Cosa ne pensa la scienza degli "oggetti fuori luogo" nella storia?

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Hybrid1973
00lunedì 8 novembre 2010 09:43
Spero che la cartella sia giusta:

per non andare OT come mio solito, apro questa discussione perchè ciò che è stato detto ***QUI'*** da neocomprensioni mi ha fatto sorgere una domanda.

Ma cosa ne pensano gli scienziati di ciò che porterebbe a interpretare la storia in modo diverso? Come interpretano gli "out of place artifacts" (OoPArts) per esempio?
E' vero che ce ne sono molti che hanno trovato una spiegazione e che quindi probabilmente pensano che prima o poi uscirà fuori una spiegazione anche per gli altri.


Se invece guardiamo dei casi storici, i rotoli del mar morto sono subito stati accettati e pubblicizzati; forse perchè potevano "smontare" il mito di Gesù Cristo e sbeffeggiare "l'antagonista" religione.
Sembra quasi che essi accettino delle verità di comodo e chiudano gli occhi di fronte ad altre.

Non ditemi che è così, perchè la mentalità di uno scienziato deve essere aperta a tutto. Non voglio crederci.



Di seguito alcuni OoPArts smascherati:
(tratto dal CE.I.F.AN)




"Gli OOPART, ovvero Out of Place Artifacts (reperti o manufatti fuori posto) non sono altro che oggetti ritrovati identificabili in un'epoca in cui non dovrebbero esistere in nessun caso.

Esistono oggetti fuori dal tempo autentici, da verificare e quelli che sono stati dichiarati falsi o non anomali. Noi ci occuperemo qui di seguito solo degli:

- Oggetti scambiati per OOPART oppure falsificati

- Oggetti pienamente spiegati come appartenenti al loro tempo



Oggetti scambiati per OOPART oppure falsificati

Tratto da wikipedia


- All'interno del geode di Coso, inizialmente datato come antico di 500 mila anni, è stato trovato un oggetto metallico. Nonostante il nome, non si tratta di un vero geode ma di un grumo di creta in cui si è trovato anche un pezzo di chiodo. La presenza dell'oggetto è stata strumentalizzata da gruppi creazionisti americani (come "Creation Outreach" e "Institute for Creation Research"), che hanno aggiunto ai pochi dati divulgati dagli scopritori numerose informazioni fasulle, aumentando il mistero intorno all'oggetto. Nel 1999 l'oggetto è stato identificato in base alle prove portate da un gruppo di collezionisti: è senz'ombra di dubbio una candela per autocarro di marca Champion, di uso comune negli anni '20. Nonostante questo alcuni studiosi tuttora affermano che alcuni particolari del "geode" tenderebbero ad escludere simile spiegazione.
- I teschi di cristallo ritrovati a Lubaantun, nello Yucatan, e nel Belize, risalenti almeno al 1400-1500, secondo recenti studi alcuni di essi sarebbero di datazione molto meno antica, portando segni di lavorazione meccanica di epoca moderna.
- Le sfere metalliche di Klerksdorp, Sudafrica, che alcuni pensano essere vecchie di 2,8 miliardi di anni. Questi strani oggetti con alcune linee incise sono stati identificati dal professor Bisschoff, della Cattedra di Geologia dell'Università di Potchefstroom (Johannesburg) in noduli di limonite, anche se la loro composizione è contestata da chi afferma che la durezza delle sfere è superiore al 4-5° grado della scala Mohs tipico della limonite. Non è ancora chiaro se le linee siano dovute a una lavorazione successiva da parte degli scopritori (a fini di ornamento o deliberatamente per rendere interessante l'oggetto) o a una insolita stratificazione interna del nodulo. L'età comunque è molto inferiore ai 2,8 miliardi di anni citati: le forze generate dagli eventi geologici avrebbero altrimenti deformato sensibilmente la sagoma sferica. Si noti che su questo tipo di materiale non è possibile la datazione al carbonio.
- Il Martello di London, Texas (USA), secondo certuni databile 115 milioni di anni (o secondo altri 400 milioni di anni fa) come le rocce della zona in cui è stato rinvenuto, è ritenuto un falso. Non sono presenti gli aloni di diffusione delle particelle metalliche che avrebbero dovuto prodursi nella roccia in milioni di anni, né si è verificata la pietrificazione del manico di legno del martello. Inoltre, dal momento che si tratta di una roccia metamorfica, sottoposta ad enormi pressioni e temperature, sia il manico che la testa del martello dovrebbero essere fortemente deformati.
- Il presunto dito umano fossile, risalente a 100 milioni di anni fa e ritrovato nella Walnut cretaceus formation del Comanche Peak situato in una riserva del New Mexico, è di dubbia origine anche per gruppi creazionisti ed è ritenuto, a seconda delle opinioni, un carapace fossile o semplicemente una pietra con una forma interessante.
- Il Papiro Tulli, un falso documento egizio che descrive degli UFO. Dopo essere stato per decenni considerato un oggetto misterioso e "fuori della propria epoca", è stata appurata la sua origine truffaldina. La ricerca bibliografica portò a ritrovare le medesime frasi del papiro incriminato sul testo fondamentale sulla scrittura egizia, Egyptian Grammar di sir Alan H. Gardiner, pubblicato nel 1927 e quindi antecedente al papiro, nonché scritto in un periodo in cui questo non era ancora stato scoperto. Il testo fasullo sarebbe stato composto copiando frasi dalla Grammar, e le abrasioni sarebbero state solo un modo per congiungere tra loro passi scorrelati, in modo da mantenere allo stesso tempo maggiore coerenza interna ed un alone di mistero. A conferma della posteriorità del papiro rispetto al testo di studio, due errori di trascrizioni presenti nelle prime edizioni del volume del Gardiner risultano presenti anche sul documento. Il papiro è dunque risultato essere una complessa ed ottimamente realizzata burla, se non addirittura una truffa, tanto sofisticata da essere sopravvissuta per trent'anni e da aver giocato anche esperti del settore, nonché ufologi improvvisatisi esperti di egittologia. Oltre a questa truffa/burla iniziale, negli ultimi decenni sono state realizzate nuove versioni della trascrizione, evidentemente falsate e realizzate da mano impreparata, con lo scopo specifico di colmare le lacune tra quanto riportato nel papiro e le varie versioni "misteriose".

Tutto ciò che riguarda questo falso lo potete leggere qui:

www.egittologia.net/portals/0/articoli/IlPapiroTulli.PDF

- Il Manoscritto Voynich, un presunto erbario magico medievale scritto in lingua misteriosa, oggi identificato come falso rinascimentale.
- La cosiddetta mappa del Creatore (nota anche come pietra di Dashka), ritrovata nella Bashkiria, Russia. Erroneamente datata ad almeno 20 milioni di anni fa e raffigurante il territorio di 120 milioni di anni fa. In un intervista rilasciata alla trasmissione Stargate - Linea di confine, Chuvirov, autore della scoperta, aveva affermato che la mappa rappresenta enormi canalizzazioni di cui si è cominciato a ricercare l'esistenza attraverso opportune prospezioni geologiche. Successive indagini hanno mostrato l'assoluta inconsistenza di tali ipotesi.

