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2014: un sistema operativo gratuito contro la crisi.

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2014 23:26
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Post: 1.053
Sesso: Maschile
30/01/2014 21:14

E' in arrivo una mia nuova generazione di sistemi operativi Linux, pensati contro la crisi economica per sostenere privati, aziende ed associazioni. Non richiedono il pagamento di nessuna tassa e funzionano anche su macchine non troppo nuove.



Il primo e' una semplificazione di Linux Lubuntu, e' pensato per i computer con circa 256 mb di ram (o piu'), ed anche 10 gigabyte di disco fisso (o maggiori). Da stasera la versione Linux Lubuntu Ogigia 2014 A.S. e' scaricabile gratis dal web, a beneficio come sempre di migliaia di interessati.

Se volete potete scaricarlo voi stessi, oppure potete aiutare a far risparmiare il paese facendo conoscere questo sistema, per esempio da Facebook. Ecco la pagina web di presentazione:
ogigia.altervista.org/index.php?mod=read&id=1390847528
ed un breve video introduttivo:
ogigia.altervista.org/index.php?mod=read&id=1390843655
Far conoscere queste risorse aiuta innanzi tutto voi stessi, che state leggendo queso annuncio.



Meno soldi vanno all'estero pagando software e sistemi operativi stranieri, e piu' soldi restano nelle nostre tasche. Non solo recuperando l'usato serve meno comprare computer nuovi (i cui componenti sono importati dall'Asia) perche' si valorizzano computer altrimenti destinati alla discarica, ma usando programmi e risorse open source non si pagano i diritti a famose aziende d'oltreoceano. Si dice che nel 2003 siano andati alla Microsoft tanti euro (pagando per esempio le licenze di Windows) pari a tutto il disavanzo pubblico. Possiamo fare qualche risparmio qua e' la' invece di svenarci il bilancio nazionale. I vari Linux Ogigia aiutano a migliorare la quantita' di soldi nelle nostre tasche, di tutti noi. Ecco tutti i dati in proposito:
ogigia.altervista.org/index.php?mod=none_Linux_Ogigia_...

Buona serata.
Daniele Dellerba.


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Post: 1.053
Sesso: Maschile
31/01/2014 00:12





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Post: 1.053
Sesso: Maschile
04/02/2014 20:26



Da oggi anche il Linux Ogigia Kde 2014 puo' essere scaricato gratis da Internet:
ogigia.altervista.org/index.php?mod=none_Linux_Ogigia_...
Si tratta del secondo sistema operativo gratuito che viene realizzato nel 2014 contro la crisi economica e diffuso dal portale Ogigia. Potete vederlo in azione da qui:
ogigia.altervista.org/index.php?mod=read&id=1255016769



La nuova versione, come le precedenti di Linux Ogigia Kde degli ultimi anni, e' diretta soprattutto alle aziende, pur non disdegnando privati ed associazioni. E' consigliato per i pentium 4 o equivalenti, richiede 512 mb di ram ed almeno 6 gigabyte di hard disk. Per andare incontro ai meno esperti e' di facile installazione, parte in lingua italiana, e' preconfigurato ed ha gia' installati Java, Flash e codec multimediali. Basato su Opensuse 13.1 a 32 bit (quindi gira pure sui pc a 64 bit) anche questo sistema, come il recente Linux Lubuntu Ogigia 2014, salvera' migliaia di computer dalla discarica. Un emulatore preinstallato consente di utilizzare molti programmi destinati a Windows.



Se volete fare qualcosa contro la crisi economica aiutate a far conoscere questo progetto gratuito, fosse anche solo su Facebook. Ogni computer nuovo e' merce importata dall'estero, ogni licenza pagata a Microsoft e' altro denaro che lascia il nostro paese, contribuendo a impoverirci.


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Post: 527
Città: MILANO
Età: 41
Sesso: Maschile
05/02/2014 16:14

