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Eminente egittologo ammette tecnologia aliena nelle piramidi??

Ultimo Aggiornamento: 19/05/2011 23:17
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05/03/2011 01:08

Abbiamo un "presunta" Piramide anche in Campania.
Quella di San'Agata dei Goti e quella di Caiazzo. Sono notevoli.
Le ricerche sono affidate al Sig. Romano piramidiinitalia
"Le piramidi" sono tre e sono poste su un asse obliquo da nord-ovest a sud-est. Pare che la proporzione e l’allineamento astronomico dei tre presunti manufatti con la cintura del Gran Cacciatore, siano identici ai monumenti egizi. Potrebbe trattarsi di una formazione naturale, ma vista da alcune angolazioni, la montagna mostra declivi molto regolari tipiche delle Piramidi.
Piramidi Campania
----------Fire1969----------
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CGI...((--000--))...non UFO.
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05/03/2011 01:23

E queste quelle di Caiazzo. Vedute comunque suggestive. Piramidi o no.
----------Fire1969----------
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CGI...((--000--))...non UFO.
05/03/2011 13:20

Questi luoghi potrebbero aver avuto un ruolo nel culto in epoche primitive, ma non so se sono da considerarsi anche solo parzialmente artificiali -lo stesso vale per le cosiddette piramidi iugoslave. Tenete conto che le piramidi egizie più importanti (quella di Kufu, per capirci) hanno tendenzialmente, da una certa epoca in poi, un'inclinazione delle facce triangolari che è innaturale: non poco più di 42 gradi, ma circa 53 gradi e 11 primi rispetto alla base.

Poi scusate, come fa una pietra, sia pur scolpita, a essere un accumulatore orgonico? [SM=g27993]
[Modificato da Interessato74 05/03/2011 13:22]
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06/03/2011 13:11

A proposito di Piramidi e sul fatto che gli alieni possano aver avuto una loro parte nella storia. C'è quest'immagine che obbiettivamente mi ha colpito. Anche qui si potrebbe interpretare, ma sembra proprio la fisionomia del tipico alieno. La foto è a quanto pare presente anche sui libri, quindi non è un fotoritocco.
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CGI...((--000--))...non UFO.
06/03/2011 13:42

Re:
fire1969, 06/03/2011 13.11:

A proposito di Piramidi e sul fatto che gli alieni possano aver avuto una loro parte nella storia. C'è quest'immagine che obbiettivamente mi ha colpito. Anche qui si potrebbe interpretare, ma sembra proprio la fisionomia del tipico alieno. La foto è a quanto pare presente anche sui libri, quindi non è un fotoritocco.



A vederlo sembrerebbe ma mi pare di avere letto che è solo un vaso con dei fiori scuri (o qualcosa del genere) che spuntano su; uno a sinistra e uno a destra.
Se guardi in mezzo agli "occhi" scuri, non dovresti faticare a riconoscere una spiga.
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06/03/2011 13:52

Re: Re:
[SM=g27985] E' vero, guardandolo sotto l'ottica del vaso, il vaso prende forma. Un po' come quelle illusioni ottiche che ci sono anche su internet dove ci vedi dentro vari soggetti. [SM=g28002] Bisognerebbe osservarla da più vicino per vederne i dettagli e poter capire meglio, cosa rappresenta.
Hybrid1973, 06/03/2011 13.42:



A vederlo sembrerebbe ma mi pare di avere letto che è solo un vaso con dei fiori scuri (o qualcosa del genere) che spuntano su; uno a sinistra e uno a destra.
Se guardi in mezzo agli "occhi" scuri, non dovresti faticare a riconoscere una spiga.




----------Fire1969----------
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06/03/2011 14:03

L'oggetto non prende forma attraverso il punto di vista. Quello è un vaso e null'altro. E' raffigurato anche in altre parti della stessa tomba (Ptahotep) e in altre tombe egizie. Rappresenta l'offerta di frutta e dolci agli dèi. Altro che alieni.
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06/03/2011 14:13

Qui è più visibile. Questa foto è nitida. In effetti non ha proprio l'aspetto di un alieno.
Forse è il vaso di un alieno?..... [SM=g27985]

----------Fire1969----------
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06/03/2011 14:33

Re:
fire1969, 06/03/2011 14.13:

Qui è più visibile. Questa foto è nitida. In effetti non ha proprio l'aspetto di un alieno.
Forse è il vaso di un alieno?..... [SM=g27985]




[SM=g9423]
11/03/2011 02:46

Re:
WOODOK, 06/03/2011 14.03:


Rappresenta l'offerta di frutta e dolci agli dèi. Altro che alieni.