Qui è anche possibile leggere uno sbufalamento della mappa del creatore: xoomer.virgilio.it/dicuoghi/map/stone_map.htm



- A questi ci sono da aggiungere gli OOPART che riguardano viti (meccaniche) o forme di queste viti trovate in rocce preistoriche, che in realtà sono null'altro che fossili di ARCHIMEDES o sue impronte.

I fossili di Archimedes sono molto comuni ed assomigliano in modo impressionante a delle viti meccaniche, tanto è vero che si chiamano così in onore della famosa vita di Archimede, sulla cui forma si fabbricano tutt'oggi anche le viti moderne.




Oggetti pienamente spiegati come appartenenti al loro tempo

Tratto da wikipedia


- La macchina di Anticitera, un meccanismo per il calcolo astronomico recuperato in un relitto al largo della Grecia e risalente all'87 a.C., ma che una recente ricerca pubblicata su Nature fa risalire ancora più indietro, al 100-150 a.C. Questo confermerebbe che l'antica Grecia aveva una conoscenza tecnologica maggiore di quanto finora creduto, ma non in contrasto con le conoscenze generali su tale civiltà (vedasi la Macchina di Erone).
- L'elicottero e il carro armato incisi su di un bassorilievo nel tempio di Abydos, rivelatisi un immagine "creata" casualmente dalla sovrapposizione di due strati di simboli.
- La mappa di Piri Reis (1513), che secondo alcuni rappresenterebbe l'Antartide quando ancora non era conosciuta, è ormai largamente accettato che raffiguri l'America del Sud, già conosciuta a quei tempi, con un andamento Nord-Sud da sinistra a destra invece che dall'alto in basso come di consueto, per motivi di interessi geopolitici nello sfruttamento delle colonie.
- La Colonna di Ferro in India, risalente almeno al 423, una colonna in ferro alta 7 metri dal peso di 6 tonnellate che non è arrugginita nonostante 1600 anni di esposizione al clima monsonico, a causa di una "pellicola protettiva" formatasi come conseguenza dell'uso di materiali con impurità nel processo di fusione.
- Il modello di Aliante di Saqqara ritrovato in Egitto nella tomba di Pa-di-lmen, risalente al 200. È un oggetto molto leggero, presenta ali dritte, che sembrano disegnate aerodinamicamente. Ricostruzioni in scala reale hanno dimostrato che non sarebbe mai stato in grado di volare e nemmeno di planare. Si tratterebbe probabilmente di un giocattolo o di una decorazione riproducenti un uccello stilizzato, una figura classica dell'iconografia egizia.
- I finti artefatti vichinghi in Nord America: sull'onda di uno studio sulla storia scandinava pubblicato nel 1837 dallo storico Carl Rafn, in cui si affermava che i Vichinghi avessero colonizzato il nordamerica, iniziò una vera e propria "caccia al reperto" in tutto il continente. Vennero rinvenute numerose presunte iscrizioni e reliquie antiche. Molte di queste risultarono dei falsi, mentre le restanti non erano altro che oggetti nativi americani scambiati per vichinghi. Addirittura, tumuli nativi americani furono scambiati per tombe monumentali, nativi americani sepolti con i loro averi divennero "vichinghi in armatura"; a costruzioni note di epoca coloniale vennero attribuite improbabili origini nordiche. Nessuno degli oggetti descritti nella lunga lista fatta realizzare dallo studioso risultò vero. Solo un secolo dopo, in uno scavo a Terranova, verrà trovata una vera moneta riconducibile a popolazioni nordiche.
- Le impronte del fiume Paluxy, Texas: da alcuni interpretate come impronte umane contemporanee a quelle dei dinosauri, sono oggi accettate come impronte di dinosauri di vario tipo.
- L'omero di Kanapoi in Kenya, ritrovato nel 1965 dagli antropologi Bryan Patterson e William W.Howells, datato a 5 milioni di anni fa. Gli scopritori sostennero che apparteneva ad un uomo di tipo moderno, mentre analisi più approfondite hanno escluso questa ipotesi e attribuiscono l'omero ad un ominide precedente.
- Quattro scheletri fossili di Castenedolo, Brescia, anatomicamente umani, in un formazione del Pliocene Medio risalente a quattro milioni di anni fa, sono stati rinvenuto attorno al 1920 dal geologo Giuseppe Regazzoni. Gli scheletri sono poi stati datati col radiocarbonio ad un'epoca più recente.




I falsi OOPART

Tratto ed adattato dal forum del sito luogocomune



- TESCHI DI CALAVERAS
Citazione:
A Table Mountain, nella regione delle miniere d’oro della California, dei cercatori d’oro, scavando a centinaia di metri di profondità, si imbatterono in numerosi scheletri umani antichi non dissimili dai nostri, e non certo in resti di uomini-scimmia.
Così pure furono trovati strumenti ed armi di pietra a centinaia, in diverse zone dello stesso sito.
Fra di essi un pesto ed un mortaio, non molto diversi da quelli oggi noti.
Solo che c’era un problema.
Entrambi gli oggetti furono trovati in strati rocciosi corrispondenti alla parte inferiore del periodo geologico chiamato Eocene, proprio di 50 milioni di anni fa...

Tali scheletri furono lasciati nella miniera per fare uno scherzo, la cosa è stata confermata dagli stessi autori dello scherzo che confessarono, e dalla datazione al carbonio 14 dei teschi.
Riferimenti:
www.talkorigins.org/faqs/mom/calaveras.html

en.wikipedia.org/wiki/Calaveras_Skull


Perfino i siti creazionisti lo amettono:
in "Arguments we think creationists should NOT use, Answers in Genesis:
"The Calaveras skull was probably a hoax planted into a mine by miners."
www.answersingenesis.org/Home/Area/faq/dont_use.asp


- FRECCE DI HUEYATLACO
Citazione:
Nei primi anni Settanta, alcuni archeologi statunitensi scoprirono alcuni strumenti ed armi in pietra in località Hueyatlaco, in Messico. Fra questi reperti figuravano punte di freccia e di lancia.
In genere in questi casi la risposta la danno i geologi, in funzione degli strati geologici in cui sono i reperti. Nel caso specifico fu coinvolta Virginia Steen-McIntyre che, utilizzando i quattro più recenti metodi di datazione geologica con i colleghi dello "United States Geological Survey", determinò che gli strati in cui si trovavano i reperti risalivano a 300.000 anni fa!

A parte il fatto che questo non confuterebbe l'evoluzione (il sapiens risale a 250.000 anni fa) ma solo le ipotesi migratorie nelle americhe, la data dei reperti fu contestata perché la datazione fu fatta con metodologie soggette ad errori:
Riferimenti:
groups.google.com/group/sci.archaeology/msg/879b5999d4f6663...


- OSSA DI CASTENEDOLO
Citazione:
Alla fine del XIX secolo (1880) il geologo Giuseppe Ragazzoni rinvenne a Castenedolo, nel Bresciano, un cranio umano anatomicamente moderno, unitamente ai resti scheletrici di altre quattro persone. Il tutto si trovava in strati geologici corrispondenti ad un’epoca di 5 milioni di anni fa, ed era logico che la cosa apparisse inconcepibile.

