David Lazzaretti (1834- 1878) primo divulgatore del simbolo di Ummo

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G.D.E.
00martedì 28 luglio 2009 01:27
Nacque nel 1834 ad Arcidosso (Grosseto) da una umile famiglia di barrocciai. Nel 1868 iniziano a manifestarsi in lui esperienze inconsuete: si tratta di visioni divine ed apocalittiche che fanno seguito ad una serie di violente febbri. In un'occasione gli appare perfino la Madonna: l'episodio avviene sulla cima del Monte Labbro, in prossimità dell'Amiata. Tali visioni lo esortano ad intraprendere la missione del predicatore: in breve il popolo della montagna, cioè le persone più modeste della sua zona, gli si stringono attorno. E’ la stessa dinamica di eventi che qualche anno prima ha interessato nella lontana America, Joseph Smith, il fondatore della “Chiesa Mormone”. Organizzata la propria comunità di fedeli, Lazzaretti costruisce un eremo sull’Amiata, che denomina "La nuova Sion". Egli si fa portatore di un Cristianesimo primitivo, quasi “comunistico”, visto con aperta diffidenza dalla chiesa di Roma, che rifiuta ogni prospettiva di dialogo con lui. Per tutta risposta, il “profeta” decide di farsi murare - per meditare e fare penitenza - in una grotta sul Monte Labbro, presso Montorio Romano: vi rimane quarantasette giorni, alimentato da una semplice focaccia passata da una feritoia. Alla fine la chiesa di Roma lo costringe a uscire e quando il predicatore appare, evidenzia sulla fronte una strana cicatrice, che definisce un segno dato da due "C" rovesciate, unite da una croce. A quanto riferisce Lazzaretti, San Pietro gli sarebbe apparso durante il lungo isolamento, imprimendogli sulla fronte quel "marchio" a conferma divina della sua missione. Lazzaretti fonda di lì a poco la "Chiesa Giurisdavidica" (cioè del diritto di Davide) sul Monte Amiata, sede predestinata del suo culto. Prende a professarsi ormai come seconda incarnazione di Cristo: il dilagare del suo culto preoccupa sempre di più la chiesa di Roma, anche in virtù del fatto che la comunità lazzarettiana propaganda ideali dichiaratamente repubblicani. Agli occhi delle gerarchie ecclesiastiche il movimento del profeta dell’Amiata rappresenta sempre più una minaccia, che necessita di essere neutralizzata. E’ presto fatto: il 18 agosto 1878 durante una processione che sta scendendo dal Monte Labbro verso il suo paese natale, Arcidosso, i carabinieri aprono improvvisamente fuoco sulla testa del corteo, uccidendo il predicatore. Portato in fretta e furia a Santa Fiora, Lazzaretti viene seppellito in terra sconsacrata. Il movimento giurisdavidico da lui fondato subisce una lunga battuta di arresto.

Gianfranco Degli Esposti CUN- Emilia


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