00 13/03/2013 11:32
Re: Re: Re: Re:
Premessa: una delle caratteristiche dello sviluppo della comunicazione che volgarmente chiamiamo web è stato stabilire lo strano principio che nel mondo virtuale debba essere per forza accettato ciò che sarebbe inaccettabile nel mondo reale.
La legalizzazione dell’insulto, insomma.
È del tutto ovvio che tale contesto, sociologicamente evidente, sta mutando anche i toni del mondo reale, per il vecchio principio dell’adeguamento in peggio.
Ma nel vostro caso cari nuovi amici di Italian Research noto degli atteggiamenti che vanno oltre anche la sopra esposta considerazione e assumono qualche connotazione di ciò che io chiamo settarismo.
Nel campo della mia ricerca personale mi sono a lungo occupato di tale argomento stabilendo, a mio avviso per carità, una distinzione importante tra setta e settarismo.
Ho infatti ricostruito, secondo il mio ragionamento, che il settarismo è una condizione psicologica, a volte, anche se non necessariamente, prodromica all’appartenenza o alla creazione di una setta, nella quale possono ricadere tutte le persone, se il raziocinio si avvita di fronte a determinate problematiche.
Componenti del settarismo sono:
1) l’individuazione di un nemico da combattere, esclusivamente perché al di fuori della propria soggettiva concezione etica, assurta dogmaticamente a Principio Assoluto e a Verità;
2) stabilire, attribuendo il carattere di dogmatismo e di universalità (in campo pseudoscientifico oggettività) alla propria concezione etica, che combattere il nemico sia una missione doverosa e necessaria;
3) Conseguentemente ritenere che la superiorità etica della missione di combattere il nemico legittimi una guerra senza regole e senza esclusione di colpi (nel mondo islamico, equivocando il Corano, fatwa) e che il cosiddetto nemico cessi di avere diritti, ivi compreso quello al rispetto, riconducibile alle più elementari regole di civiltà di educazione.
Date queste premesse appare facile capire perché molto spesso il settarismo sfocia nella nascita di una setta cioè di una fazione o gruppo organizzato.
Detto in soldoni ogni appartenente a una setta deve essere stato in precedenza caratterizzato dal settarismo, mentre non sempre il settario finisce per appartenere a una setta.
Ora per meglio esporre la connessione di tale ragionamento con quanto in discussione enucleerò da uno degli ultimi interventi dei nuovi amici di Italian Research alcuni scampoli di prosa.

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


L’ufologia non è una scienza (per sua stessa colpa) e per transitività la comunità che “sembra” rappresentarla non è una comunità scientifica. Questo ha generato una aberrazione consolidata, ovvero una mancanza di serietà, di tutela e soprattutto di autotutela.



Al di là del commento sulla affermazione che non essere una scienza sarebbe una colpa per l’ufologia in generale, e quindi altrettanto colpevole per la comunità ufologica, ammesso che essa sia concretamente identificabile secondo coordinate unificabili, nel non essere la massa degli appassionati d’ufologia una comunità scientifico (concetto che darebbe luogo a una complessa discussione sulla autoassertività dello scientismo moderno) abbiamo il primo passo per la costruzione di un atteggiamento settario: la definizione del principio etico che solo ciò che sia scientifico secondo la moderna concezione sia accettabile, mentre tutto il resto sarebbe una aberrazione.

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ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


In una comunità scientifica, qualsiasi accertata fandonia, teoria palesemente infondata, qualsiasi prova o analisi falsificata, verrebbe messa al bando e l’autore cacciato a pedate dalla comunità e qualora tali scorrettezze generino allarmi, disagi, danni biologici ecc, si guadagnerebbe anche l’attenzione della magistratura.
In ufologia, non essendo una comunità scientifica e dunque senza rango di “serietà”, tutto questo non avviene. L’ufologo appassionato, per dissonanza cognitiva, o per stanchezza, ormai accetta ogni delirio, paranoia, falso, come opinione alternativa da rispettare, folklore insito nella materia, ma spesso anche ricerca della verità… il tutto avallato da nomi ormai noti che da anni calcano le scene editoriali e televisive, veri fautori dell’attuale allucinante situazione, in cui un appassionato si trova a sopportare delusioni e frustrazioni di chi sostiene solo oneri (grasse risate di chi non è appassionato e della comunità scientifica) e non oneri (ridotti a basiche speculazioni economiche), appannaggio dei soliti noti, ben classificati da chi non si occupa della materia come “deliranti” e ridicoli.