Che il cranio umano fosse stato aggiunto a posteriori e non appartenesse a quello strato geologico lo dimostra il fatto che tutti gli altri fossili intorno erano impregnati di sale di quello strato, ma le ossa umane no.
Riferimenti:
www.talkorigins.org/indexcc/CC/CC112.html


- OSSA DI MACOUPIN
Citazione:
Nel dicembre del 1862, ad esempio, negli Stati Uniti un giornale scientifico chiamato "The Geologist" riferì della scoperta di uno scheletro umano completo ed anatomicamente moderno a 30 metri di profondità nella Macoupin Country, in Illinois, USA. Solo che, secondo i resoconti geologici del caso, gli strati che inglobavano lo scheletro risalgono a 300 milioni di anni: un dato totalmente impossibile per l’archeologia ortodossa.

"I resoconti geologici del caso" come li cita Cremo, non esistono. Infatti la storia delle ossa di Macoupin non è affatto uno studio scientifico, ma solo una notizia data da un giornale locale e riportata per pura curiosità sulla rivista "The Geologist". L'intero trafiletto che ne parla è questo:
Riferimenti:
groups.google.com/group/talk.origins/browse_thread/thread/172c4f7ab19e55d0/e33c1c02...


Se ci fosse stato qualcosa di vero, avrebbero chiamato degli scienziati ad esaminare i reperti ed ora avremmo uno studio, ma visto che non lo fecero è chiaro che la cosa si risolse in una bufala.

- DITO UMANO FOSSILE A WALNUT
Citazione:
Il presunto Dito umano fossile, risalente a 100 milioni di anni fa e ritrovato nella Walnut cretaceus formation del Comanche Peak situato in una riserva del New Mexico.

Il dito non è stato trovato "in situ", quindi la datazione è impossibile. Inoltre la sua forma è solo simile a quella di un dito, e ci sono diverse creature fossili che lasciano impronte con quelle forme:
Riferimenti:
www.talkorigins.org/indexcc/CC/CC120.html


- OSSA DI KANAPOI
Citazione:
L' Omero di Kanapoi in Kenya, ritrovato nel 1965 dagli antropologi Bryan Patterson e William W.Howells, appartenente ad un uomo. Il reperto venne datato a 5 milioni di anni fa.

Che l'omero di Kanapoi fosse umano è stato confutato nel 1996 da uno studio comparativo di Lague e Jungers:
Riferimenti:
www.talkorigins.org/faqs/homs/a_anomaly.html#kp271

- SCHELETRI DI MORTILLET
Citazione:
Lo Scheletro umano del Midi anatomicamente moderno, ritrovato in Francia e citato dall'antropologo francese Gabriel de Mortillet, nel suo libro "Il Preistorico" in una formazione del Miocene, databile 25 milioni di anni e, di altri scheletri ritrovati in Svizzera a Delemont, in una formazione dell'Eocene (38 milioni di anni).

Le date riportate da Mortillet si riferiscono alla datazione geologica della roccia delle caverne dentro cui furono ritrovate le ossa dei due casi che riporta Cremo. Nulla prova che quelle caverne non furono abitate dagli uomini solo di recente.

Riferimenti:

www.freerepublic.com/focus/f-news/994922/replies?c=29


- IMPRONTE DEL FIUME PALUXY
Citazione:
Le Impronte del fiume Paluxy,di piede umano anatomicamente moderno, ritrovate vicino a quelle di dinosauri, e risalenti al Mesozoico, circa 140 milioni di anni fa.

Le impronte del fiume Paluxi sono state dimostrate non essere umane da studi degli anni 70 e 80, e perfino i creazionisti lo hanno di recente ammesso nel 1986."
neocomprensioni
00lunedì 8 novembre 2010 10:19
Re:
Hybrid1973, 08/11/2010 9.43:


Ma cosa ne pensano gli scienziati di ciò che porterebbe a interpretare la storia in modo diverso? Come interpretano gli "out of place artifacts" (OoPArts) per esempio?



La così detta scienza ufficiale, davanti a ritrovati anacronistici, semplicemente non prende posizione.
Sono in pochi, tra accademici e ricercatori universitari, a rischiare di fronte a simili “anomalie”, d’altronde retrodatare la nascita della civiltà ed immaginare che i nostri antenati antidiluviani (terrestri o meno), non fossero degli uomini scimmia, ma una popolazione intelligente dotata di conoscenze tecnologiche, significherebbe rivoluzionare completamente i libri di storia.
La conseguenza è che probabilmente noi conosciamo soltanto una piccola parte dei “ritrovati archeologici anacronistici” che nella maggioranza dei casi sono relegati negli scantinati dei musei o sono stati semplicemente distrutti o fatti sparire.

RETE-UFO
00lunedì 8 novembre 2010 12:29
Re:
Hybrid1973, 08/11/2010 9.43:




Ma cosa ne pensano gli scienziati di ciò che porterebbe a interpretare la storia in modo diverso? Come interpretano gli "out of place artifacts" (OoPArts) per esempio?
E' vero che ce ne sono molti che hanno trovato una spiegazione e che quindi probabilmente pensano che prima o poi uscirà fuori una spiegazione anche per gli altri.


Se invece guardiamo dei casi storici, i rotoli del mar morto sono subito stati accettati e pubblicizzati;




Credo che tu senza volerlo abbia centrato il problema : i rotoli del Mar Morto sono stati trovati in circostanze fortunose,ma bene o male è possibile ricostruire tutte le modalità di rinvenimento del reperto e,soprattutto,è possibile chiedere l'autorizzazione ad esaminarli.

Mi pare che invece per molti OOPARTS non si conosca esattamente lo scopritore e in alcuni casi non si sa neanche dove sia conservato...

[SM=g27992]



rosental70
00lunedì 8 novembre 2010 16:24
Fergana
Vista l'apertura di questo post,ne approfitto per una domanda che volevo porvi da molto tempo.Il famoso disegno raffigurante un essere con il casco ed un presunto disco volante sopra,situato a Fergana in Uzbekistan e' genuino oppure vi sono dei dubbi sulla sua autenticita'?Per favore illuminatemi. [SM=g8861]
WOODOK
00lunedì 8 novembre 2010 16:42
Re: Fergana
rosental70, 08/11/2010 16.24:

Vista l'apertura di questo post,ne approfitto per una domanda che volevo porvi da molto tempo.Il famoso disegno raffigurante un essere con il casco ed un presunto disco volante sopra,situato a Fergana in Uzbekistan e' genuino oppure vi sono dei dubbi sulla sua autenticita'?Per favore illuminatemi. [SM=g8861]




Troppo bello per essere vero. Purtroppo è un fake. Ma molti "ufologi" ancora continuano a spacciarlo per vero.
In realtà venne scoperto da un ricercatore francese, Didier Leroux, in un articolo di una rivista sovietica del 1967. In pratica era un disegno illustrativo realizzato dall'archeologo dilettante Zaitsev per quella rivista.



Questa è l'illustrazione di quella rivista.

Molto probabilmente l'errore che portò a far credere che si tratti di un illustrazione rupestre di 12000 anni fa, va attribuito ad un certo Erich Von Daniken che riportò l'immagine in questione in alcuni dei suoi libri.

Peccato però. Sarebbe stato davvero fantastico se fosse stato vero [SM=g27992]

rosental70
00lunedì 8 novembre 2010 17:03
Re: Re: Fergana
WOODOK, 08/11/2010 16.42:




Troppo bello per essere vero. Purtroppo è un fake. Ma molti "ufologi" ancora continuano a spacciarlo per vero.
In realtà venne scoperto da un ricercatore francese, Didier Leroux, in un articolo di una rivista sovietica del 1967. In pratica era un disegno illustrativo realizzato dall'archeologo dilettante Zaitsev per quella rivista.



