Malanga e Bambini Indaco: verso una querela?

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2014 13:34
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11/07/2010 21:28

Risposta al primo quesito (Nota: pare che tutta la faccenda sembri sempre più assomigliare a una sorta di Malanga Wars,nel senso di "saga cosmica"...)

Qua se non si capiscono i principii è impossibile capire gli esiti.

Cioè è inutile fissarsi come fa David Icke sul rettiliano piuttosto che su di un'altra razza... Con questo non dico che questi argomenti non siano importanti ma che sono assulutamente SECONDARI, nel senso che vengono secondi, rispetto al problema valutato nel suo complesso.

Una volta a un tizio fu chiesto: «dicci: quale sarà la nostra fine?» e questi rispose: «avete dunque trovato il principio, giacché mi chiedete della fine? Poiché dove è il principio sarà la fine»

Ora non è importante chi abbia detto tale frase, poteva anche essere stato mio cugino, ma è il senso insito in tale frase a essere importante.

Per cui ora andiamo alla ricerca del principio.

Provo a rispondere a ciascuna obiezione singolarmente e poi eventualmente, se ve ne fosse bisogno, scriverò un ulteriore post per riassumere.

Chiedo in anticipo scusa per la lunghezza "biblica" di questo post, per quanto ho potuto ho tagliato tutto il tagliabile. Garantisco anticipatamente che i successivi miei post saranno notevolmente più brevi.

Allora, prima obbiezione:
Questa cosa che dice Malanga non è nata ora. Va avanti da secoli, giusto ? Ma non ti rendi conto che se va avanti da secoli potevano schiacciarci secoli or sono quando eravamo pastori ?


Ma sei proprio sicuro sicuro che noi fossimo all'inizio pastori? Qua bisogna SEMPRE e dico SEMPRE tenere presente che il paradigna secondo il quale prima ci deve per forza essere una civiltà di rincoglioniti preistorici per poi esservene una di straganzi avveniristici è quantomeno sospetta per non dire proprio fallace: bisogna tenere chiaramente presente l'illusorietà dal tempo se no poi diventa impossibile seguire il discorso.

Per illusorietà dal tempo intendo che il tempo è a) discreto, cioè quantizzato, insomma: non continuo e b) pertanto è solamente una dimensione allo stesso modo in cui lo spazio è una dimensione e l'energia è un'altra dimensione.

Secondo malanga ciascuna di queste tre dimensioni ha tre coordinate,
pertanto spazio ha tre coordinate, tempo ha tre coordinate ed energia ha tre coordinate. Difatti il Super Spin (cioè il sistema matematico atto alla descrizione della struttura fisica dell' Universo proposto da Malanga) è una teoria descrivente un Universo nonodimensionale in cui vi è un solo tipo di particella, il rotone, che dispone di nove coordinate, e che a seconda del valore di tali coordinate poi si manifesta come quark, neutrone, protone et cetera...

ORA NON INCOMINCIATE A DIRE «MA COME FAI A DIMOSTRA CHE IL TEMPO E' QUANTIZZATO?» PERCHE' QUESTI SONO DIBATTITI DA FISICI TEORICI E GIA' CI PENSANO LORO A SCANNARVICI SOPRA. VI SONO NUMEROSE INTERPRETAZIONI DELLA FISICA DEI QUANTI CHE DESCRIVONO IL TEMPO COME QUANTIZZATO, QUINDI SI PUO' RAGIONEVOLMENTE AFFERMARE CHE LA FISICA MODERNA PRENDE IN SERIA CONSIDERAZIONE TALE IPOTESI.

Ergo se non condividete questa definizione di tempo prendetela comunque come un'assioma, se no non ne usciamo più.

La natura ultima del tempo è uno dei fulcri di tutta la ricerca di Malanga, cioè gira e rigira sono tutte ponderazioni riguardo al tempo come illusione.

Inoltre non è che noi ci siamo sviluppati qui sulla Terra nostra sponte, viceversa siamo l'esito di un processo chiaro di evoluzione coscienziale universale, come di seguito viene illustrato.

Cioè premesso ora do' la parola direttamente al Programmatore:

(tratto da: GENESI, di Corrado Malanga)

E’ giunto il momento di fare chiarezza sulla genesi dell’intero Universo. Negli articoli precedenti (che descrivevano il risultato delle nostre ricerche sul problema delle adduzioni e delle interferenze aliene sul nostro pianeta), nell’ambito delle tecniche da
noi usate per sviscerare certe problematiche avevamo formulato una idea del cosmo, degli alieni, della posizione dei creatori et cetera.

Oggi siamo in grado di fornire una più dettagliata immagine della mappa del territorio.

