00 27/03/2013 15:31
La Corea del Nord taglia la linea rossa militare: e continua a scaldare i muscoli, con le minacce e la propaganda.

L’informazione della televisione pubblica è un bollettino dai toni infervorati, ritrasmesso dai pannelli sulle strade: “la penisola coreana è ora a un passo da una guerra nucleare, a causa delle azioni provocatorie perpetrate dagli Stati Uniti e dal loro bambolotto sud-coreano”, urla una lettrice.

Un linguaggio che riecheggia nei commenti scelti dai giornalisti della stessa televisione di Stato:
“Il mio cuore brucia con i pensieri di vendetta. Queste provocazioni non possono essere accettate, sono pronto per una grande guerra di giustizia che riduca in cenere gli Stati Uniti”, dice uno, e l’altra aggiunge, riferendosi all’idea di colpire le statue dei leader storici nordcoreani: “insultano la dignità della leadership suprema, pensano che questi schemi possano demoralizzare il popolo nord-coreano”.

Da parte sud-coreana, si registra la visita del Ministro della Difesa a un’isola alla frontiera marittima tra i due Paesi, nei pressi della quale fu affondata tre anni fa una fregata militare: Seoul ha sempre accusato Pyongyang, che nega ogni responsabilità. La Corea del Sud ha appena concluso imponenti manovre militari congiunte con gli Stati Uniti.