00 11/04/2011 10:51
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Secondo la mia teoria il rapporto tra segno e simbolo è assolutamente occasionale e strumentale.
Se con la parola segno si intende esclusivamente il concetto grafico, legato quindi a una "scrittura", siamo certamente portati a intendere una certa preesistenza del simbolo al segno.
Il simbolo, nella sua natura di rappresentazione dinamica degli archetipi (anch'essi nettamente distinti dai segni, nella mia interpretazione dei medesimi quali eventi primordiali fisici o metafisici), ha un collegamento col mondo e con la memoria delle origini che è assolutamente indipendente dal segno, astrattamente inteso, che ne diventa occasionale accessorio solo dopo l'introduzione della "scrittura", in senso lato, quindi a partire delle antiche incisioni preistoriche.
Altro è il segno inteso in senso esoterico e figurativo, quelle che Jacob Bohme chiamava "signature", che altro non erano se non le forme platoniche traslate nella dimensione parascientifica di Giordano Bruno, che tuttavia altro non sono che schemi simbolici complessi.
E' chiaro che queste sono solo le mie teorie sull'argomento e che non sono vincolanti per alcuno.
Carpeoro