00 13/03/2013 00:52
Re: Re: Re:
Carlo Rofena, 12/03/2013 16:55:

Bene ragazzi (intendo Tiziano e Alessandro), vedo che cominciamo ad aggiustare il tiro.

Evidentemente la mia opinione è riuscita a tirare fuori dei concetti che nell'articolo erano incompleti o esposti in maniera troppo superficiale. La mia opinione era e rimane comunque di dissenso su come avete impostato il discorso.

Se aveste cominciato l'articolo con "Prendiamo spunto dalle recenti dichiarazioni di Pablo Ayo per fare delle considerazioni di carattere generale bla bla bla" nessuno avrebbe avuto niente da ridire.

Ma impostare un articolo come una presa di posizione contro Pablo Ayo, alla stregua di due ex fidanzati che mettono in piazza i loro rancori, beh questo non va bene. Credo sia questo il pensiero sintetizzato da Alfredo Benni (abbiamo risposto insieme ma non ci siamo messi d'accordo, lo giuro). [SM=g27986]

In altre parole: non ci si fa belli tirando il fango addosso agli altri.

Nella risposta che mi avete dato, e di cui vi ringrazio, molti dei concetti che avete espresso sono pienamente condivisibili, anzi direi che avete colto degli aspetti interessanti, in particolare mi è piaciuta questa affermazione:



ItalianResearch, 11/03/2013 20:14:


La materia “ufologica” rimane facile pasto di finte teorie e falsificazioni di ogni tipo, poiché difficilmente persone veramente esperte e “titolate” affrontano o smontano il discorso considerando certe affermazioni semplici “deliri” e dunque indegni di confronto serio o “giornaliero”, vista la “giornaliera” riproposizione di fatti ormai accertati, noti e sbugiardati.




Ritengo di aver visto abbastanza "fake/hoax" da considerarmi non semplicemente deluso come lo siete voi ma frustrato, molto frustrato.
Per questo da qualche tempo ormai provo a orientarmi nel variegato panorama ufologico cercando di evitare quelle che considero a tutti gli effetti "le perdite di tempo".
Ho già avuto modo di esprimere questa mia presa di posizione, ma la ripeto comunque:

- Non mi interessano gli avvistamenti
- Non mi interessa l'associazionismo
- Non mi interessa la divulgazione

Nella situazione attuale, queste sono a mio avviso tutte perdite di tempo, buchi neri che succhiano risorse che potrebbero essere molto più fruttuosamente impiegate in altro modo, come ad es. nella ricerca.

Come avete visto la vostra risposta alla mia risposta ha suscitato altri interventi, segno che la discussione ora si fa interessante. Forse dovreste confrontare le vostre idee con qualcun'altro e poi scrivere un articolo per il sito. Avete in mano uno strumento molto potente, se viene usato bene può dare soddisfazioni, ma se viene usato male la "delusione" è garantita.

Ciao,
Carlo



Ciao Carlo,
In realtà, abbiamo sostenuto la stessa tesi, ribadendo il duplice “fatto” che la dura presa di posizione alle dichiarazioni di Pablo Ayo (delle quali non condividiamo una parola), era occasione di una valutazione di certa ufologia (quello che ha fatto anche Ayo, ma senza fare nomi). Ciò appare evidente:

“La nostra, più che una considerazione, è una constatazione su chi (come Ayo)…”
[“su chi”]

“i "folli" non mancano in questo variegato mondo, ma è ben frequente (da sempre) una figura meno innocente del "folle": Il "PARACUFOLOGO"
[… evidente tipizzazione e dunque generalizzazione delle considerazioni…]

“In conclusione, prendiamo atto delle "considerazioni" di Ayo, traendo i seguenti spunti:… “

“La nuova frontiera dell'ufologia, o meglio, di quell'ufologia che ne fa un mestiere… “

Dunque, la tua ‘postilla’ “"Prendiamo spunto dalle recenti dichiarazioni di Pablo Ayo per fare delle considerazioni di carattere generale bla bla bla" risulta un’apertura alternativa, ma non determinante, al senso del discorso.

Considerare il nostro fermo (opinabile ma convinto) pensiero come esternazioni di due rancorosi ex fidanzati e scorgerci l’unica volontà di farsi belli gettando il fango addosso agli altri, ci pare altrettanto non condivisibile, considerazione incompleta e superficiale… tuttavia è un ottimo spunto per aggiungere due (opinabili ma convinte) considerazioni:

1. Non abbiamo bisogno di “farci belli” visto che lo siamo già…
2. Rispecchia “l’impasse” in cui si trova l’ufologia.

L’ufologia non è una scienza (per sua stessa colpa) e per transitività la comunità che “sembra” rappresentarla non è una comunità scientifica. Questo ha generato una aberrazione consolidata, ovvero una mancanza di serietà, di tutela e soprattutto di autotutela.

