Alfredo_Benni, 18/11/2014 16:33:
Gucumatz, per cortesia, ma secondo quale principio di equità, tu e i tuoi amici dovete restare nel più totale anonimato protetti da internet e un testimone invece dovrebbe mostrarsi con nome e cognome sapendo di essere linciato da un branco di personaggi anonimi ?
E chi ha parlato di nomi e cognomi? Io capisco benissimo le esigenze di anonimato, infatti a me basterebbe che venisse fuori un "Mister Testimone", senza nome e cognome (poi questo magari lo verificherete voi) al quale fare domande.
Io questo ho chiesto a Scorza: chi erano i testimoni; non nel senso di "dammi le loro generalità", ma proprio "chi erano": suoi colleghi, dei passanti, militari, gente contattata in rete, chi?
Perché il punto per me non è quello dell'identità, ma dell'INCONGRUENZA con quanto ha raccontato: se dice che l'anomalia l'ha vista a casa, come fa a dire che l'oggetto l'hanno visto anche ALTRI testimoni?
Qui capisci che c'è qualcosa da chiarire. Se se lì e la gente inizia a dire "oh, l'hai visto anche tu?", questo ha un senso.
Ma se lì per lì nessuno fiata, ed una volta arrivato a casa tua tu ti sbobini il filmato e SOLO ORA vedi l'anomalia, non hai più nessuno attorno con quale confrontarti.
A meno che il testimone non fosse rintracciabile DOPO (tipo un amico, un collega, un parente, un addetto ai lavori già conosciuto). Ma a questo punto rimarrebbe la domanda: perché lì, sul momento nessuno ha detto niente?
Ecco, QUESTE sono le domande che solo in parte sono riuscito a fargli, queste sono le circostanze che Scorza avrebbe dovuto chiarire. Nessuno gli ha chiesto di violare la privacy di nessun altro!
Avrebbe dovuto solo spiegare alcune cose che, per come le ha raccontate LUI, cozzavano con la logica.
Per me è per lo meno dubbio che qualcuno di fronte a queste domande faccia scena muta, non credi?