Anomalie spaziali

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lucarusso
00venerdì 1 agosto 2008 20:27
Se non è la sezione giusta spoastate pure.

Ho trovato un interessante articolo a proposito di false anomalie spaziali. Credo sia utile per evitare di cadere in facili errori.

Attenti alle false anomalie!



Esistono sicuramente foto autentiche che mostrano autentiche anomalie su pianeti come Marte e Luna. Purtroppo però sono molto di più le foto che mostrano false anomalie.

Si tratta di foto che mostrano anomalie dovute: alla bassa risoluzione delle foto, alla presenza di comuni artefatti grafici, alla rielaborazione di copie, a falsificazione, ad ingrandimenti eccessivi che producono anomalie visive, al cercare ogni roccia o montagna che assomigli a qualcosa di conosciuto, ecc.

Inoltre, in molti casi sono state scattate altre foto della zona con anomalie, spesso con risoluzione molto superiore, ma non sono state trovate anomalie di alcun tipo. In altri casi ancora, gli oggetti delle anomalie non possono esistere, perché sono così grandi da poter essere osservati anche dalla Terra, ma non ve ne è traccia alcuna.

Poi, ovviamente c'è anche un'intenzione di sfruttare l'ingenuità di alcune persone, proponendo rocce che dovrebbero essere anomalie perché assomigliano a cose conosciute o perché sono regolari, ignorando che anche sulla Terra esistono molte rocce del genere. Senza contare che funziona sempre il vecchio trucco di analizzare immagini di scarsa qualità o ingrandire le immagine per far uscire anomalie, cosa che potrebbe essere fatta con qualsiasi immagine.

Oggi è possibile richiedere dalla stessa NASA i frames (immagini) originali, per esempio, delle Missioni Apollo, ed è molto facile ottenerli. Spesso paragonando un frame originale con il frame che alcuni hanno diffuso evidenziando anomalie, si constata che c'è un abisso tra i due e che nel frame originale non appare alcuna anomalia. In sostanza spesso il frame con l'anomalia viene digitalmente manipolato” in maniera tale da renderlo probabilmente “interessante”, ma certamente molto diverso da come era in origine.

Ad esempio, è stato appurato che le anomalie del frame Apollo 10 (AS 10-4822) non esistono nell'originale ma sono state create grazie a manipolazioni. La stessa famosa struttura lunare nota come “The Castle”, il Castello, non appare nell'originale, nel punto in cui, nel frame restaurato, appare il Castello, nella versione originale, purtroppo, non c’è/non si vede (nemmeno “pulendo” il frame e rimuovendo i “photo-artifacts”) assolutamente nulla. Anche la famosa anomalia lunare a forma di colonna e denominata "The Tower" non appare nel frame originale della missione Apollo.

Stesso discorso per alcune anomalie presenti su Marte, come nel caso della famosa struttura nota come "Arcology" che non appare minimamente nella foto originale della NASA.

Perfino alcuni UFO fotografati nelle missioni spaziali sono inesistenti o sono in modo evidente tutt'altro se si vanno a controllare gli originali.

E poi ci sono anomalie facilmente spiegabili andando a controllare l'originale. La cosiddetta "Torre di Copernicus" (Copernicus "Tower") ripresa dalla sonda Lunar orbiter II altro non è che un artefatto presente in modo ripetitivo e regolare nelle foto, come si vede dal full frame LO2-162, la cui causa sta nel sistema adottato dal Lunar Orbiter per inviare le immagini a Terra e, quindi, nella tecnica adottata per il loro montaggio. Almeno questa anomalia esiste, molte anomalie attribuite a questa serie di sonde e ad altre degli anni'60 non trovano riscontro nelle foto originali.

Recenti fotografie ad alta risoluzione della zona marziana di Cydonia, scattate dalle recenti sonde come quella dell'ESA, mostrano una zona fortemente diversa rispetto a quella fotografata a bassa risoluzione dal Viking. Le piramidi sembrano semplici montagne, la faccia una montagnola con due cime, la fortezza triangolare un ammasso informe di rocce, e così via: quindi a Cydonia non c'è realmente nulla di strano, altro che sfingi e monumenti vari.

Spassoso è poi il caso dell'immagine Nasa AS 12-50-7346 mostrante uno stadio del Vettore Saturno-V abbandonato nello Spazio, componente conosciuto come S-IV-B. Questo componente è stato spesso spacciato per un UFO mostrandolo nella sua forma di bassa qualità.