E secondo te gli Dèi chi sarebbero???.....mah..........


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11/03/2011 16:40

Re: Re:
Giza82, 11/03/2011 02.46:



E secondo te gli Dèi chi sarebbero???.....mah..........





Quel disegno non rappresenta un dio, ma è un vaso. Osserva l'immagine in HD postata da fire. Chi sono gli dèi è un altro discorso, ma qui si parla solo ed esclusivamente del vaso.


12/03/2011 16:58

Gli dèi sono le divinità celesti identificabili con i pianeti. I miti che li descrivono sono essenzialmente miti astronomici.
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12/03/2011 23:11

Re:
Interessato74, 12/03/2011 16.58:

Gli dèi sono le divinità celesti identificabili con i pianeti.



Sì, questa è l'attuale interpretazione ufficiale. Nulla esclude però che, anzichè rappresentare la figurazione dell'astro, indicasse invece la provenienza, magari credendo fosse quella.

E comunque non è sempre così. Quetzalcoatl, per i Maya, non era un pianeta. E nemmeno gli dèi greci possiamo identificarli come dici tu.



19/03/2011 01:25

Secondo me non esiste distinzione fra scienza ufficiale e scienza non ufficiale. Al massimo ce n'è una fra scienza normale (routine accademica) e ricerca scientifica propriamente detta.

Poi vorrei far notare che una civiltà interstellare, se decide di farsi vedere pubblicamente, fa casino. Tradotto in un linguaggio più concreto, avremmo dovuto avere prove evidenti e massicce di presenze tecnologiche aliene. Non le abbiamo. Con tutta la buona volontà, le strutture delle grandi civiltà antiche denunciano la presenza aliena tanto quanto il campanile di Piazza Mercato a Napoli somiglia a un razzo Saturno.

Poi lasciatemelo dire. E' asfissiante l'atteggiamento di chi vede l'uomo arcaico come una sorta di imbecillone che ha bisogno di visitatori alieni anche per fare due più due. L'unica cosa che ha impedito alla civiltà mediterranea antica di sviluppare una civiltà tecnologica come la nostra -nonostante i paranchi automatici, l'atomismo, l'eliocentrismo, la turbina a vapore, gli specchi ustorii, l'invenzione dell'archeologia, una primitiva forma di sfruttamento dell'energia elettrica con le pile di Baghdad e una primitiva meccanica computazionale col meccanismo di Anticitera e col planetario di Archimede- è stata la mancanza di un sistema convenzionale standardizzato per la trasmissione delle informazioni (la stampa), unita all'idea paralizzante che l'universo è pieno di dei, e perciò non può essere controllato da alcuna tecnologia... tecnologia che peraltro è incompatibile con la presenza dello schiavismo.

Ciò detto, le testimonianze ufologiche nel mondo antico ci sono e lo sappiamo. L'ho detto anche altrove: il miglior termine per descrivere un UFO discoidale ce l'offre il latino di Plinio il Vecchio. E clipeus ardens era senz'altro un termine ormai usuale, perché Plinio non inventa, è un compilatore, ma nulla più (prima che qualcuno faccia la voce grossa in merito, chiarisco che io con le lingue e le letterature antiche ci campo, e le conosco). Il che significa che gli avvistamenti, ai tempi dei Romani, erano stati più numerosi di quanto le scarse attestazioni di paradossografi e compilatori facciano a prima vista intendere -ma questa è roba vecchia.