Questa è l'illustrazione di quella rivista.

Molto probabilmente l'errore che portò a far credere che si tratti di un illustrazione rupestre di 12000 anni fa, va attribuito ad un certo Erich Von Daniken che riportò l'immagine in questione in alcuni dei suoi libri.

Peccato però. Sarebbe stato davvero fantastico se fosse stato vero [SM=g27992]


Grazie per la risposta. [SM=g8861] Da circa 6 mesi sto leggendo molto su Paleastronautica e OOpart,questo piccolo incidente di percorso sul caso di Fergana comunque non intacca minimamente la mia convenzione riguardo a visite Extraterrestri nel passato.Il materiale a disposizione e' veramente imponente,e con il passare del tempo aumentera' sicuramente.Anni fa' ebbi la fortuna di vedere a Roma una manifestazione in contemporanea con altre metropoli,si chiamava Mysteria International se non erro.Ricordo vi era una sala dedicata interamente agli Oopart ed paleastronautica in generale.La mostra, dedicata anche al tema Ufo,ebbe molto successo all'epoca ed ebbe una certa rilevanza anche a livello mediatico.Da li nacque la mia convinzione riguardo a visite nel passato.Un saluto.

WOODOK
00lunedì 8 novembre 2010 17:08
Re: Re: Re: Fergana
rosental70, 08/11/2010 17.03:

Grazie per la risposta. [SM=g8861] Da circa 6 mesi sto leggendo molto su Paleastronautica e OOpart,questo piccolo incidente di percorso sul caso di Fergana comunque non intacca minimamente la mia convenzione riguardo a visite Extraterrestri nel passato.Il materiale a disposizione e' veramente imponente,e con il passare del tempo aumentera' sicuramente.Anni fa' ebbi la fortuna di vedere a Roma una manifestazione in contemporanea con altre metropoli,si chiamava Mysteria International se non erro.Ricordo vi era una sala dedicata interamente agli Oopart ed paleastronautica in generale.La mostra, dedicata anche al tema Ufo,ebbe molto successo all'epoca ed ebbe una certa rilevanza anche a livello mediatico.Da li nacque la mia convinzione riguardo a visite nel passato.Un saluto.




In effetti inciampai anch io su questo caso. Ma mi puzzava perchè se davvero fosse stato vero allora sarebbe stato inutile continuare a parlare di Ufologia perchè questa sarebbe stata una prova evidente. Purtroppo non è stato così.
Anch io del resto sono fermamente convinto che tracce di visite extraterrestri siano presenti anche, o forse soprattutto, in reperti storici come i dipinti e preistorici come pietra e lastre.
Su questo non c'è dubbio. Hai ragione, il materiale è enorme.


AlexDust.
00martedì 9 novembre 2010 01:19
Una discussione interessante! Io sono sempre rimasto molto colpito dalle incisioni rupestri della Val Camonica. Alcuni archeologi sostengono che si tratti di una scena di caccia, che gli oggetti in mano agli umanoidi siano archi. A me sembra di un'assurdità unica questa teoria... -_- ma stiamo scherzando? E i "caschi"? Non è perchè sono di parte, ma oggettivamente le immagini parlano da sole...

Se questa è una scena di caccia, propongo di procurarci tutti un cane da riporto!

acebear
00martedì 9 novembre 2010 11:44
Sempre tratto dal sito del CEIFAN, uno dei casi che mi ha incuriosito maggiormente è quello del presunto piede del "carrello di atterraggio" di un UFO ritrovato in Romania nel 1974, in una fossa di una decina di metri, vicino a delle ossa di un Mastodonte (Mammuth).





Questo è un sito in inglese dove si parla del caso:

s8int.com/page29.html

Chi ne sa qualcosa di più? Sarebbe interessante approfondirlo

Andrea

AlexDust.
00martedì 9 novembre 2010 19:02
Re:
POSTQUOTE]
acebear, 09/11/2010 11.44:

Sempre tratto dal sito del CEIFAN, uno dei casi che mi ha incuriosito maggiormente è quello del presunto piede del "carrello di atterraggio" di un UFO ritrovato in Romania nel 1974, in una fossa di una decina di metri, vicino a delle ossa di un Mastodonte (Mammuth).





Questo è un sito in inglese dove si parla del caso:

s8int.com/page29.html

Chi ne sa qualcosa di più? Sarebbe interessante approfondirlo

Andrea




Provo io ad approfondire un po' l'argomento, riesumando quello che ho studiato e già quasi dimenticato (e che quindi mi fa bene ripassare...)

Partiamo dalla composizione del pezzo: 89% Alluminio, 6.2% Rame, 2.84% Silicio, 1.8% Zinco più altri elementi che secondo me ci sono finiti ma non rivestono un ruolo importante.
La prima cosa che si nota è che si tratta indubbiamente di una lega Alluminio-Rame, con un'alta concentrazione di Rame. Questo tipo di lega negli ultimi 60 anni ha spianato la strada in campo aeronautico e spaziale poichè garantisce una resistenza a rottura quasi quanto gli acciai ma è moooolto più leggera.

Il silicio in queste leghe viene utilizzato per ridurre il coefficiente di dilatazione termico (quindi se viene riscaldato il pezzo, non si espande in modo significativo) ma sopratutto si usa per rendere colabile la lega: non tutte infatti possono essere fuse e versate in uno stampo.

C'è da dire una cosa però: le leghe Alluminio -Rame sono parecchio soggette a corrosione, quindi lo strato di ossido che c'è sull'oggetto anomalo non è indice di "vecchiaia" ma di esposizione in un ambiente corrosivo. Va capito da dove hanno dedotto che quel metallo abbia 400 anni, cosa che fra l'altro c'entra poco con le ossa di mastodonte molto più antichi.

Per via della bassa resistenza a corrosione tendo a escludere che fosse un piede di atterraggio, come viene raffigurato nel sito web, perchè sarebbe stato esposto a troppi agenti chimici.

In gergo tecnico le leghe alluminio rame sono dette della "serie 2000" e, se cercate su wikipedia, la lega 2219 in parte assomiglia alla composizione del pezzo misterioso.

Il mio pensiero personale è che l'oggetto non abbia migliaia di anni: secondo me sarebbe ridotto molto peggio; poi notate il foro: non presenta lo strato di ossido di alluminio, mi domando perchè. Una spiegazione potrebbe essere che i fori, in aeronautica, subiscono trattamenti particolari, e questo ci porterebbe all'ipotesi umana. Ma non mi sento di escludere, con sole 2 foto e nient'altro, che l'oggetto possa essere antico e quindi di provenienza extraterrestre... [SM=g27988]



acebear
00mercoledì 10 novembre 2010 10:53
Grazie Alex,
cito quello che è scritto sul sito del Dott. Pasquariello:

"Gli esami scientifici di questo oggetto hanno evidenziato che si tratta di un antichissimo oggetto artificiale composto di una lega in metallo estremamente complessa.
Il reperto è lungo 20,2 cm, largo 12,7 cm, alto 7 cm e presenta nel centro un incavo circolare, un foro di 4 cm di diametro. Questo incavo con una deformazione ovale in basso ha una forma tale come se avesse contenuto qualcosa, forse un’asta con una estremità sferica. Due fori più piccoli, di diametro 1,7 cm e perpendicolari al primo, escono sul fianco posteriore del reperto."