Per non parlare poi dei discorsi sulle basi aliene dove ci sono falsi di ogni tipo e perfino riflessi accertati vengono sfruttati per creare assurde storie.

Anche le famose comparazioni di un elemento di un pianeta con uno terrestre sono dei falsi molto diffusi. L'idea di mettere a confronto delle immagini anche similari ma ottenute da distanze profondamente diverse, significa tentare di stabilire un rapporto di “parentela” – o di somiglianza esteriore – tra rilievi superficiali il quale è non solo estremamente forzato, ma pure (logicamente e tecnicamente) scorrettissimo. presunte “Rovine Marziane e lunari” sono stati invece ottenuti da altezze comprese tra i 550 ed i 2489 Km! Quindi le presunte “Rovine Marziane e lunari” sarebbero formate da edifici grandi decine di km e le città sarebbero grandi centinaia di km!

Scattare una foto di un paesaggio da una distanza di poche centinaia di metri e quindi scattare un’altra foto (anche del medesimo paesaggio) da svariate centinaia di Km è già un’azione sufficiente per mettere un Terzo Osservatore in estrema difficoltà (o addirittura nell’impossibilità assoluta) di riconoscere la reale e sostanziale identità dei paesaggi ripresi.
Fare raffronti di questo tipo vuol dire che non solo non si hanno le idee chiare in testa, ma che si è pure disposti a fare qualsiasi tipo di assunzione e di comparazione pur di arrivare a dimostrare la propria teoria, la propria ipotesi di partenza.

I falsi più diffusi però sfruttano anche la somiglianza di formazioni naturali con cose conosciute, infatti esiste un processo psicologico denominato pareidolia, che è la tendenza a cercare schemi ordinati e familiari nel disordine. È la stessa tendenza che ci permette di "scorgere" figure conosciute in nuvole o in macchie, o per l'appunto in rocce lunari o marziane.

A volte si usa semplicemente la prospettiva di un oggetto inquadrato, come nel caso dei canali marziani naturali spacciati nientemeno per "gallerie artificiali di vetro" o "vermi giganti". I "tubi" marziani altro sono non sono che canali, sono concavi e non convessi, le creste sono dune di sabbia modellate dal vento, e l'effetto vetroso è dovuto dal contrasto dell'immagine.

Ovviamente spesso si utilizzano varie tecniche per creare la falsa anomalia, sfruttando somiglianze, inserendo dettagli col fotoritocco, elaborando il contrasto dell'immagine e facendo confronti impropri. Sempre più spesso si scopre che l'anomalia di cui parlano tanti da anni è completamente assente nella foto ad alta risoluzione presente sul sito ufficiale della NASA. Questo riguarda sia le foto della Luna che quelle di Marte, ad esempio l'esistenza di una fantomatica città marziana nella zona Hydraotes Chaos deriva da una squallida manipolazione digitale di una foto dalla Sonda Phobos 2 del 1989.

Alcuni personaggi continuano a mascherare la loro sete di profitto con la 'faccia bella' della Ricerca e della Divulgazione Scientifica, ci si rende conto che le false anomalie non sono altro che un capzioso strumento usato per attrarre l'interesse di migliaia/milioni di Appassionati (i quali non sono tutti - come ovvio - dei Professionisti della Ricerca) verso un Settore della Scienza il quale viene pubblicizzato a meri fini lucrativi.
Ecco quindi che abbiamo siti dove tutto è Fisica Iperdimensionale, o puro misticismo New Age, congiure del silenzio ed immagini "sconvolgenti" di strutture ed infrastrutture aliene, sparse un pò ovunque nel Sistema Solare
Se l'Ufologia è ancora una "Scienza di Serie C-1" lo dobbiamo anche a questi "furbacchioni".

Il problema è che generalmente tutto si fonda sul fatto che la gente non vada a controllare l'originale. Però ricordo che delle anomalie esistono, sono poche ma esistono.



