Avvistamenti importanti Italiani nel flap del 1978

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AlessandroCacciatore
00giovedì 24 luglio 2008 17:46
Riassumendo molto, postero i casi più importanti avvenuti nel flap ufologico a noi più importante, quello del 1978. In questa data, è importante segnalare che gli avvistamenti maggiori e quelli più significativi si avranno dai primi di Dicembre, fino a fine di questo mese.

Il caso di Macerata:
Testimoni: militari dell'aeronautica di Porto Potenza Picena

Nei primi mesi del Dicembre 1978, alcuni militari della Torre di Controllo di Porto Potenza Picena, avvistarono tramite i radar un oggetto non identificato. L'UFO proveniente dall'Emilia, era diretto verso Sud. Il radar seguì l'UFO per 25 secondi, fino ai pressi della Puglia. Il fatto che rese il caso interessante, era la sua velocità e il suo modo di volare. Il primo fattore, la velocità era stimata a ben 9.000km/h, tramite il calcolatore collegato al radar. L'altro fattore era l'aumento e la diminuzione della sua velocità, andando sempre più veloce, con volo rettilineo e preciso. In base alle loro conoscenze, i militari erano d'accordo nel dichiarare che non poteva essere nessun tipo di jet militare.

Altri importanti casi li possiamo catalogare anche per via dell'attendibilità dei testimoni presenti a tale evento. In questo altro caso infatti i testimoni furono dei Carabinieri.

Palermo
Testimoni: pattuglia dei carabinieri

A Palermo, il lunedì mattina del giorno 11 dicembre 1978, poco prima delle 5,00 fu avvistato un oggetto volante non identificato addirittura da una pattuglia di carabinieri in servizio nei pressi del Foro Italico di Palermo. Stando alle testimonianze che rilasciarono, si seppe che l'Ufo emetteva una luce bianca. Alcune ore dopo, lo stesso oggetto sarebbe stato visto volare sui cieli di Bagheria, di Termini Imerese e di Petralia.

Quì invece una pattuglia di polizia.

Napoli
Testimoni: pattuglia di polizia

11 Dicembre, alle ore 4,55 una pattuglia di polizia nei pressi dell'autostrada Napoli-Bari avvisto' un oggetto luminoso di forma circolare, che emetteva un fascio di luce che si proiettava dritto contro la strada illuminandola. I due agenti contattarono i rinforzi che arrivarono attrezzati di macchine fotografiche, e poterono quindi confermare la presenza dell'UFO, fotografando la zona e lo stesso oggetto in volo, che rimase visibile per ben un'ora. La foto venne mandate al Ministero dell'Interno e non si seppe più nulla.

Reggio Calabria
Testimoni: pattuglia di polizia

A Reggio Calabria, il 9 Dicembre un'altra pattuglia di polizia avvistarono un vero e proprio disco volante, verso la periferia della città. Subito dopo l'avvistamento, il motore della loro auto si spense, e solo dopo aver riparato l'auto il motore pote tornare in funzione.

Provincia di Bari
Testimoni: carabinieri del Nucleo mobile e molti altri testimoni

In provincia di Bari avvenne, però, l'avvistamento certamente più curioso e quello con il maggior numero di testimoni poiché si ripeté pressoché uguale, nello spazio compreso fra le 4.15 e le 5.15, ad Andria, a Barletta, a Biseglie e a Giovinazzo, in un territorio compreso all'interno di un raggio di una sessantina di chilometri. Le descrizioni furono tutte identiche e parlarono di una grande palla molto luminosa, di un color azzurro intenso leggermente evanescente ai bordi, che ruotava su se stessa ed assumeva forme sempre diverse, che andavano dalla conchiglia al cono rovesciato. Ancora una volta, tra i testimoni, vi furono dei militari: i carabinieri del Nucleo mobile e quelli della compagnia di Andria che, per osservare meglio lo spettacolo utilizzarono binocoli che avevano in dotazione. Ma poiché quella sfera era grandissima, diverse persone testimoniarono che non ve n'era assolutamente bisogno né del binocolo che del cannocchiale. Tra i fortunati spettatori di quella mattina 11 dicembre 1978 vi furono anche due giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno.