"Lo studioso Gheorghita ha rilevato che la lega è composta da 12 diversi elementi, dei quali l'alluminio è presente con la maggiore quantità (89 %)."...."In particolare, la presenza di uno strato consistente di ossido d’alluminio fa ritenere scientificamente che il reperto risalga ad epoche remote."...."Qualsiasi tipo di studio effettuato sul reperto ha rivelato la sua natura artificiale ed antica, che comunque è già abbastanza evidente dal suo aspetto esteriore, dai fori presenti sul reperto e dalla lega di alluminio con cui è composto. Basti pensare che l'alluminio non si trova libero in natura, ma combinato in alcuni minerali e soltanto 100 anni fa e stata messa a punto la tecnica necessaria alla sua lavorazione.
Infatti gli scettici ritengono che risalga a 300-400 anni fa, ma anche in questo caso risalirebbe in un'epoca lontana da quella in cui era possibile fabbricare un oggetto con quella composizione metallica.
Gli studi sul reperto hanno evidenziato sin da subito il fatto che fosse parte di un meccanismo, che nella sua parte superiore doveva esserci un'asta di forma circolare.
Tenendo conto dell'analisi di tutte le particolarità dell'oggetto, gli scienziati hanno ritenuto che il reperto fosse una sorta di dispositivo di atterraggio di un veicolo volante, di dimensioni ridotte, come i moduli lunari o la sonda Viching. A riprova di ciò, ci sarebbero sia la forma dell'oggetto, sia i due fori ovali, sia i graffi nella parte inferiore e agli angoli, come pure la composizione del materiale, vale a dire all'alluminio leggero.
In sostanza il reperto risulta essere il piede di una gamba meccanica di atterraggio di un oggetto volante, lasciato in Romania in passato perché probabilmente si ruppe e fu sostituito con un altro funzionante."



"Sicuramente è un reperto sottovalutato che meriterebbe maggiore attenzione."

Concordo con quello letto sul sito, ma sarebbe anche interessante riprendere il "pezzo" in mano e sottoporlo ad ulteriori analisi...
Strano invece che i siti e le informazioni riguardo a questo reperto stiano piano piano scomparendo....

Hybrid1973
00mercoledì 10 novembre 2010 20:58
Ho avuto il piacere di leggere UFO magazine e vorrei dire qualcosa sulle anomalie nei dipinti antichi.
Anche se sembrano davvero oggetti volanti (e potrebbero esserlo davvero), vi consiglio di dare un'occhiata a questa "ricerca".

ARTE E UFO

In breve: secondo l'autore ciò che viene rappresentato nei dipinti sembrano UFO ma in realtà si tratta di simboli religiosi tramandati da tempo e che venivano messi sui dipinti a tema.
Infatti l'autore mostra altri quadri in cui appaiono gli stessi oggetti i quali però sono più definiti e possono sembrare qualcosa di più consueto.

Lascio a voi l'interpretazione che preferite.

A mio avviso sono vere entrambe le ipotesi:
l'iconografia religiosa è piena di quei simboli nei dipinti poichè a quegli oggetti si attribuiva la presenza di Dio; introdurli nei dipinti è stato storicamente tramandato.
WOODOK
00mercoledì 10 novembre 2010 23:15
Re:
Hybrid1973, 10/11/2010 20.58:

ARTE E UFO

In breve: secondo l'autore ciò che viene rappresentato nei dipinti sembrano UFO ma in realtà si tratta di simboli religiosi tramandati da tempo e che venivano messi sui dipinti a tema.
Infatti l'autore mostra altri quadri in cui appaiono gli stessi oggetti i quali però sono più definiti e possono sembrare qualcosa di più consueto.

Lascio a voi l'interpretazione che preferite.


Io credo che l'approccio a queste tematiche si orienti su tre strade. Quella dei believers, quella degli scettici (nel peggio dei casi, negazionisti) e quella di chi fa una ricerca seria (e questi sono pochi!)
Quella di Diego Cuoghi fa parte della seconda tipologia.
Su quel sito ho letto cose vere e non. Molti dipinti che gli ufologi spacciano per evidenze della presenza di UFO in realtà hanno una spiegazione ben più razionale. Ma anche molti altri dipinti che Cuoghi propone (in particolare quelli sulla Crocifissione) non hanno riscontro con la realtà. E quindi non possono essere legati alle simbologie celestiali che egli descrive.

Il mistero rimane e non è Cuoghi a risolverlo.


fire1969
00giovedì 11 novembre 2010 11:13
Re:
Osservando questa foto

Mi sembra come se a sinistra Gesù e a destra Dio padre abbiano in mano due calamai o qualcosa di simile e stanno dipingendo il pianeta terra il sole e la luna. Questa è la mia interpretazione ovviamente escludendo quella della somiglianza con il satellite. Da un punto di vista religioso è logica.....


Hybrid1973, 10/11/2010 20.58:

Ho avuto il piacere di leggere UFO magazine e vorrei dire qualcosa sulle anomalie nei dipinti antichi.
Anche se sembrano davvero oggetti volanti (e potrebbero esserlo davvero), vi consiglio di dare un'occhiata a questa "ricerca".

ARTE E UFO

In breve: secondo l'autore ciò che viene rappresentato nei dipinti sembrano UFO ma in realtà si tratta di simboli religiosi tramandati da tempo e che venivano messi sui dipinti a tema.
Infatti l'autore mostra altri quadri in cui appaiono gli stessi oggetti i quali però sono più definiti e possono sembrare qualcosa di più consueto.

Lascio a voi l'interpretazione che preferite.

A mio avviso sono vere entrambe le ipotesi:
l'iconografia religiosa è piena di quei simboli nei dipinti poichè a quegli oggetti si attribuiva la presenza di Dio; introdurli nei dipinti è stato storicamente tramandato.




Interessato74
00sabato 19 marzo 2011 16:59
Appunto, questi sono il Padre e il Figlio che con i loro scettri governano una sfera celeste (un astrolabio, non un mappamondo) che contiene proprio il sole e la luna (sì, sempre loro: so che alcuni qui li odiano, ma c'è poco da fare).

Per i fan dello sputnik nel quadro:

in termini di navigazione spaziale, uno sputnik sta a una nave interstellare come il primo tronco di palma fradicio a cui l'uomo si è aggrappato per traversare il Mar Rosso sta alla portaerei nucleare Enterprise. Mi sembra un po' pochino, per una civiltà interstellare, mandare qui un miserabile sputnik...

Ma venendo al topic, perché gli UFO nell'arte sono in parte OT [SM=g9747] ...


Considerando che:

1) dei testi delle civiltà antiche possediamo meno del dieci per cento scarso;

2) della tecnologia degli antichi e delle loro curiosità si è perso altrettanto;

siete sicuri di sapere cosa è out of place e cosa no?

Sapete cos'è un Oopart? E' la fusoliera danneggiata in acciaio rinforzato di una nave interplanetaria a propulsione nucleotermica (a fusione) dentro le rovine di un tempio greco: questo è un Oopart.

