00 17/05/2011 23:55
Di Alessandro Cacciatore

Gli anni ’50, hanno segnato senza dubbio l’epoca d’oro per i dischi volanti. Tra i tanti avvistamenti segnalati in mezzo mondo, quello avvenuto il 20 luglio del ’52 (anno dei famosi flap) nella capitale degli Stati Uniti è sicuramente uno dei più importanti, che avrà successivamente ripercussioni mondiali sulla fenomenologia UFO, che ci portiamo addirittura ancora oggi.

Nella mezzanotte di luglio 1952, il Centro di controllo del traffico aereo di Washington DC, il capo controllore Harry. G Barnes, più otto operatori furono testimoni di qualcosa di davvero insolito. Verso le 00:40, dopo più di mezz’ora di quasi completa tranquillità, lo spazio aereo inizia a diventare stranamente “affollato”. Il radar della base segnala la presenza di sette oggetti, fatto curioso, dato che fino ad un secondo prima non era presente neanche la minima traccia di un velivolo in volo, vuoi anche dal fatto che ben sette velivoli apparsi nello stesso momento era qualcosa di davvero particolare. Tutti gli operati, compresi il capo a comando video gli strani oggetti captati sul radar, e sembravano rimanere fermi in zona. Subito dopo, Barnes contatta la Torre di Controllo dell’aeroporto, poco distante dal controllo radar, per verificare se anche loro hanno segnalato la presenza dei velivoli. La base rispose positivamente alla richiesta di Barnes, ed anche suoi loro tracciati furono captati per sette “bip” molto chiari, anzi, addirittura tramite binocolo, gli operatori riuscirono a vedere anche ad occhio nudo almeno uno dei velivolo, sospeso in cielo, una sorta di sfera luminosa color arancio vivo. Barnes preoccupato contatta l’aeronautica militare, e fu proprio in quel momento che i sette oggetti si allontanarono dalla zona, posizionandosi su altri punti della città. Curiosamente alcuni di essi sorvolarono la Casa Bianca, altri il Campidoglio, zone particolarmente sensibili, e dato che la natura degli oggetti era non identificata, la situazione era molto preoccupante. Barnes chiamò successivamente l’aeroporto di Andrews, nel Maryland, ed anche loro confermarono la presenza dei misteriosi oggetti volanti. Barnes riferì l’assoluto bisogno di un intervento scrumble, ma gli risposero che i caccia della base erano stati spostati a Newcastle, poiché la base Andrews si trovava in quel periodo in lavorazione, e che ci sarebbe voluta mezz’ora prima di far arrivare dei caccia in quella zona. Con stupore uno degli operatori ai radar confermò che uno degli UFO stava per andare incontro ad un aereo di linea decollato da pochi minuti. Il controllore avvisa immediatamente il pilota per avvisarlo che nella sua direzione era diretto un oggetto non identificato. Da tutti gli schermi radar improvvisamente tutti gli UFO scomparvero dai tracciati. Un momento dopo il pilota comunica che quel velivolo gli era passato vicino l’aereo, ma non era riuscito ad accostarsi abbastanza, data l’alta velocità con cui si stava spostando. La cosa incredibile è che all’oggetto in questione gli bastarono non più di 3 o 4 secondi per spostarsi completamente fuori dalla zona controllata dal radar. Questo stava a significare che il velivolo passò da una velocità di 130 miglia orarie, calcolata precedentemente, a circa 500 miglia, in quel brevissimo lasso di tempo.

Incredibilmente questo non fu l’ultima cosa assurda di quella notte. Pochi minuti dopo, gli UFO tornano “all’attacco”. I radar captarono che uno dei velivoli fece una virata netta a ben 90 gradi, una manovra che alla sua velocità di rotta, era praticamente impossibile per qualsiasi aereo e pilota. Quel tipo di movimento brusco, avrebbe garantito la morte istantanea per qualsiasi essere vivente all’interno di quel velivolo. I radar segnalarono anche un cambio di rotta, tutto nel giro di una manciata di secondi, ma non finì qui. Un operatore, tale Joe Zacko, segnalò, tramite un radar ASR, appositamente utilizzato per il controllo dei velivoli ad alta velocità, uno dei velivoli che si spostava ad incredibile velocità, senza dubbio superiore a qualsiasi velivolo mai visto prima d’ora. L’oggetto pareva dirigersi verso la base Andrews, per poi fare rotta su Riverdale. La traccia tuttavia scomparve poco dopo, e si persero i contatti con il velivolo. Zacko con la consulenza di un suo collega, calcolarono successivamente la velocità del velivolo in questione. Dato il lasso di tempo che impiegò per proseguire tutto il tragitto, e calcolando anche la sua velocità media pari a 2 miglia al secondo, si arrivò alla conclusione che il velivolo doveva spostarsi a non meno di 7.200 miglia, vale a dire a 13.300km/h.