Invece, analizzati nel contesto storico, i miti si inscrivono in tradizioni di lungo termine. Riflettono narrazioni che descrivono fenomeni celesti regolari cifrati in allegoria. Queste narrazioni sembrano già prefigurate nelle grotte mesolitiche e a Gobekli Tepe. Niente catastrofi o alieni, ma osservazione a occhio nudo e tradizione tecnica e mitologica tramandata oralmente con poemi e rituali per millenni. Insomma, il mito è la "scienza ufficiale" degli antichi prima della scrittura e nella fase più arcaica dell'alfabetizzazione. Non riflette eventi eccezionali, ma momenti di fondazione sacrale eternati nella routine del rito e della memoria.

I dati lasciano intendere una cosa ben precisa. Il fenomeno UFO è antico. Possiamo arrivare fino al I sec. d.C. (il papiro Tulli è un falso e altri casi pregressi sono dubbi). Ma ciò è dovuto solo a carenza documentaria. Tutto induce a pensare che questi strani oggetti dovessero di tanto in tanto sgomentare l'uomo da tempi immemori. Aggiungendo il fatto che una civiltà interstellare, anche con mezzi non esotici, può impiegare al massimo centomila anni per raggiungere tutte le stelle della Via Lattea, che di per sé ha almeno dieci miliardi di anni, se anche una sola civiltà ogni centomila anni avesse sviluppato il volo interstellare, l'intera galassia avrebbe dovuto essere toccata da sonde interstellari decine di migliaia di volte. Ne consegue che quasi certamente qualcuno degli UFO è una macchina extraterrestre di qualche tipo. Ma la bagarre mediatica e la micragna intellettuale di certe prese di posizione rende allo stato attuale impossibile farci un discorso scientifico decente sopra.

P. s.

Non mi accampate il fatto che non sappiamo come certe cose sono state costruite (che poi in realtà lo sappiamo, ma se ne parla poco). Non sappiamo bene manco come certi architetti medievali e rinascimentali costruirono le cattedrali. A meno che non vogliate mettere insieme questa nostra ignoranza sull'artigianato operaio cinquecentesco e i presunti UFO nell'arte, tutti peraltro contestabilissimi, tranne un solo caso...

P. p. s.

Gli dèi greci non sono dèi planetari? La lotta di Crono e Zeus è un tipico mito astronomico sulle dinamiche di allineamento di Saturno e Giove e trova corrispondenze perfino nel linguaggio delle civiltà precolombiane, segno che il neolitico di cui erano figli gli antenati culturali dei Greci e quelli degli Incas possedeva, diecimila anni fa, un bagaglio astrologico e religioso ben assestato. Poi anche linguisticamente: Zeus pater, dal miceneo Djeus pater, dall'indoeuropeo *Djeus *phter da cui anche il latino arcaico Iovis pater, che dà origine a Iuppiter nel latino classico: insomma, Giove, dio e pianeta. Che si tratti di un dio astrale lo lascia intuire Omero, quando dice che il clamore arriva ai raggi di Zeus (Iliade, XIII, 837). Di nuovo, non fate la voce troppo grossa. Di recente è stata pubblicata una mia traduzione in versi dell'Iliade. Quando parlo di Omero e di dèi greci so di che cosa sto parlando, ci si creda o meno.
[Modificato da Interessato74 19/03/2011 01:41]
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19/03/2011 01:44

Re:
Interessato74, 19/03/2011 01.25:

Secondo me non esiste distinzione fra scienza ufficiale e scienza non ufficiale.



Infatti questa linea divisoria torna utile solo se si tratta di disconoscere le teorie di Bendandi o di classificare l'ufologia con la pseudoscienza



Con tutta la buona volontà, le strutture delle grandi civiltà antiche denunciano la presenza aliena tanto quanto il campanile di Piazza Mercato a Napoli somiglia a un razzo Saturno.



Beh, oddio, su questo non sarei tanto d'accordo eh...




E clipeus ardens era senz'altro un termine ormai usuale, perché Plinio non inventa, è un compilatore, ma nulla più (prima che qualcuno faccia la voce grossa in merito, chiarisco che io con le lingue e le letterature antiche ci campo, e le conosco).



Sai qual'è il discorso ? Che se Plinio avesse parlato di dèi molto probabilmente avresti detto che inventa ma finchè parla di UFO è un compilatore. Ti faccio una domanda: Omero e Dante, tanto per farti due illustri esempi, erano inventori o compilatori ??? E perchè ???




