La vita proviene dallo Spazio: ecco la prova inconfutabile !!!

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WOODOK
00martedì 1 marzo 2011 00:35
Gli scienziati hanno scoperto, grazie ad un meteorite rinvenuto in Antartide, la prova definitiva che la vita sulla Terra è venuta dallo Spazio

Ecco la notizia ANSA

www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2011/02/28/visualizza_new.html_1561862...

Riaggiornate i libri universitari !!! La scienza va avanti e sposta sempre più le attenzioni verso lo Spazio. L'antropocentrismo oggi ha fatto un passo indietro
biancofive
00martedì 1 marzo 2011 06:41
Re:
WOODOK, 01/03/2011 0.35:

Gli scienziati hanno scoperto, grazie ad un meteorite rinvenuto in Antartide, la prova definitiva che la vita sulla Terra è venuta dallo Spazio

Ecco la notizia ANSA

www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2011/02/28/visualizza_new.html_1561862...

Riaggiornate i libri universitari !!! La scienza va avanti e sposta sempre più le attenzioni verso lo Spazio. L'antropocentrismo oggi ha fatto un passo indietro



A me sembra una grossa forzatura, innanzitutto nell'articolo che hai linkato si dice:

"E' quindi molto probabile che sia arrivata dallo spazio l'ammoniaca grazie alla quale è nata la vita sulla Terra."

Quindi tra "prova definitiva" e "molto probabile" ce ne passa.

Inoltre se fosse vero che l'ammoniaca sia stata portata sulla terra da un meteorite, questo dimostrerebbe che si è aggiunto un elemento indispensabile per lo sviluppo della vita sulla terra, ma non che la vita è venuta dallo spazio.

Ripeto, per me è una grossa forzatura.
Stefano Pa.
00martedì 1 marzo 2011 10:25
Purtroppo la scoperta dimostra solo che erano presenti i "mattoni" della vita, non la vita stessa. [SM=g8161]
WOODOK
00martedì 1 marzo 2011 13:36
No, nell'articolo si legge che i requisiti necessari allo sviluppo della vita umana sulla Terra non sono nati sulla Terra stessa ma provengono dallo Spazio. Il Titolo ANSA recita chiaro: LA PROVA DEFINITIVA !!! E ripeto, l'antropocentrismo piano piano morirà e i "sognatori" son sempre un passo avanti rispetto agli scienziati !!!
Stefano Pa.
00martedì 1 marzo 2011 14:28
I "requisiti" come giustamente li chiami tu non sono però la "vita".
Sono una condizione sine qua non per la "vita" ma non la "vita". [SM=g8145]
giambo64
00martedì 1 marzo 2011 14:59
Scusa Woodok, ma facendo questi discorsi non fai altro che alimentare le critiche nei tuoi confronti, sembra che tu lo faccia apposta!
Anche io sono convinto che la vita sia arrivata sulla Terra con le meteoriti, sotto forma di microrganismi, ma in questo articolo si parla di ammoniaca, ovvero uno degli elementi per lo sviluppo della vita, non certo della vita stessa!
E' il titolo a trarre in inganno, come spesso accade in articoli scritti in poche righe.
Poi un piccolo appunto: essere scienziato ed essere sognatore non si escludono a vicenda, tutti i più grandi uomini di scienza erano e sono sognatori.
RETE-UFO
00martedì 1 marzo 2011 15:16
Re:
WOODOK, 01/03/2011 13.36:


i "sognatori" son sempre un passo avanti rispetto agli scienziati !!!



Quoto ! ""Ragione vuole Immaginazione" !!

[SM=g28002] [SM=g27988]


Interessato74
00venerdì 4 marzo 2011 00:16
Ma non mi sembra questa gran novità.

Si sa da tempo che le nubi interstellari sono piene di molecole organiche con comportamenti pre-biotici. E si sa pure che queste molecole cadono sui pianeti fecondandoli.
sgittario
00venerdì 4 marzo 2011 10:02
Il mio personale parere è che la vita può nascere benissimo da sola su di un qualsiasi pianeta adatto ad ospitarla, senza ricorrere necessariamente all'inseminazione meteoritica o altro. Perchè la Terra non avrebbe dovuto avere queste condizioni?

Immaginiamoci per un momento le innumerevoli potenzialità di vita nei pianeti della sola nostra galassia. Se non ci cadessero meteoriti, pensiamo davvero che la vita non si svilupperebbe?
Io credo ampiamente di si. Affidarsi agli asteroidi francamente mi sembra un po riduttivo....