Tuttavia, anche se ben sette oggetti non identificati da ben due ore stavano sorvolando indisturbati la capitale americana, nessun caccia dell’USAF si fece vivo per intercettare i misteriosi oggetti. La situazione era gravissima, quanto strana. I controlli non sapevano cosa pensare; in quelle due ore, cercarono anche di contattare i piloti civili, portandoli a provare ad identificare di persona questi strani oggetti, ma pare che ogni volta che ci provavano, questi si dileguavano per poi riapparire nei medesimi punti dove erano stati visti poco prima. Pareva come se tali oggetti sapessero in tempo reale cosa stavano per fare i piloti, e questo era molto curioso. Ne fu un ulteriore prova, quando, verso le 3 del mattino, alcuni caccia dell’aeronautica arrivarono in zona, e gli UFO improvvisamente sparirono dai radar. Molto stranamente, una volta che i caccia si allontanarono, questi riapparvero di nuovo, era come se riuscissero ad ascoltare le comunicazioni che si stavano dando gli operatori ed i piloti. Dopo ben 5 ore tuttavia, gli UFO scomparvero, dove precedentemente almeno uno di loro tornò ad inseguire per chissà quale motivo uno degli aerei di linea in transito in quel momento.

I testimoni non furono molti, data la tarda sera, e l’alta quota dei sette oggetti, che furono quasi esclusivamente visibili solamente tramite i radar. Tuttavia, il giorno seguente già tutti i giornali parlarono della notizia. L’aeronautica iniziò subito a smentire i fatti, addirittura dichiarando che nessun caccia venne inviato ad intercettare i misteriosi oggetti volanti, e dissero invece che furono i radar difettosi a vedere UFO, che in realtà non c’erano mai stati. Era chiaro che l’USAF non voleva diffondere il panico, e per questo motivo ingaggiarono il professor Donald Menzel. Questi spiegò che in realtà gli oggetti altri non erano che le luci delle auto riflesse in cielo, spiegandola con parole scientifiche del tipo “inversione termica”, insomma una cosa a dir poco assurda.

Ma il caso non finì qui. Si, perché se l’aeronautica riuscì a cavarsela con qualche sparata pseudoscientifica per spiegare l’accaduto, rimasero stupidi quando gli UFO tornarono su Washington una seconda volta. La mattina del 26 luglio infatti questi tornarono in volo, sempre in assetto (9 oggetti questa volta), ed anche in questo caso furono segnalati su tutti i radar delle diversi Torri di Controllo, da Washington a New York. Anche in questo caso i caccia arrivarono in ritardo per identificarli, ma questa volta non scomparvero dalla zona, ma rimasero li, fermi, come se questa volta li volessero sfidare. Uno dei piloti militari, che seguì uno degli UFO per un breve lasso di tempo, fu il tenente William L. Patterson, che fu abbastanza vicino all’oggetto, che descrisse la sua grandezza come 30m di diametro. Quella stessa mattina, arrivarono alla Torre di Controllo di Washington, il maggiore Dewey Fournet jr, investigatore del Pentagono ed un suo collega radarista. Questi constatarono la presenza dei misteriosi blip non identificati, per ben 2 ore consecutive, insieme al capo Barnes, già testimone diretto dei fatti del 20 luglio. Anche questa volta l’aeronautica e la CIA in persona, tornarono ai ripari, affermando ufficialmente alla stampa (e anche alle televisioni) che il tutto poteva essere spiegato come “illusioni ottiche causate dalla rifrazione atmosferica”. Questa spiegazione non convinse nessuno, e portò molti americani a dubitare della versione ufficiale che dava il governo riguardo la questione UFO. Proprio in quegli anni, più che mani, più della metà della popolazione credeva che il governo nascondesse realmente qualcosa di importante riguardo gli UFO. I cittadini non avevano effettivamente fiducia in loro, ed avevano ragione. In quegli anni, ogni avvistamento veniva spiegato nei peggiori modi possibili: dalle solite illusioni ottiche, ad errate interpretazioni di testimoni non attendibili, o ignoranti o non qualificati. A soggetti che vennero addirittura giudicati come malati mentali o alcolizzati. A palloni sonda, fino a formazioni inusuali di volatili. Insomma, qualcosa non tornava.