I dati ottenuti sono stati rilevati utilizzando sia la tecnica della ipnosi, con la quale si mette in contatto la parte animica dei nostri addotti con il conscio, sia con sistemi di simulazione mentale.

I sistemi di simulazione mentale da noi adottati non prevedono la presenza del simulatore esterno, ma possono essere anche autoindotti. Ma questo sarà l’argomento del prossimo nostro lavoro.

In questa sede basti sapere che abbiamo cercato di utilizzare addotti usciti dal fenomeno delle interferenze aliene come remote viewer, se così si può dire.

Le loro capacità in questa ottica, si sono rivelate estremamente interessanti e ci hanno fornito ottimi spunti per tentare di formulare un organigramma della intera creazione umana. E la sorpresa finale sarà incredibile anche per noi.

Ma andiamo con ordine.

In parole povere si chiede alla parte animica, che viene estrusa dal contesto della triade, di descrivere alcuni eventi della situazione passata e dell’evoluzione sul nostro pianeta. Tali dichiarazioni non sono state sempre richieste ma, a volte, sono scaturite spontaneamente da soggetti, sia in nostra presenza che in nostra assenza. I soggetti presi in considerazione in una prima fase della sperimentazione non sono stati messi in contatto tra loro e solo successivamente si è permesso che le loro dichiarazioni venissero poste a confronto diretto.

Per Uomo Primo (UP) si intende, in questa sede, l’espressione della creazione del primo uomo da parte del primo Creatore, uno dei due creatori prodotto dalla Coscienza iniziale. In molti, in questi ultimi tempi, ci hanno chiesto di chiarire la posizione di questo personaggio che a noi appariva, all’inizio della nostra indagine, un po’ come il nostro buon padre e creatore e che si rivelerà invece un personaggio decisamente poco raccomandabile.

Ma andiamo con ordine e analizziamo ciò che accade dall’inizio dal momento in cui la creazione si sveglia.

LA COSCIENZA E IL LIBERO ARBITRIO
Partiamo ab origine ed analizziamo l'essenza della Coscienza, che noi descriviamo come una fonte luminosa. La coscienza esiste da sempre in quanto eterna. Ma un giorno (simbolismo temporale che non ha senso: dovremmo dire “un istante percettivo”: N.d.A.) essa si risveglia e si accende. Prende, in quell’istante, coscienza di sé (di essere, di esistere), ma essa non sa come è fatta (non è conoscenza di sé).

L’unico modo per sapere come è fatta sarebbe specchiarsi in uno specchio ma tale specchio ancora non esiste. E dunque la coscienza si crea uno specchio, che poi è la rappresentazione che noi definiamo con il nome di Universo (virtuale in quanto modificabile come lo abbiamo descritto in precedenti lavori) per "guardarsi".

A questo punto la coscienza decide che deve fare esperienza di sé: deve sapere oltre a vedersi dentro lo specchio, deve conoscersi, deve toccarsi, si potrebbe dire. In questo istante la coscienza emana, con un suo atto di volontà, il desiderio di fare esperienza e decide di farla senza limitazioni. Il pensare questo produce, in quell’istante, l’invenzione del dualismo. Il duale è espressione fondamentale della idea della scelta. In altre parole se decido di fare esperienza decido anche che posso scegliere la mia esperienza e, in questo contesto, imparo a comprendere quale significato abbia l’idea della scelta legata alla responsabilità della scelta stessa. Così, nel dare la possibilità alla coscienza di acquisire consapevolezza, le si dà anche la possibilità di volere non acquisirla.

In parole povere la coscienza non crea un binario dove tu vieni messo e ti si dice di andare avanti, bensì crea un binario dove tu vieni collocato a metà strada e ti si dice vai: avanti o indietro a tua scelta.

Questo aspetto della creazione produce un effetto singolare. In qualsiasi punto dell’universo tu sia stato collocato puoi andare sopra o sotto, a destra o a sinistra, in alto o in basso, et cetera. Ogni cosa che puoi fare avrà un segno più (+) od un segno meno (-) e tu sceglierai cosa fare. In quell’istante nasce il libero arbitrio.

I DUE CREATORI
La coscienza è unica, non duale ed eterna. Essa è, è stata e sarà. Quello che cambia della coscienza dunque non è sé stessa ma la sua consapevolezza di essere che viene acquisita durante la sua esperienza di vita: esperienza effettuata da qualcosa che in fondo è la sua immagine virtuale. Tale immagine creata dalla coscienza stessa, è ovviamente duale. Vengono così, per forza di cose, creati due creatori, ognuno dotato dellam facoltà di scegliere cosa fare. I due creatori non possono essere né tre, né uno, ma solo due perché l’universo è stato creato su base duale.