La verità sulle bufale delle strutture su altri pianeti



Ora spiego da dove è nata la leggenda delle costruzioni aliene sui pianeti.
Nel 1965 un giornale pubblicò una notizia sensazionalistica mostrando tra l'altro una foto che non risulta da nessun altra parte:

e mostrando rovine che ovviamente non possono esistere per molti motivi, tra cui la loro grandezza ed il fatto che se fossero esistite sarebbero state riprese nelle innumerevoli missioni successive.
Quindi solo un banale falso, ma molti non si lasciarono sfuggire l'occasione e già dal 1965 iniziarono ad uscire libri in cui si parlava del fatto che la NASA aveva fotografato città sulla luna, e si mostravano foto ed ingrandimenti estremi dove bisognava prendere allucinogeni per riuscire a vedere qualcosa. Poi ovviamente nulla conta che nel 1965 la NASA non aveva neanche la tecnologia per fotografare cose del genere, visto che le missioni spaziali lunari di quel tempo erano molto primitive, davano foto a bassa risoluzione e prese da centinaia di km.
Tra tutti questi libri, ed ovviamente molti finti testimoni, si arrivò al culmine con il libro: Somebody Else Is on the Moon di George H Leonard (1976), che incredibilmente vende ancora oggi.
Questo libro è un classico esempio di inganno per vendere libri. Leonard prese foto NASA per mostrare che "qualcun'altro è sulla Luna". Ma le strutture che lui ha visto nelle foto sono solo artefatti che compaiono ingrandendo eccessivamente le foto, oppure sono semplici ed evidenti formazioni naturali riprese da lontano. Ovviamente, Leonard non menziona mai che la NASA ha immagini (pubblicamente disponibili) delle stesse identiche aree ma prese molto più vicine al suolo, quindi con maggior dettaglio, le quali non mostrano alcun anomalia o stranezza.
Ma anche nelle foto che proponeva tali stranezze non esistevano, si pensi che molte persone si rotolavano a terra dalle risate leggendo descrizioni particolareggiate di strutture lunari di cui nelle foto che proponeva non c'era neanche l'ombra.

Tra l'altro, perfino molti codici delle foto proposte e le missioni spaziali a cui erano attribuite erano false o sbagliati. Ad esempio, la famoso foto dell'Apollo 16 numero 16-19067 ha un attribuzione ed un numero inventato di sana pianta, in quanto in realtà è tratta da una immagine scattata dal Lunar Orbiter V nel 1967 (frame 168-H2).
Il suo libro è un perfetto esempio di come furboni e pseudoscienziati rifiutino di esaminare le prove che mostrano la falsità dello loro pazzesche teorie.
La sua eredità fu raccolta da R. Hoagland, che aggiunse a tutto ciò anche la diffusione di immagini ritoccate al computer per fare uscire anomalie. Infatti famose anomalie come quelle di Cydonia di Marte, oppure The Castle, The Shard e The Tower della Luna sono totalmente assenti sugli originali NASA ad alta risoluzione a cui si riferiscono, ed ovviamente sono assenti anche da altre foto di altre missioni che hanno fotografato la stessa zona.
Hoagland è considerato un bugiardo dagli stessi appassionati di anomalie spaziali, come si può ben vedere qui:
www.lunexit.it/gallery/thumbnails.php?album=76

Guarda caso lo stesso gruppo di ricerca Lunar Explorer Italia, esperto di anomalie spaziali, dice quello che vado a riportare qui di seguito:


