Correlazione Solar Flares e Terremoti

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Alfredo_Benni
00domenica 9 giugno 2013 20:57
Vediamo un po' di documentazione
Prendo spunto dal divertente scambio di battute tra un sedicente anonimo astrofisico che vuole a tutti i costi sbufalarmi e un utente anonimo che ha iniziato a difendermi. Il sedicente astrofisoco, tale John Watson (nome ovviamente fittizio) dietro la protezione del totale anonimato da mesi ormai martella dal suo blog la tesi che io sto spargendo fuffa. Per altro le scritte di testata sono alquanto esplicative: "In questo blog... Si distrugge la pseudo-scienza." e "Tutte le menzogne devono essere combattute" al titolo di "What a physical theory is not".

Bene questo astrofisico prende spunto da una mia discussione su Facebook di recente balzata all' onore delle cronache in cui un utente sosteneva che durante i flare solari la gente diventa più irascibile e ipotizzando quindi una modifica della personalità nei momenti in cui avviene un brillamento solare.

L' utente ipotizzava in maniera forse avventata una correlazione fra neutrini e attività cerebrale. Non sappiamo se sia così poiché non esistono ricerche scientifiche in merito, fatto sta che di sicuro in qualche modo l' attività solare influisce sul comportamento umano.

Avendo letto diversa documentazione al riguardo confermavo all' utente che si, c'era una correlazione fra solar flares e comportamento mutato. In particolare facevo riferimento alle ondate di panico. Ovviamente sulla teoria dei "neutrini" non potevo né smentire né confermare nulla, non essendoci studi al riguardo.

Qui sotto il post incriminato. Direi quindi che l' unica inesattezza è che non sono Prof. anche se ringrazio l' utente per la stima ricevuta.




Alfredo_Benni
00domenica 9 giugno 2013 21:07
Nonostante sulla mia bacheca ed in particolare in quella occasione sia stata postata numerosissima documentazione molto interessante, il Sig. Watson (sedicente astrofisico) si è lanciato nell' ennesimo attacco che vedete qui:

whataphysicaltheoryisnot.blogspot.it/2013/06/neutrini-cerebrali.html?showComment=1370726310559#c22884624941...

da cui estraggo due perle di Watson:

"Quello che mi preoccupa di piu' e' lo stuolo di droni che gli va dietro, e che sembrano bersi tutte le buffonate di Benni."

"Tralasciamo anche che non vedo come il fatto che le tempeste solari rendano la gente nervosa confermi che le tempeste solari causino i terremoti."

E una di un anonimo mio direi quasi fans:
"Se posso dire la mia,i neutrini rimbalzano solo sulla testa del Benni,provocando micro-lesioni giornaliere.Questo perchè l'encefalo del Benni è talmente piccolo che dal punto di vista quantistico è l'unico in grado di interazioni forti con la massa del neutrino.
Se permettete,una sera voglio pubblicare pure io un faldone di ricerca sul perchè la gente cammini incazzata per le strade di Milano:si incazza perchè ha appena visto un Benni."

Fatto sta che la discussione è andata avanti e alla fine mi è stata segnalata la cosa. Un amico mi ha detto: ma tu su che ti basi per dire queste cose ?

Ecco la mia risposta:
jamesgoulding.com/Research_II/The%20Sun/Sun%20%28The%20effect%20of%20geomagnetic%20storms%20on%20suicid...

Una molto autorevole ricerca scientifica che io ho pubblicato qui e sulla mia bacheca. Apriti cielo !

Alfredo_Benni
00domenica 9 giugno 2013 21:12
Il Sig. John Watson preso in "castagna", abbandonato dai suoi "alleati" ed incalzato da un utente sul suo blog ha iniziato a fare macchine indietro tutta.

cunnetwork.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...

Domanda: "Capisco. Ma dov'è che Benni parla di neutrini ?"

Risposta: Da nessuna parte. E infatti nessuno lo ha accusato di farlo.

Domanda: "Quindi Benni non ha parlato di neutrini. Ma ha parlato di interazione solar flares e comportamento. Cosa inoltre dimostrata con la pubblicazione di un autorevole ricerca scientifica. "

Risposta: Benni ha anche parlato di interazione tra attivita' solare e terremoti. E non esistono pubblicazioni autorevoli o meno che la dimostrano.

Dalle sue risposte sappiamo anche che è un sedicente astrofisico.



Alfredo_Benni
00domenica 9 giugno 2013 21:20
E siamo arrivati al dunque: un astrofisico italiano con il pallino dello sbufalamento di fuffari e cazzari, sotto lo pseudonimo di John Watson afferma che: "Benni ha anche parlato di interazione tra attivita' solare e terremoti. E non esistono pubblicazioni autorevoli o meno che la dimostrano".

Bene vedremo se è così o meno.

Iniziamo da questa:

Alfredo_Benni
00domenica 9 giugno 2013 21:30
Qui potete vedere il PDF relativo.

im3.freeforumzone.it/up/34/62/1061742182.pdf

Voglio sottolineare 2 passaggi secondo me importanti:
Since the same behaviour is found for seismic sequences, here we propose that the mechanism at the basis of seismic energy redistribution can be responsible for ”afterflare” occurrence. In particular magnetic stress transfer in Solar Corona plays the role
of elastic stress redistribution on the Earth crust. As a consequence the state-rate formulation [32] can be generalized to solar flares, namely the flare triggering depends on the entire history of magnetic stresses.

Acknowledgments. This work is part of the project of the Regional Center of Competence “Analysis and Monitoring of Environmental Risk”, supported by the European Community on Provision 3.16.

p.s. Lidiona, se vuoi tradurre, il tuo intervento sarà provvidenziale.


Nei prossimi giorni posterò altra documentazione, per la gioia ovviamente dell' astrofisico John Watson.


Lidiona
00lunedì 10 giugno 2013 11:18
Re:

Alfredo_Benni, 09/06/2013 21:30:

 


Since the same behaviour is found for seismic sequences, here we propose that the mechanism at the basis of seismic energy redistribution can be responsible for ”afterflare” occurrence. In particular magnetic stress transfer in Solar Corona plays the role
of elastic stress redistribution on the Earth crust. As a consequence the state-rate formulation [32] can be generalized to solar flares, namely the flare triggering depends on the entire history of magnetic stresses.




Eccomi [SM=g27985]


Dal momento che lo stesso comportamento si riscontra per le sequenze sismiche, qui proponiamo che il meccanismo alla base di ridistribuzione dell'energia sismica può essere responsabile per circostanza "afterflare"(dopo-flare). In particolare il trasferimento di tensione magnetica nella Corona Solare gioca il ruolo di  redistribuzione elastica della tensione sulla crosta terrestre. Di conseguenza la formulazione di valutare-grado [32] può essere generalizzata ai flares solari, vale a dire l'innescamento del flare dipende dall'intera storia delle tensioni magnetiche.