Due creatori possono scegliere due strade differenti di evoluzione e attraverso di loro e per mezzo delle loro emanazioni la coscienza comprenderà chi essa veramente è e come essa stessa è fatta poiché ha già capito di essere ed esistere illuminandosi (atto iniziale della creazione, atto iniziale della consapevolezza del sè).

IL PRIMO CREATORE E LA SUA STIRPE
Il primo creatore sceglie di creare a sua volta un essere perfetto attraverso il quale esso stesso possa fare esperienze. Questo essere lo identificheremo con la sigla UP (Uomo Primo).

Questo UP ha delle caratteristiche primordiali ben precise. E’ innanzitutto munito di parte animica ben collegata al proprio sé, egli è quasi una emanazione del suo creatore con il quale a volte si rischia di confonderlo. UP dunque è stato creato subito come essere quasi perfetto dal primo creatore, è animico è perciò immortale anche nel corpo ed è la rappresentazione dell'Adamo (Adam Kadmon) nel libro biblico della Genesi che, in quanto mito, non narra una storia scandita da avvenimenti cronologicamente limitati al passato e di eventi accaduti solo in determinati periodi, ma è la rappresentazione in simboli e in archetipi di ciò che è, esiste ed esisterà.

UOMO PRIMO CREA GLI ALIENI!
UP, essere immortale che pertanto non conosce cosa significhi sperimentare la morte, crea altri esseri che facciano per lui l’esperienza di morire.

UP rappresenta l’Adamo (Adam Kadmon) che per credersi come il suo creatore crea a sua volta, e così facendo commette un peccato grave, quello della superbia. Nella tradizione ebraica questo Adamo diviene, cioè diverrà, mortale essendo che mangia dell’albero della vita e della morte e verrà infine cacciato dal paradiso terrestre.

Questo Adamo non siamo noi e la sua cacciata ideicamente sta avvenendo ora. E' doveroso a questo punto ricordare ancora una volta che gli antichi testi sacri devono essere interpretati come ideici e simbolici, ovverosia al di fuori di spazio e tempo, in quanto narrano del tutto e non del prima e del dopo come semplicemente si crede oggi.

Ed ecco pertanto comparire gli alieni: tutti quelli da noi riconosciuti e chissà quanti altri che noi non conosciamo. Essi sono senza anima e dunque muoiono. Gli alieni vedono che il loro creatore (che è UP: da non confondersi con il primo creatore) è immortale poiché è anima e progettano di divenire come lui.

In questo istante gli alieni creati da UP sono creati a sua somiglianza e cioè fanno lo stesso errore che UP ha compiuto nei confronti del suo primo vero creatore: “Similia similibus concreantur”!

Sempre in tale momento gli alieni, sotto il controllo di UP, loro creatore, cercheranno comunque di sovvertire l’ordine delle cose e di prendere il posto del creatore loro.

Per ottenere questo risultato però gli alieni hanno bisogno di divenire immortali e potersi porre sullo stesso piano di UP. Gli alieni progettano di rubare la parte animica a UP.

UP comprende quindi che le sue creature si sono rivoltate contro di lui e si rifugia in una zona dell’universo dove gli alieni non possono entrare.

L'ESPERIENZA DELLA MORTE
A questo punto bisogna chiarire il concetto di esperienza e capire perché la creazione ha avuto la necessità di creare due creatori e come mai questi a loro volta, come vedremo, hanno avuto la necessità di creare altri esseri.

Bisogna essere ben consapevoli del fatto che la coscienza sia eterna. Essa dunque ha a disposizione tutto tranne che una cosa: la morte.

Bisogna dunque che la coscienza faccia l'esperienza della morte su di sé in qualche modo. Tuttavia la coscienza non capisce cosa sia iniziare e terminare poiché è eterna. Sicché demanda a sue due emanazioni, i due creatori, di effettuare per lei tale esperienza.

I due creatori una volta resisi conto di essere, si rifiutano di fare tale esperienza su di loro perché questo vorrebbe dire terminare e allora delegano alle loro creature di fare tale esperienza per conto di loro due. In questa ottica il primo creatore crea UP con anima ed essendo così animico ha perciò la capacità di capire come anima non abbia asse del tempo e quindi di comprende come il segreto del’immortalità è in anima.

Così anche UP si rifiuta di effettuare l’esperienza della fine di sé, ergo decide di non volere abbandonare la sua parte animica. Esiste un solo modo per poter ottenere questo risultato: creare, a proprio volta, altri esseri, gli alieni, che ospiteranno la parte animica di UP. Gli alieni moriranno e UP si riprenderà la sua parte animica, avendo fatto in modo che essa effettui così l'esperienza della morte ma a spese di altri e non di se stesso: UP non muore, gli alieni sono il tramite per fargli fare questa esperienza.