Il resto è opera dell'abilità e dell'intelligenza degli antichi, che i travisamenti sugli antichi astronauti sviliscono, credendo di magnificare.
RETE-UFO
00sabato 19 marzo 2011 21:00
Re:
Interessato74, 19/03/2011 16.59:



siete sicuri di sapere cosa è out of place e cosa no?

Sapete cos'è un Oopart? E' la fusoliera danneggiata in acciaio rinforzato di una nave interplanetaria a propulsione nucleotermica (a fusione) dentro le rovine di un tempio greco: questo è un Oopart.

Il resto è opera dell'abilità e dell'intelligenza degli antichi, che i travisamenti sugli antichi astronauti sviliscono, credendo di magnificare.



Mi trovi concorde !! Sappiamo (relativamente) poco di come si viveva nell'antichità e spesso riteniamo che certi oggetti siano "fuori posto" semplicemente perchè non abbiamo un'idea precisa del livello tecnologico che potevano avere i nostri antenati !!

Già oggi noi disconosciamo l'uso di attrezzi in uso sino a pochi decenni fà !!

Ecco un esempio : che cos'è ??




Interessato74
00domenica 20 marzo 2011 10:14
A me sembra un arredo sanitario. [SM=g9423]
acebear
00lunedì 21 marzo 2011 12:17
....uno strumento musicale? Un mortaio per cucinare?

[SM=g8298] [SM=g8298]

rosental70
00lunedì 21 marzo 2011 12:56
La famosissima granata tedesca utilizzata durante il secondo conflitto mondiale Stielhandgranate Modell 24,in italiano(lo schiacciapatate). [SM=g9423]
urali
00venerdì 25 marzo 2011 19:33
x me invece sono un vero rompicapo le teste olmeche con fattezze negroidi.
Interessato74
00sabato 26 marzo 2011 13:45
Semplicemente, non sappiamo quante e quali popolazioni abitassero l'America latina prima dell'avvento degli Spagnoli. Il genocidio e la "conversione" al "cristianesimo" hanno polverizzato un mondo che difficilmente riusciremo mai a recuperare, nemmeno per speculum et aenigmate.