Saluti
Sandro
Hybrid1973
00venerdì 4 marzo 2011 10:47
Re:
sgittario, 04/03/2011 10.02:

Il mio personale parere è che la vita può nascere benissimo da sola su di un qualsiasi pianeta adatto ad ospitarla, senza ricorrere necessariamente all'inseminazione meteoritica o altro. Perchè la Terra non avrebbe dovuto avere queste condizioni?

Immaginiamoci per un momento le innumerevoli potenzialità di vita nei pianeti della sola nostra galassia. Se non ci cadessero meteoriti, pensiamo davvero che la vita non si svilupperebbe?
Io credo ampiamente di si. Affidarsi agli asteroidi francamente mi sembra un po riduttivo....

Saluti
Sandro




Ciao Sandro;
secondo me gli asteroidi e/o comete di cui si parla sono quelli che in enormi quantità transitavano tra le orbite dei pianeti del sistema solare in formazione o appena formati.
E' molto probabile che ogni sistema di pianeti appena nati vivano le stesse caotiche condizioni con frequentissimi impatti che la futura atmosfera e la vegetazione (se ci saranno) cancelleranno.
Quindi un ecosistema sotto campana di vetro, totalmente protetto da contatti esterni, non me lo so immaginare.
Non è escluso comunque (anzi tutt'altro) che la Terra avesse in sè già quasi tutti gli "ingredienti" per la vita e che mancasse la "scintilla" che desse il via.
In fondo per te che ami vedere le cose da un punto di vista più ampio, un universo sconfinato non dovrebbe essere molto diverso da un enorme prato su cui si appoggiano i semi portati dal vento che danno vita a nuova vegetazione no?
Forse microcosmo e macrocosmo si somigliano e sono legati più di quanto non sembri alla vista.
Interessato74
00venerdì 4 marzo 2011 15:58
In pratica oggi si pensa che le cose vadano così:

1) gli elementi chimici più pesanti dell'elio si formano nelle stelle di prima generazione per fusione nucleare, quando le stelle cominciano a morire e il loro nucleo collassa;

2) sotto l'azione delle radiazioni cosmiche, nelle nubi interstellari derivanti dalla morte delle stelle nascono sostanze organiche di tutti i tipi;

3) quando le nubi interstellari si addensano e ricollassano formando stelle di seconda generazione e pianeti, le sostanze organiche che le componevano cadono sulle superfici dei pianeti in formazione: dove trovano terreno fertile si ricombinano e nasce la vita;

4) nella prima fase della vita del sistema planetario, bombardamenti meteorici frequenti fanno sì che il materiale organico e biologico primordiale si rimescoli fra i pianeti rocciosi, accrescendo le possibilità che la vita si formi.
RETE-UFO
00venerdì 4 marzo 2011 21:13
E.S.A.

Anche l'Agenzia Spaziale Europea sta avviando un progetto per la ricerca di altre forme di vita nello spazio...

rosental70
00venerdì 4 marzo 2011 23:35
1)La vita non si forma per caso.
2)Tutti gli esperimenti condotti in laboratorio,sono falliti miseramente.
3)Come la mettiamo con il DNA? [SM=g8322]



































Interessato74
00sabato 5 marzo 2011 00:33
Re:
rosental70, 04/03/2011 23.35:

1)La vita non si forma per caso.
2)Tutti gli esperimenti condotti in laboratorio,sono falliti miseramente.
3)Come la mettiamo con il DNA? [SM=g8322]




Mai porre limite alle capacità di auto-organizzazione insite nell'azione delle leggi fisiche.

D'altro canto, pare che noi, con i nostri gruppi locali di galassie, si sia messi in mezzo a una grande zona vuota. Per quel che ne possiamo congetturare, potrebbe essere una sorta di "parco nazionale" di ripopolamento semi-artificiale (tipo, "piantiamo un albero ciascuno"), interdetto alle scorribande dei teppisti di civiltà interstellari di un universo che per il resto somiglia a un incrocio fra una metropoli inquinata e un campo di battaglia. Va' [SM=g9423] a sapere.
andrea_ch
00sabato 5 marzo 2011 11:30
Re:
rosental70, 04/03/2011 23.35:


1)La vita non si forma per caso.
2)Tutti gli esperimenti condotti in laboratorio,sono falliti miseramente.
3)Come la mettiamo con il DNA? [SM=g8322]