Ma qualcosa in questo piano va storto.

Gli alieni, che sono le creature di UP, si ribellano al dover essere trattati in questo modo. Allora UP fa in modo che essi perdano la parte animica perché il pericolo che essi la tengano al loro interno e che non la ridiano più al legittimo proprietario alla fine dell'esperienza è troppo grande.

Alcuni alieni vengono privati del corpo a cui anima si attacca (i Lux), altri subiscono distruzioni e guerre e ovviamente UP, il quale orchestra tutto dall’alto, si riporta a casa le sue anime: è il mito della Torre di Babele.

Ma le anime, nell'istante in cui hanno fatto esperienze differenti, capiscono che tornare da UP vuol dire ritornare in una prigione virtuale ove lo stesso UP comanda e dove non è permesso morire cioè fare esperienza. Quell’esperienza necessaria ad anima la quale è stata creata per questo. Non morendo il suo contenitore UP, anima non può più staccarsi da lui ed effettuare una nuova esperienza.

LA STRATEGIA ALIENA
Gli alieni sono stati abbandonati dal loro creatore UP ma non demordono e mettono in atto una nuova strategia di sopravvivenza: costruiscono l’uomo (noi).

Non un uomo qualsiasi, ma un uomo con un DNA in grado di rappresentare trappole per anime (ricordiamo che anima entra solo in opportuni corpi dotati di una sequenza di basi puriniche e pirimidiniche particolari determinate dal DNA, probabilmente mitocondriale, della genitrice). Un DNA che emuli quello di UP.

Gli alieni modificano la struttura del Neanderthal fino a creare un Cro Magnon e attendono che anima entri ivi dentro.

Una volta che anima finisce in questi contenitori per anime, essi rapiranno i risultanti uomini con anima e li utilizzeranno per tutte le cose che abbiamo già descritto in precedenti lavori, in attesa di modificare il loro DNA per renderlo biocompatibile con la parte animica dell'uomo. A quel punto l'uomo verrà distrutto e la parte animica, anche se “ob collo torto”, dovrà entrare per forza nei contenitori alieni resi biocompatibili con la sua presenza.

Quindi la strategia aliena prevede di bloccare questo flusso di anime dentro i loro corpi non permettendo ad anima stessa di uscire. Alla fine avremo pertanto ottenuto un alieno immortale come UP.

Ma dove trovare le anime che entrano in questi contenitori? Gli alieni sanno che UP ha bisogno di fare entrare le proprie anime dentro contenitori che poi muoiano, per riprendersi successivamente anima la quale nel frattempo abbia così acquisito consapevolezza della morte. Gli alieni attendono pazientemente finché UP inizia a usare i contenitori creati dagli alieni.

Nel frattempo gli alieni cominciano a rapire gli uomini con anima nel tentativo di fregare prima o poi la parte animica al loro stesso creatore UP. Nasce, e si propaga ancora, una lotta per la vita e per l’immortalità tra UP e le sue creature e questa lotta passa attraverso altre creature ignare di tutto: gli uomini!

Ma il diavolo fa le pentole senza coperchi.

IL SECONDO CREATORE
Il secondo creatore nel frattempo ha deciso di percorrere una via evolutiva differente, ma nel fare ciò ha perso la sua parte animica che non lo ha voluto seguire laddove esso aveva scelto di andare.

Ora noi non sappiamo come e perché ciò sia accaduto, ma sta di fatto che dai racconti degli addotti possiamo evincere che il secondo creatore si sia trovato in una zona dell'Universo dimensionalmente compromessa nella quale anima si era rifiutata di seguirlo.

Il secondo creatore si trova pertanto in un zona dell'Universo bidimensionale, almeno ai nostri occhi. Una parte dell'Universo in chiusura, dove non esiste colore né corpo: così viene descritta questa area dell'Universo dalle Memorie Aliene Attive degli stessi addotti.

Da un lato abbiamo pertanto un secondo creatore ormai senza anima e dunque senza corpo e dall’altro una parte animica, in giro per questa parte di Universo (ove noi risiediamo), senza contenitori da poter usare. Ma quando l'anima del secondo creatore vede gli uomini creati dagli alieni, ecco che allora lei tenta di entrare in quei contenitori che erano in parte stati preparati per ospitare l'anima derivante da UP. Per gli alieni una pacchia inattesa.

Come già più sopra ricordato la completa cronologia degli eventi concernenti il secondo creatore non è al momento chiara, ma i suoi tentativi di tornare nella nostra parte di universo sono falliti poiché qui ci si entra solo se sei anima altrimenti sei costretto a stare di là. Un di la reppresentato nelle sacre scritture dall'inferno, luogo ove il diavolo e le sue creature (i demoni) sono stati emarginati.

