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"Newton si è sbagliato la gravità non esiste" !

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2010 13:51
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Città: CHIETI
Età: 78
Sesso: Maschile
17/07/2010 19:33

Attenzione! Forse è d’obbligo qualche precisazione.
In primo luogo nessuna teoria fisica è, di per sé, vera o falsa: possiamo solo valutare quanto essa sia in grado di spiegare la realtà, entro i particolari ambiti che ci interessano volta per volta.
Ad esempio, si sostiene che il nostro pianeta sia, più o meno, uno sferoide (mi piacerebbe indagare quanti sarebbero in grado di dimostrarlo!), però, nella stragrande maggioranza delle nostre istanze, consideriamo la Terra piatta, senza incontrare nessun serio problema.
Altrettanto dicasi per le varie teorie che tentano di inquadrare la gravità in un modello matematico, dagli albori della filosofia in poi. Da buon relativista, resto ancorato alla mia particolare spiegazione della gravità in termini relativistici (devo far presente che un qualche mese addietro ho spiegato la “mia” Relatività ad un’assise di fisici, generando molto stupore, diverse obiezioni, ma nessuna stroncatura!).
Restando nell’ambito della Relatività classica, resta da sempre il problema delle onde gravitazionali, la cui scoperta darebbe una seria conferma al modello, scoperta che purtroppo va assimilata all’Araba Fenice di Metastasio, in quanto risulta decisamente improbabile, per ovvi motivi contingenti.
La teoria delle stringhe, a mio parere, non è direttamente in grado di fornire un modello della gravità, cui può giungere solo tramite tutta una serie di asserzioni abbastanza gratuite.
Passando in ambito quantistico si incontra il gravitone, oggetto misterioso assimilabile alla Fenice di cui sopra, esempio di una apparente e strampalata limitazione di certi modelli fisici: parrebbe che, affinché una azione possa propagarsi da un posto all’altro, sia necessaria la presenza di un “qualcosa” che si sposti fra i due luoghi, un po’ come nel modello dei “vortici” di epoca pre-newtoniana, o come nell’interessantissimo (da un punto di vista puramente matematico) modello dei gravitoni (da non confondere con gli omonimi quantistici), più o meno contemporaneo al fisico inglese, e rispolverato qualche decina di anni addietro dall’ing. Ilio Cappetti.
And so on, and so forth. Tesla e Marconi per primi avevano, pare, creato un modello nel quale la gravità sarebbe un side-effect di oscillazioni elettromagnetiche ad altissima frequenza, senza apparentemente rendersi conto che già nelle equazioni di Maxwell compare la famosa c, intimamente legata alla gravità in ambito relativistico; peraltro, qualche secolo prima, De Fontanelle aveva affermato che “se scomparisse la luce, scomparirebbe la gravità” (spero di non aver sbagliato la citazione, fatta senza aver riletto “La pluralité des mondes”).
In definitiva, le teorie si sprecano, ma nessuna può, per definizione, avere la pretesa di essere “quella giusta”.
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