Il caso Shag Harbour

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AlessandroCacciatore
00venerdì 11 giugno 2010 19:50
UFOcrash in Canada
Prologo

Il caso venutosi a creare nell'ottobre del 1967 a Shag Harbour, Nuova Scozia, Canada, è destinato a rimanere come uno dei casi più famosi ed eclatatanti della casistica ufologica mondiale. Pare infatti, che quella notte, un oggetto volante non identificato sarebbe caduto in mare. Dato il fatto, che il velivolo non venne mai identificato, fu anche la volta, che un governo, classificò un incidente aereo come "non identificato", confermando l'effettiva presenza di un UFO.

Il caso

La notte del 4 Ottobre 1967, verso le 23:30, molti cittadini della cittadina di Shag Harbour, affermarono che uno strano oggetto luminoso sarebbe caduto nelle immediate vicinanze del porto della zona. Poco prima i testimoni, giurarono di aver udito un suono molto simile ad una bomba; all'inizio un forte "fischio" e alla fine, un forte scoppio. Molti riferirono anche di un immediato lampo di luce subito dopo che l'oggetto si inabissò in acqua. La prima segnalazione dell'incidente, arrivò da Laurie Wickens, un residente locale, che quella sera si trovava in compagnia di quattro suoi amici. Mentre questi, si trovavano in auto, procedendo verso l'autostrada 3, in direzione di Shag Harbour, avvistarono un oggetto che rapidamente in cielo, si stava abbassando verso le acque del porto. Incuriositi dall'evento, Wickens e gli altri, decidono di procedere verso un punto di osservazione migliore, per cercare di capire di cosa si trattasse; fu proprio li, che notarono che il velivolo, di un colore giallo chiaro nella parte alta, ma non riuscirono a vedere altro, si stava inabissando in acqua. Questi, pensando si trattasse di un incidente aereo, chiamarono la polizia di zona, ma inizialmente non furono creduti. Furono però, le altre segnalazioni di altri residenti della zona, a far ricredere i poliziotti. Tra le varie segnalazioni, arrivarono alcune che descrissero l'oggetto in modo un pò più dettagliato; lungo circa 60 metri, volava inclinato a 45 gradi, e mostrava quattro o cinque luci lampeggianti di colore arancione luminoso.

Quindici minuti dopo l'incidente, arrivarono alcuni agenti di polizia della zona, constatando insieme ad altri testimoni, che nelle acque del porto, dove si era inabissato il velivolo, spuntava una pallida luce gialla luminosa. Pensando chiarmente si trattasse di un aereo, gli agenti contattarono immediatamente delle squadre di soccorso della conte di Halifax, per iniziare le ricerche di possibili sopravvissuti. In poco tempo, si formò una prima squdra di soccorsi, e partirono dal porto di zona, delle barche da pesca, che una volta vicini la zona dello schianto, non video nulla, né rottami, né corpi di un possibile equipaggio del velivolo, tranne, una schiuma gialla in superfice dell'acqua, essa era larga ben 80 metri, e lunga mezzo miglio. La guardia costiera, che arrivò un'ora dopo il fatto, non poté fare di meglio, non si trovò assolutamente nulla.

La mattina dopo, gli enti di soccorso della zona, confermarono che non mancava, né ancor meno, si registrarono passaggi in zona di nessun tipo di aereo. La stessa mattina, gli enti di zona, che si stavano occupando delle ricerche del velivolo, mandarono un telex con alta priorità direttamente alla base dell'aeronautica militare di Ottawa, che si occupava anche delle segnalazioni di avvistamenti UFO. Il telex affermava, che ogni possibile ipotesi "artificiale" era assolutamente scartata, ossia, razzi, aerei di qualsiasi genere. Il telex venne quindi etichettato come un "UFO Report". Il capo della base militare, fece girare il comunicato direttamente al Commando di Marina, dove si richiedeva la richiesta di inviare in zona, una squadra di sommozzatori, alla ricerca del velivolo. Questi ultimi, hanno poi girato il comunicato alla squadra sommozzatori della Marina militare, e inviati in fine sul luogo dell'incidente. Due giorni dopo il misterioso crash, una squadra di sommozzatori perlustra le acque, per ben tre giorni consecutivi, ma senza risultati. Un pescatore, affermò di aver visto qualche rottame, che aveva l'impressione di sembrare un pezzo di metallo color alluminio, ma non fu mai confermata la reale presenza di rottami. In definitiva: non fu trovato nulla.