Così ancora una volta ci trovavamo a descrivere qualcosa che archetipicamente era già stato rappresentato nei testi sacri di una larga parte della cultura arcaica dei popoli semitici, cultura comprendente per esempio anche quella ebraica, ma non solo.

Sicché il secondo creatore effettua anche lui una creazione, sebbene più misera del primo, e crea quegli alieni senza corpo che abbiamo molte volte descritto. In particolare, quelli confinati nell'infernale "di là" e perciò costretti, per poter interagire con la nostra realtà, a usare un finto corpo come dei burattinai che muovono dei burattini.

Burattini rappresentanti quell'alieno nordico, alto, bianco di capelli con sei dita nelle mani, dal vestito anch'esso bianco, con un medaglione al collo caratterizzato dalla simbologia del doppio triangolo rovesciato.

Ulteriore alieno di questo tipo è quello identificato con la sigla Ra (in ricordo degli Dei Egizi a cui la sua figura si riaggancia) che usa come corpo quello di un alieno rassomigliate a un volatile molto alto caratterizzato da un becco al posto del naso e da un lungo bargiglio sotto il mento con inoltre una specie di "terzo occhio" al centro della fronte.

In realtà non sappiamo a tutt'oggi cosa sia questo "terzo occhio", ma così ci viene descritto dagli addotti che ricordano questo uccello antropomorfo alto circa quattro metri (identificato da noi con il nome di Horus).

Anche il secondo creatore usa le sue creature come manovalanza per riprendere la parte animica che ha perso. Questi alieni incorporei cercano di rimanere in vita usando la parte animica dei nostri addotti come descritto in altri articoli precedenti a questo.

L'obiettivo di questa serie di creature è quindi costruire un corpo o utilizzarne un altro per passare in questa parte dell'Universo (cosa che apparentemente si può fare solo se si possiede una terza dimensionalità).

Così gli alieni senza corpo cercano di parassitare l'uomo dotato della parte animica persa dal secondo creatore ovverosia il loro, agendo sull'inconsapevole e incolpevole malcapitato addotto nel tentativo di integrare l'anima di quest'ultimo in loro stessi. Come precedentemente illustrato il loro scopo finale è trasferirsi dalla loro zona a quest'area dell'Universo per poi ricongiungersi alla coscienza, da dove ambedue i creatori derivano.

Insomma anche questo ulteriore gruppo alieno vuole in primo luogo salvarsi e poi vivere senza morire fisicamente.

LA POSIZIONE DELL'UOMO
L’essere Uomo si trova senza alcun dubbio in una situazione piuttosto complicata. Da una parte il prodotto del secondo creatore, cioè gli alieni incorporei, vengono a prendere la sua parte animica nel tentativo di utilizzarla, sostenendo che quella una volta era loro e ora la rivogliono.

Poi ci sono gli alieni creati da UP, creato a sua volta dal primo creatore, i quali vogliono addurre l'uomo per prendere da lui anima, vivere indefinitamente e dunque eliminare l’umanità per sempre.

A sostenere questa ricostruzione erano tutte le parti animiche degli addotti che in ipnosi descrivevano questa duplice tipologia concernenti differenti aree di Universo. Alle dichiarazioni di anima si aggiungevano le dichiarazioni forzate degli alieni senza corpo che parassitavano i nostri addotti e che riuscivamo a far interagire.

Questi pseudo demoni si manifestavano sovente in modo eclatante trasformando le nostre sedute ipnotiche in vere e proprie occasioni di esorcismo puro. Poi c’erano anche le dichiarazioni dei vari Lux, i parassiti senza corpo luminosi, che sostenevano lo stesso quadro operativo e poi c’erano le testimonianze delle MAA o Memorie Aliene Attive che davano ancora una volta la descrizione dei pezzi mancanti a questo scenario.

GLI ERRORI COMMESSI
Era evidente che, nelle descrizioni fatte precedentemente a oggi di questa fenomenologia, vi erano insiti un paio di importanti errori da correggere. Il primo errore era stato quello di credere che il primo creatore avesse creato prima gli alieni e poi UP come miglior prodotto visto che, al contrario degli alieni, UP era stato creato con anima. Viceversa le cose erano andate in modo assai diverso da così. Difatti UP era stato creato subito. (Del resto la Bibbia, curiosamente, sostiene che la prima creazione è stata fatta senza passare per un evoluzionismo che invece riguarda solo in parte e nello specifico esclusivamente “l’uomo secondo”, cioè noi, e non UP)

Queste nuove ipotesi dovevano dunque essere avere riscontro in qualche modo. La verifica non tardò ad essere effettuata facendo ricordare, ai soggetti in ipnosi profonda, la struttura fisica del primo contenitore in cui l'anima loro si era incarnata. Solo alcuni dichiaravano di essere entrati dentro una specie di scimmione primigenio, mentre altri vedevano un essere molto alto e grande: insomma un gigante avremmo detto noi vedendolo direttamente.

