Tardigradi: gli animali «dallo spazio»

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Artorius80
00mercoledì 10 settembre 2008 11:00
I minuscoli invertebrati sono sopravissuti nel cosmo, nonostante le radiazioni fortissime

L'ANNUNCIO DELL'ENTE SPAZIALE EUROPEO

Tardigradi: gli animali «dallo spazio»

I minuscoli invertebrati sono sopravissuti nel cosmo, nonostante le radiazioni fortissime

 

Un «tardigrado»(da http://serc.carleton.edu/)
Un «tardigrado»(da serc.carleton.edu/)
Sono stati messi alla prova per 10 giorni, rimanendo esposti alle radiazioni e alla bassa pressione dello spazio, e solo alcuni non sono riusciti a sopravvivere ai raggi ultravioletti del Sole, che lassù è mille volte più forte che qui sulla Terra. Per il resto si sono comportati benissimo, e questa passeggiata cosmica pare non averli scalfiti minimamente. Stiamo parlando di un gruppo di esemplari di Tardigradi che gli scienziati della Kristianstad University svedese hanno prelevato in Kazakistan e hanno spedito nello spazio a bordo della sonda FOTON-M3 dell'European Space Agency (Esa), allo scopo di testarne la resistenza nel vuoto cosmico.

COSA SONO - I Tardigradi sono strani animaletti multicellulari microscopici (0,3 - 0,5 millimetri) che vivono nell'acqua, solitamente nutrendosi del succo citoplasmatico di alghe e muschi, ma in realtà, anche se non li vediamo, sono un po' ovunque, perfino vicino a noi. La loro particolarità consiste nel fatto che si rinsecchiscono se lasciati all'asciutto, salvo poi ritornare alla forma originaria e recuperare tutte le loro funzioni vitali una volta reidratati con una semplice goccia d'acqua, anche dopo anni. Quando sono essiccati, i tardigradi possono sopravvivere anche a pressione e temperature molto alte o molto basse (se ne trovano infatti anche nell'oceano, a 6 mila metri di profondità), oltre che a massicce quantità di radiazioni. Proprio questa loro nota capacità, che li rende pressoché indistruttibili, ha spinto i ricercatori svedesi a tentare l'esperimento.

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SPAZIO E RITORNO – Due le morfospecie prescelte: il Richtersius coronifer e il Milnesium tardigradum. Nessun esemplare della prima ha resistito all'esposizione alle radiazioni ultraviolette senza schermatura, mentre 3 esemplari della seconda ce l'hanno fatta, e successivamente si sono perfino riprodotti. Questo fa di loro i primi animali in grado di sopravvivere nello spazio, dal momento che fino a ieri tale capacità era attribuita solo a licheni e batteri. Una volta tornati sulla Terra, i tardigradi sono stati reidratati – quindi risvegliati dal loro stato di vita latente – per essere analizzati e permettere così agli scienziati di capire come l'organismo di questi minuscoli animali ha reagito alle radiazioni UV e ai raggi cosmici, oltre che all'assenza d'aria, e comprendere se e come i vari organismi presenti sul nostro pianeta potrebbero sopravvivere a voli interplanetari.

Alessandra Carboni
09 settembre 2008

Il Corriere della Sera

acebear
00mercoledì 10 settembre 2008 11:23
Ammazza!! Fantastica!! E poi mi venissero a fare i "pipponi" sul fatto che non c'è possibilità di vita nello spazio... Anzi c'è "movida" [SM=g27989]

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