Alfredo_Benni, 09/06/2013 21:30:

 
Acknowledgments. This work is part of the project of the Regional Center of Competence “Analysis and Monitoring of Environmental Risk”, supported by the European Community on Provision 3.16. 
 
 




Ringraziamenti. Questo lavoro è parte del progetto del Centro Regionale di competenza "Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale" , sostenuto dalla Comunità europea in normativa 3.16.



Correggi eventuali errori [SM=g27986]
Lidiona
00lunedì 10 giugno 2013 17:45
Alfredo_Benni, 09/06/2013 21:20:








                                                         Universalità in flare solare e eventi di terremoto



Terremoti ed eruzioni solari sono fenomeni che comportano rilasci enormi e rapidi di energia caratterizzati  da eventi temporali complessi. Dalle analisi dei cataloghi sperimentali disponibili dimostrano che i processi stocastici alla base di questi fenomeni apparentemente diversi hanno proprietà universali. Vale a dire entrambi i problemi presentano le stesse distribuzioni di dimensioni, i tempi di intercorrenza e lo stesso raggruppamento temporale: riscontriamo sequenze di afterflare con legge di potenza correlazioni temporali come per la legge di Omori per le sequenze sismiche. L'universalità osservata suggerisce un comune approccio nell'interpretazione di entrambi i fenomeni in termini di medesima guida del  meccanismo fisico.


KOSLINE
00martedì 11 giugno 2013 18:31
Scrivo qua, che mi sembra la cartella giusta..

Oggi mi sono sentito con Cosimo Fedeli alias (John Watson), e si e' parlato anche di questa cosa dei terremoti, mi diceva una cosa che reputo interessante..

Visto che scende per un periodo in Italy, se per caso organizzate in questo periodo qualche conferenza pubblica, dove si parlerà anche di questi temi di correlazione tra Solar Flares e Terremoti, a lui piacerebbe partecipare e intervenire per un confronto, se a voi risulta gradito (io penso, credo e spero di si) o anche due chiacchiere e una birra sull argomento in maniera privata.

[SM=g8144]

Fatemi sapere se organizzate qualcosa, che ci verrei volentieri, se riesco a liberami [SM=g27988]
Alfredo_Benni
00mercoledì 12 giugno 2013 02:25
KOSLINE, 11/06/2013 18:31:

Scrivo qua, che mi sembra la cartella giusta..

Oggi mi sono sentito con Cosimo Fedeli alias (John Watson), e si e' parlato anche di questa cosa dei terremoti, mi diceva una cosa che reputo interessante..

Visto che scende per un periodo in Italy, se per caso organizzate in questo periodo qualche conferenza pubblica, dove si parlerà anche di questi temi di correlazione tra Solar Flares e Terremoti, a lui piacerebbe partecipare e intervenire per un confronto, se a voi risulta gradito (io penso, credo e spero di si) o anche due chiacchiere e una birra sull argomento in maniera privata.

[SM=g8144]

Fatemi sapere se organizzate qualcosa, che ci verrei volentieri, se riesco a liberami [SM=g27988]



Ciao Kosline, non vedo perché dovrei "confrontarmi" e addirittura partecipare ad un evento con una persona che da mesi mi offende coperto dall' anonimato. La cosa non mi è gradita per nulla poiché essere un astrofisico non da il diritto acquisito di offendere le persone. Io posterò la mia documentazione tutta rigorosamente scientifica. Lui che posti la sua, se ne ha.



KOSLINE
00mercoledì 12 giugno 2013 21:19
Re:
Alfredo_Benni, 12/06/2013 02:25:



Ciao Kosline, non vedo perché dovrei "confrontarmi" e addirittura partecipare ad un evento con una persona che da mesi mi offende coperto dall' anonimato. La cosa non mi è gradita per nulla poiché essere un astrofisico non da il diritto acquisito di offendere le persone. Io posterò la mia documentazione tutta rigorosamente scientifica. Lui che posti la sua, se ne ha.




Ok ! [SM=g27988]
Alfredo_Benni
00sabato 15 giugno 2013 15:03
Bene, andiamo avanti con la pubblicazione di documentazione. Visto che per l' astrofisico John Watson non esiste pubblicazione scientifica sulla correlazione fra solar flares e terremoti, oggi vi posterò un articolo pubblicato nel 2010 da due ricercatori greci e francesi.

Georgios Balasis (a),∗, Ioannis A. Daglis (a), Anastasios Anastasiadis (a),
Constantinos Papadimitriou (b), Mioara Mandea (c), Konstantinos Eftaxias (b)

(a) Institute for Space Applications and Remote Sensing, National Observatory of Athens, Metaxa and Vasileos Pavlou, Penteli, 15236, Athens, Greece
(b) Section of Solid State Physics, Department of Physics, University of Athens, Panepistimiopolis, Zografos, 15784, Athens, Greece
(c) Institut de Physique du Globe de Paris, Paris, France

im3.freeforumzone.it/up/34/47/1752446464.pdf

Buna lettura !

Alfredo_Benni
00sabato 15 giugno 2013 15:53
Per chi non sapesse che cosa è una eruzione solare o un CME, inserisco questo video di History Channel molto carino sulla problematica.

www.youtube.com/watch?v=Q-Loyqojbm8&feature=share&list=PLJDhG7v1Vvqclo7b9-5ewUkhl...



_N_D_R_
00sabato 15 giugno 2013 16:30
Re:
Alfredo_Benni, 15/06/2013 15:53:


Bene, andiamo avanti con la pubblicazione di documentazione. Visto che per l' astrofisico John Watson non esiste pubblicazione scientifica sulla correlazione fra solar flares e terremoti, oggi vi posterò un articolo pubblicato nel 2010 da due ricercatori greci e francesi.

::::

Per chi non sapesse che cosa è una eruzione solare o un CME, inserisco questo video di History Channel molto carino sulla problematica.

www.youtube.com/watch?v=Q-Loyqojbm8&feature=share&list=PLJDhG7v1Vvqclo7b9-5ewUkhl...






Bella, Benni...

Direi stai facendo luce su chi tra i due è il vero disinformatore, almeno in questo singolo caso.