P. s.

Da evitare tutte le dicerie sul continente di Mu, che sono il frutto di una pseudotraduzione e di un equivoco, non sono affatto tradizione antica.
rosental70
00sabato 26 marzo 2011 14:54
I DISCHI DI BAYAN KARA ULA
I dischi di Bayan-Kara-Ula sono 716 reperti di litio di granito, con un'alta concentrazione di cobalto e di altre sostanze metalliche sulla cui superficie si trovano incisi una serie di simboli. I dischi furono scoperti nel 1938 da una spedizione di archeologi cinesi sulle montagne di Bayan-Kara-Ula, tra la Cina e il Tibet in una caverna contenente anche una quantità di piccoli scheletri. Le tombe furono trovate in un'intricata rete di gallerie interconnesse, ordinatamente allineate, e appartenevano ad una razza che appariva alquanto particolare: esseri umani di dimensioni molto minute, eccetto i teschi, sproporzionatamente grandi.
All'inizio, gli scienziati credettero che le grotte fossero tane di scimmie ma il loro dirigente, il professore di archeologia Chi Pu Thei, sottolineò di non aver mai sentito parlare di scimmie che inumano i loro morti. Durante il disseppellimento dei corpi, un archeologo recuperò un disco di pietra dal fondo di una fossa. Gli studiosi si raccolsero attorno all'artefatto, rigirandolo in ogni direzione, cercando di interpretarne il significato. Un foro circolare nel mezzo e una spirale incisa verso l'interno o l'esterno erano le uniche apparenti caratteristiche. Un'ispezione più accurata mostrò che le scanalature, in realtà, erano una linea di piccole incisioni, o segni. Ogni disco poteva, quindi, essere un "libro litico" ma, all'epoca della loro scoperta, nessuno possedeva un dizionario capace di interpretarlo. Tutti i 716 dischi vennero raccolti assieme ad altri reperti ritrovati nell'area e portati a Pechino. All'inizio non si vide ragione di considerarli speciali, erano solo bizzarri.
Nel 1947 l'archeologo Karyl Robin-Evans ricevette da un certo professor Lolladoff un disco di pietra che credeva fosse stato trovato in Nepal. L'oggetto sembrava essere appartenuto ad una tribù, i "Dzopa", che lo usavano nelle cerimonie religiose. Il disco aveva il raggio di 12 centimetri e lo spessore di cinque e, secondo Robin-Evans che lo aveva posto su di una bilancia, aveva la caratteristica di aumentare e diminire di peso nel giro di poche ore. Robin-Evans si mise in viaggio verso le montagne della Cina, alla ricerca della tribù Dzopa. Dapprima passò attraverso Lhasa, nel Tibet, dove venne ricevuto dal 14° Dalai Lama, che allora aveva 12 anni. Nel 1947 il Tibet era ancora indipendente, solo nel 1950, quando il Dalai Lama si rifugiò nel nord dell'India, i cinesi si impadronirono del paese. La regione di Bayan-Kara-Ula, situata in un territorio impervio, lungo il confine cino-tibetano, non risenti molto dell'invasione. Il luogo sembrava incutere timore persino ai tibetani, tant'è vero che, una volta arrivati in alta montagna, le guide di Robin-Evans non volevano proseguire. Avevano paura. Un atteggiamento che spiega perché la regione di Bayan-Kara-Ula fosse stata scarsamente esplorata fino al 1947, eccezion fatta per la spedizione scientifica del decennio prima. Robin-Evans riuscì comunque a raggiungere la sua meta e a guadagnarsi la confidenza della gente Dzopa.
Aveva con sé un linguista, che gli insegnò i rudimenti della lingua Dzopa, e Lurgan-La, il capo religioso degli Dzopa, gli raccontò la storia della tribù, il cui pianeta natale si trovava nel sistema di Sirio. Lurgan-La spiegò che due missioni erano state inviate sulla nostra Terra: la prima più di 20.000 anni fa, la seconda nel 1014 prima di Cristo. Durante quest'ultima visita alcune astronavi precipitarono e i sopravvissuti non furono in grado di lasciare la Terra: gli Dzopa sarebbero stati i discendenti diretti di queste genti. È importante stabilire se i "Dropa" (altra tribù in cui si raccontava sulle incisioni) e gli "Dzopa" costituissero una sola tribù, oppure appartenessero a nuclei differenti, una controversia di cui Robin-Evans sembra fosse al corrente. Sebbene il termine 'Dropa" rappresentasse la corretta sillabazione, "Dzopa", o piuttosto "Tsopa" era più vicino alla pronuncia esatta della parola. Per questo Robin-Evans preferì scrivere "Dzopa" nel suo resoconto che però fu pubblicato solo nel 1978, quattro anni dopo la sua morte.
Il problema dei dischi di pietra di Bayan-Kara-Ula venne proposto per la prima volta all'attenzione generale alla fine degli anni Cinquanta dallo studioso Vyacheslav Zaitsev, membro dell'Istituto delle Letterature dell'Accademia delle Scienze dell'URSS, ma fu solo nel 1962, che un archeologo cinese, Tsum Um Nui, ritenne di aver svelato il mistero. La sua interpretazione, a parte la datazione, è molto simile alla storia raccontata dal capo religioso degli Dzopa: i simboli incisi sui 716 dischi trovati nella grotta rappresenterebbero la storia degli abitanti di un altro mondo bloccati circa 12.000 anni fa nelle montagne della zona di Bayan-Kara-Ula. Le intenzioni pacifiche di questi esseri non furono comprese dalla popolazione locale. Molti di loro vennero inseguiti e uccisi dai membri della tribù degli Han, che vivevano nelle grotte vicine. Secondo la traduzione di Tsum Um Nui "...i Dropa (Dzopa secondo Robin-Evans, n.d.w.) sbucarono dalle nubi con i loro aeroplani. Gli uomini, le donne e i bambini si nascosero nelle grotte per dieci volte. Quando alla fine capirono i segni del linguaggio dei Dropa, realizzarono che i nuovi arrivati avevano intenzioni pacifiche..." In un'altra parte del testo si racconterebbe del rammarico degli Han per il fatto che i Dropa fossero precipitati in quella zona impervia e che non fossero stati più in grado di costruire un nuovo veicolo per ritornare sul loro pianeta.
Il rapporto sulla traduzione dei dischi venne pubblicato nel 1964, ma le teorie di Tsum Um Nui non furono ben accolte dai suoi colleghi. Tale atteggiamento indispettì il professore, che decise di trasferirsi in Giappone, dove morì qualche anno dopo. Intanto altri privati ed organizzazioni di ricerca se ne stavano interessando. Dall'Unione Sovietica giunsero richieste da parte di scienziati, i quali volevano che alcuni dischi venissero loro inviati per esaminarli, cosa che i cinesi fecero. I sovietici, dopo aver condotto varie analisi chimiche, rimasero di stucco nel constatare che i dischi contenevano quantità piuttosto alte di cobalto e altri metalli. Il dottor Viatcheslav Saizev scrisse sulla rivista sovietica "Sputnik" di aver messo i dischi su una macchina simile ad un grammofono. Una volta attivato il dispositivo, i dischi "vibravano" come se una carica elettrica fosse passata attraverso il disco ad un ritmo particolare o, come disse lo scienziato, "essi facessero parte di un circuito elettrico".
Era forse la prova che, in qualche modo, un tempo i dischi erano stati esposti ad elevate cariche elettriche. Tali scoperte, comunque, avevano poco a che fare con gli altri dischi che rimanevano in Cina e con i simboli incisi. Altre spedizioni di archeologi avevano raccolto nuovi elementi sul sito dove era stata effettuata la scoperta, in base ai quali la storia come appariva nella traduzione di Tsum Um Nui poteva risultare corretta. Leggende, che ancora circolavano a quel tempo, parlavano di uomini bassi, senza capelli, di colorito giallo, che "erano discesi dalle nubi molto tempo prima". Questi esseri avevano grosse e nodose teste su corpi piccoli ed erano mostruosi a vedersi, secondo gli abitanti locali che li avevano inseguiti a cavallo. La descrizione coincideva con le caratteristiche dei corpi che il professor Chi Fu Thei aveva recuperato nel 1938. All'interno delle grotte vennero ritrovate pitture murali che indicavano il sorgere del Sole, la Luna, stelle non identificate e la Terra, tutte interconnesse da linee punteggiate. I dischi e i contenuti delle grotte furono datati a circa 10.000 anni prima di Cristo; le grotte erano ancora abitate da due tribù che si autodefinivano Han e Dropa, questi ultimi alquanto strani. Alti a malapena un metro e 30, non erano né cinesi né tibetani e gli esperti brancolavano nel buio in merito all'individuazione del loro ceppo etnico.
Nel 1974 l'ingegnere austriaco Ernst Wegerer si imbatté in due dischi nel Museo Banpo di Xian e li fotografò. Il divulgatore di paleoastronautica Erich von Daniken seppe dei dischi e delle foto di Wegerer e ne scrisse su uno dei suoi libri, senza ottenere molto credito. Fu Hartwig Hausdorf a cambiare la situazione. Nel marzo 1994, assieme a Peter Krassa, amico di von Daniken, parti per la Cina. Più tardi Hausdorf dichiarò: "Nello Xian visitammo il Museo Banpo, cercando i dischi che Wegerer aveva fotografato venti anni prima. Ma il nostro ottimismo non venne ripagato. Non riuscivamo a trovare in nessun posto alcuna traccia dei dischi. Wegerer si era forse inventato l'intera storia? Non ci sembrava possibile. Chiedemmo alle nostre guide e al professor Wang Zhijun, direttore del museo. All'inizio negarono l'esistenza dei dischi! Dopo avergli esibito le foto dei dischi per un'ora, Thijun disse che uno dei suoi predecessori aveva dato a Wegerer il permesso di fotografarli, che i dischi esistevano, o come minimo erano esistiti.
Poco dopo aver concesso a Wegerer di fotografarli, il direttore era stato costretto a dimettersi e di lui non si seppe più nulla. Krassa, compatriota di Wegerer, aveva tutte e quattro le fotografie. Il direttore Zhijun ci mostrò - dopo aver capito che non ce ne saremmo andati senza ottenere quello che volevamo - un libro di archeologia in cui erano riprodotte le foto dei dischi. Più tardi ci portò in un edificio vicino, dove gli artefatti del museo venivano puliti e catalogati. Su una sedia stava una copia ingrandita di un disco di pietra. Alluse che pochi anni prima arrivarono indicazioni 'dall'alto', dai suoi superiori, che tutte le tracce dei dischi dovevano essere fatte sparire e che si doveva dire che tutto quell'argomento era una grossa montatura."
Hartwing Hausdorf si è mosso per poter ricevere il permesso di entrare nella zona delle montagne di Bayan-Kara-Ula per cercare la popolazione Dzopa, se ancora esiste. Dato che l'esistenza della tribù è accertata fino al 1947, è probabile che vi siano dei discendenti viventi ancora oggi, a meno che l'ordine del 1965 di "far sparire tutte le tracce dei dischi di pietra" abbia occultato ogni prova. Hausdorf, scorrendo l'ultima lista del 1982 delle minoranze nazionali riconosciute in Cina, ha riscontrato che i Dzopa non sono riconosciuti come minoranza nella loro provincia, Qinghai. Che forse non esistano più? La lista specifica che 880.000 persone non sono riconosciute come minoranza etnica. Si tratta di 25 tribù. Potrebbero essere registrate sotto nome differente, stando alla trascrizione Hanyu-Pinyin, che traduce certi nomi in modo completamente diverso rispetto al passato.
Altro mistero con cui Hausdorf si è trovato alle prese è il nome del archeologo Tsum Um Nui, che non era cinese e sulla cui stessa esistenza sono sorti dei dubbi. Ma un amico asiatico di Hausdorf gli disse che il nome Tsum Um Nei era un misto di cinese e giapponese. La pronuncia giapponese era stata scritta in cinese, così come in tedesco il nome "Schmidt" può essere detto "Smith" in America. "Ovviamente il tipo era giapponese", realizzò Hausdorf, il che spiega come il professore sia potuto rientrare in Giappone raggiunta la pensione.
I dischi di Bayan-Kara-Ula sembrano presentare analogie con altri reperti antichissimi dalla forma discoidale. Si è parlato del disco del professor Lolladoff ritrovato in Nepal e risalente, presumibilmente, a 4000 anni fa. Esso mostra delle anomalie di rilievo: oltre ad avere la capacità di perdere peso e riguadagnarlo, senza alcuna spiegazione scientificamente valida, percosso, genera un acuto suono vibrante. Inoltre sulla sua superficie vi sono delle figure in basso-rilievo su cui si nota un umanoide macrocefalo, che molti hanno accostato a quello del filmato dell'autopsia reso noto da Santilli. Alcuni ricercatori hanno ritenuto di aver trovato somiglianze anche con i rottami a doppio T dello stesso filmato, ovvero i "geroglifici" presenti accanto alla figura umanoide. Uno di questi simboli, precisamente la "V" rovesciata a doppio segmento, è presente anche nei rottami a doppio T dello stesso video-documentario.
Quanto questo possa essere frutto del caso non è possibile dirlo, ma sullo stesso piatto di Lolladoff è presente la raffigurazione di qualcosa che potrebbe essere un classico disco volante. Un'altra analogia potrebbe esserci con le scoperte di Festo, nell'isola di Creta (Grecia). Nel 1908, nel corso di uno scavo in questa località, una spedizione archeologica italiana scoprì un disco d'argilla di medie dimensioni, risalente al II millennio a.C., sulle cui facce sono presenti numerosi simboli. La decifrazione della sua enigmatica scrittura ideografica ha interessato, fino ai giorni nostri, molti studiosi senza giungere però ad alcuna conclusione logica e definitiva. È stato anche ipotizzato che i simboli, come quelli di Bayan-Kara-Ula, narrerebbe dell'arrivo sul nostro pianeta di una popolazione extraterrestre, in questo caso proveniente dalle Pleiadi. Questa teoria verrebbe supportata dalla presenza, sul disco, di un ideogramma, ripetuto per ben 17 volte, dall'aspetto di scudo circolare con sette protuberanze, raffiguranti le sette stelle delle Pleiadi, e da un altro simbolo che, presente una volta sola, ricorda un disco volante. Ipotesi suggestiva ma ci sono troppo pochi gli elementi per dare un reale consistenza all'ipotesi extraterrestre.

