00 26/12/2008 20:48
la coscienza collettiva, o "grande io" o "io universale" è da sempre presente nelle filosofie orientali specialmente nel buddismo con il termine di "origine dipendente"...

"Il concetto di origine dipendente, secondo il quale ogni fenomeno è il prodotto dell'interazione di ogni altro presente nell'universo, può essere considerato da due punti di vista: da un lato, come sostiene il filosofo indiano Nagarjuna, poiché ogni elemento non esiste in modo separato e autonomo, può essere definito "vuoto" di un sé indipendente. Dall'altro, secondo l'insegnamento di Nichiren, poiché ogni fenomeno è strettamente interrelato a tutti gli altri, è "pieno" di tutto il cosmo. Le conseguenze di questo secondo modo di vedere sono di straordinaria importanza soprattutto nel campo etico: affermare che tutti gli esseri viventi e i loro ambienti sono legati indissolubilmente, e che la loro essenza non è assoluta ma "di relazione", porta al rispetto di ogni individuo e dei suoi diritti connaturati, porta a vivere e ad agire senza distinguere l'altrui dalla propria felicità"

Qui trovi un articolo che va un po più nello specifico:

www.sgi-italia.org/riviste/bs/Preview.php?A=817&R=1&C=106

Spero ti possa "interessare".. [SM=g27988]

"nessun uomo è un isola" Jhon Donne





"Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo "universo", una parte limitata nel tempo e nello spazio.
Sperimenta sé stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che ci sono più vicine.
Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza."
Albert Einstein