Ulteriori conferme concernenti le nostre nuove ipotesi vennero ottenute lavorando con gli addotti già liberati dal problema adduttivo. Ciascuno di essi, lavorando singolarmente con le tecniche di simulazioni mentali conosciute, otteneva dalla propria parte animica direttamente interrogata le medesime descrizioni: UP aveva creato gli alieni e questi ultimi avevano costruito l’uomo secondo, cioè noi.

Il secondo errore che avevamo fatto era pensare che dentro al corpo degli addotti ci fosse solo la parte animica sfuggita al secondo creatore: invece trovavamo anche parti animiche derivanti da UP il quale a sua volta ricordiamo provenire dal primo creatore.

Una ipotesi di lavoro era legata ad una serie di ipnosi che avevamo eseguito orami anni fa dove si intravedeva la possibilità che UP avesse immesso nel corpo di qualche umano alcune anime che lui stesso seguiva per verificare, parimenti a delle speci di “cavalli di troia”, cosa e come gli alieni da lui creati stessero tramando alle sue spalle per prendergli la parte animica.

Noi difatti ipotizzavamo che, se gli alieni fossero arrivati ad ottenere in qualche modo stabilmente la parte animica degli uomini, prima o poi sarebbero arrivati a rincorrere UP per tutto l'Universo nel tentativo di prendere anche la parte animica del loro stesso creatore, riuscendo così a vivere, loro volta, in eterno.

Dunque pensavamo che in qualche modo UP spiasse, tramite alcune anime protagoniste di fenomeni adduttivi, gli alieni e volesse mettere l'uomo sul chi vive dandogli a volte qualche aiuto con lo scopo così di evitare che noi cadessimo definitivamente nelle grinfie degli alieni stessi. In questo contesto sostenevamo che nessuno ti aiuta perché, chi ti vuole veramente aiutare, sa che il processo di acquisizione di coscienza, essendo un processo personale, non deve essere interferito. In altre parole gli alieni buoni non esistono oppure se esistono non possono fare niente per salvarti perché tu devi salvarti da solo ed acquisire esperienza da solo.

In questa ottica era chiaro che il sostenere che i crop circle venissero costruiti da UP ci faceva capire come, se da un lato UP ci aiutava nel farci capire che dovevamo guardare nel nostro DNA per capire qualcosa di tutto quello che ci sarebbe successo con gli alieni, d’altra parte lo facevano perché salvando l’uomo salvavano se stessi.

Ma c’era qualcosa che non tornava. Difatti, se tutto fosse stato così, avremmo dovuto trovare negli addotti quasi tutte parti animiche derivanti dal secondo creatore e solo poche parti animiche derivanti dal primo creatore tramite UP. Invece le cose non stavano affatto in questa maniera, poiché il numero di parti animiche derivanti da UP, cioè che ricordavano di avere ab origine egli come primo contenitore, erano almeno il cinquanta per cento: troppe per essere considerate semplicemente come dei “cavalli di troia”.

E poi c’era dell’altro. Lavorando con centinaia di casi ci eravamo resi conto che i soggetti liberati dalla invasività degli alieni e che uscivano dal problema utilizzando le nostre tecniche, sia con le ipnosi sia con le simulazioni mentali, si comportavano in due modi differenti e venivano a costituire due insiemi ben caratterizzati.

Analizzando questi due insiemi con maggior circospezione notammo come gli addotti che possedevano anima del secondo creatore uscivano dal problema e non avevano alcun tipo di recrudescenze. Invece tutti gli altri addotti con anima del primo creatore venivano ancora attaccati.

Inoltre, nonostante questa parte di addotti fosse in grado di difendersi efficacemente dagli attacchi alieni, questi ultimi cercavano egualmente di riprendersi persistentemente il contenitore e la sua parte animica.

Oltretutto notammo che, negli esercizi Simbad che noi facevamo effettuare a questi addotti, la stanza del Simbad rimaneva vuota a significare che gli alieni erano comunque stati eliminati, tuttavia all’interno di quel dominio virtuale compariva comunque un uomo alto, grande, possente, a volte con una barba bianca, a volte che sembrava un uomo gigante come se fosse fatto di pietra. Questo essere o stava in silenzio o si esprimeva verso la parte animica in modo affettivo.