Mi pregio di fare pelo e contropelo anch'io, all'Astrofalsico Watson. Prossimamente su questi schermi.
Molto prossimamente assai... [SM=g8106] [SM=g8182]


Stay tuned [SM=g8112]
KOSLINE
00sabato 15 giugno 2013 18:20
Re:
Alfredo_Benni, 15/06/2013 15:03:

Bene, andiamo avanti con la pubblicazione di documentazione. Visto che per l' astrofisico John Watson non esiste pubblicazione scientifica sulla correlazione fra solar flares e terremoti, oggi vi posterò un articolo pubblicato nel 2010 da due ricercatori greci e francesi.


Buna lettura !




Benni scusa, ma quando lui parla di pubblicazioni scientifiche, si riferisce ad altro, si riferisce a pubblicazioni scientifiche che certificano la cosa, quindi specifichiamo:

quelle da te postata ora, non dimostra empiricamente la correlazione: solar flares e terremoti, come tutte le altre che girano, altrimenti questa cosa dei solar flares e terremoti, sarebbe un fatto assodato e certificato, cosa che: non solo ancora non esiste, ma vengono anche per tanti versi(tecnici) e da parte di tanti studiosi in materia, criticate ...

vedremo in futuro come si evolveranno le cose...[SM=g27988]







Alfredo_Benni
00sabato 15 giugno 2013 20:31
Lidiona grazie per il tuo intervento nella discussione, ti spiace ?

4. Discussion and conclusions
Herein, the principle of universality in solar flare, magnetic storm and earthquake dynamics is established. The
aforementioned similarity is quantitatively supported by the observation of power-law in the distribution of solar flare and
magnetic storm energy related to a nonextensive Tsallis formalism that gives the Gutenberg–Richter law for the earthquake
magnitude distribution as a special case.
The observed universal dynamics in solar flares, magnetic storms and earthquakes, on the basis of a nonextensive Tsallis
energy distribution function with similar q indices (i.e., 1.82 for flares, 1.84 for storms and 1.6–1.71 for earthquakes),
suggests a common approach to the interpretation of these phenomena in terms of driving physical mechanisms that
have the same character. For instance, de Arcangelis et al. [6] suggested that magnetic stress transfer in the solar corona
plays the role of elastic stress redistribution on the Earth’s crust. On the other hand, plasma pressure distribution in the
inner magnetosphere is one of the key parameters for understanding the development of magnetic storms. Recently,
Tsyganenko [33] demonstrated a dramatic increase of the plasma pressure profiles from quiet to disturbed geomagnetic
conditions. Therefore, plasma pressure redistribution in the Earth’s magnetosphere could play the role of magnetic stress
transfer in the solar corona and elastic stress redistribution on the Earth’s crust.
Solar corona, Earth’s magnetosphere and lithosphere can be considered as externally driven input–output systems. For
the case of solar corona, the generation of active regions is due to the emergence of magnetic flux (i.e., external driver)
to the solar surface. The occurrence of solar flares can be considered as a relaxation process, related to the sudden energy
release of the accumulative free magnetic energy, when a critical value of magnetic field is reached. Similarly the Earth’s
magnetosphere is a system that it is continuously driven externally by the solar wind velocity and magnetic field. Storm
is an interval of time when a sufficiently intense and long-lasting interplanetary convection electric field leads, through a
substantial energization in the magnetosphere–ionosphere system, to an intensified ring current strong enough to exceed
some key threshold of the quantifying storm time Dst index [34]. Lithospheric stress, on the other hand, is increased when
tectonic plates move against each other. When the stress is large enough, the crust is forced to break. Furthermore, the
observation that solar flares and magnetic storms have almost identical q values can be attributed to the fact that both solar
flares and magnetic storms are driven by solar activity.
Recently, De Freitas and De Medeiros [35] used a new approach to study the nonextensivity properties of solar magnetic
activity from 1996–2001. The study was carried out on daily measurements of Sunspot Numbers, mean magnetic-field
strength, and daily means of Total Solar Irradiance. Probability Distribution Functions were calculated for the three datasets
and the obtained results showed that the recently proposed by Tsallis entropic indices (also known as q-Triplet [36]) change
as a function of scale. Moreover, Carvalho et al. [37] applied both Tsallis and Kaniadakis statistics [38,39] to the puzzling
astrophysical problem of the function governing the distribution of stellar rotational velocity. They have shown for the
first time that these are by far the most appropriate statistics for this problem giving a very good fit. It would be of course
interesting and worthwhile to explore those methodologies in the case of solar flares, magnetic storms and earthquakes at
subsequent work.
The evidence of a universal statistical behavior suggests the possibility of a common approach to forecasting of space
weather and earthquakes. In any case, the transfer of ideas and methods of seismic forecasting to the prediction of solar
flares and magnetic storms could improve space weather forecasting.






Alfredo_Benni
00sabato 15 giugno 2013 20:38
KOSLINE, 15/06/2013 18:20:



Benni scusa, ma quando lui parla di pubblicazioni scientifiche, si riferisce ad altro, si riferisce a pubblicazioni scientifiche che certificano la cosa, quindi specifichiamo:

quelle da te postata ora, non dimostra empiricamente la correlazione: solar flares e terremoti, come tutte le altre che girano, altrimenti questa cosa dei solar flares e terremoti, sarebbe un fatto assodato e certificato, cosa che: non solo ancora non esiste, ma vengono anche per tanti versi(tecnici) e da parte di tanti studiosi in materia, criticate ...

vedremo in futuro come si evolveranno le cose...[SM=g27988]




Kosline, abbi pazienza, la sto prendendo alla lontana. Per ora mi interessa postare gli studi statistici che dimostrano una stretta parentela statistica tra flares solari e terremoti. Verranno anche gli studi più concreti, non dubitare. Il tuo amico astrofisico ha detto: "Benni ha anche parlato di interazione tra attivita' solare e terremoti. E non esistono pubblicazioni autorevoli o meno che la dimostrano". Che facciamo ? Siamo alle precisazioni ? Ora ci aggiungiamo un "certificate" ? Sto pubblicando studi scientifici, mica fumetti di Paperino... Dov'è il problema ?



KOSLINE
00sabato 15 giugno 2013 21:24
Re:
Alfredo_Benni, 15/06/2013 20:38:



Kosline, abbi pazienza, la sto prendendo alla lontana. Per ora mi interessa postare gli studi statistici che dimostrano una stretta parentela statistica tra flares solari e terremoti. Verranno anche gli studi più concreti, non dubitare. Il tuo amico astrofisico ha detto: "Benni ha anche parlato di interazione tra attivita' solare e terremoti. E non esistono pubblicazioni autorevoli o meno che la dimostrano". Che facciamo ? Siamo alle precisazioni ? Ora ci aggiungiamo un "certificate" ? Sto pubblicando studi scientifici, mica fumetti di Paperino... Dov'è il problema ?






Nessun problema Benni, ci mancherebbe...