Ecco i tracciati radar dell'evento, e di seguito alcuni esempi di giornali che ne diedero notizia:





Dalla descrizione originaria:

From a controller's original sketch, some saucer movements July 20
on Washington radar scope are diagrammed above. At A, seven blips
appeared suddenly. Two moved (B) near White House, one near Capitol.
At C, one fled a northwest bound airliner (indicated by row of blips).
Later (D) ten flocked at Andrews Field. E illustrates a saucer's right-angle turn compared with curving turn of ordinary aircraft










Nello stesso anno, lo stesso Winston Churchill, in seguito agli avvistamenti di Washington D.C. scrisse al segretarii di Stato per l'aeronautica: "In cosa consiste tutta questa faccenda dei dischi volanti? Cosa può significare? Qual è la verità? Mi faccia avere una relazione con Suo comodo."



Il Robertson Panel, questo sconosciuto

Pare che il cosiddetto Robertson Panel, sia un gruppo non molto conosciuto anche tra i più affascinati dalla materia ufologica. Molti forse non si rendono conto che tale gruppo, ideato e coordinato dalla CIA, era il più chiaro esempio del cover-up dietro la faccenda UFO. Quando ad inizio articolo, ho scritto che il caso di Washington D.C. portò con sé anche alcune conseguenze, mi riferivo proprio alla nascita del Robertson Panel. Esso infatti fu creato dopo i continui avvistamenti di UFO, che arrivarono al loro culmine soprattutto grazie al caso di Washington. Fu proprio così che il governo americano passò ai ripari, soprattutto preoccupato dall'opinione pubblica.

Ma cos'è il Robertson Panel?

Dal nome del fisico statunitense che diresse il comitato, Howard P. Robertson, esso fu un comitato di studio che venne riunito dalla CIA per quattro giorni consecutivi nel gennaio 1953 a Washington D.C. per occuparsi direttamente del problema UFO.

Sebbene il comitato non ebbe sempre comportamenti ultra-scettici, questi ci si avvicinarono molto. Essendo un gruppo comandato dalla CIA, l'interesse comune era quello di non far allargare il panico nei cittadini, dove all'epoca c'era una forte isteria di massa per colpa dei tanti dischi volanti avvistati non solo in america, ma in tutto il mondo, tanto è vero che l'Italia fu intasata da giornali che parlavano del famoso avvistamento di Washington. Il fattore più grave fu quello che riuscirono col tempo a sminuire l'attenzione del pubblico e degli studiosi militari stessi del fenomeno, difronte a tale problematica.

I membri effettivi del Robertson Panel furono:

Howard Percy Robertson, fisico dipendente della CIA, capo del gruppo per la valutazione dei sistemi d'arma per il Dipartimento della Difesa. Robertson fu nominato direttore del comitato, del quale questo porta il nome

Samuel A. Goudsmit, fisico presso i Brookhaven Nationl Laboratories

Luis W. Alvarez, fisico delle alte energie, che nel 1968 vinse il premio Nobel per la fisica

Lloyd V. Berkner, fisico atmosferico ed ingegnere, ma che prese parte ai lavori del comitato solamente tre giorni dopo il suo inizio (Berkner fu a quanto pare anche membro del gruppo enigmatico Majestic 12)

I membri associati furono Frederick C. Durant, studioso di missilistica e Josef Allen Hynek, astronomo e consulente del Progetto BlueBook.

Hynek successivamente si allontanerà dall'Intelligence e da ogni sorta di apparato militare, una volta che capì (e non fu più scettico sul fenomeno UFO) le intenzioni disinformatrici di tali gruppi, non di certo interessate alla ricerca effettiva.