<<Forse Voi penserete che noi "odiamo" (professionalmente parlando, si intende) il Prof. Richard Hoagland e la sua "creatura", The Enterprise Mission, poichè - spesso e volentieri - li mettiamo "sotto tiro".
Ebbene no, non è affatto così.
Noi ci limitiamo a stigmatizzare le (autentiche e colossali) stupidaggini che arrivano sul www grazie ad Hoagland&C. perchè The Enterprise Mission, a differenza di tante - più o meno valide - Associazioni Private di Ricerca, più che "Cultura e Divulgazione", fa business.
Un business di svariati milioni di dollari l'anno (fatto di pubblicazioni, di gadgets, di conferenze e di interventi - prezzolati - a tavole rotonde che si tengono in tutto il mondo) il quale - ahinoi! - non fa leva sulle ricerche dettagliate e sul pragmatismo scientifico, bensì sulle boutades, su vere e proprie "sparate ad occhi chiusi", su autentiche "scemenze cosmiche" le quali, mutatis mutandis, hanno lo stesso valore delle "chiacchiere da bar" che si proferiscono allorchè di parla di calcio.
Come prevedibile – e sebbene a malincuore – inauguriamo la nostra Galleria di “Scemenze Spaziali” con una serie di frames proposti sul Sito del Prof. Richard Hoagland, “The Enterprise Mission”.
Si tratta di sei frames (MGS, Odyssey e MRO), estratti da un articolo dello stesso Prof. Richard Hoagland (“Mars Reconnaissance Orbiter...and the lost Cities of Barsoom”) i quali mettono a confronto (dobbiamo dire in maniera bella e graficamente accattivante, ma – ahinoi! – anche intrinsecamente scorretta, ingannevole e fuorviante) alcuni paesaggi Marziani con delle aree Archelogiche di indubbio fascino, situate nell’odierno Iran.
Dov’è la “baggianata”, ci chiederete?
Beh, di “baggianate” – a dire il vero – ce ne sono davvero parecchie in questi “arditi raffronti”, ma noi Vi suggeriamo di soffermarVi su queste semplici ed immediatissime riflessioni.
Come si legge nelle captions dei frames usati dallo stesso Hoagland per la sua speculazione, i frames relativi alle “Rovine Persiane” (riprese da un aereo) sono stati ottenuti da altezze comprese fra i 427 ed i 2000 mt.
Si tratta davvero di poca cosa se pensate che i frames relativi alle presunte “Rovine Marziane” sono stati invece ottenuti da altezze comprese tra i 550 ed i 2489 Km!
Ora, l’idea di mettere a confronto delle immagini anche similari (alcune affinità nei rilievi superficiali, anche se non sono affatto nette come Hoagland vorrebbe farci credere, ci sono e non facciamo fatica ad ammetterlo), ma ottenute da distanze così profondamente diverse, significa tentare di stabilire un rapporto di “parentela” – o di somiglianza esteriore – tra rilievi superficiali il quale è non solo estremamente forzato, ma pure (logicamente e tecnicamente) scorrettissimo.
Se, infatti, volessimo anche ammettere che quanto si vede nei frames Marziani rappresenta effettivamente ciò che resta di una città o di un insediamento urbano affine a quelli presenti in Iran, come potremmo valutare il “rapporto dimensionale” esistente fra i diversi rilievi?
In altre parole: se le rovine Persiane sembrano avere una dimensione “X” (DA o Dimensione Apparente) da poche centinaia di metri di altezza, e questa DA rimane conservata allorché l’immagine viene scattata – diciamo – da 1000 Km di distanza, quanto grandi dovremmo supporre che sìano gli insediamenti Marziani?
Quanto grandi sarebbero le loro “case” (per non parlare delle loro “città”)?
Dovremmo forse dedurre che i Marziani sono/erano dei Ciclopi i quali avrebbero fatto impallidire anche il povero Polifemo?
Pensateci: scattare una foto di un paesaggio da una distanza di poche centinaia di metri e quindi scattare un’altra foto (anche del medesimo paesaggio) da svariate centinaia di Km è già un’azione sufficiente per mettere un Terzo Osservatore in estrema difficoltà (o addirittura nell’impossibilità assoluta) di riconoscere la reale e sostanziale identità dei paesaggi ripresi.
Ma Hoagland va addirittura oltre: lui suppone (e cerca di dimostrare) la sostanziale similitudine di rilievi mettendo a confronto delle immagini NON SOLO ottenute da distanze enormemente diverse, MA ANCHE relative a paesaggi completamente diversi ed aventi, l’uno, delle caratteristiche superficiali effettive conosciute (deserto Iraniano con rovine Persiane) e l’altro delle caratteristiche superficiali effettive totalmente sconosciute (deserto Marziano con rilievi superficiali indefinibili).
Insomma: l’approccio usato dal Signore di Enterprise Mission, in questo caso, non è solo scientificamente scorretto, ma è pure logicamente carente.
Fare raffronti di questo tipo vuol dire (a nostro parere) che non solo non si hanno le idee chiare in testa, ma che si è pure disposti a fare qualsiasi tipo di assunzione e di comparazione pur di arrivare a dimostrare la propria teoria, la propria ipotesi di partenza.
In altre parole: pur di dimostrare la bontà di un assunto iniziale (ad oggi) indimostrabile con certezza assoluta, non si è esitato un attimo ad ingannare i Lettori, mostrando loro rapporti e similitudini (e cioè “confluenze”) fra realtà – di fatto – del tutto incongruibili.
Questa è Scienza?
E’ divulgazione?
No: questo è pressappochismo e disonestà intellettuale, almeno a nostro parere.
E quindi, per chiudere, dobbiamo per forza dire: ”No, caro Richard, no: così proprio non va...”.
Abbiamo tentato in più di una occasione di mettere in guardia i Lettori da quello che leggono sul www e questo "warning" noi continuiamo a ribadirlo poiché, a distanza di anni dall'avvìo delle nostre Ricerche, ci siamo accorti che alcuni personaggi continuano a mascherare la loro sete di profitto con la 'faccia bella' della Ricerca e della Divulgazione Scientifica. Noi non stigmatizziamo gli "errori altrui" perché gli errori, sinché sono fatti agendo in Buona Fede, costituiscono un passaggio fondamentale del cammino verso la Verità; noi stigmatizziamo le "boutades altrui" allorché ci rendiamo conto che esse non sono altro che un capzioso strumento usato per attrarre l'interesse di migliaia/milioni di Appassionati (i quali non sono tutti - come ovvio - dei Professionisti della Ricerca) verso un Settore della Scienza il quale viene pubblicizzato a meri fini lucrativi.
Siamo troppo severi? Giudicate Voi, direttamente leggendo le pagine di The Enterprise Mission...
...(un Sito dove tutto è Fisica Iperdimensionale - o puro misticismo New Age... -, congiure del silenzio ed immagini "sconvolgenti" di strutture ed infrastrutture aliene, sparse un pò ovunque nel Sistema Solare) e quindi osservando queste tavole che illustrano (e vorrebbero dimostrare) la presenza di autentici manufatti alieni i quali giacciono in quantitativi enormi attorno al MER Spirit.>>