Lo so che sono studi Scientifici, ma secondo tanti studiosi del ramo, questi studi non certificano la cosa, questo è il punto dove penso ribatteva anche john...

Ora, il campo e' intrigante ed interessante (come già ti dissi) e bisogna sempre di più approfondire secondo me la cosa, come in tutte le sperimentazioni, ti faccio un esempio di quello che leggevo pochi giorni fa, che estrapola e spiega bene il mio pensiero, e' una pubblicazione fresca fresca, fatta da uno dei centri più illustri di geofisica e vulcanologia: l’USGS. Del geofisico Jeffrey Amore che io sappia, non uno degli ultimi in questo campo, ma uno abbastanza addentrato, poi alla fine che sia chiaro, io ne capisco poco e niente in questa materia, mi limito a leggere e cercare di comprendere, le loro ricerche...



Esiste una correlazione tra l’attività solare e i terremoti? Un nuovo studio fa luce sul grande quesito

La probabile correlazione tra l’attività solare e i terremoti è continuo oggetto di studio da parte degli scienziati. Una nuova ricerca, tuttavia, ha confermato l’assenza di qualsiasi correlazione diretta tra i due fenomeni. Il lavoro, condotto da Jeffrey Amore dell’Istituto Geologico americano (USGS) e Jeremy Thomas del Northwest Research Associates, ha scrutato i record storici delle macchie solari degli archivi NOAA, del vento solare dagli archivi NASA, delle tempeste magnetiche dagli archivi del British Geological Survey e Geoscience Australia, confrontando successivamente i dati con i record storici degli eventi tellurici forniti dall’USGS. Categorico il risultato: “nessuna correlazione tra i due fenomeni e nessun modo dimostrato per utilizzare i dati al fine di previsione”. “Questa ricerca è stata condotta per far progredire la nostra comprensione della scienza e per verificare come il Sole colpisca la Terra, in ultima analisi, contribuendo a proteggere la sicurezza delle nostre comunità“, ha riferito il geofisico Jeffrey Amore. “Anche se non abbiamo trovato una correlazione significativa tra le misurazioni spaziali e i terremoti, ci rendiamo conto che il Sole colpisce la Terra in altri modi. Del resto, anche senza l’ausilio dello studio, molti di noi avranno notato che i terremoti, essendo causati da forze endogene, si verificano anche in situazioni di estrema calma solare, e viceversa, possono non verificarsi in presenza di forti espulsioni di massa coronale.


L’USGS è dedicato allo studio di questi fenomeni naturali, alcuni dei quali sono pericolosi per una società moderna e tecnologicamente dipendente“. “Certo – continua il ricercatore – è sempre possibile che qualche nuova e inattesa scoperta sarà fatta in futuro, ma è anche essenziale valutare oggettivamente i dati e le informazioni a nostra disposizione“. Chiunque abbia familiarità con i sistemi meteorologici sulla Terra come la pioggia, il vento e la neve sa che questi parametri possono cambiare nel tempo, così come il Sole può cambiare l’ambiente spaziale che circonda il nostro pianeta. Durante le tempeste magnetiche, ad esempio, il campo magnetico della Terra è insolitamente attivo all’arrivo delle particelle cariche e delle nubi di plasma. Le grandi tempeste solari possono causare gravi danni alle comunicazioni radio, ridurre la precisione dei sistemi GPS, apportare danni ai satelliti in orbita e influenzare le operazioni satellitari, aumentare la corrosione di gasdotti, indurre sovratensioni nelle reti elettriche, causare blackout. Ma possono anche produrre il bellissimo fenomeno delle aurore polari alle alte latitudini, che di rado, raggiungono anche latitudini più meridionali.

Il Programma Geomagnetismo dell’USGS gestisce 14 osservatori in tutti gli Stati Uniti, fornendo misurazioni a terra in tempo reale del campo geomagnetico. Queste misurazioni sono utilizzate per monitorare l’intensità delle tempeste magnetiche generate dal Sole e delle conseguenti interazioni con la Terra. Il Programma ha anche lavorato in cooperazione con le industrie private che sono interessate da tempo allo spazio e all’attività geomagnetica, comprese le società di reti elettriche e le industrie di trivellazioni petrolifere e di gas. Ma sino ad oggi, gli sforzi sono stati vani, dal momento che nessun metodo di previsione è stato mai realizzato, né gli scienziati si attendono di poterlo ultimare nei prossimi anni. Tuttavia, sulla base di dati scientifici, le probabilità possono essere calcolate per terremoti futuri. Ad esempio, i dati a disposizione possono creare delle previsioni non deterministiche per capire quanta probabilità ci sia in un lasso temporale stabilito che un terremoto possa colpire in una determinata area. Nei prossimi 30 anni, ad esempio, è probabile attendersi un terremoto uguale o superiore a magnitudo 6.7 nella baia di San Francisco, nello stato della California, dove la probabilità che l’evento accada è del 99%. Conoscendo questa eventualità, è possibile intervenire per mitigarne gli effetti, agendo sulle costruzioni e rendendole idonee con criteri antisismici. Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.

www.meteoweb.eu




Qua trovi il pdf della relazione scientifica (ringraziando l'amico Eone, che e' riuscito a trovarmela free) :

geomag.usgs.gov/downloads/publications/grl50211.pdf

Scappo, un buon fine settimana... [SM=g27988]



Alfredo_Benni
00sabato 15 giugno 2013 22:55
KOSLINE, 15/06/2013 21:24:



Ma sino ad oggi, gli sforzi sono stati vani, dal momento che nessun metodo di previsione è stato mai realizzato, né gli scienziati si attendono di poterlo ultimare nei prossimi anni. Tuttavia, sulla base di dati scientifici, le probabilità possono essere calcolate per terremoti futuri. Ad esempio, i dati a disposizione possono creare delle previsioni non deterministiche per capire quanta probabilità ci sia in un lasso temporale stabilito che un terremoto possa colpire in una determinata area. Nei prossimi 30 anni, ad esempio, è probabile attendersi un terremoto uguale o superiore a magnitudo 6.7 nella baia di San Francisco, nello stato della California, dove la probabilità che l’evento accada è del 99%. Conoscendo questa eventualità, è possibile intervenire per mitigarne gli effetti, agendo sulle costruzioni e rendendole idonee con criteri antisismici. Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.





Sono in ritardo. I russi e i giapponesi hanno già da tempo superato il problema delle relazioni deterministiche con l' uso di accurate statistiche. Strano che non siano conosciute.

