00 07/08/2008 16:29
Ho fatto da poco un catalogazione dei più importanti Incontri Ravvicinati avvenuti in Italia, quindi insieme a questi quattro ne ho messi moltissimi altri, ma sto ancora finendo gli anni 80. Per il caso Cecconi ne ho parlato nella mia catalogazione degli avvistamenti UFO avuti da piloti militari e civili, anche se ho molto ristretto il caso. Comunque non ricordavo molto questo evento, e rileggendolo ne vale proprio la pena ricordarlo, posto un articolo molto dettagliato riguardo il caso in questione:

UN BERSAGLIO DA INTERCETTARE

18 giugno 1979, ore 11.30 (ora legale).

Il Maresciallo pilota Giancarlo Cecconi, in forza al 14' Gruppo del 2' Stormo Caccia Bombardieri Ricognitori dell'Aeronautica Militare, di stanza all'aeroporto di Treviso Sant'Angelo, sta rientrando alla base dopo aver espletato una missione di ricognizione fotografica sull'Appennino Ligure ai comandi di un velivolo G-91R [1].

Improvvisamente nel cielo dell'aeroporto Treviso S. Angelo viene notata la presenza di un bersaglio sconosciuto: ottenuta la conferma che il pilota ha sufficiente autonomia residua per intercettare l'oggetto, il centro radar di Istrana (TV), che registra sui suoi schermi la presenza dell'intruso, dà a Cecconi le indicazioni per compiere la manovra di avvicinamento. La pratica di dirottare un aereo dalla sua missione per compiere controlli su aeromobili sconosciuti penetrati in aree proibite alla navigazione civile è infatti usuale nell'Aeronautica.

Avendo ancora pellicola utilizzabile nelle fotocamere, il pilota le aziona tutte e quattro e inizia a compiere passaggi nelle vicinanze dell'oggetto, fino ad una distanza minima di 70-80 metri e ad una velocità quantificabile in circa 300 nodi (450-500 km/h).

Anche da terra il personale dell'aeroporto segue la scena col binocolo: ad un certo punto la torre di controllo di Treviso chiama Cecconi sulla frequenza radio con cui egli sta comunicando con Istrana, avvertendolo che dall'oggetto fuoriesce una strana "scia bluastra": egli però, pur essendosi avvicinato moltissimo all'oggetto, non nota tale scia.

Quando il pilota comincia i passaggi a ridosso dell'oggetto, quest'ultimo si trova ad una quota di 7.000 piedi [2], poi inizia a salire e a scendere con spostamenti di più o meno 1.000 piedi per volta, fino ad arrivare all'incirca a quota 13.000. Cecconi effettua sette/otto passaggi a ridosso dell'oggetto ed ogni volta è pronto a riprenderlo con le sue fotocamere, ottenendo in totale 82 fotogrammi ritraenti l'intruso.

L'UFO è apparentemente fermo rispetto al G-91, ma il centro radar conferma a Cecconi che esso si sta invece muovendo, con rotta e velocità definite. Il pilota cerca di passargli (e riprenderlo) esattamente di fianco, ma la cosa non gli riesce perchè l'oggetto "sembra manovrare" in modo da mettersi rispetto a lui in posizione frontale o comunque angolata, senza mai esporgli completamente la fiancata [3].

L'aspetto dell'oggetto ricorda al testimone una "cisterna di carburante" di colore nero opaco. Le sue dimensioni appaiono di 8 metri di lunghezza e due metri e mezzo, massimo tre, di diametro. Un particolare interessante notato da Cecconi è la presenza di una specie di "cupoletta" di colore bianco o comunque chiaro - ma non trasparente - posta sul lato superiore, leggermente schiacciato, dell'oggetto. Il termine "cupoletta" è comunque forzatamente vago, perchè più che un vero e proprio tettuccio essa ricorda al testimone una specie di sagomatura, di carenatura sul tipo di quelle presenti sulle auto sportive.

Mentre Cecconi sta compiendo l'ennesima virata per tornare a fare un'altra scarica di fotografie, Istrana lo chiama e gli comunica che proprio in quell'istante l'oggetto è improvvisamente svanito dagli schermi, tra una "battuta" e l'altra del radar.

Dopo pochi secondi, dalla torre di controllo di Treviso confermano che quelli che stavano seguendo l'oggetto col binocolo non riescono più a vederlo: l'oggetto è inspiegabilmente scomparso nello spazio di pochi attimi. In effetti, nemmeno il pilota riesce più a vederlo.

Pochi minuti dopo, l'aereo atterra all'aeroporto di Treviso e, come di consueto, gli specialisti rimuovono e prendono in consegna i contenitori delle pellicole e li portano al laboratorio del Reparto per lo sviluppo e la stampa. Il pilota è molto curioso di vedere come siano venute le foto scattate all'oggetto e si reca quindi ad esaminarle, procurandosene anche una in cui l'oggetto si vede piuttosto bene, compresa la "cupoletta" bianca. Sullo sfondo appaiono inoltre, in bella evidenza, le strutture e la pista dell'aeroporto, nonché l'area urbana di Treviso.

Questo insieme al caso Francesco Zoppi e Marcelletti è uno dei più importanti e più che attendibili!

ciaoale [SM=g27985]