Astrofisica: ricercatore italiano scopre nuovi Ufo

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Alfredo_Benni
00lunedì 2 agosto 2010 00:09
sono 'getti volanti'
28/07/2010 | ore 14.36

Roma, 28 lug. (Adnkronos)- Scoperti da uno scienziato italiano di stanza alla Nasa nuovi Ufo. Si tratta di 'getti volanti', gli Ultra Fast Outflows ed a vederli non e' stato un patito di fantascienza bensi' Francesco Tombesi, un giovane ricercatore italiano che lavora all'enete spaziale degli Stati Uniti. Tombesi, in ben due articoli scientifici su riviste altrettanto serie e prestigiose, uno e' appena stato pubblicato su ApJ, l'altro lo sara' fra poco su A&A (Astronomy & Astrophysics), conferma cosi', in modo inequivocabile, l'esistenza di un fenomeno che ha visto per anni la comunita' scientifica piuttosto perplessa.

"Il fenomeno in questione, sia chiaro, non e' quello degli 'oggetti volanti non identificati'. Certo, gli Ufo scoperti da Tombesi 'volano' quasi alla velocita' della luce e, fino ad oggi, erano stati solo parzialmente 'identificati', ma -spiega l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf)- non sono 'oggetti', bensi' 'getti'. Gli Ultra Fast Outflows, ecco spiegato l'acronimo Ufo, sono infatti getti ultrarapidi di materia altamente ionizzata, espulsi a decine di migliaia di chilometri al secondo dai buchi neri supermassicci che si trovano al centro delle galassie con nucleo attivo".

"E' da qualche anno che se ne osservavano alcune evidenze -afferma Tombesi- ma molti astrofisici erano ancora scettici. Ora, grazie alla nostra analisi sistematica, per la prima volta siamo riusciti a mettere un punto fermo. E a dimostrare l'esistenza del fenomeno". Per arrivare a questo risultato, riferisce l'Inaf, "Tombesi e i suoi colleghi hanno compiuto un'analisi spettrale dei dati provenienti da campioni molto ampi di Agn, galassie dal nucleo attivo distanti centinaia di milioni di anni luce dalla Terra". Dati, prosegue l'Ente di ricerca, "provenienti dai cosiddetti 'radio-quiet Agn' raccolti dal satellite Xmm-Newton dell'Esa (descritti nell'articolo in corso di pubblicazione su Astronomy & Astrophysics), e dati provenienti dai 'radio-loud Agn', osservati invece dal satellite giapponese Suzaku, ed i risultati sono stati pubblicati sull'ultimo numero di Astrophysical Journal".


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Nota:
Questo acronimo Ultra Fast Outflows non farà che aggiungere altra confusione allo studio degli UFO. E' un caso o è voluto ?




Tardis
00martedì 3 agosto 2010 00:05
Ci credete se vi dico che su altri forum hanno avuto il coraggio di affermare che questa scoperta potrebbe spiegare una fetta della casistica ufologica inspiegabile?

Certa gente non sa più a cosa aggrapparsi... [SM=g8945]
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