Qui avviene la fase successiva della identificazione del nemico.
Si potrebbe essere d’accordo sul giudizio eticamente negativo nei confronti di chi, diffondendo un ingiustificato allarme, violi una precisa norma del codice penale, ma nei confronti di chi secondo gli scriventi diffonde fandonie come si procede?
Si, perché se, pur non illegittimo, sarebbe censurabile il caso di qualsiasi prova o analisi falsificata, il disvalore sarebbe piuttosto dubbio e discutibile nella definizione di qualsiasi accertata fandonia, teoria palesemente infondata.
Quali sarebbero i criteri di palese infondatezza delle teorie?
Le attuali certezze della scienza moderna?
Ma anche un pivello può comprendere che le certezze della scienza sono, per autodefinizione, relative e non assolute, perché destinate, tutte, nessuna esclusa, a essere poste in discussione dalla scienza del domani, e proprio questa relatività assoluta, rivolta a escludere il dogmatismo DEVE essere accettata, quantomeno per evitare il rischio di rinnovare la tentazione di fare arrosto Galileo, che peraltro, non me ne vogliano se lo ricordo gli amici di Italian Research, ricalcava all’epoca il clichè del loro nemico visto che sbarcava anche il lunario facendo oroscopi.
Ma veniamo al seguito: la comunità ufologica non è scientifica, quindi è senza rango di “serietà”, per colpa del nemico, anzi dei nemici, che sarebbero i nomi ormai noti che da anni calcano le scene editoriali e televisive, veri fautori dell’attuale allucinante situazione.

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


Dunque perché pretendere “bon ton”, subire qualsivoglia forma di “timore reverenziale” nei confronti di chi da anni spala guano (nel migliore dei casi, solitamente è più comune “merda”)



Dunque nessun “timore reverenziale” nei confronti di chi viene educatamente definito spalatore di guano, cioè il nemico che perde ogni diritto, anche quello al rispetto della sua persona e delle sue opinioni.
In altri termini diviene consentito passare dalla critica, anche aspra, all’insulto (qualcuno può ritenere che dare dello spalatore di guano non sia tale?) perché tutto ciò che non è, o che potrebbe non essere scientifico, è solo guano, per non adoperare il termine successivo, meno colto, ma anche meno accettabile in questo forum (come peraltro viene, anche in altri casi, ultimamente e insolitamente, anche in altri post di altri utenti, tollerato dalla moderazione).
In ogni caso il nemico è bello e che servito e un altro tassello del settarismo è stato, perfettamente direi, collocato nella sua casella.

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


Visto che certe associazioni, certe realtà dispersorie di letame, oltre a non essere bandite hanno anche “eco” mediatico, insomma non vi è nessuna forma di filtro e tutela (ci sono fazioni che scelgono di propinare fandonie in luogo di altre, tutto qui) è normale che la comunità, nella parte ancora in grado di connettere, reagisca come può:



Dio (la scienza) lo vuole! Il dado della guerra santa (fatwa) è tratto! I nuovi crociati della verità, che invocano anche la censura, anzi la messa al bando, più coerentemente, visto il linguaggio e il contesto assolutamente medievale, si armano e vanno in guerra e vediamo quali sono i metodi e le armi di offesa delineate:

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


• Restituendo il guano (letame/merda) in faccia al mittente, che solitamente ha un vantaggio di anni e dunque occorre aumentare la frequenza delle “palate”;



La prima definizione è generica, ma ruspante.
Ma nel concetto della restituzione del guano (mi esento anche qui dai termini agricol-triviali) esistono due variabili indipendenti:
1) la definizione di guano che, come abbiamo visto, per gli scriventi è tutto ciò che non è “scienza”;
2) il concetto stesso di restituzione che delinea nelle loro persone il ruolo di diretti, autentici e prodromici destinatari delle altrui opinioni. Ma ciò, in fin dei conti, non risponde al loro genetico ruolo di paladini della “Verità”?

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


• Dileggiando (che tradotto vuol dire prendendo, anche aspramente, viva Iddio, per il culo);



Questa potrebbe essere l’unica affermazione, vivaddio, condivisibile, anche se ahimè, lo affermo proprio io, la satira non è che non abbia proprio limiti.
Diciamo che, fisiologicamente può muoversi con maggiore libertà, ma il suo obiettivo deve essere, tramite anche il parossismo e l’esagerazione, la risata del lettore e non l’abbattimento del nemico, perché la finalizzazione a uno scopo diverso dal far ridere ne limita e non ne aumenta l’efficacia e l’indipendenza…

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


• Considerando che non esistono “intoccabili”;



Argomentazione condivisibile a condizione di aggiungere che non esistono neanche "accoltellabili", sia pure verbalmente, o "insultabili"…

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


• Attribuendo il giusto nome a fatti, analisi, teorie ed opinioni (nella lingua attuale e parlata tra i comuni mortali…)



Chi stabilisce il giusto?
Questo è chiaro solo in ambito settario, gli arbitri sono loro, i paladini, i crociati che combattono in nome del vessillo della Verità!
E la lingua parlata dai comuni mortali è un profluvio di definizione di escrementi umani o più genericamente animali...
E' talmente ovvio, come potete non accorgervene poveri ufologi, trattati come idioti o minus habens?