Scusa la mia incompetenza informatica Daniele ma volevo chiederti: chi assicura gli aggiornamenti futuri di un sistema alternativo Linux? Mi spiego meglio,non vorrei che l'utente finale e cioè il fruitore quotidiano del sistema operativo potrebbe poi essere in difficoltà con un sistema operativo che non fosse supportato col passare del tempo dagli stessi sviluppatori o da incaricati degli stessi sviluppatori. Sappiamo che la tecnologia informatica si evolve quotidianamente ed i sistemi operativi e tutte le applicazioni connesse subiscono continui aggiornamenti e rivisitazioni; se io ad esempio decido di usufruire come utente finale di un sotware per lavoro che si appoggia alla piattaforma Linux e poi col tempo e col passare degli anni questo sotware non è più supportato, per tutta una serie di motivi fra i quali quello economico e di business, probabilmente questa cosa potrebbe causare a me grossi problemi lavorativi, cosa che magari non avrei utilizzando sotware più supportati anche da interessi economici(diciamocelo francamente).
Che ne pensi di sta cosa?
[Modificato da zambu.83 05/02/2014 16:14]
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Post: 1.053
Sesso: Maschile
05/02/2014 17:04

Penso che a questo punto ogni software e' un rischio, anzi con la crisi economica che impera e' piu' facile che chiuda un'azienda che non un gruppo di volontari dediti all'open source. Sistemi operativi come Debian oppure Linux Puppy (che hanno collaboratori in tanti stati) avranno assistenza per decenni a venire, per via di motivazioni ideologiche oppure economiche. In altri casi non si sa', per esempio se chiudesse Canonical che produce Ubuntu. Faccio pure io delle domande. Se domani un attacco EMP devasta la sede della Microsoft, o la crisi economica porta gli Usa alla guerra civile, siamo sicuri che arriveranno gli aggiornamenti necessari? Linux e' internazionale, se anche un paese importante va' in tilt continua a vivere altrove. Se si continua a pagare miliardi di euro al mese per licenze informatiche a ditte estere che effetto avra' sulla nostra economia? Praticamente paghiamo un oceano di denaro alla Microsoft per un'assistenza discutibile, perfino per un sistema-rottame come Vindows Vista, e gran parte di quel denaro non verra' reinvestito sul nostro territorio. Usare Linux consente di spostare il lavoro in Italia, facendo lavorare italiani, scusate se e' poco.
Buona serata.
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Post: 527
Città: MILANO
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06/02/2014 09:31

Se una guerra civile coinvolgesse gli Stati Uniti penso che il problema sarebbe planetario a quel punto. Comunque,a prescindere,c'è un'altra considerazione da fare,quando l'utente della strada acquista un computer il sistema operativo Windows è già incorporato e compreso nel prezzo al 99% se non al 100%.Hai voglia a dire se poi è il meccanismo di business stesso ti porta un compiuter già preconfezionato con Windows annesso...quanti utenti normali sarebbero capaci e disposti ad eliminare Windows(magari pagando un tecnico informatico a parte) ed ad inserire Linux sul proprio computer nuovo di zecca? Secondo me pochi,molto pochi.
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Post: 1.053
Sesso: Maschile
06/02/2014 10:26

Hai centrato un elemento molto importante. Di fatto Windows ci viene servito a tutti, che ci piaccia o meno lo paghiamo, e' come un monopolio. Altri a monte hanno scelto che sistema la gente usera', con Windows stiamo parlando di un catorcio di sistema, che auto-installa i virus, che se dovesse fare lo scontro alla pari con Mac Os-X (secondo le regole del libero mercato) uscirebbe con le ossa rotte. Solo via carta di credito e web si possono comprare dei computer privi di sistema operativo preinstallato, ovviamente ad un prezzo inferiore salvo la consegna. In Francia e' possibile comprarsi dei computer privi di sistema operativo preinstallato, anche nei supermercati, ma e' un paese che cerca l'indipendenza dagli Usa. In realta' chi installa Linux si trova anche in ogni zona d'Italia, ma e' la rigidita' mentale della gente normale che e' un danno.

Se fate dei sondaggi scoprirete che quasi tutti vogliono fare quello che gli piace, non quello che gli serve. Nel progettare le nostre vite troppo spesso investiamo troppo poco verso il futuro? Tutti siamo responsabili, anche dei nostri soldi. Immaginiamo un padre di famiglia che ha un po' di soldi in banca, potrebbe prosciugare il conto comprandosi l'auto fiammante ma non lo fa' perche' deve tirare avanti il carretto con anche moglie e figli. Questo pero' avviene anche a livello collettivo. Milioni di persone che senza ribellarsi comprano sistemi operativi a pagamento, e non fanno pressioni sulla grande distribuzione per avere liberta' di scelta, sono come quel padre che affonda la famiglia comprando l'auto costosa. Basta leggere le cifre ufficiali per rendersi conto che dal paese esce un sacco di miliardi di euro, per software o sistemi operativi che potremmo auto-produrci da soli, tenendo i soldi in Italia e facendo lavorare italiani (come fanno il Brasile, l'India, la Cina ed altre realta' rendendo Linux quasi obbligatorio). La pseudo-liberta' di tenerci Microsoft nel computer ci porta via un sacco di posti di lavoro, di soldi, di controllo delle nostre vite. Alcuni paesi risparmiano un sacco di denaro utilizzando dei Linux nazionali, su vasta scala, e cosi' il mercato poi attiva sul territorio chi installa, chi produce i driver, chi fa' l'assistenza... Noi abbiamo scelto di continuare ad impoverirci per arricchire aziende estere, cosi' non si fa' la fatica di cambiare mentalita', organizzazione, metodologie... Risparmiare fatica perdendo soldi e lavoro. Alla fine la troppa liberta' di fare quello che ci piace ci toglie il pane di bocca.