Nel caso della bufala della città marziana, il Lunar Explorer Italia ha scritto:



<<La "Favola" Marziana della Città (Costiera) di Hydraotes Chaos, forse, la conoscete già tutti...Tuttavia, dato che al peggio non c'è mai - purtroppo - fine, abbiamo deciso, dopo aver letto dei recenti "abstracts" (che parolona! Beh, diciamo che abbiamo letto qualche chiacchiera tipo "Space Gossip"...) sulle presunte Città di Marte, che il nostro ruolo di Ricercatori e di Divulgatori IMPONEVA un intervento netto e preciso.
Un intervento con il quale il Gruppo Lunar Explorer Italia intende prendere definitivamente le distanze da certi pseudo-ricercatori e pseudo-divulgatori i quali, di fatto, stanno solo inquinando le (già torbide) acque della Scienza di Confine diffondendo non solo delle teorie cervellotiche, sballate ed insostanziate (nè sostanziabili) sulla/e presunta/e Civiltà che avrebbe/avrebbero abitato Marte, ma anche delle informazioni FALSE, ben corredate da "prove" le quali altro non sono che l'evidenza tangibile di menti orientate unicamente (ed "a tutti i costi") al profitto ed alla diffusione dell'ignoranza interplanetaria.
Ora, di cialtroni ce ne sono tantissimi in giro ma...Chi dobbiamo "Ringraziare" in primis?
Ma che domande...Dobbiamo (ancora una volta...ahinoi!) ringraziare la Famosa Associazione (rigorosamente a scopo di lucro) nota come "The Enterprise Mission" la quale, tempo fa, pubblicò questo frame "prima che venisse secretato" (!) il quale - citiamo - "...chiaramente mostrava l'esistenza di una grande città, situata nella Regione di Hydraotes Chaos...".
Ora, dato che noi non siamo nè Scienziati, nè Fenomeni, ma neppure dei poveri fessi, Vi diciamo subito che questo frame è una "sezione" di un context frame il quale, ottenuto dalla Sonda Sovietica "Phobos-2", ritraeva la Regione Marziana nota come "Vallis Marineris Canyon System". Una brulla (ma assai suggestiva!) regione di canyons - appunto - la quale è a sua volta suddivisa in sub-regioni più piccole.
Hydraotes Chaos è una di queste sub-partizioni.
Guardate il frame: non servono "occhi di falco" nè softwares all'avanguardia per capire due cose, prima di tutto:
1) l'immagine pubblicata da "The Enterprise Mission" è stata PESANTEMENTE manipolata;
2) la colorizzazione è stata fatta - con ogni probabilità - in 2 minuti e da una persona incapace di colorizzare.
A dire il vero, in questo caso la colorizzazione non è un elemento fondamentale di riferimento (anche se, come noi siamo soliti dire, "il colore ha il suo ruolo nella e per la comprensione di un habitat"!) e quindi, per Amor di Brevità, ci limitiamo a sottolineare solo la pessima qualità del lavoro fatto dai signori di Enterprise.
Ma è il processo logico che esiste a monte della bufala/scoop sulla Città di Hydraotes che ci ha lasciati sgomenti: la Città, si legge sulle pagine di "The Enterprise Mission", si vede ed esiste poiché, nel frame Phobos-2, si vedono ed esistono due elementi assolutamente "non naturali":
a) la sub-regione di Hydraotes presenta delle caratterizzazioni superficiali completamente diverse da quelle del complesso geologico (e cioè la Vallis Marineris Canyon System) al quale essa accede e
b) si vedono chiaramente delle strutture caratterizzate da angoli retti le quali, in Natura, non esistono.
Allora: se noi fossimo "spontanei", ci limiteremmo - a questo punto - ad invitarVi a guardare il frame in questione (anche distrattamente, poiché basta uno sguardo per capire quanto le asserzioni di cui sopra sìano solamente due "scemenze" di planetarie dimensioni) e quindi inviteremmo Hoagland, la sua Fondazione e TUTTI coloro che gli danno corda o ne seguono le orme, a cambiar mestiere...