Kosline, la relazione non è stata trovata perché hanno preso a riferimento i parametri sbagliati. La ricerca se ho letto bene (in velocità) cerca una relazione tra ciclo solare (macchie solari), velocità del vento solare, magnitudo >= 7.5 e attività geomagnetica. Invece l' interazione è causata dalla differenza di variazione geomagnetica causata dal vento solare. E' questo differenziale che innesca i terremoti. Basta un vento solare minimo ma che produca una grande variazione geomagnetica che questo è sufficiente ad innescare un grosso terremoto.

In ogni caso mi riservo di leggere più approfonditamente questa ricerca italiana.



KOSLINE
00domenica 16 giugno 2013 02:29
Re:
Alfredo_Benni, 15/06/2013 22:55:




Sono in ritardo. I russi e i giapponesi hanno già da tempo superato il problema delle relazioni deterministiche con l' uso di accurate statistiche. Strano che non siano conosciute.




In che senso? che sanno quando accade un terremoto precisamente? o sto capendo male?


Kosline, la relazione non è stata trovata perché hanno preso a riferimento i parametri sbagliati. La ricerca se ho letto bene (in velocità) cerca una relazione tra ciclo solare (macchie solari), velocità del vento solare, magnitudo >= 7.5 e attività geomagnetica. Invece l' interazione è causata dalla differenza di variazione geomagnetica causata dal vento solare. E' questo differenziale che innesca i terremoti. Basta un vento solare minimo ma che produca una grande variazione geomagnetica che questo è sufficiente ad innescare un grosso terremoto.

In ogni caso mi riservo di leggere più approfonditamente questa ricerca italiana.



Mi sa che la ricerca e' Americana no Italiana "Il lavoro, condotto da Jeffrey Amore dell’Istituto Geologico americano (USGS) e Jeremy Thomas del Northwest Research Associates", cmq fa poca differenza, logicamente bisogna controllare solo cosa dice, non ricordo bene il quesito che mi chiedi onestamente, vedrò di rileggerla con più attenzione, e ti faccio sapere, o se lo fai tu prima di me, fammi sapere... [SM=g27988]





Alfredo_Benni
00domenica 16 giugno 2013 11:44
KOSLINE, 16/06/2013 02:29:



In che senso? che sanno quando accade un terremoto precisamente? o sto capendo male?



Nel senso che ho trovato ricerche russe, cinesi e indiane che sono di tutt' altro tenore.




Kosline, la relazione non è stata trovata perché hanno preso a riferimento i parametri sbagliati. La ricerca se ho letto bene (in velocità) cerca una relazione tra ciclo solare (macchie solari), velocità del vento solare, magnitudo >= 7.5 e attività geomagnetica. Invece l' interazione è causata dalla differenza di variazione geomagnetica causata dal vento solare. E' questo differenziale che innesca i terremoti. Basta un vento solare minimo ma che produca una grande variazione geomagnetica che questo è sufficiente ad innescare un grosso terremoto.

In ogni caso mi riservo di leggere più approfonditamente questa ricerca italiana.



Mi sa che la ricerca e' Americana no Italiana "Il lavoro, condotto da Jeffrey Amore dell’Istituto Geologico americano (USGS) e Jeremy Thomas del Northwest Research Associates", cmq fa poca differenza, logicamente bisogna controllare solo cosa dice, non ricordo bene il quesito che mi chiedi onestamente, vedrò di rileggerla con più attenzione, e ti faccio sapere, o se lo fai tu prima di me, fammi sapere... [SM=g27988]



Si hai ragione è dell' USGS. Oggi me la leggo con calma... [SM=g27990]





Lidiona
00domenica 16 giugno 2013 12:06
Re:
Alfredo_Benni, 15/06/2013 20:31:

Lidiona grazie per il tuo intervento nella discussione, ti spiace ?

4. Discussion and conclusions
Herein, the principle of universality in solar flare, magnetic storm and earthquake dynamics is established. The
aforementioned similarity is quantitatively supported by the observation of power-law in the distribution of solar flare and
magnetic storm energy related to a nonextensive Tsallis formalism that gives the Gutenberg–Richter law for the earthquake
magnitude distribution as a special case.
The observed universal dynamics in solar flares, magnetic storms and earthquakes, on the basis of a nonextensive Tsallis
energy distribution function with similar q indices (i.e., 1.82 for flares, 1.84 for storms and 1.6–1.71 for earthquakes),
suggests a common approach to the interpretation of these phenomena in terms of driving physical mechanisms that
have the same character. For instance, de Arcangelis et al. [6] suggested that magnetic stress transfer in the solar corona
plays the role of elastic stress redistribution on the Earth’s crust. On the other hand, plasma pressure distribution in the
inner magnetosphere is one of the key parameters for understanding the development of magnetic storms. Recently,
Tsyganenko [33] demonstrated a dramatic increase of the plasma pressure profiles from quiet to disturbed geomagnetic
conditions. Therefore, plasma pressure redistribution in the Earth’s magnetosphere could play the role of magnetic stress
transfer in the solar corona and elastic stress redistribution on the Earth’s crust.
Solar corona, Earth’s magnetosphere and lithosphere can be considered as externally driven input–output systems. For
the case of solar corona, the generation of active regions is due to the emergence of magnetic flux (i.e., external driver)
to the solar surface. The occurrence of solar flares can be considered as a relaxation process, related to the sudden energy
release of the accumulative free magnetic energy, when a critical value of magnetic field is reached. Similarly the Earth’s
magnetosphere is a system that it is continuously driven externally by the solar wind velocity and magnetic field. Storm
is an interval of time when a sufficiently intense and long-lasting interplanetary convection electric field leads, through a
substantial energization in the magnetosphere–ionosphere system, to an intensified ring current strong enough to exceed
some key threshold of the quantifying storm time Dst index [34]. Lithospheric stress, on the other hand, is increased when
tectonic plates move against each other. When the stress is large enough, the crust is forced to break. Furthermore, the
observation that solar flares and magnetic storms have almost identical q values can be attributed to the fact that both solar
flares and magnetic storms are driven by solar activity.
Recently, De Freitas and De Medeiros [35] used a new approach to study the nonextensivity properties of solar magnetic
activity from 1996–2001. The study was carried out on daily measurements of Sunspot Numbers, mean magnetic-field
strength, and daily means of Total Solar Irradiance. Probability Distribution Functions were calculated for the three datasets
and the obtained results showed that the recently proposed by Tsallis entropic indices (also known as q-Triplet [36]) change
as a function of scale. Moreover, Carvalho et al. [37] applied both Tsallis and Kaniadakis statistics [38,39] to the puzzling
astrophysical problem of the function governing the distribution of stellar rotational velocity. They have shown for the
first time that these are by far the most appropriate statistics for this problem giving a very good fit. It would be of course
interesting and worthwhile to explore those methodologies in the case of solar flares, magnetic storms and earthquakes at
subsequent work.
The evidence of a universal statistical behavior suggests the possibility of a common approach to forecasting of space
weather and earthquakes. In any case, the transfer of ideas and methods of seismic forecasting to the prediction of solar
flares and magnetic storms could improve space weather forecasting. 
 