In una comunità scientifica, qualsiasi accertata fandonia, teoria palesemente infondata, qualsiasi prova o analisi falsificata, verrebbe messa al bando e l’autore cacciato a pedate dalla comunità e qualora tali scorrettezze generino allarmi, disagi, danni biologici ecc, si guadagnerebbe anche l’attenzione della magistratura.
In ufologia, non essendo una comunità scientifica e dunque senza rango di “serietà”, tutto questo non avviene. L’ufologo appassionato, per dissonanza cognitiva, o per stanchezza, ormai accetta ogni delirio, paranoia, falso, come opinione alternativa da rispettare, folklore insito nella materia, ma spesso anche ricerca della verità… il tutto avallato da nomi ormai noti che da anni calcano le scene editoriali e televisive, veri fautori dell’attuale allucinante situazione, in cui un appassionato si trova a sopportare delusioni e frustrazioni di chi sostiene solo oneri (grasse risate di chi non è appassionato e della comunità scientifica) e non oneri (ridotti a basiche speculazioni economiche), appannaggio dei soliti noti, ben classificati da chi non si occupa della materia come “deliranti” e ridicoli.

Dunque perché pretendere “bon ton”, subire qualsivoglia forma di “timore reverenziale” nei confronti di chi da anni spala guano (nel migliore dei casi, solitamente è più comune “merda”) in faccia a chi ha avuto “la colpa” di appassionarsi e credere che lo studio di fenomeni apparentemente inspiegabili sia dignitoso, utile e legittimo? Visto che certe associazioni, certe realtà dispersorie di letame, oltre a non essere bandite hanno anche “eco” mediatico, insomma non vi è nessuna forma di filtro e tutela (ci sono fazioni che scelgono di propinare fandonie in luogo di altre, tutto qui) è normale che la comunità, nella parte ancora in grado di connettere, reagisca come può:

• Restituendo il guano (letame/merda) in faccia al mittente, che solitamente ha un vantaggio di anni e dunque occorre aumentare la frequenza delle “palate”;
• Dileggiando (che tradotto vuol dire prendendo, anche aspramente, viva Iddio, per il culo);
• Considerando che non esistono “intoccabili”;
• Attribuendo il giusto nome a fatti, analisi, teorie ed opinioni (nella lingua attuale e parlata tra i comuni mortali…)

La comunità, si sta semplicemente ribellando… trova le sue tutele che, per sedimentazione, di fatto non ci sono. Che male c’è?
Se vado al mercato e faccio ascoltare a nonna Cesarina certe affermazioni di “intoccabili” patroni dell’ufologia… mi manda a cagare ritenedole fregnacce... un supposto “ufologo esperto” dice: “parliamone!”
Chi sbaglia? E’ bello e sano rispettare opinioni e pensieri, ma è sacrosanto ribellarsi a palesi falsità e “cazzate tonanti” che certi personaggi vogliono far passare per “legittima opinione”, altri per verità… ma il confronto, soprattutto per chi ha la coscienza sporca del suo misero gioco, fa paura… come fa paura!
Dunque non sarà elegante e politicamente corretto, ma l’autorevolezza si guadagna, il rispetto pure… non c’è anzianità di servizio (in cazzate) o ruoli “autoreferenziali” che tengano.
Se fosse una comunità scientifica sarebbe giusto rispondere ad opinioni e teorie con opinioni e teorie… crediamo che in ufologia urga chiamare, pregiudizialmente, i fatti e le affermazioni con il loro nome… poi viene il resto.

In seguito alla tua replica (della quale ti ringraziamo) ci sembra di interpretare il tuo pensiero, ossia “condividi i nostri contenuti ma non la forma”.
Prendendo atto del tuo disinteresse riguardo agli avvistamenti, all’associazionismo (e il CUN?) e alla divulgazione, a nostro parere, potresti assurgere (di fatto) a reale moderatore e con intenti costruttivi in luogo del designato.
Non pensiamo di aver bisogno, nella stesura dei nostri articoli, del vaglio preventivo di alcuno ritenendo sufficiente quello della nostra coscienza e della realtà dei fatti, pur sempre aperti all’opinione/analisi di persone meritevoli di ascolto… fermo restando la nostra intenzione di non offendere o colpire “persone”, tanto per farlo, bensì contestare: fatti, idee ed opinioni che non condividiamo. I nostri scritti non sono verità assoluta, ma opinioni fondate senz’altro migliorabili e non mancheremo di perseguire questo obiettivo.

Per quanto riguarda la tua interpretazione del pensiero di Alfredo Benni… che dire, lo conosci certamente meglio di noi e dunque riesci ad interpretare il suo pensiero, noi abbiamo sempre fatto fatica ad interpretarlo, non trovando l’elemento essenziale di giudizio, ossia il “pensiero”… per nostra mancanza… Dio ci salvi… giammai dileggiare.
Riteniamo comunque che in realtà sia stata una semplice reazione, con punte di (cordialmente e metaforicamente) isteria post parto… di una nuova profezia?
Capiamo il suo nervosismo, l’ingrato destino lo ha designato nell’avere a che fare con profezie.
Le profezie sono, per definizione, caratterizzate da tre elementi:

1. Infondatezza
2. Non si avverano mai se non in caso di previsioni generiche o per statistica
3. Prevedono sempre eventi brutti, sciagure, disastri e catastrofi

Dunque capiamo il suo nervosismo e la sua violenza verbale, generata da tale immenso fardello (destino del mondo e dell’umanità) da gestire, con anticipo sui comuni mortali.

Saluti
Tiziano e Alessandro (Italian Research)
[Modificato da ItalianResearch 13/03/2013 00:59]