Qui entriamo nel tema "fede vs scienza" [SM=g27988]
La vita è comunque un insieme di reazioni chimiche, tanto è vero che si ipotizza che la prima "vita" (presenza di metabolismo, rapporti energetici e funzionali con l'ambiente, capacità di riproduzione) sulla terra sia nata da reazioni di ossido riduzione in ambienti fortemente riduttivi (con reazioni chimiche legate alla pirite se non ricordo male).
Ricreare del DNA in laboratorio non è proprio una sciocchezza, siamo già a uno stadio piuttosto "avanzato" di vita, la terra ci ha messo più di 3 miliardi di anni per farcela [SM=g27988]

Sul "caso" della vita mi trovi d'accordo, ma credo che sia più una questione di fede (non necessariamente in Dio, chiariamoci...), la scienza non può dire "la vita l'ha creata Dio o gli omini verdi" ma deve cercare le cause più vicine, le reazioni chimiche, i costituenti che hanno fatto sbocciare la vita. E' come un miope, senza occhiali, che vede bene da vicino e per andare lontano è costretto a fare piccoli passi guardando bene quello che lo circonda.
La fede, d'altro canto, fa esattamente l'opposto, vede bene da lontano (quindi la causa prima, il Creatore) ma non mette a fuoco le cose vicine.

Interessato74
00sabato 5 marzo 2011 13:36
Re: Re:
andrea_ch, 05/03/2011 11.30:



Qui entriamo nel tema "fede vs scienza" [SM=g27988]
La vita è comunque un insieme di reazioni chimiche, tanto è vero che si ipotizza che la prima "vita" (presenza di metabolismo, rapporti energetici e funzionali con l'ambiente, capacità di riproduzione) sulla terra sia nata da reazioni di ossido riduzione in ambienti fortemente riduttivi (con reazioni chimiche legate alla pirite se non ricordo male).
Ricreare del DNA in laboratorio non è proprio una sciocchezza, siamo già a uno stadio piuttosto "avanzato" di vita, la terra ci ha messo più di 3 miliardi di anni per farcela [SM=g27988]

Sul "caso" della vita mi trovi d'accordo, ma credo che sia più una questione di fede (non necessariamente in Dio, chiariamoci...), la scienza non può dire "la vita l'ha creata Dio o gli omini verdi" ma deve cercare le cause più vicine, le reazioni chimiche, i costituenti che hanno fatto sbocciare la vita. E' come un miope, senza occhiali, che vede bene da vicino e per andare lontano è costretto a fare piccoli passi guardando bene quello che lo circonda.
La fede, d'altro canto, fa esattamente l'opposto, vede bene da lontano (quindi la causa prima, il Creatore) ma non mette a fuoco le cose vicine.





Come si dice in gergo internautico, quoto (quasi) in pieno.

La scienza somiglia però più a un esploratore che non crede di sapere già che cosa troverà alla fine del viaggio. Anche la scienza ha la sua fede -e la fede ha la sua scienza (non è un gioco di parole).

rosental70
00sabato 5 marzo 2011 14:08
Re: Re:
andrea_ch, 05/03/2011 11.30:



Qui entriamo nel tema "fede vs scienza" [SM=g27988]
La vita è comunque un insieme di reazioni chimiche, tanto è vero che si ipotizza che la prima "vita" (presenza di metabolismo, rapporti energetici e funzionali con l'ambiente, capacità di riproduzione) sulla terra sia nata da reazioni di ossido riduzione in ambienti fortemente riduttivi (con reazioni chimiche legate alla pirite se non ricordo male).
Ricreare del DNA in laboratorio non è proprio una sciocchezza, siamo già a uno stadio piuttosto "avanzato" di vita, la terra ci ha messo più di 3 miliardi di anni per farcela [SM=g27988]

Sul "caso" della vita mi trovi d'accordo, ma credo che sia più una questione di fede (non necessariamente in Dio, chiariamoci...), la scienza non può dire "la vita l'ha creata Dio o gli omini verdi" ma deve cercare le cause più vicine, le reazioni chimiche, i costituenti che hanno fatto sbocciare la vita. E' come un miope, senza occhiali, che vede bene da vicino e per andare lontano è costretto a fare piccoli passi guardando bene quello che lo circonda.
La fede, d'altro canto, fa esattamente l'opposto, vede bene da lontano (quindi la causa prima, il Creatore) ma non mette a fuoco le cose vicine.