Detto fatto [SM=g27988] ..


 
Considerazioni e conclusioni.

Qui, è stabilito il principio di universalità nel flare solare, tempesta magnetica e dinamica di terremoto. La summenzionata similarità è quantitativamente supportata dall'osservazione di legge di potenza nella distribuzione del flare solare e energia di tempesta magnetica relative al non estensivo formalismo Tsallis che imprime alla legge Gutenberg-Richter la distribuzione della magnitudo per il terremoto come un caso straordinario.
Le dinamiche universali osservate nei flare solari, tempeste magnetiche e terremoti, sulla base della funzione di distribuzione non estensiva di energia Tsallis con simili indici q(ad esempio, 1,82 per flare, 1,84 per le tempeste e 1,6-1,71 per i terremoti) suggerisce un approccio comune per l'interpretazione di questi fenomeni in termini di guida per i meccanismi fisici che hanno la medesima caratteristica.  Per esempio, de Arcangelis et al. [6] evidenzia che la tensione magnetica trasferita nella corona solare svolge il ruolo di ridistribuzione elastica della tensione sulla crosta terrestre. D'altra parte, la distribuzione di pressione di plasma all'interno della magnetosfera è uno dei parametri fondamentali per comprendere lo sviluppo delle tempeste magnetiche. Recentemente, Tsyganenko [33] ha dimostrato un  drammatico incremento dei profili di pressione del plasma che silenziosamente disturbano le condizioni geomagnetiche. Pertanto, la distribuzione di pressione del plasma nella magnetosfera della terra potrebbe svolgere il ruolo di trasferimento di tensione magnetica nella corona solare e ridistribuzione elastica sulla crosta terrestre.
La corona solare, la magnetosfera della terra e la litosfera possono essere considerate come  guidate esternamente da un sistema di input-output.  Per il caso della corona solare, la generazione di regioni attive è dovuta alla comparsa di flusso magnetico (cioè guidato esternamente) nella superficie solare. Gli eventi di flare solari possono essere considerati come un processo di distensione, relativo all'improvviso rilascio di energia dell'energia magnetica libera accumulata, quando viene raggiunto un valore critico del campo magnetico. Allo stesso modo la magnetosfera terrestre è un sistema che è continuamente guidato esternamente dalla velocità del vento solare e dal campo magnetico. La tempesta è un intervallo di tempo in cui una sufficientemente intensa e duratura convenzione interplanetaria conduce ad un campo elettrico,  attraverso un sostanziale energizzazione nel sistema magnetosfera-ionosfera, a un'intensificazione considerevole della corrente di anello abbastanza da superare una certa soglia chiave dell'indice di quantificazione di tempesta Dst [34]. Tensioni litosferiche, invece, sono incrementate quando le placche tettoniche si muovono una contro l'altra. Quando la tensione è abbastanza estesa, la crosta è costretta a spaccarsi. Inoltre, l'osservazione che flare solari e tempeste magnetiche hanno quasi identici valori q può essere attribuito al fatto che sia i flare solari che le tempeste magnetiche sono guidati dall'attività solare.

Recentemente, De Freitas e De Medeiros [35] hanno utilizzato un nuovo approccio per studiare le propietà non estensive dell'attività solare magnetica dal 1996-2001. Lo studio è stato svolto su misurazioni giornaliere del numero di Macchie Solari , media della forza del campo magnetico, e media giornaliera della totale irradiazione solare. Probabili funzioni di Distribuzione sono state calcolate per i tre insiemi di dati ed i risultati ottenuti sono che gli indici entropici proposti recentemente da Tallis(noto anche come q-Triplet [36]) cambiano secondo  una funzione della scala.  Inoltre, Carvalho et al. [37] ha applicato sia Tsallis e  statistiche Kaniadakis [38,39] per lo sconcertante problema astrofisico della funzione di governo della distribuzione di velocità della rotazione stellare.  Essi hanno dimostrato per la prima volta che queste sono di gran lunga le statistiche più appropriate per questo problema dando una misurazione molto buona. Sarebbe certamente interessante e vale la pena di esplorare le metodologie in caso di flare solari, tempeste magnetiche e terremoti nel lavoro successivo. 
L'evidenza di un comportamento statistico universale suggerisce la possibilità di un comune approccio per la previsione della meteorologia spaziale e dei terremoti. In ogni caso il trasferimento di idee e metodi di previsione sismica alla previsione dei flare solari e tempeste magnetiche potrebbero migliorare la previsione della meteorologia spaziale.
 



Alfredo_Benni
00domenica 16 giugno 2013 13:11
A proposito di ricerche italiane ti segnalo questa casualmente trovata sul sito del CISU, di cui ho trovato quasi nulla...