(....) Ma che dire, poi, degli "angoli retti", come delle "strade" e delle "piazze" e compagnia bella? Noi diciamo una cosa sola: operando un super-stretch su un frame a BASSA RISOLUZIONE si creano SEMPRE degli image artifacts i quali si risolvono in "angoli retti", "pseudo-strade", "pseudo-città", in generale, in "pseudo-rilievi".
Non ci credete? Guardate il nostro extra detail mgnf (il frame n. 3 che chiude questa carrellata di scemenze planetarie): noi non cercavamo la bufala! Ci siamo limitati ad ingrandire il dettaglio controverso del context-frame originale.
Risultato? Strade, piazze, angoli ed image-artifacts vari, per tutti i gusti e per tutte le tendenze.
Andate a vedere!

TUTTO il frame, una volta stretchato, diventa una sorta di "mappa cittadina e stradale", fatta di angoli, curve, strade diritte, incroci, piazze e, chi più ne ha, più ne aggiunga!
E la "caratterizzazione superficiale" che ha fatto gridare alla "Città" NON E' CERTO UNICA, anzi! Guardate le aree che abbiamo indicato con le lettere... Ma quante città ci sono in questa Regione di Marte?!?
Per cui: la "Citta di Hydraotes", come ovvio (e seguendo la "non-logica" di Hoagland & C.), non è certo unica: semmai è solo la più grande.
Guardate ancora l'extra-detail mgnf che abbiamo stretchato e colorizzato (sensatamente) noi: cosa si nota?
Si nota che l'irregolarità del suolo che è stata ritenuta l'evidenza di "artificialità" NON E' AFFATTO UNICA, anzi! Accanto alla caratterizzazione maggiore, ce ne sono molte altre, più piccole, ma assolutamente analoghe in termini di apparenza e di texture.
Dunque, se c'era e c'è UNA Città, allora dovevano e devono essercene anche delle altre: uguali, prossime, ben "disegnate" sulla superficie di Hydraotes e ben collegate fra loro da un fitto network di strade ed invece...
Invece queste altre "Città Satelliti" vengono ignorate, da Hoagland prima, come dai suoi degni compari e seguaci poi. Perché?
Perchè nel momento in cui la (presunta) Anomalìa - chiamata "Città" - fosse stata contestualizzata (e quindi identificata e pure riconosciuta anche in altri punti di Hydraotes), essa - automaticamente - AVREBBE CESSATO di essere un'Anomalìa in senso tecnico e sarebbe TORNATA a configurarsi come una semplice Surface Feature. Una Surface Feature indicativa dell'esistenza di terreni "caotici". E basta.
Punto.
Ma allora, se questa versione dei fatti (e cioè la versione Lunexit) fosse la Verità, perchè "secretare" le immagini di Phobos-2? ci chiederete.
Secretare? Ma chi ha mai secretato qualcosa?!?
Le immagini "SEGRETE" sono in Rete, ben pubblicate su svariati indirizzi e, DA TEMPO, presenti anche sulle nostre pagine nella Sezione "The Soviet mars Programme"!
Altro che "secretare"...
Ma per favore: come se non bastasse l'aver costruito una montagna di baggianate usando come "prova" il super-stretching di un frame di scarsa qualità, ora ci si mette anche a parlare di "cover-up"! Ma che vergogna, Cari Amici, che vergogna!
Morale: quando non si hanno gli elementi, nè la Voglia, nè la Cultura per costruire una teoria od una ipotesi - anche di Frontiera, perchè no? - la quale abbia una pur minima parvenza di "senso", guardate che cosa si arriva a fare pur di "raccattare" quattro soldi: si ingannano decine di migliaia di Appassionati e gli Entusiasti che, come Hoagland & C. sanno benissimo, pur di "Credere" sono disposti a bersi - PAGANDO! - qualsiasi cosa; si diffonde ignoranza, (sotto)cultura del sospetto, disinformazione e stupidità planetaria.
Che vergogna...>>

