripeto .la "fusione controllata" costituisce la via che ci condurrà a molte scoperte.
Sono noti gli esperimenti fatti in Inghilterra con l'apparecchio "Zeta". Si è tentato la fusione del deuterio e cioè dell'idrogeno pesante che si trova nell'acqua del mare (un litro d'acqua di mare contiene una energia potenziale pari a 300 litri di benzina). Per queste "fusioni" bisogna ottenere temperature dell'ordine di milioni di gradi (sia pure per un tempo brevissimo). Bisogna pure creare una specie di "bottiglia magnetica" e cioè un recipiente "immateriale" fatto di linee di forza, che possa racchiudere in se questa reazione che nessun recipiente "materiale" potrebbe contenere. L'apparecchio "Zeta" non si è mai dimostrato capace di una chiusura ermetica ed è sempre stato danneggiato dal plasma (ripeto ancora: il plasma è un gas fortemente ionizzato; in cui si trovano, cioè, molti elettroni liberi e molti ioni. Gli ioni sono atomi che hanno perduto od acquistato un elettrone).
Fino a qualche tempo fa si riteneva che il moto del plasma fosse "laminare". Poi si cominciò a credere che il moto del plasma fosse invece "turbolento". Il 14 marzo 1963, nel laboratorio di Frascati, i fisici italiani Proff. Ascoli e Mazzuccato riuscirono ad ottenere le prime fotografie del moto turbolento del plasma.
[Modificato da AlessandroCacciatore 06/06/2010 03:03]
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