00 15/09/2012 10:26
Benni scrive:
Forse non sai che di recente diversi gruppi di malanghiani irriducibili hanno costituito un "gruppo di guerrieri della morte astrale". Con questo gruppo fatto da "guerrieri astrali" (loro sostengono) di combattere i loro nemici in astrale e (sempre loro sostengono) di fare vere e proprie incursioni nel sonno degli addotti ribelli, tentando di uccidere i propri nemici. Inutile dire che io se tutto questo fosse vero, dovrei essere già morto e sepolto ed invece godo di ottima salute, ma c'è gente che dopo aver ricevuto anni di condizionamenti mentali ed essere plagiata in tutto e per tutto ha una paura tremenda di questa cosa.



Ma Malanga non aveva completamente ignorato, e sottobanco sputtanato, i Benandanti moderni? Adesso in segreto si cerca di replicare qualcosa di simile? Ecco cosa scrive Lissoni del Cun in proposito:

http://www.alfredolissoni.net/inter.htm

Un altro elemento ricorrente nei casi di abductions è, che, per quanto possa sembrare incredibile, esse parrebbero interrompersi se il rapito riesce a spostare la propria attenzione vigile. In un'altra mia opera, sulla casistica nel mondo islamico, ho scritto: "Ogni qual volta i Grigi hanno cercato di rapire un terrestre e questi, fortunosamente, è riuscito a concentrarsi mentalmente (con preghiere, meditazione o mentalizzando una precisa vibrazione sonora o una luce), il rapimento si è interrotto, come se questi esseri interagissero più con la nostra mente che non con il nostro corpo". In merito ho raccolto documentazione proveniente sia dal mondo islamico che da quello occidentale, in Italia e negli Stati Uniti. In tutti i casi i rapiti erano stati come ipnotizzati e nel momento in cui, fortunosamente, avevano sottratto la propria mente al controllo dei rapitori, questi, resisi conto di essere impotenti, avevano rilasciato la cavia umana. Curiosamente tale elemento ricorre nelle cronache ecclesiastiche, mascheratosi nel mito del "nome di Dio" la cui pronunzia mette in fuga il diavolo. Secondo l'inquisitore basco Miguel de Goiboru durante un sabba celebrato in Spagna a Logrono nel 1610 un'ossessa a nome Stéphanie avrebbe gridato: "Gesù, quanta gente!". In quel momento tutto lo scenario stregonesco si sarebbe dissolto, il che lascia supporre che in molte di queste "rappresentazioni" vi fosse una componente allucinatoria o ipnotica notevole. Come nel caso dei rapimenti UFO!

