00 13/12/2010 23:15
Re:
Hybrid1973, 13/12/2010 19.26:

La storia è resa abbastanza verosimile dalle testimonianze e dal "pathos" che la contraddistingue; il fatto ache a fine 2010 si siano avuti avvistamenti UFO come predetto dallo stesso protagonista non è da sottovalutare (se di veri ufo si tratta).
La storia della scatola non si regge e - personalmente - mi puzza di bruciato un bel pò.
Anche la descrizione degli alieni mi lascia un pò perplesso.
E allora siamo sempre alla domanda clou (come per i contattisti): perchè un personaggio che vive un vero caso di IR3 e IR4, va a rovinarsi la vita con un'invenzione? O è tutto vero, o è tutto falso. Anche se qualcosa fosse vero (tipo un semplice avvistamento da parte di Zanfretta) il fatto che ci avesse ricamato sopra qualche dettaglio o la storia intera, metterebbe in gioco la sua buona fede e diventerebbe una testimonianza non affidabile come ce ne sono tante.
Ripeto che la storia mi sembra buona per cui sarei più propenso a credere che la scatola esista davvero; certo che comunque è una cosa strana forte.
Ma non è altrettanto strano forse sentir parlare di un raggio verde che ti trascina in un UFO?
O sentire il racconto di un'astronave che schizza via a velocità inimmaginabile?
Siamo in un campo inesplorabile dai nostri congegni tecnologici che probabilmente non hanno ancora raggiunto quel livello per cui tutto diventa credibile e incredibile al tempo stesso.
Per cui più che mai servono prove.
Nella storia di Zanfretta le prove secondo me potrebbero anche esserci:
una è l'impronta di qualcosa di pesante (tipo elicottero hanno scritto i Carabinieri) che è rimasta impressa nella corte della villa del primo contatto;
la seconda sono le impronte nel fango (lunghe fino a 50cm) vicino all'auto del metronotte potenzialmente compatibili con un piede gigante umanoide;
per non parlare poi dei testimoni oculari dell'UFO in quello stesso periodo storico e che hanno confermato l'alta temperatura dell'auto e di Zanfretta stesso ma che come testimonianze verbali e opinabili in ufologia - purtroppo - non valgono una cicca.
Chissà se quei verbali dei carabinieri, possono essere consultati...mmhhh [SM=g8141]



considera che dopo un paio di avvenimenti l'istituto di vigilanza di zanfretta decisi di verificare i racconti: montarono di nascosto sull'auto un termometro a memoria e dei cavetti, opportunamente tarati, che si sarebbero rotti solo in casi di sollevamento della macchina (sfruttando la campanatura delle ruote). ebbene, dopo una notte di inseguimento fra i monti, a gennaio, la temperatura risultò essere stata 47 gradi... e i cavetti erano rotti! Sono prove che nel loro insieme si potenziano: il caso Zanfretta in questi aspetti è di una solidità pazzesca... certo, la scatola sembra essere una favola, ma io non credo affatto lo sia.

Ti consiglio vivamente il libro di Rino Di Stefano, in certi punti vengono i brividi, perchè è tutto reale... Io sfido un cicappino a smontare la storia dopo aver letto il libro!