Durante i successivi quattro giorni, furono analizzati e discussi casi di avvistamenti UFO ritenuti i più attendibili e significativi, e nel finire dei quattro giorni, per un totale di neanche 12 ore di lavoro effettivo, fu tirata giù una conslusione ufficiale, che presentava anche un comportamento - definitivo - da adottare sulla questione UFO. Nelle riunioni si analizzarono alcuni casi molto rilevanti ancora oggi, ritenuti storici per l'ufologia, come il video girato da Nicholas Mariana il 15 agosto 1950 ad alcuni UFO a Great Falls nel Montana, e il video girato da Dilbert C. Newhouse a Tremonton, nello Utah, il 2 luglio 1952. I due video furono accuratamente analizzati da due fotointerpreti della Marina, che confermarono di non riuscire ad indentificare gli oggetti ripresi, ma che sicuramente i video erano autentici.

Alla fine il comitato arrivò a pensare che ogni caso poteva essere spiegato, tuttavia c'erano casi che loro stessi non riuscirono a spiegare scientificamente. In poche parole, l'idea in mezzo quel gruppo era che, anche se c'erano oggetti non identificati, questi erano sicuramente qualcosa, anche se non si riusciva a capire cosa, ma basta che non fossero di natura "aliena". Tra chi presenziò alle quattro riunioni, l'unico davvero sostenitore della teoria extraterrestre degli UFO, era il famoso Donald E. Keyhoe, pilota della Marina, giornalista e successivamente ufologo convinto, autore di uno storico libro sugli UFO, "I Dischi Volanti sono Reali" del 1950.

Al Robertson Panel stava a cuore il problema socio-psicologico della faccenda, il che era chiaro. A loro interessava che non si diffondesse il panico inutilmente tra la popolazione, e fu proprio per questo, e fu fondamentale per come andarono le cose da li in poi, che venne consigliato di attuare una tattica di discretico, il famoso debunking. Si pensava anche di attuare una vera e propria progaganda, riunendo dottori, astronomi, fisici, addirittura creatori di cartoni animati, per indottrinare le persone che tutto quello di non spiegabile, alla fine poteva trovare una spiegazione. Certo, alla fine quello che loro fecero era giocare con il loro stesso potere, e con l'ignoranza delle persone, che finalmente stavano respirando un clima tranquillo dopo il finire del secondo conflitto mondiale. Tutto questo alla fine servì per sminuire l'attenzione del pubblico, e la loro passione quindi, sul fenomeno UFO. Esso doveva diventare assolutamente noioso, inutile, senza senso, inesistente, in modo tale che l'Intelligence e l'aeronautica a sua volta, si scollassero di dosso questo enorme peso sulle spalle, che di certo non faceva a loro comodo. Il fenomeno UFO infatti fu talmente marcato, che i tanto famosi e letti Pulp Magazine e fumetti di stampo super-eroistico come la Detective Comics o l'Action Comics, letti e riletti in continuazione, iniziarono a perdere molti lettori, che erano sempre più interessati a seguire l'evolversi del fenomeno dei dischi volanti.

Il Robertson Panel tuttavia, suggerì addirittura di controllare le attività dei primi gruppi ufologici privati, che all'epoca stavano timidamente nascendo. Per il comitato infatti, i gruppi ufologici privati di studio, erano un bel problema, perché a quanto pare le masse erano condizionate dai loro giudizi in merito al fenomeno, e per questo dovevano essere "lavorati". Si affermò, addirittura, che il comportamento dei gruppi ufologici era in realtà irresponsabile e non si nascondevano possibili "usi sovversivi" su di essi.

Infine, si concluse anche che:

Le agenzie nazionali addette alla sicurezza intraprendano passi immediati per privare gli Oggetti volanti non identificati dello status speciale che è stato dato loro e dell'atmosfera misteriosa che hanno purtroppo acquisito.

Sebbene non tutte le manovre d'azione furono attuate realmente dai vari enti governativi, fu un dato di fatto che subito dopo il Robertson Panel, il progetto Blue Book iniziò ad abbassare il suo livello qualitativo di studio, portandolo alla chiusura definitiva tempo dopo.

In definitiva, come anche confermato da Allen Hynek, successivamente nel 1972, e anche dagli ufologi Lawrence Fawcett e Barry Greenwood, il Robertson Panel era solamente un comitato atto alla propaganda politica, alla disinformazione del fenomeno UFO, non alla sua reale comprensione, con utilizzo di metodo scientifico, anzi, tutt'altro.

Fonti:

CEIFAN
WikiUFO
[Modificato da AlessandroCacciatore 17/05/2011 23:56]