Altro elemento ricorrente, la credenza che vi sia una sorta di lotta in corso tra specie aliene, la prima impegnata a rapire gli umani, la seconda ad interrompere i rapimenti (un addotto di Bergamo sotto ipnosi confermò a me alla psichiatra dottoressa Giulia D'Ambrosio questo dato reale). Tale elemento ricorre anche nei verbali delle streghe; molte, sia in Gran Bretagna che in Italia (in Friuli) parlarono dei benandanti, una sorta di stregoni in grado di uscire dal corpo per combattere in astrale le adepte del demonio, ed ai quali alcuni tributavano un dotto culto. "Riferivano", scrive lo storico texano Brian Levack, "di lotte notturne fra i membri di un culto della fertilità, i benandanti, e le streghe. La persecuzione contro i benandanti esplose tra la fine del '500 e l'inizio del '600. Essi credevano di poter uscire in spirito durante il periodo delle Ceneri, per combattere le streghe. I magistrati dell'Inquisizione, incapaci di comprendere quel corpo di credenze contadine e sospettosi che i benandanti fossero di fatto streghe che si recavano al sabba, a poco a poco convinsero i membri di questo antico culto della fertilità di essere streghe malefiche". Va anche detto che, come testimoniarono Sprenger e Institoris nel loro manuale di stregoneria, le streghe erano divise in due categorie: le mulieres pythonicae, donnicciuole superstiziose dedite ad arti divinatorie, e le maleficae, vere streghe sataniche che essi ritenevano appartenere ad una setta segreta, per accedere alla quale bisognava giurare fede al demonio. I benandanti rappresentavano una sorta di terzo polo, in guerra con le seconde. I benandanti, secondo quanto appurò nel 1570 la Chiesa rigenerata dalle riforme del Concilio di Trento, erano personaggi particolari che durante le notti delle Quattro Tempora "partivano al seguito di un giovane capitano, che portava lo stendardo di Cristo. Armati di canne di sorgo, andavano a combattere le streghe nella Piana di Giosafat". Dall'esito di quelle battaglie notturne dipendeva la prosperità dei futuri raccolti del Friuli. Se vincevano i benandanti, le messi sarebbero state abbondanti, viceversa scarse. Che non si trattasse di una pantomima a metà strada tra il religioso ed il pagano, di una processione simbolica e rituale sembra essere dimostrato dal fatto che i benandanti possedessero poteri particolari, paranormali, per i quali oggi sarebbero definiti sensitivi. "Alcuni, uomini e donne, volavano (in astrale?; N.d.A.) di notte per la campagna e al ritorno dalla battaglia si introducevano nelle case dei contadini per mangiare le provviste e bere il vino delle cantine. Non tutti possono diventare benandanti", riferiscono le cronache francesi. "Bisogna essere eletti, nati cioè con la camicia, ovvero avvolti nella membrana amniotica". Quest'ultimo dettaglio è importantissimo. Come spiega la giornalista parapsicologa americana Jay Anson, il velo amniotico, una sorta di seconda pelle che rende sensitivi, è caratteristica peculiare delle persone dotate di facoltà extrasensoriali. E proprio le persone più sensitivamente e "mentalmente" dotate sono risultate essere, nel corso degli studi da me condotti sui moderni rapiti UFO, quelle in grado di interrompere le abductions condotte dai Grigi! Voli notturni, sabba e lotte con i benandanti sembrano dunque raccontarci in chiave mitologica e superstiziosa moderne cronache di rapimenti antichi...

Nell'esame di questi carteggi, infine è coincidente la testimonianza dei rapiti sugli alieni Grigi che custodirebbero bocce di vetro contenenti feti di ibridi umano-extratererrestri con la credenza rinascimentale secondo cui gli stregoni più potenti ottenevano dal diavolo di poter imprigionare demoni e spiriti umanoidi entro bocce di vetro, da usare come "geni della lampada" per compiere sortilegi. La "leggenda", molto diffusa nel folklore islamico e ripresa persino da Louis Stevenson nel romanzo La bottiglia del diavolo, attribuiva all'ecclesiastico Pietro D'Abano il possesso di "una creatura custodita in una bottiglia", grazie alla quale aveva potuto imparare immediatamente le materie del "trivio e del quadrivio"; e persino del pontefice Gerbert d'Aurillac (Silvestro II°) si diceva imprigionasse un demone nella sfera del bastone papale. Oggi gli ufologi americani asseriscono che le misteriose "bocce" viste nelle astronavi dei Grigi sono in realtà incubatrici spaziali ove allevare gli ibridi umano-alieni realizzati con l'ingegneria genetica. Tale credenza, con le vesti dell'epoca, ricorreva anche nella demonologia del XVIII° secolo, allorché si attribuiva al demonio, riferisce l'abate de Villars, "la paternità di tutti gli uomini che nascono senza che si sappia chi li mette al mondo...".


Ad Udine, a casa di una comune amica, io e Benni abbiamo parlato con un Benandante friulano. Queste storie delle "lotte dentro i sogni" pare che avvengono ancora oggi, ma forse non e' cosi' facile inventarsi di diventare dei "guerrieri dei sogni". Non facevano prima a pagare dei Benandanti gia' esistenti ed addestrati, per tanto cosi'?
Buona giornata.
Daniele Dellerba.