Possiamo arrivare fino al I sec. d.C. (il papiro Tulli è un falso e altri casi pregressi sono dubbi).



Io credo che le testimonianze siano anche più remote. Anche l'USAF in "Introductional Space Science, vol.II, cap. 33" afferma che con molta probabilità la presenza extraterrestre sulla Terra sia riconducibile a ben 50 MILA ANNI FA !!!!!



i presunti UFO nell'arte, tutti peraltro contestabilissimi, tranne un solo caso...



La Madonna col Bambino e San Giovannino NON è l'unico riferimento impeccabile, se pensi come tutti che sia quello. Ce ne sono molti altri che vengono erroneamente classificati come Sole e Luna.




Gli dèi greci non sono dèi planetari? Li conosci veramente poco. La castrazione di Urano da parte di Crono e la conseguente nascita di Afrodite e la lotta di Crono e Zeus sono tipici miti astronomici sulle dinamiche di allineamento di Saturno e Giove e trovano corrispondenze perfino nel linguaggio delle civiltà precolombiane, segno che il neolitico di cui erano figli gli antenati culturali dei Greci e quelli degli Incas possedeva, diecimila anni fa, un bagaglio astrologico e religioso ben assestato.



Queste sono interpretazioni moderne lbere e soggettive e non corrispondono alla descrizione letterale del mito. Mi spiace ma la visione moderna dei miti antichi rimane un'interpretazione e basta e non gode di alcuna credibilità. Ma non mi dirai che oggi siamo talmente intelligenti e colti da pretendere di conoscere anche il pensiero dei nostri antenati [SM=g27991] L'hai detto te poi che l'uomo antico non era così imbecille come si tende a credere !!!

19/03/2011 01:49

Forse non ci siamo capiti.

E' proprio la natura compilatoria (acritica) di Plinio e di Giulio Ossequiente che ci permette di ravvisare in essi il fenomeno genuino.

La creatività dei poeti e le tradizioni dei sacerdoti sono un'altra cosa.

P. s.

Leggi tutto l'intervento, prima di pretendere di darmi lezioni su Omero... ;)

P. p. s.

Le "interpretazioni moderne libere e soggettive" sono prese da testi come Il mulino di Amleto (De Santillana- Dechend) e il Trattato di Storia delle Religioni (Eliade). Bisognerebbe leggerli e contestualizzare le fonti letterarie, prima di parlare di antichi astronauti. Il raelismo e le sue versioni annacquate hanno fatto il loro tempo.

Curioso poi che sia più facile pensare ai nostri antenati come a selvaggi idioti che vedono una sonda spaziale e la adorano come teste di c., piuttosto che concepirli come uomini dotati di capacità spontanee e di una loro struttura cognitiva molto diversa dalla nostra. Chi vede alieni nei templi egizi legge gli affreschi antichi con la mentalità materialista e tecnicista dell'uomo contemporaneo massificato e manipolabile, che nella maggior parte dei casi ha perso ogni identità spirituale e spesso ha una scarsa cultura scientifica -e sarebbe pronto lui, da selvaggio con la sveglia al collo, ad adorare una sonda spaziale come un dio... anzi, l'ha fatto, vedi Heaven's Gate e altre porcherie di tale risma.
[Modificato da Interessato74 19/03/2011 01:57]
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19/03/2011 02:18

Re:
Interessato74, 19/03/2011 01.49:


La creatività dei poeti e le tradizioni dei sacerdoti sono un'altra cosa.


GUARDA CASO !!! Quanto vi conosco !!! E' consuetudine attribuire la fantasia poetica alle affermazioni per voi fantastiche e la genuinità del fenomeno ai temi che vi garbano !!! Tutto sta in ciò in cui tu credi. Se credi negli UFO allora Plinio diceva la verità, se non credi negli dèi allora Omero fantasticava !




Leggi tutto l'intervento, prima di pretendere di darmi lezioni su Omero... ;)




Ma chi ha preteso di darti lezioni su Omero ? Anche tu soffri di DOC ??? [SM=g27987]




Le "interpretazioni moderne libere e soggettive" sono prese da testi come Il mulino di Amleto (De Santillana- Dechend) e il Trattato di Storia delle Religioni (Eliade).