Ma i due più importanti avvistamenti dell'ondata del 1978 lì possiamo trovare a Ferrara, e a Rimini, con tanto di prove fotografiche, dove pero' purtroppo del primo caso la foto non venne mai consegnata al pubblico. Il fatto comunque venne confermato da centinai di testimoni, poliziotti, e diversi militari.

Ferrara
Testimoni: centinaia di persone

A Ferrara accadde senza dubbio il caso ufologico più interessante dell'anno poiché venne avvistato un incredibile Ufo da centinaia di persone di paesi diversi e qualcuno riuscì a fotografarlo (non siamo, però, ancora in possesso delle foto). Domenica mattina 17 dicembre 1978, verso le ore 8, tutta la famiglia del signor Corrado Piazzi, abitante a Codrea, in via Ca' Bruciata, fu testimone di un avvenimento sconvolgente tanto che il capofamiglia ritenne di avvisare immediatamente il 113 di quanto era apparso ai loro occhi. Solo mezz'ora prima, erano rimasti per alcuni minuti lo sguardo rivolto verso l'orizzonte, incollato su quel pallino scuro, avvolto da una luce abbagliante, che non assomigliava per nulla ad un aereo di alcun tipo. "egli così ebbe a dichiarare:"Era una specie di palla fosforescente, che ha lasciato sulla sua traiettoria una scia di colore strano. Il cielo era limpido per cui abbiamo potuto seguire l'oggetto per un lungo tratto".
Il Resto del Carlino pubblicò immediatamente la notizia nell'edizione di lunedì 18 dicembre e così, tutte le altre persone che furono testimoni diretti, in altre zone del ferrarese, da Guarda ad Alberone, da Ro a Saletta e Copparo, telefonarono alla redazione del quotidiano, confermarono l'avvistamento e raccontarono di come loro avevano vissuto quell'incredibile mattina. Tutti furono concordi nell'indicare l'orario indicativo dell'accaduto (le prime ore del mattino) e la forma dell'oggetto: una palla di un vivo colore che andava dal bianco al rossastro, e che lasciò in coda una lunga scia luminosa al momento della partenza.
I primi a notarla furono il signor A.F., che riuscì anche a fotografarla, la moglie, la figlia ed altre persone: essi osservarono la palla per lunghi minuti mentre proveniva dal bolognese; vista da lontano, diede l'impressione di avere un aspetto allungato ma avvicinandosi all'abitato di Cona assunse una forma più tondeggiante, quasi di una tazza rovesciata. Secondo questo testimone, quell'oggetto volante emetteva una luce di colore bianco-arancione e lasciò dietro di sé una scia biancastra. Dopo aver sorvolato l'abitato di Cona, si diresse verso il copparese. Ma lo vide anche D.C., un ex maresciallo dell'arma dei carabinieri, già comandante della stazione di Baura. Egli era a caccia in quel momento, all'interno di un fondo poso distante da Focomorto. Tuttavia, in un primo momento non si accorse di nulla fino a quando i cani non iniziarono a comportarsi in maniera strana. Credendo che vi fosse un animale predatore, iniziò a scrutare meglio tra gli alberi e nei fossi ma non notò nessuna preda. Così, forse per far calare la tensione, gettò lo sguardo al cielo e si accorse subito della palla luminosa ferma lassù. L'Ufo rimase assolutamente immobile dalle 6.45 alle 7.45 e continuò, nel frattempo, ad emettere una viva luce bianco rossastra. Assunse quindi una forma allungata e schiacciata, a mo' di sigaro e partì a tutta velocità. Verso le 8 venne, appunto, visto a Codrea dal suddetto signor C.P. e da tutta la sua famiglia. Il giornalista estensore dell'articolo, si preoccupò di eseguire controlli tecnici presso l'Aeronautica militare per appurare se a quell'ora e a quella quota non fossero stati programmati piani di volo, civili o militari. La risposta che ottenne fu completamente negativa. Sarebbe però assai interessante aver saputo se sul radar militare di Poggio Renatico, perfettamente funzionante all'epoca, fosse apparso qualcosa di strano.

