00 25/07/2010 12:43


Ma andiamo con ordine.

In parole povere si chiede alla parte animica, che viene estrusa dal contesto della triade, di descrivere alcuni eventi della situazione passata e dell’evoluzione sul nostro pianeta. Tali dichiarazioni non sono state sempre richieste ma, a volte, sono scaturite spontaneamente da soggetti, sia in nostra presenza che in nostra assenza. I soggetti presi in considerazione in una prima fase della sperimentazione non sono stati messi in contatto tra loro e solo successivamente si è permesso che le loro dichiarazioni venissero poste a confronto diretto.

Per Uomo Primo (UP) si intende, in questa sede, l’espressione della creazione del primo uomo da parte del primo Creatore, uno dei due creatori prodotto dalla Coscienza iniziale. In molti, in questi ultimi tempi, ci hanno chiesto di chiarire la posizione di questo personaggio che a noi appariva, all’inizio della nostra indagine, un po’ come il nostro buon padre e creatore e che si rivelerà invece un personaggio decisamente poco raccomandabile.



Manca tutta la documentazione di questo processo di presunta ricerca e poi di analisi dei dati. Mancano le ipnosi, mancano i numeri. Quanti presunti addotti visti, quanti hanno detto x, quanti hanno detto y. Fino ad ora sono solo chiacchiere.


Ma andiamo con ordine e analizziamo ciò che accade dall’inizio dal momento in cui la creazione si sveglia.

LA COSCIENZA E IL LIBERO ARBITRIO
Partiamo ab origine ed analizziamo l'essenza della Coscienza, che noi descriviamo come una fonte luminosa. La coscienza esiste da sempre in quanto eterna.



Ma chi lo ha deciso che c'è una coscienza e chi ha deciso che è eterna ?



Ma un giorno (simbolismo temporale che non ha senso: dovremmo dire “un istante percettivo”: N.d.A.) essa si risveglia e si accende. Prende, in quell’istante, coscienza di sé (di essere, di esistere), ma essa non sa come è fatta (non è conoscenza di sé).

L’unico modo per sapere come è fatta sarebbe specchiarsi in uno specchio ma tale specchio ancora non esiste. E dunque la coscienza si crea uno specchio, che poi è la rappresentazione che noi definiamo con il nome di Universo (virtuale in quanto modificabile come lo abbiamo descritto in precedenti lavori) per "guardarsi".



Questo è un espediente per affermare che esiste un universo parallelo. Ma non hai nessuna prova che la coscienza prenda coscienza di se, che voglia sapere come è fatta e che voglia specchiarsi. Nè puoi affermare che per specchiarsi essa decida di creare un universo parallelo a quello in cui è. Salvo poi non sapere, a mio avviso, dove andare... resto di qua o vado nell'universo parallelo ? E comunque non risoverebbe il problema. Infatti se andasse nell'universo parallelo questo sarebbe chiuso come quello di partenza. Se non potesse vedersi in quello di partenza, non potrebbe vedersi nemmeno nell'universo parallelo. Non ti rendi conto che le fondamenta delle affermazioni malanghiane si basano sul nulla ?


A questo punto la coscienza decide che deve fare esperienza di sé: deve sapere oltre a vedersi dentro lo specchio, deve conoscersi, deve toccarsi, si potrebbe dire. In questo istante la coscienza emana, con un suo atto di volontà, il desiderio di fare esperienza e decide di farla senza limitazioni. Il pensare questo produce, in quell’istante, l’invenzione del dualismo. Il duale è espressione fondamentale della idea della scelta. In altre parole se decido di fare esperienza decido anche che posso scegliere la mia esperienza e, in questo contesto, imparo a comprendere quale significato abbia l’idea della scelta legata alla responsabilità della scelta stessa. Così, nel dare la possibilità alla coscienza di acquisire consapevolezza, le si dà anche la possibilità di volere non acquisirla.

In parole povere la coscienza non crea un binario dove tu vieni messo e ti si dice di andare avanti, bensì crea un binario dove tu vieni collocato a metà strada e ti si dice vai: avanti o indietro a tua scelta.



Allora abbiamo visto che la Coscienza non può vedersi dentro uno specchio generando un universo parallelo. Ammesso e non concesso che sia comunque possibile, tu stai affemando degli assiomi: "deve conoscersi, deve toccarsi, si potrebbe dire. In questo istante la coscienza emana, con un suo atto di volontà, il desiderio di fare esperienza e decide di farla senza limitazioni. Il pensare questo produce, in quell’istante, l’invenzione del dualismo". Questo è molto pericoloso perché tu imponi delle scelte alla Coscienza e da qui generi tutto il tuo pensiero distorcendo la realtà nel suo complesso.


Questo aspetto della creazione produce un effetto singolare. In qualsiasi punto dell’universo tu sia stato collocato puoi andare sopra o sotto, a destra o a sinistra, in alto o in basso, et cetera. Ogni cosa che puoi fare avrà un segno più (+) od un segno meno (-) e tu sceglierai cosa fare. In quell’istante nasce il libero arbitrio.



Ma sei tu che hai deciso questo. Per me quello che tu chiami "sopra", un altro potrebbe chiamarlo "sotto". Dipende dai punti di vista. E comunque se siamo su un binario, il libero arbitrio non esiste. Se posso andare dove voglio invece esiste. Ti sei appena contraddetto. Dici che la Coscienza è su un binario, ma dici al contempo che ha libero arbitrio.


Alfredo Benni - Consigliere Nazionale
Coordinatore CUN Lombardia

Mai litigare con uno stupido. Un passante potrebbe non capire la differenza tra te e lui.

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"Procediamo a zig zag verso un futuro luminoso (Mao Tsetung)"