Ovviamente Hoagland è stato ampiamente contestato non solo in Italia ma anche all'estero:

www.badastronomy.com/bad/misc/hoagland/

www.lunexit.it/gallery/thumbnails.php?album=76

irupert.com/mars/hoaxland.html

members.aol.com/garypos2/Hoagland.html

www.rense.com/ufo2/remedy.htm

www.eighty.btinternet.co.uk/page15.htm

www.straightdope.com/mailbag/mmarsface.html

www.ufowatchdog.com/hall1.html

www.masonicinfo.com/hoagland.htm



Ma di lui cosa ne pensano gli appassionati di ufologia all'estero?

Traduco da: www.ufowatchdog.com/hall1.html e dalle altre fonti prima portate.

Costantemente cita fonti anonime o non verificabili.

Pensa che ci sia una cospirazione globale dietro tutto, sopratutto dietro alle prove che dimostrano che ha torto.

Spiega tutto con la fantasiosa "fisica iperdimaensionale" e 19.5.

Promuove falsi ufologici e cose paranoiche.

Ha avuto un attacco di cuore ed ha dichiarato che era un tentativo di farlo fuori.

Ha ricevuto ricevuto materiale da alcune persone senza dare alcun compenso a questi.

Ha detto ai ricercatori di Washington D.C. di lasciare la città in quanto i militari stavano per bombardarla con armi nucleari.
Ha affermato che la Nasa è gestita da Nazisti, sette di Massoni ed altri gruppi occulti, ma non si è ancora deciso su chi scegliere tra questi.

chiede continuamente soldi per supportare le sue ricerche.

Lavora su copie scadenti di foto Nasa anziché sugli originali ad alta risoluzione disponibili per tutti.

Molte sue anomalie sono assenti nelle foto ad alta risoluzione negli archivi NASA.

Molte sue foto mostrano anomalie perché elaborate al computer, spesso utilizzando un contrasto o un ingrandimento eccessivo.

La ripresa di innumerevoli missioni spaziali della zona delle anomalie, e perfino l'osservazione da Terra, mostrano l'inesistenza delle anomalie di cui parla.

Rifiuta di esaminare o di prendere in considerazione le prove che mostrano la falsità delle sue anomalie, come ad esempio le false strutture nella zona di Cydonia.

Molti credono che alle cose che dice non ci crede neanche lui.

Ed ovviamente ha fatto tantissimi soldi grazie ai creduloni.



La favola delle costruzioni sui pianeti, e sopratutto di quelle sulla Luna, è alimentata anche da molti filmati spazzatura e molte foto false che furboni si divertono a mettere su Youtube confidando nella scarsa preparazione dei creduloni. Ovviamente gli originali ad alta definizione presente sui siti Nasa non presentano quelle anomalie, che invece sono frutti di fotoritocchi o di inevitabili pixel che escono in seguito ad ingrandimenti eccessivi o sono artefatti che escono quando si incollano tra loro delle immagini per formare una mappa.

È comunque incredibile come da pixel sfocati tirino fuori le visioni più assurde di strutture inesistenti. Abbiamo foto spappolate, sgranate, sfocate, iperpixelate, supercontrastate, sfocate e poi di nuovo contrastate, riconvertite in JPG a compressioni galattiche e poi di nuovo date in pasto agli artefatti di YouTube che producono malloppi di pixel mostruosi...
Vale la pena di sottolineare che nei collage di foto di un pianeta, per motivi tecnici, deve per forza esistere una zona sfumata dalla NASA in quanto esiste sempre qualche zona che non è stata fotografata, e quindi in un collage di foto si produce un effetto che i complottisti sfruttano per creare fantasiosi complotti di censura. In ogni caso, esistono numerose foto della stessa zona scattate da altre missioni spaziali, quindi è sufficiente andare a vedere le foto delle altre missioni per rendersi conto che non c'è alcuna anomalia in quella zona, cosa che però non fa praticamente nessuno. Stesso discorso per le proiezioni schematiche della Luna e di Marte che per ovvi motivi tecnici generano anomalie grafiche.

