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Correlazione Solar Flares e Terremoti

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2015 11:21
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16/06/2013 12:06

Re:
Alfredo_Benni, 15/06/2013 20:31:

Lidiona grazie per il tuo intervento nella discussione, ti spiace ?

4. Discussion and conclusions
Herein, the principle of universality in solar flare, magnetic storm and earthquake dynamics is established. The
aforementioned similarity is quantitatively supported by the observation of power-law in the distribution of solar flare and
magnetic storm energy related to a nonextensive Tsallis formalism that gives the Gutenberg–Richter law for the earthquake
magnitude distribution as a special case.
The observed universal dynamics in solar flares, magnetic storms and earthquakes, on the basis of a nonextensive Tsallis
energy distribution function with similar q indices (i.e., 1.82 for flares, 1.84 for storms and 1.6–1.71 for earthquakes),
suggests a common approach to the interpretation of these phenomena in terms of driving physical mechanisms that
have the same character. For instance, de Arcangelis et al. [6] suggested that magnetic stress transfer in the solar corona
plays the role of elastic stress redistribution on the Earth’s crust. On the other hand, plasma pressure distribution in the
inner magnetosphere is one of the key parameters for understanding the development of magnetic storms. Recently,
Tsyganenko [33] demonstrated a dramatic increase of the plasma pressure profiles from quiet to disturbed geomagnetic
conditions. Therefore, plasma pressure redistribution in the Earth’s magnetosphere could play the role of magnetic stress
transfer in the solar corona and elastic stress redistribution on the Earth’s crust.
Solar corona, Earth’s magnetosphere and lithosphere can be considered as externally driven input–output systems. For
the case of solar corona, the generation of active regions is due to the emergence of magnetic flux (i.e., external driver)
to the solar surface. The occurrence of solar flares can be considered as a relaxation process, related to the sudden energy
release of the accumulative free magnetic energy, when a critical value of magnetic field is reached. Similarly the Earth’s
magnetosphere is a system that it is continuously driven externally by the solar wind velocity and magnetic field. Storm
is an interval of time when a sufficiently intense and long-lasting interplanetary convection electric field leads, through a
substantial energization in the magnetosphere–ionosphere system, to an intensified ring current strong enough to exceed
some key threshold of the quantifying storm time Dst index [34]. Lithospheric stress, on the other hand, is increased when
tectonic plates move against each other. When the stress is large enough, the crust is forced to break. Furthermore, the
observation that solar flares and magnetic storms have almost identical q values can be attributed to the fact that both solar
flares and magnetic storms are driven by solar activity.
Recently, De Freitas and De Medeiros [35] used a new approach to study the nonextensivity properties of solar magnetic
activity from 1996–2001. The study was carried out on daily measurements of Sunspot Numbers, mean magnetic-field
strength, and daily means of Total Solar Irradiance. Probability Distribution Functions were calculated for the three datasets
and the obtained results showed that the recently proposed by Tsallis entropic indices (also known as q-Triplet [36]) change
as a function of scale. Moreover, Carvalho et al. [37] applied both Tsallis and Kaniadakis statistics [38,39] to the puzzling
astrophysical problem of the function governing the distribution of stellar rotational velocity. They have shown for the
first time that these are by far the most appropriate statistics for this problem giving a very good fit. It would be of course
interesting and worthwhile to explore those methodologies in the case of solar flares, magnetic storms and earthquakes at
subsequent work.
The evidence of a universal statistical behavior suggests the possibility of a common approach to forecasting of space
weather and earthquakes. In any case, the transfer of ideas and methods of seismic forecasting to the prediction of solar
flares and magnetic storms could improve space weather forecasting. 
 







Detto fatto [SM=g27988] ..


 
Considerazioni e conclusioni.

