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LETTERA APERTA

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2013 05:54
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Città: FIRENZE
Età: 80
Sesso: Maschile
08/11/2013 19:36


Cosa fare, di questi tempi? Quando ci si accinge a dire la propria e lo si fa presente c’è sempre chi ti previene credendo di poter anticipare il tuo pensiero e le tue intenzioni. Così è bastato accennare di voler dire delle cose a chi ti segue in rete per innescare di tutto e di più. Per cui entriamo nel discorso e diamo un taglio a certi strumentali tormentoni innescati in rete da sputasentenze, scettici di professione, paranoici del web e quant’altro.

Quanto mi accingo a suggerire è un caldo, sereno e fraterno consiglio che in fondo trascende gli UFO e gli alieni, anche se è coerentemente e assolutamente in linea con l’approccio alla “ESTOTE PARATI!” di cui al mio ultimo libro UFO: OLTRE IL CONTATTO (Oscar Mondadori), esauritosi in tre mesi e ora in ristampa. Se gli Italiani non sono imbecilli, dovrebbero capire da soli che Letta, Napolitano, Renzi e Alfano proprio non ce la raccontano giusta (mentre i deludenti Grillo e soci menano il can per l’aia) e che la crisi persiste, mentre le cose peggiorano e anzi per la gente peggioreranno ancora. La crisi, dopo il collasso dell’ugualmente fasullo modello comunista, resta una crisi di sistema, col capitalismo nella sua fase agonica. Altro che la Grande Depressione del 1929! Pertanto il peggio ci attende, piaccia o no, con un’Italia che i Potentati Occulti hanno da tempo deciso di trasformare in una realtà svenduta atta a produrre manodopera geniale e qualificata a basso costo. E quale è per noi nel “Belpaese” sotto attacco il bene rifugio? Non l’oro, non il mattone, ma la famiglia. Se infatti non ci fossero i nonni o i genitori con le loro modeste ma sicure pensioni, per tanti giovani non ci sarebbe speranza. Per cui il nostro piccolo “Fort Apache” familiare che ancora “tiene” va preservato, tutelato e difeso. Anche se si è solo in due e perfino se si è single. E come? Con ogni doverosa cura tesa a prevenire ogni possibile emergenza. E l’emergenza è ormai la regola. Così non possiamo essere alla mercè delle situazioni di instabilità che andremo ad affrontare. E per prevenire il peggio, occorre organizzarsi, garantendo l’efficienza della “fortezza famiglia” in modo da non essere presi di sorpresa di fronte a qualsiasi spiacevole evenienza a fronte di “Autorità” sempre più imbelli e assenti. Mentre la casa è colpita con tassazioni fasciste, da sociologo mi rendo conto che in un prossimo futuro scioperi, comportamenti devianti da parte di soggetti esasperati e disperati e violenza urbana costituiscono altrettanti fattori in crescita esponenziale, e la possibilità concreta di cali nell’approvvigionamento di beni di prima necessità è dietro l’angolo, come pure scenari inquietanti di emergenza energetica. Anche se sappiamo benissimo da astronomi e Protezione Civile che “flares” solari potenti e da tempo previsti potrebbero effettivamente replicare a breve l’effetto Carrington con conseguenti e disastrosi black out elettrici, informatici e nelle comunicazioni, mentre situazioni geofisiche e climatiche a rischio sono in crescita e anche in tale ambito ci si attende realisticamente il peggio (dal Vesuvio al Marsili, dall’atteso “Big One” californiano al possibile rimanifestarsi di fenomeni astronomici alla Celyabinsk), l’idea di non essere nel caso in grado di fronteggiare contesti critici generalizzati è inaccettabile. Così, con i tempi che corrono e finchè è ancora possibile, in ogni famiglia dovrebbe seriamente guardarsi alla creazione di un “polmone” per 2-3 mesi di completa autonomia, formato da un “kit-rifugio” costituito da un minimo di scorte alimentari non deteriorabili (scatolame vario da frutta e verdura a carne e pesce, crackers, acqua minerale e latte a lunga conservazione), scorte energetiche (pile, batterie, candele, etc.), medicinali di base e quanto può servire a fronteggiare criticità nella erogazione di luce, gas e carburanti. La creazione di una tale “scorta” atta a fare fronte nell’immediato a qualsiasi situazione di difficoltà sul piano pratico della normale sopravvivenza non è strategicamente necessaria: sta diventando sempre più indispensabile…
Queste indicazioni concrete e pragmatiche e questi consigli di buon senso ma forse destinati ad essere etichettati come non propriamente “politically correct” mi assicureranno da certuni l’epiteto di “allarmista”, “catastrofista”, “qualunquista”, “antieuropeista”,“populista” e magari altri “…ista” ancora. Costoro si accomodino pure.
Personalmente, ritengo che “prevenire è meglio che curare”. Siamo già in una situazione “malata” a livello terminale e la prevenzione è diventata un obbligo…
Buona fortuna. Fra breve ne avremo bisogno tutti. Calma e sangue freddo, comunque. Oggi più che mai ci vuole lungimiranza e lucidità…

Roberto Pinotti


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