Che esprimono una visione umana, dunque soggettiva, di una realtà che nessuno ha sperimentato personalmente. Lo vedi ? Siamo sempre lì!




Curioso poi che sia più facile pensare ai nostri antenati come a selvaggi idioti che vedono una sonda spaziale e la adorano come teste di c., piuttosto che concepirli come uomini dotati di capacità spontanee e di una loro struttura cognitiva molto diversa dalla nostra.



Beh, cosa ti aspettavi ? Che Elia descrivesse gli oblò proprio con questa parola anzichè con la parola "occhio" ? E' normale che gli eventi inspiegabili venissero descritti secondo le proprie conoscenze dell'epoca. Nell'antichità, in cui il tema della fede nella realtà mistica era prevalente ovunque e NON c'era scetticismo, è normale che questi esseri venissero chiamati dèi




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Re:
Interessato74, 19/03/2011 01.25:

Secondo me non esiste distinzione fra scienza ufficiale e scienza non ufficiale. Al massimo ce n'è una fra scienza normale (routine accademica) e ricerca scientifica propriamente detta.
Poi vorrei far notare che una civiltà interstellare, se decide di farsi vedere pubblicamente, fa casino. Tradotto in un linguaggio più concreto, avremmo dovuto avere prove evidenti e massicce di presenze tecnologiche aliene. Non le abbiamo. Con tutta la buona volontà, le strutture delle grandi civiltà antiche denunciano la presenza aliena tanto quanto il campanile di Piazza Mercato a Napoli somiglia a un razzo Saturno.
Poi lasciatemelo dire. E' asfissiante l'atteggiamento di chi vede l'uomo arcaico come una sorta di imbecillone che ha bisogno di visitatori alieni anche per fare due più due. L'unica cosa che ha impedito alla civiltà mediterranea antica di sviluppare una civiltà tecnologica come la nostra -nonostante i paranchi automatici, l'atomismo, l'eliocentrismo, la turbina a vapore, gli specchi ustorii, l'invenzione dell'archeologia, una primitiva forma di sfruttamento dell'energia elettrica con le pile di Baghdad e una primitiva meccanica computazionale col meccanismo di Anticitera e col planetario di Archimede- è stata la mancanza di un sistema convenzionale standardizzato per la trasmissione delle informazioni (la stampa), unita all'idea paralizzante che l'universo è pieno di dei, e perciò non può essere controllato da alcuna tecnologia... tecnologia che peraltro è incompatibile con la presenza dello schiavismo.
Ciò detto, le testimonianze ufologiche nel mondo antico ci sono e lo sappiamo. L'ho detto anche altrove: il miglior termine per descrivere un UFO discoidale ce l'offre il latino di Plinio il Vecchio. E clipeus ardens era senz'altro un termine ormai usuale, perché Plinio non inventa, è un compilatore, ma nulla più (prima che qualcuno faccia la voce grossa in merito, chiarisco che io con le lingue e le letterature antiche ci campo, e le conosco). Il che significa che gli avvistamenti, ai tempi dei Romani, erano stati più numerosi di quanto le scarse attestazioni di paradossografi e compilatori facciano a prima vista intendere -ma questa è roba vecchia.
Invece, analizzati nel contesto storico, i miti si inscrivono in tradizioni di lungo termine. Riflettono narrazioni che descrivono fenomeni celesti regolari cifrati in allegoria. Queste narrazioni sembrano già prefigurate nelle grotte mesolitiche e a Gobekli Tepe. Niente catastrofi o alieni, ma osservazione a occhio nudo e tradizione tecnica e mitologica tramandata oralmente con poemi e rituali per millenni. Insomma, il mito è la "scienza ufficiale" degli antichi prima della scrittura e nella fase più arcaica dell'alfabetizzazione. Non riflette eventi eccezionali, ma momenti di fondazione sacrale eternati nella routine del rito e della memoria.
I dati lasciano intendere una cosa ben precisa. Il fenomeno UFO è antico. Possiamo arrivare fino al I sec. d.C. (il papiro Tulli è un falso e altri casi pregressi sono dubbi). Ma ciò è dovuto solo a carenza documentaria. Tutto induce a pensare che questi strani oggetti dovessero di tanto in tanto sgomentare l'uomo da tempi immemori. Aggiungendo il fatto che una civiltà interstellare, anche con mezzi non esotici, può impiegare al massimo centomila anni per raggiungere tutte le stelle della Via Lattea, che di per sé ha almeno dieci miliardi di anni, se anche una sola civiltà ogni centomila anni avesse sviluppato il volo interstellare, l'intera galassia avrebbe dovuto essere toccata da sonde interstellari decine di migliaia di volte. Ne consegue che quasi certamente qualcuno degli UFO è una macchina extraterrestre di qualche tipo. Ma la bagarre mediatica e la micragna intellettuale di certe prese di posizione rende allo stato attuale impossibile farci un discorso scientifico decente sopra.
P. s.