Qui, è stabilito il principio di universalità nel flare solare, tempesta magnetica e dinamica di terremoto. La summenzionata similarità è quantitativamente supportata dall'osservazione di legge di potenza nella distribuzione del flare solare e energia di tempesta magnetica relative al non estensivo formalismo Tsallis che imprime alla legge Gutenberg-Richter la distribuzione della magnitudo per il terremoto come un caso straordinario.
Le dinamiche universali osservate nei flare solari, tempeste magnetiche e terremoti, sulla base della funzione di distribuzione non estensiva di energia Tsallis con simili indici q(ad esempio, 1,82 per flare, 1,84 per le tempeste e 1,6-1,71 per i terremoti) suggerisce un approccio comune per l'interpretazione di questi fenomeni in termini di guida per i meccanismi fisici che hanno la medesima caratteristica.  Per esempio, de Arcangelis et al. [6] evidenzia che la tensione magnetica trasferita nella corona solare svolge il ruolo di ridistribuzione elastica della tensione sulla crosta terrestre. D'altra parte, la distribuzione di pressione di plasma all'interno della magnetosfera è uno dei parametri fondamentali per comprendere lo sviluppo delle tempeste magnetiche. Recentemente, Tsyganenko [33] ha dimostrato un  drammatico incremento dei profili di pressione del plasma che silenziosamente disturbano le condizioni geomagnetiche. Pertanto, la distribuzione di pressione del plasma nella magnetosfera della terra potrebbe svolgere il ruolo di trasferimento di tensione magnetica nella corona solare e ridistribuzione elastica sulla crosta terrestre.
La corona solare, la magnetosfera della terra e la litosfera possono essere considerate come  guidate esternamente da un sistema di input-output.  Per il caso della corona solare, la generazione di regioni attive è dovuta alla comparsa di flusso magnetico (cioè guidato esternamente) nella superficie solare. Gli eventi di flare solari possono essere considerati come un processo di distensione, relativo all'improvviso rilascio di energia dell'energia magnetica libera accumulata, quando viene raggiunto un valore critico del campo magnetico. Allo stesso modo la magnetosfera terrestre è un sistema che è continuamente guidato esternamente dalla velocità del vento solare e dal campo magnetico. La tempesta è un intervallo di tempo in cui una sufficientemente intensa e duratura convenzione interplanetaria conduce ad un campo elettrico,  attraverso un sostanziale energizzazione nel sistema magnetosfera-ionosfera, a un'intensificazione considerevole della corrente di anello abbastanza da superare una certa soglia chiave dell'indice di quantificazione di tempesta Dst [34]. Tensioni litosferiche, invece, sono incrementate quando le placche tettoniche si muovono una contro l'altra. Quando la tensione è abbastanza estesa, la crosta è costretta a spaccarsi. Inoltre, l'osservazione che flare solari e tempeste magnetiche hanno quasi identici valori q può essere attribuito al fatto che sia i flare solari che le tempeste magnetiche sono guidati dall'attività solare.

Recentemente, De Freitas e De Medeiros [35] hanno utilizzato un nuovo approccio per studiare le propietà non estensive dell'attività solare magnetica dal 1996-2001. Lo studio è stato svolto su misurazioni giornaliere del numero di Macchie Solari , media della forza del campo magnetico, e media giornaliera della totale irradiazione solare. Probabili funzioni di Distribuzione sono state calcolate per i tre insiemi di dati ed i risultati ottenuti sono che gli indici entropici proposti recentemente da Tallis(noto anche come q-Triplet [36]) cambiano secondo  una funzione della scala.  Inoltre, Carvalho et al. [37] ha applicato sia Tsallis e  statistiche Kaniadakis [38,39] per lo sconcertante problema astrofisico della funzione di governo della distribuzione di velocità della rotazione stellare.  Essi hanno dimostrato per la prima volta che queste sono di gran lunga le statistiche più appropriate per questo problema dando una misurazione molto buona. Sarebbe certamente interessante e vale la pena di esplorare le metodologie in caso di flare solari, tempeste magnetiche e terremoti nel lavoro successivo. 
L'evidenza di un comportamento statistico universale suggerisce la possibilità di un comune approccio per la previsione della meteorologia spaziale e dei terremoti. In ogni caso il trasferimento di idee e metodi di previsione sismica alla previsione dei flare solari e tempeste magnetiche potrebbero migliorare la previsione della meteorologia spaziale.
 