La parte animica all’inizio considerava questa figura virtuale una specie di padre o addirittura un padrone o un creatore. A lungo andare le parti animiche più scaltre cominciavano a notare che questa figura esercitava un ruolo di forte controllo e di coercizione.

Questa figura, che peraltro in seguito gli addotti riconoscevano come UP, voleva convincere gli addotti a farsi nuovamente addurre dagli alieni e voleva soprattutto convincere le parti animiche a tornare con UP (tornare a casa) alla fine della loro esperienza su questo mondo.

Qualcosa doveva essere rivisto alla luce dei nuovi avvenimenti.

Così mettemmo insieme una specie di “squadra anti UP”, un gruppi di addotti liberati, in parte in contatto tra loro ed in parte non a conoscenza di far parte di una squadra, con il compito di capire quale fosse il vero ruolo dell’Uomo Primo in tutta questa storia. Così accadde di dover sostenere alcuni colloqui con questo soggetto utilizzando come tramite alcuni addotti. Ad un certo punto della nostra indagine infatti fu UP che chiese un colloquio con noi e questo accadde contemporaneamente nel giro di 24 ore in due casi di due addotti che non si conoscevano e a tutt'oggi non sono in contatto tra loro.

LE IPNOSI CON UP
Durante queste ipnosi UP sostiene che deve per forza eliminare gli esseri umani perché essi sono contenitori di anime e UP ha paura che se gli alieni arrivano a prenderle definitivamente poi arriveranno a lui. UP sostiene che questa cosa, ovverosia la reiterata distruzione dell'umanità qui sulla Terra e in altri mondi, è già successa molte altre volte. UP sostiene che le volte passate è stato necessario eliminare l’umanità perché gli alieni si erano troppo avvicinati al raggiungimento del loro obiettivo finale e l'Uomo Primo non poteva permetterlo.

Il discorso di UP aveva dei punti deboli. Perché eliminare l’uomo? Perché allora non eliminare direttamente gli alieni? UP dice che ha paura degli alieni e che non sa fare la guerra. UP sostiene che non si può fare niente per evitare il reiterarsi di ciò che secondo lui è già accaduto e che lui ritiene debba riverificarsi inevitabilmente.

Ammette che questa non è una soluzione perché tutte le volte che si provoca una distruzione dalla quale l'umanità ne viene fuori quasi totalmente sterminata, gli alieni comunque si avvicinano sempre di più a UP e prima o poi questo sistema non funzionerà più. Tuttavia UP ammette di non avere altre soluzioni disponibili per ora.

A questo punto di discorso di UP le parti animiche inevitabilmente si ribellano allo scenario prospettato da UP con grande decisione e cominciano ad assumere un atteggiamento ostile nei suoi confronti. UP finisce di fare il buon padre e comincia a presentarsi per il padrone che ha già pianificato l'eliminazione dell'umanità.

Nei giorni successivi a queste ipnosi, UP tenta invasivamente di riaddurre i nostri addotti liberati portandoli da lui, UP prova a minacciare gli addotti e utilizza anche una particolare tecnologia per introdurre una serie di microchip a grappolo mai descritto precedentemente che sembrano applicarsi in particolare all'interno dell'emisfero destro del cervello, poi sul sinistro e infine collegando questi due con un terzo elemento.

Così UP si rivelava infine non essere assolutamente la figura dell'extraterrestre che voleva aiutare l’umanità. UP voleva qualche altra cosa. All’interno del Simbad non si riusciva ad eliminare questa figura con le tecniche che si usano normalmente contro gli alieni. I sogni degli addotti mostravano archetipicamente sempre figure di UP buono che vuole la parte animica che egli deve proteggere e che deve alla fine tornare dal padre, da lui.

Il collegamento con UP a livello ipnotico sembrava avvenire poiché UP era all’interno dell’addotto stesso, come se UP fosse l'ennesimo e ulteriore parassita alieno da sconfiggere. Non sembrava esserci una comunicazione diretta con lui ma qualcosa di più.

Prima di trovare una soluzione dovevamo capire perché ciò accadeva e cosa in realtà voleva questo UP. La soluzione venne poi da sola. Bastava pensarci a fondo poiché avevamo, sotto i nostri occhi, tutti gli elementi per capire. Bastava collegarli assieme.

UOMO PRIMO E IL SUO ERRORE
Quando il primo creatore creò UP, lo fece per fare esperienza attraverso di lui. Per evitare di morire il primo creatore costruisce un Uomo Primo con anima perché voleva far morire lui al suo posto.

L'esperienza della morte infatti era l'unica esperienza che anima deve fare attraverso un corpo fisico. Anima non sa cosa sia la morte e il suo compito è vivere e successivamente morire all'interno di un corpo fisico. Anima così, essendo immortale, comprenderà cosa vuol dire cominciare e finire, due concetti che le sono totalmente estranei.