Fonte Nibiru 2012 scritto da Annunaki 2012

Veramente una bella relazione su uno dei ritovamenti piu' misteriosi della storia recente.Sono sempre rimasto affascinato da questi dischi.Strano che sia riportato raramente dai Media.
tntgabri
00venerdì 12 ottobre 2012 10:28
Re:
acebear, 10/11/2010 10.53:

Grazie Alex,
cito quello che è scritto sul sito del Dott. Pasquariello:

"Gli esami scientifici di questo oggetto hanno evidenziato che si tratta di un antichissimo oggetto artificiale composto di una lega in metallo estremamente complessa.
Il reperto è lungo 20,2 cm, largo 12,7 cm, alto 7 cm e presenta nel centro un incavo circolare, un foro di 4 cm di diametro. Questo incavo con una deformazione ovale in basso ha una forma tale come se avesse contenuto qualcosa, forse un’asta con una estremità sferica. Due fori più piccoli, di diametro 1,7 cm e perpendicolari al primo, escono sul fianco posteriore del reperto."



"Lo studioso Gheorghita ha rilevato che la lega è composta da 12 diversi elementi, dei quali l'alluminio è presente con la maggiore quantità (89 %)."...."In particolare, la presenza di uno strato consistente di ossido d’alluminio fa ritenere scientificamente che il reperto risalga ad epoche remote."...."Qualsiasi tipo di studio effettuato sul reperto ha rivelato la sua natura artificiale ed antica, che comunque è già abbastanza evidente dal suo aspetto esteriore, dai fori presenti sul reperto e dalla lega di alluminio con cui è composto. Basti pensare che l'alluminio non si trova libero in natura, ma combinato in alcuni minerali e soltanto 100 anni fa e stata messa a punto la tecnica necessaria alla sua lavorazione.
Infatti gli scettici ritengono che risalga a 300-400 anni fa, ma anche in questo caso risalirebbe in un'epoca lontana da quella in cui era possibile fabbricare un oggetto con quella composizione metallica.
Gli studi sul reperto hanno evidenziato sin da subito il fatto che fosse parte di un meccanismo, che nella sua parte superiore doveva esserci un'asta di forma circolare.
Tenendo conto dell'analisi di tutte le particolarità dell'oggetto, gli scienziati hanno ritenuto che il reperto fosse una sorta di dispositivo di atterraggio di un veicolo volante, di dimensioni ridotte, come i moduli lunari o la sonda Viching. A riprova di ciò, ci sarebbero sia la forma dell'oggetto, sia i due fori ovali, sia i graffi nella parte inferiore e agli angoli, come pure la composizione del materiale, vale a dire all'alluminio leggero.
In sostanza il reperto risulta essere il piede di una gamba meccanica di atterraggio di un oggetto volante, lasciato in Romania in passato perché probabilmente si ruppe e fu sostituito con un altro funzionante."



"Sicuramente è un reperto sottovalutato che meriterebbe maggiore attenzione."

Concordo con quello letto sul sito, ma sarebbe anche interessante riprendere il "pezzo" in mano e sottoporlo ad ulteriori analisi...
Strano invece che i siti e le informazioni riguardo a questo reperto stiano piano piano scomparendo....





ci sono molte prove quindi, ma allora non capisco perché non vengano attenzionate, secondo me, questo é un'altro caso di disinformazione, ogni volta che si trova qualcosa di strano, gli scienziati tradizionali non si pronunciano, ma quando qualcuno si azzarda a fare qualche ipotesi, che di fatto spiegherebbe tutto, viene subito screditato insieme alla sua teoria [SM=g28001]
tntgabri
00venerdì 19 ottobre 2012 14:10
Re: Re:
RETE-UFO, 19/03/2011 21:00:



Mi trovi concorde !! Sappiamo (relativamente) poco di come si viveva nell'antichità e spesso riteniamo che certi oggetti siano "fuori posto" semplicemente perchè non abbiamo un'idea precisa del livello tecnologico che potevano avere i nostri antenati !!

Già oggi noi disconosciamo l'uso di attrezzi in uso sino a pochi decenni fà !!

Ecco un esempio : che cos'è ??







quello che dici è vero, e l'esempio che che fai, è perfettamente azzeccato, però è anche vero, che non puoi trovare un utensile fatto di aciaio, che, secondo delle analisi, risale alla preistoria, così è troppo oltre, eppure gli scienziati, non sapendo dare delle risposte, ignorano semplicemente il caso, dcendo "ci sarà una spiegazione razionale, solo che non sappiamo ancora qual'è"

(richard)
00venerdì 19 ottobre 2012 14:25
Re: Re: Re:
tntgabri, 19/10/2012 14:10:



quello che dici è vero, e l'esempio che che fai, è perfettamente azzeccato, però è anche vero, che non puoi trovare un utensile fatto di aciaio, che, secondo delle analisi, risale alla preistoria, così è troppo oltre, eppure gli scienziati, non sapendo dare delle risposte, ignorano semplicemente il caso, dcendo "ci sarà una spiegazione razionale, solo che non sappiamo ancora qual'è"





.....a volte è piu' semplice e meno compromettente nascondersi dietro l'indifferenza e la non curanza del problema che accettare ed ammettere i propri limiti e l'irrazionalita' del razionale!
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