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altro articolo sulla stampa inglese sul pianeta x

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2011 15:17
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03/03/2011 15:17

re
posto qui l'articolo di astronomia .com sull'argomento
secondo me è un passo in avanti molto importante,anche se si aspettano le analisi dei dati ad APRILE 2011


Tyche ha le ore contate Feed RSS dell'articolo Aggiungi questo articolo ai tuoi preferiti

pubblicato in News il 21 Febbraio 2011 alle 09:54

a cura di Vincenzo Zappalà


E’ un po’ che si parla della possibile esistenza di un pianeta più grande di Giove orbitante all’interno della Nube di Oort. Le osservazioni di WISE dovrebbero dare una risposta definitiva.

Sono stato incerto nel pubblicare questo articolo adesso. Forse sarebbe stato meglio aspettare le conclusioni dell’analisi accurata dei dati della missione WISE, ma i propositori di questo gigantesco nuovo pianeta ai confini del Sistema Solare sono persone valide e meritano di essere presi sul serio. E poi non vorrei che la notizia cadesse prima nelle mani dei soliti catastrofisti e magari di qualche “strana” trasmissione pseudo-scientifica.

Conosco molto bene John Matese, il suo senso dello “humor” e la sua preparazione scientifica. Sono quindi sicuro che la teoria che lo ha spinto a predire il nuovo corpo celeste si basi su dati e su modelli sicuramente sensati. Che poi esista o no il super-Giove, non getterà l’infamia sugli scienziati coinvolti, dato che sono ben consapevoli dell’incertezza dei loro calcoli. Oltretutto sono i primi ad aspettare i risultati di WISE per avere una conferma oppure no della loro teoria. Non confondiamo quindi questo “nuovo” pianeta con quelli ipotizzati sempre più frequentemente avvicinandoci al 2012. Approfitto di questo articolo per disquisire un pochino sulla serietà delle ipotesi che compaiono sui giornali. C’è modo e modo di presentarle e c’è modo e modo di ipotizzare qualcosa, anche se sembra assurda.

Withmire e Matese hanno basato la loro ipotesi sul fatto che molte comete a lungo periodo (che quindi dovrebbero provenire dalla nube di Oort) mostrano orbite anomale, come ad esempio un’ellitticità che mal si accorda con la loro origine. Probabilmente qualcosa deve disturbare la loro traiettoria. Nell’ipotesi che questo “qualcosa” sia un pianeta situato a quella distanza, la sua massa dovrebbe essere pari a circa quattro volte quella di Giove. Tutto qui. E, in realtà, i due scienziati non vedono l’ora che WISE dia un risultato definitivo. La loro visione è molto critica e condita di ironia. Quale nome hanno scelto? Tyche, la dea della fortuna, sorella della terribile Nemesis. Molti si ricorderanno che negli anni ’80 venne ipotizzata l’esistenza di un stella compagna del Sole con un periodo orbitale di circa 26 milioni di anni e su un’orbita estremamente allungata. La presenza di questo oggetto sarebbe stata la causa delle periodiche estinzioni avvenute sulla Terra a causa della caduta di gruppi di comete, “spinte” dalla gravità del misterioso e invisibile corpo celeste.

Le nuove tecnologie hanno in fretta scongiurato questa eventualità e anche la supposta periodicità delle estinzioni ha fatto passi indietro e non è più considerata statisticamente valida. Per questa stella “maligna” era stato proposto il nome di Nemesis, la dea della vendetta, a causa degli effetti distruttivi che avrebbe implicato. Tuttavia, va ricordato che gli stessi che avevano sostenuto questa presenza, dicevano con un sorriso: “Se esistesse, sarebbe veramente una Nemesis per la vita biologica terrestre. Se non esistesse sarebbe una giusta Nemesis per la nostra azzardata ipotesi!”. Grande senso dell’umorismo e grande senso della misura.

Le ipotesi, anche azzardate, possono essere fatte, se basate su dati scientifici, ma devono anche cercare in tutti i modi le conferme attraverso dati scientifici reali. Torniamo al nome. Dato che questo supposto pianetone dovrebbe orbitare su una traiettoria circolare con un periodo di pochi milioni di anni, esso non causerebbe nessun effetto devastante per la nostra Terra. Per distinguerlo dalla vendicativa e “cattiva” Nemesis, i due scienziati hanno proposto il nome della sorella, Tyche, simbolo stesso della fortuna e della bontà.
La posizione dell’ipotetico Tyche, ai confini del Sistema Solare

La posizione dell’ipotetico Tyche, ai confini del Sistema Solare. Non fatevi, però, ingannare! La scala è logaritmica. Tyche si troverebbe a meno di ¼ di anni luce dal Sole, ben più vicino di Alpha Centauri - ingrandisci

WISE ha terminato di osservare “a tappeto” il cielo nell’infrarosso, catturando più di 2.7 milioni di immagini: dalle remote galassie agli asteroidi vicini alla Terra. Tutto ciò che era visibile nell’infrarosso (corpi freddi soprattutto) è stato immortalato. Completata una scansione della fascia asteroidale e due dell’Universo profondo, in due bande infrarosse, WISE è stato “ibernato” ed è iniziata l’analisi accurata dei suoi dati che dovrebbe essere resa pubblica tra circa un anno.

Nel frattempo, però, molte sono già state le scoperte. WISE, oltre a un gran numero di stelle ultra fredde e di nane brune (brown dwarf), ha già scoperto 20 comete, 134 NEO e più di 33000 asteroidi della fascia principale. Perché allora non sappiamo ancora niente su oggetti come Tyche? Presto detto: essi, essendo troppo lontani, si muovono molto lentamente nel cielo e la loro scoperta come oggetti “relativamente” vicini necessità osservazioni distanti nel tempo per evidenziarli rispetto agli oggetti di sfondo, immobili. Ovviamente, un oggetto come Tyche non può vedersi nell’ottico, al pari di tante nane brune, e ha dovuto aspettare una campagna osservativa nell’infrarosso come quella di WISE. Se il super-Giove è tra gli oggetti che sono stati osservati due volte, a distanza di sei mesi, potrebbe essere scoperto. Altrimenti bisognerebbe aspettare i dati successivi. John Matese e il collega sono sicuramente in ansia, anche se senza particolare smania di celebrità, ne sono sicuro.

Che dire? Buona “fortuna” a Tyche (dea della fortuna) e anche a te, John!


gianni maltoni
SOCIO C.U.N. romagna
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