Ammetto di non essermi spiegato bene e che le mie parole potessero sembrare una provocazione.Quello che volevo dire in realta',e che fisica,chimica e genetica sembrano rispondere ad un programma comune,fatto da chi,non ci e' dato appurare.Questi non sono mie deduzioni ma di eminenti cosmologi,fisici,chimici e genetisti.Detto cio', non era assolutamente mia intenzione sminuire l'opera continua di ricerca della scienza. [SM=g8861]
Interessato74
00sabato 5 marzo 2011 17:45
Re: Re: Re:
rosental70, 05/03/2011 14.08:

Ammetto di non essermi spiegato bene e che le mie parole potessero sembrare una provocazione.Quello che volevo dire in realta',e che fisica,chimica e genetica sembrano rispondere ad un programma comune,fatto da chi,non ci e' dato appurare.Questi non sono mie deduzioni ma di eminenti cosmologi,fisici,chimici e genetisti.Detto cio', non era assolutamente mia intenzione sminuire l'opera continua di ricerca della scienza. [SM=g8861]



E' il vecchio tema della taratura fine dell'universo. Recentemente si è visto però che casuali combinazioni di parametri accrescono vertiginosamente il numero di probabilità che gli universi si adeguino e si strutturino spontaneamente per favorire l'esistenza di strutture complesse e di forme viventi, anche con leggi un po' diverse da quelle del nostro universo.

C'è un problema dell'ecosfera cosmica, che estende quello dell'ecosfera galattica e dell'ecosfera stellare a livelli ancora più profondi.
giambo64
00domenica 6 marzo 2011 21:06
Oggi tutti i telegiornali hanno dato questa notizia:

www.repubblica.it/scienze/2011/03/06/news/batteri_meteorite-1...


ASTRONOMIA
Quei batteri nei meteoriti
"Forme di vita dallo spazio?"
Ricercatore della Nasa scopre fossili estremamente piccoli precipitati su zone remote del pianeta. Alcuni somigliano a forme di vita terrestri, altri sono "alieni". Grande cautela nella comunità scientifica per una scoperta potenzialmente dirompente
di LUIGI BIGNAMI

Sono lunghi e filamentosi. Così appaiono i primi (o forse i secondi) alieni sbarcati sulla Terra. Un ricercatore della Nasa infatti, sostiene di aver scoperto una forma aliena fossilizzata di vita giunta dallo spazio che può spiegare, tra l'altro, come la vita stessa sia arrivata sulla Terra. La sua scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Cosmology. Nonostante la certezza dalla scoperta, frutto di lunghi anni di ricerche, il ricercatore Richard Hoover, un astrobiologo che lavora per il Marshall Space Flight Center della Nasa, ha chiesto a ricercatori di tutto il mondo di verificare se le sue prove possono in qualche modo non essere corrette.

La straordinaria affermazione di Hoover arriva dopo dieci anni di studi su fossili di batteri estremamente piccoli caduti in zone remote di tutto il pianeta. Hoover infatti, ha girato dall'Antartide, alla Siberia fino all'Alaska per cercare nei ghiacci forme estremamente rare di meteoriti, chiamate CI1 condriti carboniose, di cui al momento esistono solo una decina di campioni.

Alcuni dei fossili messi in luce assomigliano ai batteri che sulla Terra sono chiamati Velox Titanospirillum. "La scoperta ci dice che la vita nell'Universo è assai più diffusa di quel che pensiamo", ha detto Hoover, che ha continuato: "Guardando le meteoriti al microscopio ho rilevato vari tipi di fossili di batteri diversi, alcuni dei quali assomigliano a batteri terrestri, altri sono invece, sono del tutto sconosciuti, veri e propri alieni".

Se così fosse assumerebbe grande valore l'ipotesi della panspermia, ossia la tesi che vuole che la vita sia arrivata sui pianeti, Terra compresa, dallo spazio e che non sia un fenomeno unico del nostro pianeta. "Un elemento importante -ha detto il ricercatore- è il fatto che molti dei batteri siano riconoscibili e si possano confrontare con specie terrestri. Questo lega la vita del nostro pianeta con quella portata dallo spazio".
Nella scoperta già di per sé estremamente interessante Hovver avrebbe identificato dei batteri che non possiedono azoto.