Questo servirà al creatore per capire cosa vuol dire non essere eterni. Come la coscienza ha creato i due creatori per fare l’esperienza della morte questi delegano altri a farla ed in questo particolare istante il primo creatore delega UP a fare l’esperienza per lui. Ma UP decide di divenire immortale e rifiuta di fare questa esperienza. UP fa lo stesso peccato che in qualche modo fa il suo creatore. Un peccato di superbia dove lui vuole diventare come il suo dio. UP è immortale. Lui stesso ci dice di avere un solo contenitore che esiste nel passato nel presente e nel futuro. UP decide di usare le creature costruite dagli alieni per effettuare l'esperienza della morte. Quell’esperienza che non è riuscito a ottenere usando direttamente gli alieni, le sue creature, egli vuole metterla in atto usando gli uomini. In altre parole UP costringe le sue parti animiche a entrare e vivere nell'uomo, fare l’esperienza della morte, per poi riprendersi a forza la loro parte animica e chiuderla dentro di sé per sempre. Noi saremmo costretti a morire perché UP vuole vivere per sempre.

UP usa la manovalanza aliena per ottenere questo risultato: da un lato ha promesso agli alieni (le sue creature) la ricompensa animica (l’anima del secondo creatore), ma in realtà li gabberà alla grande alla fine dei giochi perché l’alieno non si è ancora accorto di stare lavorando per un padrone bugiardo che fa solo i suoi interessi. Lo stupido alieno fa il lavoro sporco per UP.

Ora comprendevamo la realtà delle cose. UP non ha paura degli alieni, viceversa usa loro per il suo progetto finale. L’alieno forse è solo in parte al corrente di questo progetto. Di sicuro non ne era al corrente quel parassita luminoso appartenente al gruppo dei Lux che interrogammo molto tempo fa al quale prospettai quasi per scherzo e solo per provocarlo che le gerarchie superiori per cui lavorava in realtà lo avrebbero fregato. Il Lux rimase in silenzio e poi confessò che non aveva pensato a questa ipotesi.

Ora avevamo finalmente capito chi erano le gerarchie superiori a cui gli alieni facevano riferimento.

LE GERARCHIE SUPERIORI SONO GLI UP!!!
Gli UP non vogliono aiutare l'uomo a salvarsi dagli alieni perché sanno bene che l'uomo, se vince sugli alieni, rappresenta il futuro dell’universo. Infatti l’uomo rispetta la sua anima, che poi è anche quella di UP, e ha accettato da tempo l’idea di morire e non desidera intrappolare la propria anima. L’uomo sa che non esiste la morte se non del corpo fisico che peraltro è totalmente finto, virtuale, non vivo, non avente coscienza. Costringere la parte animica a essere bloccata dentro il proprio contenitore significa bloccare la coscienza, congelare l'Universo.

L’uomo è il futuro dell'Universo: non UP.

Peraltro UP non vuole che gli alieni vincano e ci prendano l’anima perché diventerebbero come il loro creatore e soprattutto prenderebbero la “Sua” anima, perché dentro di noi c’è anche l’anima di UP oltre che quella del secondo creatore. Allora non deve vincere l’uomo e nemmeno l’alieno e, tra i due litiganti, UP gode. L’uomo così costruito serviva per trappola di anime. Le anime di UP finivano dentro l’uomo, ad insaputa degli alieni che, in un primo tempo, avrebbero creduto che, dentro gli uomini, transitassero solo le anime del secondo Creatore. Poi UP avrebbe preso tutto, distrutto l’uomo e l’alieno divenendo come il suo creatore. Ovviamente UP parla all’uomo male degli alieni e agli alieni male dell’uomo.

Ora tutto tornava anche con le dichiarazioni ottenute dalle parti animiche che ricordavano cosa UP aveva fatto loro ingannandole, facendogli credere che UP fosse il creatore e abbandonandole in questa parte dell’universo dentro dei contenitori nei quali anima sovente non vuole assolutamente stare. Quando anima capisce questo, la sua rabbia diventa insostenibile ed a questo punto comincia l’ultima battaglia. La battaglia in cui anima cerca di scrollarsi di dosso il legame forte con UP. Ma su questa battaglia torneremo in seguito.

A questo punto la creazione sembrerebbe essere un totale fallimento: il secondo creatore aveva perso subito anima e forse anche a lui era capitato di perdere la parte animica perché questa era fuggita per non farsi intrappolare, invece al primo creatore era andata un po' meglio, era riuscito a creare UP e quello aveva fatto tutto il resto.
Complessivamente un disastro.
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