www.ufodatanet.org/report/eql10_i.htm

L'attività solare influenza i terremoti

Già da una prima lettura ho trovato estremamente stimolante la ricerca pubblicata nel 1988 su " Il Nuovo Cimento", firmata da due ricercatori italiani, Mazzarella e Palumbo, sul legame che intercorre fra l'attività solare e gli eventi sismici terrestri. Questo studio, pur non trattando di luci sismiche, ha l'incontrastato valore di stimolare e aiutare a comprendere l'enigma delle EQLs. Prima di trarre delle conclusioni vediamo a quali risultati pervennero i due ricercatori.
L'idea alla base di questo contributo è di scoprire se vi sia un legame fra l'attività solare (macchie) e alcuni terremoti avvenuti sulla Terra; nella fattispecie in quelli accaduti nel nostro paese. Per verificare questa ipotesi e trovare il meccanismo fisico che esplica a tale funzione, vengono analizzati statisticamente il numero di terremoti avvenuti in Italia dal 1833 al 1980 e l'andamento del numero delle macchie solari nel medesimo periodo (come ben sapete le macchie solari sono aree nella superficie del Sole con una temperatura inferiore rispetto alla media, 4500°K contro i 6000°K circa, dovute alla comparsa di forti campi magnetici che bloccano l'attivita convettiva nella zona e la loro presenza, oltre ad essere un indice dell'attività solare, determina l'insorgere di anomalie magnetiche sulla Terra). Per ottenere un gruppo di dati omogenei dal catalogo dei terremoti italiani, i due ricercatori hanno preso solo quelli con valore superiore al VII grado della scala MCS (250 casi). Inoltre occorreva eliminare, da questo nuovo insieme, tutti quei terremoti che risultavano scosse di assestamento; da quest'ultima operazione rimasero 161 eventi sismici che coprono un arco di tempo che va dal 1833 al 1980. Dal confronto di queste due famiglie di dati emerse una correlazione fra l'andamento delle macchie solari ed i grandi terremoti registrati in Italia.
L'andamento dei 161 eventi sismici presenta una ciclicità di circa 11 anni, che riflette il ciclo undecennale delle macchie solari. Pertanto, a mano a mano che aumenta il numero delle macchie, aumenta la frequenza con cui avvengono i terremoti; giungendo ad un massimo dopo 5,5 anni che rappresenta la parte centrale del ciclo undecennale del Sole. Questo non significa necessariamente che con un’intensa attività solare si generino dei terremoti, devono altresì sussistere contemporaneamente ben precise condizioni fisiche nella litosfera perchè ciò accada. L’analisi statistica mostra l'esistenza di una particolare modulazione temporale degli eventi tellurici che segue, entro certi limiti, l'andamento delle macchie sul Sole. Il meccanismo fisico che lega questi due fenomeni, all’apparenza indipendenti, è rappresentato dalla magnetostrizione. Questo effetto si esplica con una variazione in lunghezza della struttura cristallina quando risulta immersa in un campo magnetico. Il processo magnetostrittivo, da non confondersi con quello piezoelettrico (la magnetostrizione agisce su materiali ferromagnetici, mentre l’azione piezoelettrica agisce su materiali dielettrici, come il quarzo), determina la comparsa di deformazioni crostali che, aumentando lo stato di stress eventualmente presente nella litosfera, può stimolare la comparsa delle scosse.
I fatti evidenziati da questa ricerca, congiuntamente all’accertata influenza del Sole sulle caratteristiche elettriche della nostra atmosfera, possono rappresentare la risposta all'irrisolta questione del perchè per diversi terremoti, avvenuti anche nella stessa località e con la medesima intensità, solo per alcuni comparvero le luci sismiche. La spiegazione potrebbe appunto risiedere nel livello di attività della nostra stella che, attraverso i processi precedentemente evidenziati, influenza gli eventi geofisici facendo comparire queste incredibili luci durante le varie fasi del terremoto. Procedendo in questa analisi speculativa, potrebbe sussistere un celato legame fra fenomeni che hanno luogo sul Sole e particolari eventi luminosi terrestri. L'azione magnetostrittiva esercitata dal Sole potrebbe indurre deformazioni crostali senza necessariamente provocare il terremoto, ma di intensità tale da permettere la fuoriuscita (attraverso crepe e fratture), di quei particolari gas imprigionati nel sottosuolo responsabili da secoli di quelle luci che gli osservatori, di volta in volta, hanno riportato come Ignis Fatuus o Will-o'-the-Wisp; spesso notati vicino al suolo e non sempre legati alla natura paludosa del terreno. Sarebbe interessante una ricerca mirata ad evidenziare un'eventuale correlazione fra questi due fenomeni anche se, devo ammettere, questo tipo di analisi diventerebbe ardua vista la scarsità di osservazioni accurate (ed attendibili), raccolte al riguardo di questi intriganti fenomeni luminosi [53].

Se riesci a trovare il PDF anche di questa te ne sarei grato...





KOSLINE
00domenica 16 giugno 2013 19:34
Re:
Alfredo_Benni, 16/06/2013 13:11:

A proposito di ricerche italiane ti segnalo questa casualmente trovata sul sito del CISU, di cui ho trovato quasi nulla...

www.ufodatanet.org/report/eql10_i.htm




La ricerca di: Mazzarella A., Palumbo A. , si chiama Solar geomagnetic and seismic activity, fu pubblicata sulla rivista scientifica: Il Nuovo Cimento, codice: 11C, 353-364, nel: 1988.



Se riesci a trovare il PDF anche di questa te ne sarei grato...



Di trovare ci sono riuscito, ma purtroppo per adesso solo a pagamento, vediamo se un amico mi da una mano nella ricerca, ma penso che questa non si trovi libera, ho contattato anche il Prof, per chiedergli gentilmente se possiamo averla.
[SM=g27988]










Alfredo_Benni
00domenica 16 giugno 2013 20:37
KOSLINE, 16/06/2013 19:34:



La ricerca di: Mazzarella A., Palumbo A. , si chiama Solar geomagnetic and seismic activity, fu pubblicata sulla rivista scientifica: Il Nuovo Cimento, codice: 11C, 353-364, nel: 1988.



Se riesci a trovare il PDF anche di questa te ne sarei grato...



Di trovare ci sono riuscito, ma purtroppo per adesso solo a pagamento, vediamo se un amico mi da una mano nella ricerca, ma penso che questa non si trovi libera, ho contattato anche il Prof, per chiedergli gentilmente se possiamo averla.
[SM=g27988]





Anche tu ? Anche io... [SM=g27988]



Alfredo_Benni
00domenica 16 giugno 2013 20:43
Comunque per chi volesse acquistarla:
Anche perché ho visto che è citata in numerosi lavori in altre ricerche sullo stesso tema.

link.springer.com/content/pdf/10.1007%2FBF02533129.pdf


Riassunto

L'analisi dei valori annuali delle macchie solari, della variazione geomagnetica interdiurna e dei grossi terremoti italiani ha permesso di identificare una significativa diretta modulazione undecennale dell'attività sismica da parte dell'attività solare attraverso la coerente variazione dell'attività geomagnetica con un relativo effetto magnetostrittivo sulle rocce crostali. Il modello proposto si rivela di pratica importanza per la previsione dei terremoti innescati da tempeste magnetiche.



Alfredo_Benni
00domenica 23 giugno 2013 16:05
Nei prossimi giorni vedremo queste relazioni:

On the relation between solar activity and seismicity
M. N. Gousheval, K. Y. Georgieva’, B. B. Kiro, D. Atanaso
‘Institute for Space Research, Bulgarian Academy of Sciences
6, Moskovska Str., Sofia 1000, Bulgaria
2Solar-Terrestrial Influences Laboratory, Bulgarian Academy of Sciences
Acad. G.Bonchev Str., b1.3, Sofia 1 113, Bulgaria
’Sofia University, Faculty of Mathematics and Informatics


ABOUT POSSIBLE INFLUENCE OF SOLAR ACTIVITY UPON
SEISMIC AND VOLCANIC ACTIVITIES:
LONG-TERM FORECAST
*Khain V.E., **Khalilov E.N.
*Moscow State University named after M.V.Lomonosov,
**International Academy of Science H&E (Austria, Innsbruck)