Alcuni ricercatori, come Seth Shostak, astronomo presso l'Istituto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), ha detto che è davvero difficile credere ad una simile scoperta. "Se ciò che sostiene Hoover fosse vero, le implicazioni sarebbero di vasta portata in tutto il campo della scienza e dell'astronomia", ha detto Shostak. Ora le ricerche di Hoover verranno sottoposte a test indipendenti e se troveranno conferma avremo la certezza che gli alieni sono davvero scesi sulla Terra.

Va ricordato che questa scoperta si affianca a quella del meteorite di origine marziana trovato in Antartide noto come ALH84001, da Allan Hills, il luogo ove venne scoperto nel dicembre 1984 da Roberta Score. Nel 1996 David McKay della Nasa sosteneva di aver trovato al suo interno tracce di vita. Tra le sue pieghe infatti, vennero trovate strutture a catena di probabile origine biologica. Con un diametro compreso tra i 20 e 100 nanometri, le loro dimensioni erano simili a quelle di alcuni nanobatteri terrestri. La scoperta è sempre stata contestata, ma al momento la spiegazione biologica è quella che prevale.



Se la scoperta verrà avallata, sarà veramente la prova definitiva dell'esistenza della vita nello spazio.
fire1969
00domenica 6 marzo 2011 21:14
Re:
Insieme a quella del meteorite in Antartide è una notizia molto importante. [SM=g28002]
giambo64, 06/03/2011 21.06:

Oggi tutti i telegiornali hanno dato questa notizia:

www.repubblica.it/scienze/2011/03/06/news/batteri_meteorite-1...
carpeoro
00domenica 6 marzo 2011 21:55
domande
Ma cosa è precisamente definibile come vita?
Non è che un giorno, come in una seconda rivoluzione copernicana, la scienza scoprirà che la definizione di vita non è quella ad oggi data per scontata, magari superando la distinzione della materia tra organica e inorganica?
E dov'era e cosa era La Terra prima di essere Terra?
E se quando era qualcosa d'altro e altrove nello spazio, ci fosse stata comunque una forma di vita?
Rudolf Carnap, che e stato il fondatore del positivismo e che, come leader dei Nove di Vienna, è stato a mio avviso il più geniale matematico del '900, affermava che il presupposto della scienza è la definizione del linguaggio.
Se i termini non sono precisi, non c'è scienza.
Carpeoro
Hybrid1973
00domenica 6 marzo 2011 22:09
Anche secondo me il concetto di vita è abbastanza difficile da classificare e da etichettare sotto una definizione.
E' possibile e probabile che un domani la nuova scienza riconoscerà una forma di vita anche la dove oggi non si sospetta.
In alcune filosofie per esempio questo concetto è già illustrato.
Interessato74
00domenica 6 marzo 2011 22:42
Una forma di vita ha alcune caratteristiche essenziali.

Fondamentalmente è un omeostato, cioè un sistema in equilibrio dinamico che reagisce in modo non lineare agli stimoli esterni, sottraendosi agli eventi distruttivi e favorendo gli eventi conservativi; è in grado di evolvere, essendo dotata di capacità adattative pur minime, e di replicarsi; non ha origine artificiale (neppure indiretta) a partire dall'assemblaggio di parti meccaniche, pur piccole, ma è costituita in linea tendenziale, di molecole organiche -a base carbonio per lo più, ma nulla vieta che possano esistere forme di vita a base silicio o germanio; non ha struttura seriale; è teoricamente in grado, in potenza, di inglobare o rendere funzionali alla sua sopravvivenza parti abiotiche dell'ambiente che la circonda e in relazione ai cui mutamenti evolve. E' una definizione abbastanza ampia, che parte dai prioni e dai virus per arrivare agli infomorfi e ai cyborg, passando per le forme viventi più esotiche che scienza e fantascienza abbiano concepito.

P.s.