[Modificato da Lidiona 16/06/2013 12:34]

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16/06/2013 13:11

A proposito di ricerche italiane ti segnalo questa casualmente trovata sul sito del CISU, di cui ho trovato quasi nulla...

www.ufodatanet.org/report/eql10_i.htm

L'attività solare influenza i terremoti

Già da una prima lettura ho trovato estremamente stimolante la ricerca pubblicata nel 1988 su " Il Nuovo Cimento", firmata da due ricercatori italiani, Mazzarella e Palumbo, sul legame che intercorre fra l'attività solare e gli eventi sismici terrestri. Questo studio, pur non trattando di luci sismiche, ha l'incontrastato valore di stimolare e aiutare a comprendere l'enigma delle EQLs. Prima di trarre delle conclusioni vediamo a quali risultati pervennero i due ricercatori.
L'idea alla base di questo contributo è di scoprire se vi sia un legame fra l'attività solare (macchie) e alcuni terremoti avvenuti sulla Terra; nella fattispecie in quelli accaduti nel nostro paese. Per verificare questa ipotesi e trovare il meccanismo fisico che esplica a tale funzione, vengono analizzati statisticamente il numero di terremoti avvenuti in Italia dal 1833 al 1980 e l'andamento del numero delle macchie solari nel medesimo periodo (come ben sapete le macchie solari sono aree nella superficie del Sole con una temperatura inferiore rispetto alla media, 4500°K contro i 6000°K circa, dovute alla comparsa di forti campi magnetici che bloccano l'attivita convettiva nella zona e la loro presenza, oltre ad essere un indice dell'attività solare, determina l'insorgere di anomalie magnetiche sulla Terra). Per ottenere un gruppo di dati omogenei dal catalogo dei terremoti italiani, i due ricercatori hanno preso solo quelli con valore superiore al VII grado della scala MCS (250 casi). Inoltre occorreva eliminare, da questo nuovo insieme, tutti quei terremoti che risultavano scosse di assestamento; da quest'ultima operazione rimasero 161 eventi sismici che coprono un arco di tempo che va dal 1833 al 1980. Dal confronto di queste due famiglie di dati emerse una correlazione fra l'andamento delle macchie solari ed i grandi terremoti registrati in Italia.
L'andamento dei 161 eventi sismici presenta una ciclicità di circa 11 anni, che riflette il ciclo undecennale delle macchie solari. Pertanto, a mano a mano che aumenta il numero delle macchie, aumenta la frequenza con cui avvengono i terremoti; giungendo ad un massimo dopo 5,5 anni che rappresenta la parte centrale del ciclo undecennale del Sole. Questo non significa necessariamente che con un’intensa attività solare si generino dei terremoti, devono altresì sussistere contemporaneamente ben precise condizioni fisiche nella litosfera perchè ciò accada. L’analisi statistica mostra l'esistenza di una particolare modulazione temporale degli eventi tellurici che segue, entro certi limiti, l'andamento delle macchie sul Sole. Il meccanismo fisico che lega questi due fenomeni, all’apparenza indipendenti, è rappresentato dalla magnetostrizione. Questo effetto si esplica con una variazione in lunghezza della struttura cristallina quando risulta immersa in un campo magnetico. Il processo magnetostrittivo, da non confondersi con quello piezoelettrico (la magnetostrizione agisce su materiali ferromagnetici, mentre l’azione piezoelettrica agisce su materiali dielettrici, come il quarzo), determina la comparsa di deformazioni crostali che, aumentando lo stato di stress eventualmente presente nella litosfera, può stimolare la comparsa delle scosse.
I fatti evidenziati da questa ricerca, congiuntamente all’accertata influenza del Sole sulle caratteristiche elettriche della nostra atmosfera, possono rappresentare la risposta all'irrisolta questione del perchè per diversi terremoti, avvenuti anche nella stessa località e con la medesima intensità, solo per alcuni comparvero le luci sismiche. La spiegazione potrebbe appunto risiedere nel livello di attività della nostra stella che, attraverso i processi precedentemente evidenziati, influenza gli eventi geofisici facendo comparire queste incredibili luci durante le varie fasi del terremoto. Procedendo in questa analisi speculativa, potrebbe sussistere un celato legame fra fenomeni che hanno luogo sul Sole e particolari eventi luminosi terrestri. L'azione magnetostrittiva esercitata dal Sole potrebbe indurre deformazioni crostali senza necessariamente provocare il terremoto, ma di intensità tale da permettere la fuoriuscita (attraverso crepe e fratture), di quei particolari gas imprigionati nel sottosuolo responsabili da secoli di quelle luci che gli osservatori, di volta in volta, hanno riportato come Ignis Fatuus o Will-o'-the-Wisp; spesso notati vicino al suolo e non sempre legati alla natura paludosa del terreno. Sarebbe interessante una ricerca mirata ad evidenziare un'eventuale correlazione fra questi due fenomeni anche se, devo ammettere, questo tipo di analisi diventerebbe ardua vista la scarsità di osservazioni accurate (ed attendibili), raccolte al riguardo di questi intriganti fenomeni luminosi [53].