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


La comunità, si sta semplicemente ribellando… trova le sue tutele che, per sedimentazione, di fatto non ci sono. Che male c’è?
Se vado al mercato e faccio ascoltare a nonna Cesarina certe affermazioni di “intoccabili” patroni dell’ufologia… mi manda a cagare ritenedole fregnacce... un supposto “ufologo esperto” dice: “parliamone!”



La ribellione ufologica in nome di Nonna Cesarina non è male, in effetti, ma è poi necessario che, non essendo d’accordo con chicchessia, lo si mandi a …?
E poi mia nonna, che era una santa e dolce vecchietta, non parlava così.
Ma forse le nonne sono come le mezze stagioni, non ci sono più quelle di una volta!

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


Chi sbaglia? E’ bello e sano rispettare opinioni e pensieri, ma è sacrosanto ribellarsi a palesi falsità e “cazzate tonanti” che certi personaggi vogliono far passare per “legittima opinione”, altri per verità… ma il confronto, soprattutto per chi ha la coscienza sporca del suo misero gioco, fa paura… come fa paura!
Dunque non sarà elegante e politicamente corretto, ma l’autorevolezza si guadagna, il rispetto pure… non c’è anzianità di servizio (in cazzate) o ruoli “autoreferenziali” che tengano.
Se fosse una comunità scientifica sarebbe giusto rispondere ad opinioni e teorie con opinioni e teorie… crediamo che in ufologia urga chiamare, pregiudizialmente, i fatti e le affermazioni con il loro nome… poi viene il resto.



Bene le opinioni altrui non sono più legittime e la guerra santa giustifica non solo il venir meno dell’autorevolezza, evento sempre legittimo anche se straordinariamente soggettivo, ma anche la mancanza di rispetto, perché il rispetto non è più un diritto di chiunque, ma solo di colui che i settari, questi settari, ritengono sufficientemente scientifico…

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


Prendendo atto del tuo disinteresse riguardo agli avvistamenti, all’associazionismo (e il CUN?) e alla divulgazione, a nostro parere, potresti assurgere (di fatto) a reale moderatore e con intenti costruttivi in luogo del designato.



Questa, se permettete, la lascio alla valutazione del web master…

ItalianResearch, 13/03/2013 00:52:


Non pensiamo di aver bisogno, nella stesura dei nostri articoli, del vaglio preventivo di alcuno ritenendo sufficiente quello della nostra coscienza e della realtà dei fatti, pur sempre aperti all’opinione/analisi di persone meritevoli di ascolto… fermo restando la nostra intenzione di non offendere o colpire “persone”, tanto per farlo, bensì contestare: fatti, idee ed opinioni che non condividiamo. I nostri scritti non sono verità assoluta, ma opinioni fondate senz’altro migliorabili e non mancheremo di perseguire questo obiettivo.



Del vaglio preventivo no, ma, onestamente, pur se alcuna delle vostre osservazioni, amici di Italian Research, potrebbe essere stata un valido spunto di discussione, il tono e i termini espressi mi hanno molto infastidito, non ve lo nascondo, e, quindi, se toni e termini non cambiano, la mia opinione personale di utente, storico, di questo forum è che voi andiate pure, con quella bella serenità di tutti, a discutere altrove, dove, peraltro, per evidenti, quasi goethiane, affinità elettive, avete già riscosso un incondizionato gradimento.
Riguardo a quello che avete scritto riguardo al web master e alle sue teorie su guerre e terremoti, parlando di "profezie" e affermando quello che avete affermato, avete dimostrato una certa meschinità.
Vedo una evidente affinità con certi siti pseudo satirici, ma a questo punto, vi chiedo, perché siete venuti qui a postare?
Mah, forse vi siete presi d’aceto perché richiamati a non dirottare accessi sul vostro sito per leggere la continuazione dei vostri articoli…
Lo capisco, sapete?
A volte i depositari della verità si riducono come voi, vox clamans in deserto, ma proseguire il vostro eremitaggio dalle parti vostre invece che da noi potrebbe farvi bene, sapete?
A volte una estrema solitudine aiuta…
Cordialmente
Carpeoro

Ps: La battuta di sul cognome di Ayo, "Ayo, mi sono fatto male", è mia, esiste in questo forum dal 2009, nella discussione sulla trasmissione Mystero,quella del feto alieno di coniglio.
Solo per la precisione, per carità.
[Modificato da carpeoro 13/03/2013 12:29]