Ovviamente, nelle foto ad alta risoluzione scompaiono tutte le presunte costruzioni che falsari e complottisti hanno trovato nelle foto a bassa risoluzione della Luna o di Marte. Ad avvalorare le loro tesi fantasiose, spesso i falsari ed i complottisti portano testimonianze di rivelatori che come veri e propri buffoni parlano di cose impossibili che sono smentite non solo dalle loro contraddizioni ma anche da tutta la documentazione disponibile sulla Luna o su Marte.

Gruppi seri di ricerca, come il Lunar Explorer Italia, consigliano fortemente di lasciar perdere tutta questa spazzatura, di diffidare di qualsiasi foto a bassa risoluzione e di qualsiasi materiale che non riporti il riferimento alla foto originale NASA. In caso di riferimento indicato accanto alla foto, è necessario andare a controllare sull'originale ad alta definizione disponibile sui siti della NASA ed anche sulle foto che riprendono la stessa zona. Infatti, le foto sono disponibili e facilmente rintracciabili, e sono state di fatto studiate da migliaia di ricercatori seri di tutto il mondo, che non hanno mai trovato alcuna traccia delle anomalie o delle costruzioni lunari e marziane che vengono proposte da falsari e complottisti. Il fatto è che chi crede a queste favole non va mai a verificare.

TUTTO il materiale usato per sostenere le ipotesi di complotti lunari/marziani (tipo sia quelli che dicono "Non siamo mai stati sulla Luna, le missioni Apollo sono tutte finte" sia quelli che al contrario dicono "Siamo stati sulla Luna e ci abbiamo trovato gli alieni") viene dalla NASA e si trova nei suoi siti pubblici. Quelli che dovrebbero nascondere chissà che complotto forniscono il materiale che i complottisti utilizzano per trovare le strutture alieni o, al contrario, le prove della finzione.

Gli studiosi VERI, se sono interessati, possono richiedere immagini ad alta definizione, mentre i complottisti si accontentano di quelle a bassa definizione che poi rovinano ulteriormente nei filmati di YouTube.
Uno studioso serio, che davvero volesse verificare cosa si quel particolare che sembra un'anomalia in una foto dovrebbe confrontare quella con altre immagini della stessa porzione di Luna/Marte prese dalla stessa missione. E poi confrontarle anche con tutte le altre successive prese da altre missioni Apollo o satelliti vari.

Ma spesso non lo si fa, anche perché si sa che tutti i castelli in aria crollerebbero miseramente, perché si sa che le strutture aliene sparirebbero tra i pixel.

Concludendo, sottolineo ancora una volta che sui siti ufficiali c'è a disposizione del pubblico una mole enorme di fotografie di numerose missioni spaziali che hanno ripreso molte volte e da diverse angolazioni la stessa zona della Luna o di Marte, e mostrano che non c'è alcuna struttura artificiale sulla Luna e su Marte. In particolare, la Luna è stata interamente ripresa con un dettaglio molto alto da innumerevoli missioni spaziali, e le sue foto sono a disposizione di tutti nei siti ufficiali nelle loro versioni ad alta definizione, permettendo anche il confronto della stessa zone tra foto scattate da missioni spaziali diverse, ed ovviamente non mostrano alcune strutture per quanti controlli si facciano. D'altronde, se ci fossero sarebbero già state scoperte visto che quelle foto sono studiate da tantissime persone altamente competenti in materia, il che è una cosa da tenere sempre a mente quando si parla di queste cose.


Consiglio la lettura di questo per capire come funziona i casi bufala legati alla paredolia:

www.pianetamarte.net/pareidolia.htm


In questo sito ci sono delle gallerie a varie anomalie spaziali, in cui vengono anche smascherate molte bufale:

www.lunexit.it/gallery/

www.lunarexplorer.it/



Qui è possibile vedere tutte le zone della Luna alternando le viste prese dalle varie missioni spaziali lunari:

www.mapaplanet.org/explorer/moon.html





Pasquariello Domenico





alieniemisteri.altervista.org
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