Un'altra storia

Questa la versione ufficiale in merito al crash di Shag Harbour. Insomma, cosa si inabissò nelle acque canadesi? Ufficialmente qualcosa di non meglio identificato, ma sicuramente, non un aereo. E allora cosa? Con il tempo, iniziarono a venir fuori teorie, e varie indagini condotte anche da ufologi canadesi, interessati al misterioso evento. A quanto pare, la teoria più accreditata e probabile, vuole che nel caso, c'entri di mezzo anche la Marina americana, che, insieme a quella canadese, avrebbero collaborato per la ricerca e il recupero del misterioso velivolo. A quanto pare, questa flotta, lavorava presso una base top-secret di rilevamento sottomarino, presso Shelburne, a circa 30 miglia da Shag Harbour. Secondo un testimone militare, l'UFO che si sarebbe poi schiantato nelle acque canadesi, erano stato precedentemene segnalato su radar militari in Siberia, per poi arrivare fino in zona, dove, una volta inabissato, si sarebbe poi mosso sott'acqua, dove si sarebbe poi unito ad un secondo velivolo. Effettivamente, c'erano vari navi militari in zona, affermato dai testimoni, e forse erano interessati un pò più del normale a le ricerche. A quanto pare, fu confermata anche l'effettiva presenza della Marina statunitense, segno che qualcosa di davvero importante si era schiantato sotto quelle acque. Altri testimoni, come un tuffatore ammericano, di nome "Harry" furono convinti della natura extraterrestre del velivolo, e che anzi, la Marina militare sapeva benisimo come stesse accadendo. Si affermò anche alla presenza di un secondo velivolo, intento probabilmente a soccorrere il primo. La ricerca del velivolo, tuttavia, fu improvvisamente cessato il giorno 11 Ottobre. La stessa notte, come riferito da alcuni testimoni, un UFO, forse identico a quello schiantatosi giorni prima, venne visto partire dalla stessa zona del sito del crash. Durante la metà degli anni '90, si presentò un testimone, che a quanto pare, a suo dire, lavorava presso la Marina militare all'epoca dei fatti. Questi, che rimase anonimo, come da lui deciso, iniziò a raccontare una sua particolare storia ai ricercatori, che si interessarono al caso.

In questo racconto, afferma il testimone, questi già sapeva che una volta raggiunto Shag Harbour, già era consapevole con la sua squadra che non avrebbero trovato nulla, poiché "l'obiettivo" era già stato localizzato al largo delle coste, a Shelburne. Questi ha continuato a dire, che la Marina canadese, insieme a quella americana, stavano collaborando a questo "lavoro", monitorando per tutto il tempo necesario, gli oggetti, tra radar e sonar sottomarini, confermando in oltre che stavano operando sott'acqua,e che, era non uno solo l'UFO, ma due. Il monitoraggio tramite sonar, per i rilevamenti subbacquei, durò almeno tre giorni, fino a quando, venne intereccetata la presenza di un sottomarino Russo che stava entrando nelle acque alleate al Nord. La Marina, decise quindi di spostarsi per intereccettare il sottomarino, e nel momento in cui questi tornarono nella zona ove c'erano i due UFO, questi erano scomparsi.

Tuttavia, tranne che confermare il reale fatto che il testimone fosse davvero un membro della Marina militare, non ci fu modo di confermare altre sue affermazioni, tranne che notare, tra i documenti e i rapporti del caso, che effettivamente ci furono sostanziali ricerche per oltre 10 giorni. Ragioniamo: se si organizzano ricerche di elevata importanza, come in questo caso, qualcosa di davvero particolare deve pur esserci.

Avvistamenti

Dopo il crash, si iniziò a parlare anche di avvistamenti UFO segnalati dai cittadini, e tutti prontamente riportati dal giornale "The Chronicle-Herald". Tra questi, interessante il caso avvenuto la notte del 12 ottobre, esattamente una settimana dopo il crash. La segnalazione viene da un certo, Lockland Cameron, di Woods Harbour. Cameron affermò che oltre lui, furono testimoni anche la sua famiglia e alcuni suoi parenti. La loro attenzione fu all'inizio colta da una strana interferenza sul televisore, senza capire da cosa fosse provocata. La risposta arrivò prontamente, quando Cameron, uscito di casa, osserva in cielo sei luci di colore rosso, ad un'altitudine compresa tra i 500 ed i 600 metri. Questi rimangono immobili per circa 7/8 minuti, per poi alla fine, sparire dalla vista. Poco dopo, ne riapparvero altre, questa volta di colore arancione, ed il loro numero era diminuito, solamente quattro. A questo avvistamento, ne fu segnalato un altro la stessa notte, dove una serie di luci gialle furono viste partire rapidamente verso nord-est. Il "Chronicle-Herald" scrive in oltre che i vari avvistamenti segnalati nella zona, sono tutti molto analoghi; le descrizioni infatti, concordano tra loro, sia per la tipologia delle luci, che per il colore ed il comportamento.

A prescindere dalle voci che girarono sul caso, il tutto rimase un mistero, ad oggi, senza una spiegazione.







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