Se riesci a trovare il PDF anche di questa te ne sarei grato...





Alfredo Benni - Consigliere Nazionale
Coordinatore CUN Lombardia

Mai litigare con uno stupido. Un passante potrebbe non capire la differenza tra te e lui.

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16/06/2013 19:34

Re:
Alfredo_Benni, 16/06/2013 13:11:

A proposito di ricerche italiane ti segnalo questa casualmente trovata sul sito del CISU, di cui ho trovato quasi nulla...

www.ufodatanet.org/report/eql10_i.htm




La ricerca di: Mazzarella A., Palumbo A. , si chiama Solar geomagnetic and seismic activity, fu pubblicata sulla rivista scientifica: Il Nuovo Cimento, codice: 11C, 353-364, nel: 1988.



Se riesci a trovare il PDF anche di questa te ne sarei grato...



Di trovare ci sono riuscito, ma purtroppo per adesso solo a pagamento, vediamo se un amico mi da una mano nella ricerca, ma penso che questa non si trovi libera, ho contattato anche il Prof, per chiedergli gentilmente se possiamo averla.
[SM=g27988]










[Modificato da KOSLINE 16/06/2013 19:35]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



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16/06/2013 20:37

KOSLINE, 16/06/2013 19:34:



La ricerca di: Mazzarella A., Palumbo A. , si chiama Solar geomagnetic and seismic activity, fu pubblicata sulla rivista scientifica: Il Nuovo Cimento, codice: 11C, 353-364, nel: 1988.



Se riesci a trovare il PDF anche di questa te ne sarei grato...



Di trovare ci sono riuscito, ma purtroppo per adesso solo a pagamento, vediamo se un amico mi da una mano nella ricerca, ma penso che questa non si trovi libera, ho contattato anche il Prof, per chiedergli gentilmente se possiamo averla.
[SM=g27988]





Anche tu ? Anche io... [SM=g27988]



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16/06/2013 20:43

Comunque per chi volesse acquistarla:
Anche perché ho visto che è citata in numerosi lavori in altre ricerche sullo stesso tema.

link.springer.com/content/pdf/10.1007%2FBF02533129.pdf


Riassunto

L'analisi dei valori annuali delle macchie solari, della variazione geomagnetica interdiurna e dei grossi terremoti italiani ha permesso di identificare una significativa diretta modulazione undecennale dell'attività sismica da parte dell'attività solare attraverso la coerente variazione dell'attività geomagnetica con un relativo effetto magnetostrittivo sulle rocce crostali. Il modello proposto si rivela di pratica importanza per la previsione dei terremoti innescati da tempeste magnetiche.



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23/06/2013 16:05

Nei prossimi giorni vedremo queste relazioni:

On the relation between solar activity and seismicity
M. N. Gousheval, K. Y. Georgieva’, B. B. Kiro, D. Atanaso
‘Institute for Space Research, Bulgarian Academy of Sciences
6, Moskovska Str., Sofia 1000, Bulgaria
2Solar-Terrestrial Influences Laboratory, Bulgarian Academy of Sciences
Acad. G.Bonchev Str., b1.3, Sofia 1 113, Bulgaria
’Sofia University, Faculty of Mathematics and Informatics


ABOUT POSSIBLE INFLUENCE OF SOLAR ACTIVITY UPON
SEISMIC AND VOLCANIC ACTIVITIES:
LONG-TERM FORECAST
*Khain V.E., **Khalilov E.N.
*Moscow State University named after M.V.Lomonosov,
**International Academy of Science H&E (Austria, Innsbruck)


Diurnal changes of earthquake activity and geomagnetic
Sq-variations
G. Duma1 and Y. Ruzhin2
1Central Institute for Meteorology and Geodynamics, Hohe Warte 38, 1191 Vienna, Austria
2Institute of Terrestrial Magnetism, Ionosphere and Radiowave Propagation (IZMIRAN), Troitsk-town, Moscow region,
Russia
Received: 27 June 2002 – Revised: 27 August 2002 – Accepted: 19 September 2002


Earthquake activity controlled by the regular induced telluric currents
Gerald DUMA, Central Institute for Meteorology and Geodynamics, Department of Geophysics