Non mi accampate il fatto che non sappiamo come certe cose sono state costruite (che poi in realtà lo sappiamo, ma se ne parla poco). Non sappiamo bene manco come certi architetti medievali e rinascimentali costruirono le cattedrali. A meno che non vogliate mettere insieme questa nostra ignoranza sull'artigianato operaio cinquecentesco e i presunti UFO nell'arte, tutti peraltro contestabilissimi, tranne un solo caso...

P. p. s.

Gli dèi greci non sono dèi planetari? La lotta di Crono e Zeus è un tipico mito astronomico sulle dinamiche di allineamento di Saturno e Giove e trova corrispondenze perfino nel linguaggio delle civiltà precolombiane, segno che il neolitico di cui erano figli gli antenati culturali dei Greci e quelli degli Incas possedeva, diecimila anni fa, un bagaglio astrologico e religioso ben assestato. Poi anche linguisticamente: Zeus pater, dal miceneo Djeus pater, dall'indoeuropeo *Djeus *phter da cui anche il latino arcaico Iovis pater, che dà origine a Iuppiter nel latino classico: insomma, Giove, dio e pianeta. Che si tratti di un dio astrale lo lascia intuire Omero, quando dice che il clamore arriva ai raggi di Zeus (Iliade, XIII, 837). Di nuovo, non fate la voce troppo grossa. Di recente è stata pubblicata una mia traduzione in versi dell'Iliade. Quando parlo di Omero e di dèi greci so di che cosa sto parlando, ci si creda o meno.



E' accaduto diversamente nel greco dove il riferimento astronomico o non c'è o viene cronologicamente e ontologicamente dopo quello teologico: radice ariana Dj, Theos, Zeus.
Forse l'origine astronomica dei miti e degli dei antichi non è l'unica, ma certo tutte le altre sono ben lontane dall'essere oggi argomentabili.
Per il resto ottimo intervento, complimenti e grazie.
Carpeoro


[Modificato da carpeoro 19/03/2011 07:34]
19/03/2011 11:05

In realtà, gentile Carpeoro, il tema astronomico nei miti greci è presente in modo ambiguo. Da un lato le interpretazioni tardo-antiche, dall'altro le concomitanze arcaiche (di VIII sec.) fra linguaggi mitologici apparentemente remoti. Colpisce per esempio la vicinanza fra la traduzione che del nome Viracocha (=padrone del piano inclinato) fornisce John Sullivan nel Mistero degli Incas (libro scientifico misteriosamente edito da Piemme), e l'epiteto tradizionale (omerico) di Crono ankylometis (dall'obliqua misura o saggezza). Tutti e due sono dèi saturnini che regnano nella prima èra del mondo. Tutti e due sono associati all'idea del piano inclinato o del percorso obliquamente misurato. Saturno era il pianeta più lontano visibile agli antichi prima delle cosiddette stelle fisse ed era quello che serviva, in origine a individuare il piano dell'ecclittica, che è obliquo e inclinato sull'equatore celeste. Si tratta di un elemento mitologico associato a un concetto astronomico preciso e tramandato per millenni (il punto di origine di certe tradizioni potrebbe essere identificato in luoghi come Gobekli Tepe, allo spartiacque fra mesolitico e neolitico mediorientale). In definitiva, la formulazione tardoantica dei miti astronomici si configura come la riscoperta, la riproposizione e la rimetaforizzazione di una tradizione molto più arcaica. Poi le cose si complicano per gli influssi orientali (ittiti, babilonesi e remotamente sumeri) che poeti come Omero ed Esiodo mostrano -e a rendere le situazioni ancora più intricate è ovviamente il naturale policentrismo della civiltà ellenica: a parte i generici aspetti comuni, ogni polis aveva il suo modo di vedere gli dèi figli del Cielo.