Nelle cose l'importante e' cominciare, e' osare. Se io aspettavo che altri facessero per me non sarebbe mai esistito un Linux Ogigia, o il sito Ansu, o tutta una serie di realizzazioni che forse conoscete. Se si comincia da Roma a lanciare Linux, lasciando spazio e fornendo sostegno ad aziende italiane di fare dei Linux italiani, un diluvio di denaro si fermera' in Italia creando occupazione, ed alla fine ci sara' una riconversione di gran parte della popolazione a favore di Linux, con installatori e riparatori in ogni localita'. Lavoro per italiani, non per americani, ma sappiamo tutti che oggi gli italiani non sono piu' il popolo che in passato ha prodotto meraviglie.
Buona giornata.
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Post: 113
Città: TARQUINIA
Età: 64
Sesso: Maschile
07/02/2014 13:21


Bella iniziativa.

Io sto utilizzando Lubuntu da alcuni mesi sul mio netbook e va benissimo. [SM=g27988]
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Post: 1.053
Sesso: Maschile
07/02/2014 13:29

Il Lubuntu da me rifatto ha risolto diversi dei suoi problemi cronici, tipo che se si guarda un film dopo pochi minuti lo schermo diventa comunque nero. Chi usa e/o diffonde Lubuntu aiuta l'Italia, mi complimento.
Buona giornata.
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Post: 1.053
Sesso: Maschile
26/02/2014 23:26

Il giorno 8 aprile 2014 cessera' l'assistenza di Microsoft per Windows Xp, nonostante che questo sistema operativo pare sia ancora usato sul 30% dei computer del mondo:
ogigia.altervista.org/index.php?mod=read&id=1393268122
Ci sara' un immenso abbandono di Windows Xp, ed almeno 100 milioni di computer nel pianeta potrebbero essere mandati in discarica perche' i piu' recenti Windows 7 e Windows 8 richiedono macchine piu' potenti. Vi sentite in crisi economica? Se in Italia si comprasse un solo milione di pc aggiuntivi e nuovi (ad almeno 300 euro cadauno) significherebbe una spesa aggiuntiva nelle tasche di tutti pari ad almeno 300 milioni di euro, ovvero 5 euro per ogni italiano. Ma se si cambiassero 10 milioni di macchine? 3 miliardi di euro finirebbero in gran parte all'estero, e non verrebbero reinvestiti nel nostro territorio facendo un danno a lungo termine ben piu' grande della semplice spesa conseguente di 50 euro a persona. Poi occorrerebbe per enti, aziende, professionisti ed altri soggetti pagare le licenze e la rottamazione in discarica... Una spesa assurda! Per cercare di lenire questo disastro ho fatto la mia piccola parte, inaugurando perfino un nuovo Linux Ogigia oltre ai due "tradizionali" gia' esistenti:
ogigia.altervista.org/index.php?mod=none_Linux_Ogigia_...
ma e' una piccola goccia nel mare dello spreco e della spesa in arrivo. Mi dispiace, ma l'abbandono di Xp ci spingera' collettivamente tutti ancora di piu' in crisi. Chi e' intraprendente potra' presto trovarsi montagne di computer abbandonati su cui lavorare, magari con un Linux per hardware vecchi si guadagna pure dei soldi onestamente. Se volete aiutarmi a salvare almeno una piccolissima parte dei nostri soldi pubblicizzate questa pagina web, fosse anche solo su Facebook:
ogigia.altervista.org/index.php?mod=read&id=1391776233
e' una descrizione-riassunto oggi migliorata ed aggiornata.
Buona serata.
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