Poi per finire in bellezza il flap del 1978, l'altro importantissimo caso, avvenuto a Rimini

Rimini
Testimoni: migliaia di persone

Il 20 dicembre 1978, a Viserba di Rimini, a Bellaria e a Cesenatico, verso sera, accadde un fatto unico in Italia: a sole due miglia dalla costa migliaia di persone videro un enorme ed accecante oggetto luminoso che si stava spostando lentamente verso Nord, in direzione di Cesenatico dove, scomparve del tutto dopo essere rimasto visibile per sei ore: un record assoluto per l'Italia e, forse, per il mondo intero. Il comandante della Capitaneria di Porto di Rimini disse che la sera dell'avvistamento, anche per le condizioni del mare, nessun peschereccio era uscito dai porti della zona e nemmeno imbarcazioni della Marina Militare Italiana o della Guardia di Finanza. L'ing. Gulli, dipendente dell'Agip Mineraria (davanti alle spiagge vi erano tante piattaforme che cercavano depositi metaniferi ed estraevano il metano da quelli già individuati), dopo essersi messo in contatto con le persone che a quel tempo vivevano sul quelle piattaforme in mezzo al mare (vi erano 40 persone sulla piattaforma "Antonello" e 4 sulla "Cervia"), assicurò l'opinione pubblica, attraverso la carta stampata, che nessuno vide niente, anche perché le piattaforme, dato il particolare momento dell'anno, erano quasi sempre avvolte dalla nebbia; egli assicurò altresì che nessuno aveva compiuto esperimenti particolari e nemmeno si erano eseguite prove particolari di produzione. Alla base militare NATO di Rimini Miramare, dove io ebbi l'onore di prestare servizio militare per diversi mesi nell'anno 1974, le autorità militari esclusero di aver avuto segnalazioni o procurati allarmi.
Il fotografo Elio Faccin di Bellaria si recò però sul luogo del lunghissimo avvistamento e si portò dietro due macchine professionali: la Olympus elettronica, con obiettivo da 400 mm purtroppo, nonostante fosse nuovissima ebbe un blocco immediato dell'otturatore, invece la poderosa Leika fece un ottimo lavoro ed immortalò per sempre quell'enorme massa luminosa. Le sue incredibili fotografie sono visibili nell'opuscolo "UFO incontri ravvicinati", allegato al n° 2 della rivista mensile "I Misteri", aprile 1995, Ed. Cioè, Roma.
Anche il signor Roberto Mantovani, allora studente ventiquattrenne al DAMS di Bologna e Sandro Manaresi, albergatore di Bellaria, fecero un ottimo lavoro; verso mezzanotte giunsero sul posto con un potente telescopio da 80 ingrandimenti e raccontarono che si vedeva una « ... serie di luci verdastre, collocate intorno ad una specie di torretta, alla sinistra della quale c'era una scia luminosa, mentre quasi alla base della suddetta torretta sembrava di scorgere una specie di porta o un'apertura. Andava pianissimo».
Girolamo Vasini, altro testimone di vista, contò 12 luci ed una tredicesima, in mezzo, assai più grande delle altre. Egli poté fare agevolmente queste osservazioni perché, a suo dire, quella massa luminose se ne stette ferma per circa un'ora. Alla fine, giunsero anche i carabinieri i quali dichiararono di aver visto solo una grande luce e per questo ritennero di avvisare la capitaneria di porto. Uno di loro disse che la cosa non li riguardava perché quei fenomeni erano all'ordine del giorno.
Tutta questa serie di incredibili avvenimenti accaduti in Italia indussero l'allora Presidente della Commissione Difesa della Camera, On. Falco Accame, socialista, a presentare tanto di interpellanza al ministro Ruffini, cosicché egli potesse esporre a tutti gli onorevoli parlamentari le risultanze degli accertamenti effettuati fino ad allora in materia di oggetti volanti non identificati. Naturalmente, come in tutte le più belle storie, quell'anno si chiuse col botto e, manco a farlo apposta proprio in provincia di Ferrara: il 30 dicembre, verso le 7 di mattina, tra Codigoro e Mezzogoro, numerose persone videro fermo in cielo, al di sopra delle nuvole, un Ufo di forma lenticolare, che emanava una luce pulsante ed emetteva strisce luminose. Dopo aver deliziato per circa tre quarti d'ora un foltissimo pubblico scomparve repentinamente.

Dal CUF - CentroUfologicoFerrarese
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