P. s.

L'affiorare in fonti scritte di età tarda di tradizioni che per altra via sappiamo essere arcaicissime è cosa comune.

Faccio due esempi che non c'entrano un piffero in sé con il topic, ma illustrano la dinamica di sopravvivenza culturale a cui alludo.

Pausania (II sec. d. C.) ricorda un Eteocle di Orcomeno, un figlio di Andreo, da non confondersi con l'Eteocle tebano figlio di Edipo e fratello di Polinice. Non abbiamo altre attestazioni... fuorché una tavoletta ittita del 1250 a. C.(la cosiddetta lettera di Tawaklawa, riguardante le attività achee nella piana di Troia) dove si parla del principe di Ahhijawa (Akhaiwija=Akhaia, Ellade) Tawaklawa (Etewoklewes, Eteocle) figlio di Antrawa (Andreus)!

Un altro esempio è dato dal tema dell'invulnerabilità condizionata di Achille: compare scritto solo nell'Achilleide di Stazio (età domizianea, fine I sec. d. C.). Tuttavia un vaso greco di VII secolo a. C. ci fa vedere Tetide che immerge Achille nell'acqua di Stige, tenendolo per un tallone, in modo da renderlo invulnerabile. Per di più, il confronto con altri eroi "achillei" -Soslan della saga ossetica dei Narts, Cuchulainn delle saghe celtiche -ci fa capire che il tema dell'invulnerabilità condizionata risale a una figura eroica comune all'epica indoeuropea sin dal 4000 a.C., cioè da prima che il greco esistesse come lingua (cfr. Bernard Sergent, Les Celtes et les Grecques, Le livre des heros, e prima ancora George Dumézil, Heure et malheure du guerrier)

I due esempi c'entrano pochissimo con l'ufologia: servono, ripeto, a illustrare come l'attestazione scritta tarda di una tradizione sia un fatto relativo, in società antiche in cui esiste ancora un ampio bacino di oralità. Teniamo anche conto del fatto che per noi le letterature antiche sono continenti sommersi di cui si sono salvate solo le sponde vicine e le cime più alte.

Ai fini di questo forum, ciò significa che quando parliamo di antichi astronauti o di ooparts, stiamo parlando di ciò che sappiamo poco (le tecnologie dell'uomo antico non ci sono tutte note) a partire da poche fonti residuali scelte a campione e "per gramatica" (direbbe Sacchetti), e con categorie cognitive estranee all'antico. Questo spinge a ignorare il vero caso ufologico antico e a dar voce ai vari Von Daniken (che sbagliava le misure delle linee di Nazca) e Kolosimo (che simil-raelianamente vedeva razzi degli antichi astronauti pure nei campanili, ma negava la casistica ufologica genuina).

Postilla

Attenzione, latino Iuppiter, deus, divus e greco Zeus, dios (miceneo diwijos) hanno a che fare fra loro a partire dall'indoeuropeo *Djeus e *deiwos - *deiwaH2 - *deiwom, ravvisabile anche nel sanscrito devah e nell'avestico daeva- . Il greco theòs, che in composizione dà radice *thes-, come in Thes-pis, thès-phatos ("divino"), deriva dall'indoeuropeo *dhes-òs, che significava qualcosa come "spirito luminoso".
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19/05/2011 15:16

scusate, ma qui qualcuno s'è preso la briga di verificare se tale notizia è stata battuta da un'agenzia stampa?
perché cercando su google ho solo trovato siti ufo che la ribattono, ma di agenzie neanche l'ombra...


questo Alaa Shaheen non è il capo del dipartimento di archeologia del cairo..
[Modificato da giesse74 19/05/2011 15:23]
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