Una forma di vita è solo "tendenzialmente", e non "assolutamente", fatta di molecole organiche perché alcuni scienziati (come Fred Hoyle) hanno concepito forme viventi aliene estreme: enormi nubi interstellari pensanti con un sistema nervoso di gas ionizzato; strutture che si formano per aggregazione dei plasmi nelle atmosfere stellari; esseri che vivono sulla crosta metallica collassata delle stelle di neutroni...
giambo64
00lunedì 7 marzo 2011 09:30
Senza andare a scomodare forme che non conosciamo, per me la vita è quella basata sulla chimica organica, tutto ciò che nasce, cresce, si riproduce e muore. I virus sono quasi vita, perchè vivono solo in un organismo ospite, i batteri invece sono vita autonoma, quindi a tutti gli effetti sono esseri viventi.
Se veramente in quei meteoriti ci sono tracce di batteri non terrestri avremmo la prova definitiva che la vita è diffusa nello spazio, e per me questo è veramente l'avverarsi di un sogno.
Poi sicuramente esisteranno altri fenomeni, basati su altre chimiche diverse da quella del carbonio, sicuramente meritevoli della massima attenzione, ma a mio avviso nulla può essere più entusisasmante della scoperta di vita simile a quella sulla Terra.
andrea_ch
00lunedì 7 marzo 2011 10:15
Re:
giambo64, 07/03/2011 9.30:


Se veramente in quei meteoriti ci sono tracce di batteri non terrestri avremmo la prova definitiva che la vita è diffusa nello spazio, e per me questo è veramente l'avverarsi di un sogno.




Già adesso gli astronomi fanno a gara a dire "è ovvio che ci sia vita nell'universo" mentre magari prima sostenevano il contrario, vedrete che lo diranno presto e faranno ricadere la cosa come se fosse assolutamente ovvia e normale!
DeMultaNocte
00lunedì 7 marzo 2011 10:33
Gli alieni sono atterrati!!!

Hanno forma filamentosa e viaggiano su dei sassi!

Altro che grigi e rettiliani e dischi volanti

:)

giambo64
00lunedì 7 marzo 2011 16:04
In realtà praticamente tutti gli astronomi e gli scienziati sono sempre stati convinti che la vita fosse diffusa nell'universo.
Lo scetticismo è sempre stato sulla possibilità di incontrare specie evolute, non certo sul fatto che potesse esistere vita su altri pianeti.
Conoscete qualche scienziato che abbia detto che la vita esiste solo sulla Terra?
A quel che ne so, solo Zichichi è di questa idea.
Ne conoscete altri?
biancofive
00lunedì 7 marzo 2011 17:17
Notizia molto importante se confermata
Notizia molto importante che aprirebbe nuovi scenari dal punto di vista scientifico, naturalmente dovrà essere confermata da altri studi indipendenti, speriamo bene..

Lo scienziato della NASA Richard B. Hoover, noto nel campo delle ricerche in astrobiologia, ha annunciato nell’ultimo numero di Journal of Cosmology di aver scoperto le prove di micro-fossili simili ad alcuni batteri terrestri chiamati Cyanobacteria, in “fette” di rocce di provenienza extraterrestre e non contaminate.

Le rocce in questione appartengono ad un asteroide precipitato sulla Terra, e secondo Hoover conterrebbero degli organismi fossili molto simili ad alcuni batteri terrestri. Le misure sono state effettuate con una tecnica chiamata Field Emission Scanning Electron Microscopy (FESEM), che ha permesso di far concludere a Hoover che questi microorganismi fossili sarebbero indigeni della meteora in questione, e non successivi all’arrivo sulla Terra.

La forma caratteristica dei corpuscoli osservati assomiglia in modo evidente ad alcuni batteri terrestri. Se la scoperta fosse confermata da studi indipendenti, sarebbe davvero una rivoluzione nelle teorie sull’origine della vita. La prima, ovvia conclusione che avanza Hoover stesso è che la vita sia presente ovunque sui corpi celesti, e non solo sulla Terra.




Annunci come questo erano già stati fatti in passato da altri ricercatori, ad esempio su rocce provenienti da Marte, e sempre smentiti (o ancora in corso di verifica). Occorre quindi molta cautela e non resta che aspettare le conferme della comunità scientifica. Quello che può accadere è che la notizia sia facilmente smentita a causa della sua infondatezza (ma è stata pubblicata su una rivista importante, il Journal of Cosmology). Altra possibilità è che le formazioni non siano dei batteri fossili ma dei semplici depositi minerali. Oppure, potrebbe essere che i batteri fossili ci siano per davvero, ma la loro origine sia terrestre. In ultimo, potremmo essere di fronte ad una grande scoperta scientifica.

Fonte: Paolo Ferrante su link

Hybrid1973
00lunedì 7 marzo 2011 19:15
Ciao biancofive;
credo che in qualche modo se ne sia parlato già quì.
La vita proviene dallo spazio
DeMultaNocte
00lunedì 7 marzo 2011 19:28
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