Diurnal changes of earthquake activity and geomagnetic
Sq-variations
G. Duma1 and Y. Ruzhin2
1Central Institute for Meteorology and Geodynamics, Hohe Warte 38, 1191 Vienna, Austria
2Institute of Terrestrial Magnetism, Ionosphere and Radiowave Propagation (IZMIRAN), Troitsk-town, Moscow region,
Russia
Received: 27 June 2002 – Revised: 27 August 2002 – Accepted: 19 September 2002


Earthquake activity controlled by the regular induced telluric currents
Gerald DUMA, Central Institute for Meteorology and Geodynamics, Department of Geophysics


ULF energy transfer in the solar wind - magnetosphere
- ionosphere - solid Earth system
R. Kessel, F. Freund, G. Duma
(1) Lab for Solar and Space Physics, NASA Goddard Space Flight Center, Greenbelt, MD
20771 [ramona.l.kessel@nasa.gov, 301-286-1771 fax], (2) Department of Physics, San Jose
State University and Ecosystem Science and Technology, NASA Ames Research Center, MS
242-4, Moffett Field, CA 94035-1000, (3) Central Institute for Meteorology and
Geodynamics, Department of Geophysics, Hohe Warte 38, A-1190 Vienna, Austria


Relationship between global seismicity and
solar activities*
GuI-QING ZHANG
Beijing Astronomical Observatory, Chinese Academy of Sciences, Beo'ing 1 O0101, China


John L Casey: La connessione solare-sismica
John. L. Casey, Presidente, Verity Mgmt. Svcs., Inc., e Direttore del Space and Science Research
Center (SSRC). - 1 Marzo 2010

Alfredo_Benni
00giovedì 4 luglio 2013 05:27
Notizia che è passata un po' in punta di piedi... La NASA: I terremoti si possono prevedere. Un ricercatore del Surrey Satellite Technology Institute, Stuart Eves, avrebbe riscontrato (in uno studio in collaborazione con la NASA) una stretta correlazione tra i terremoti che superano il 5° grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nella ionosfera.
Secondo Eves, perturbazioni nella ionosfera si possono verificare quando le faglie terrestri (ossia le fratture il cui movimento genera i sismi) raggiungono punti di elevato stress e creano correnti interne nella crosta terrestre.



www.formiche.net/2013/04/28/terremoti-prevedere-dibattito/

A fronte del recente intensificarsi dell’attività sismica in ogni parte del mondo, la Comunità scientifica ha accentuato i propri studi nell’intento di fornire nuovi spunti al dibattito sulla possibilità di prevedere i terremoti.

Un punto di partenza è nella verifica dell’esistenza di correlazioni tra movimenti delle Terra ed altri fenomeni naturali. In primis, da sempre l’attività solare viene ritenuta una causa alla base dei terremoti. Ma una recente analisi effettuata da due ricercatori, i geofisici statunitensi Love (United States Geological Survey -USGS) e Thomas (Northwest Research Associates) dal titolo “Insignificant solar-terrestrial triggering of earthquakes”, pubblicata su Geophysical Research Letters, ha confutato questa teoria rilevando l’assenza di una correlazione diretta tra l’attività del Sole e gli spostamenti tellurici. La conclusione è stata ottenuta dal confronto tra due set informativi: il primo composto da dati storici relativi alle macchie solari (tratti dalla National Oceanic and Atmospheric Administration -NOAA), al vento solare (tratti dalla NASA), ed alle tempeste magnetiche (tratti dal British Geological Survey e da Geoscience Australia); il secondo dai dati storici degli eventi sismici (ricavati dagli archivi dell’USGS).

Il dibattito scientifico relativo agli effetti del Sole sulla Terra è straordinariamente rilevante in considerazione dell’incremento di espulsioni di massa coronale (nubi di plasma e di particelle cariche) responsabili di tempeste geomagnetiche polari e di blackout elettrici. Le grandi tempeste solari, infatti, influenzando la ionosfera, possono causare gravi danni alle comunicazioni radio, alle condutture di trasporto energetico, ed alle infrastrutture operanti via satellite, sia terrestri che in orbita.
La ionosfera è la regione dell’alta atmosfera (tra 50 e 1000 km circa sopra la superficie terrestre) in cui la densità di elettroni e ioni liberi raggiunge valori fisicamente rilevanti tali da influenzare sensibilmente l’indice di rifrazione nei riguardi delle radioonde. Grazie alla sua estrema sensibilità nei confronti di fenomeni atmosferici di vario tipo, il monitoraggio della ionosfera può essere utilizzato come indicatore di variazioni atmosferiche.

Un ricercatore del Surrey Satellite Technology Institute, Stuart Eves, avrebbe riscontrato (in uno studio in collaborazione con la NASA) una stretta correlazione tra i terremoti che superano il 5° grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nella ionosfera.
Secondo Eves, perturbazioni nella ionosfera si possono verificare quando le faglie terrestri (ossia le fratture il cui movimento genera i sismi) raggiungono punti di elevato stress e creano correnti interne nella crosta terrestre. L’acqua contenuta nelle faglie raggiungerebbe temperature elevate allorquando sollecitata con enormi pressioni. L’ossigeno contenuto nelle rocce genererebbe una forte carica elettrica positiva che influenzerebbe la ionosfera. In seguito, la pressione genererebbe il terremoto. Queste cariche sarebbero visibili agli infrarossi e testabili con gli strumenti che misurano i campi magnetici, una o due settimane prima di un forte terremoto.
Alfredo_Benni
00giovedì 4 luglio 2013 14:34
danielozma
00lunedì 5 ottobre 2015 09:18
In arrivo nuova documentazione scientifica a favore di Alfredo Benni:
http://www.altrogiornale.org/studi-suggeriscono-che-il-sole-innesca-i-grandi-terremoti
stavolta dal Consulting Service della Ohio State University.
Buona giornata.


Alfredo_Benni
00lunedì 5 ottobre 2015 11:21
danielozma, 05/10/2015 09:18:

In arrivo nuova documentazione scientifica a favore di Alfredo Benni:
http://www.altrogiornale.org/studi-suggeriscono-che-il-sole-innesca-i-grandi-terremoti
stavolta dal Consulting Service della Ohio State University.
Buona giornata.




Si è una bella soddisfazione !

Prendere NCGT Journal v3, n3 di settembre 2015
www.ncgt.org/newsletter.php

Qui il link diretto
www.ncgt.org/newsletter.php?action=download&id=149

Tra l' altro ricordo che io e Cataldi, autore di questa pubblicazione, collaboriamo da anni.

Cosa diranno ora gli irriducibili scettici ? [SM=g9589]
Ma sapete che non me ne frega nulla ? [SM=g27990] [SM=g27988] [SM=g27987]



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