ULF energy transfer in the solar wind - magnetosphere
- ionosphere - solid Earth system
R. Kessel, F. Freund, G. Duma
(1) Lab for Solar and Space Physics, NASA Goddard Space Flight Center, Greenbelt, MD
20771 [ramona.l.kessel@nasa.gov, 301-286-1771 fax], (2) Department of Physics, San Jose
State University and Ecosystem Science and Technology, NASA Ames Research Center, MS
242-4, Moffett Field, CA 94035-1000, (3) Central Institute for Meteorology and
Geodynamics, Department of Geophysics, Hohe Warte 38, A-1190 Vienna, Austria


Relationship between global seismicity and
solar activities*
GuI-QING ZHANG
Beijing Astronomical Observatory, Chinese Academy of Sciences, Beo'ing 1 O0101, China


John L Casey: La connessione solare-sismica
John. L. Casey, Presidente, Verity Mgmt. Svcs., Inc., e Direttore del Space and Science Research
Center (SSRC). - 1 Marzo 2010

Alfredo Benni - Consigliere Nazionale
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04/07/2013 05:27

Notizia che è passata un po' in punta di piedi... La NASA: I terremoti si possono prevedere. Un ricercatore del Surrey Satellite Technology Institute, Stuart Eves, avrebbe riscontrato (in uno studio in collaborazione con la NASA) una stretta correlazione tra i terremoti che superano il 5° grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nella ionosfera.
Secondo Eves, perturbazioni nella ionosfera si possono verificare quando le faglie terrestri (ossia le fratture il cui movimento genera i sismi) raggiungono punti di elevato stress e creano correnti interne nella crosta terrestre.



www.formiche.net/2013/04/28/terremoti-prevedere-dibattito/

A fronte del recente intensificarsi dell’attività sismica in ogni parte del mondo, la Comunità scientifica ha accentuato i propri studi nell’intento di fornire nuovi spunti al dibattito sulla possibilità di prevedere i terremoti.

Un punto di partenza è nella verifica dell’esistenza di correlazioni tra movimenti delle Terra ed altri fenomeni naturali. In primis, da sempre l’attività solare viene ritenuta una causa alla base dei terremoti. Ma una recente analisi effettuata da due ricercatori, i geofisici statunitensi Love (United States Geological Survey -USGS) e Thomas (Northwest Research Associates) dal titolo “Insignificant solar-terrestrial triggering of earthquakes”, pubblicata su Geophysical Research Letters, ha confutato questa teoria rilevando l’assenza di una correlazione diretta tra l’attività del Sole e gli spostamenti tellurici. La conclusione è stata ottenuta dal confronto tra due set informativi: il primo composto da dati storici relativi alle macchie solari (tratti dalla National Oceanic and Atmospheric Administration -NOAA), al vento solare (tratti dalla NASA), ed alle tempeste magnetiche (tratti dal British Geological Survey e da Geoscience Australia); il secondo dai dati storici degli eventi sismici (ricavati dagli archivi dell’USGS).

Il dibattito scientifico relativo agli effetti del Sole sulla Terra è straordinariamente rilevante in considerazione dell’incremento di espulsioni di massa coronale (nubi di plasma e di particelle cariche) responsabili di tempeste geomagnetiche polari e di blackout elettrici. Le grandi tempeste solari, infatti, influenzando la ionosfera, possono causare gravi danni alle comunicazioni radio, alle condutture di trasporto energetico, ed alle infrastrutture operanti via satellite, sia terrestri che in orbita.
La ionosfera è la regione dell’alta atmosfera (tra 50 e 1000 km circa sopra la superficie terrestre) in cui la densità di elettroni e ioni liberi raggiunge valori fisicamente rilevanti tali da influenzare sensibilmente l’indice di rifrazione nei riguardi delle radioonde. Grazie alla sua estrema sensibilità nei confronti di fenomeni atmosferici di vario tipo, il monitoraggio della ionosfera può essere utilizzato come indicatore di variazioni atmosferiche.

Un ricercatore del Surrey Satellite Technology Institute, Stuart Eves, avrebbe riscontrato (in uno studio in collaborazione con la NASA) una stretta correlazione tra i terremoti che superano il 5° grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nella ionosfera.
Secondo Eves, perturbazioni nella ionosfera si possono verificare quando le faglie terrestri (ossia le fratture il cui movimento genera i sismi) raggiungono punti di elevato stress e creano correnti interne nella crosta terrestre. L’acqua contenuta nelle faglie raggiungerebbe temperature elevate allorquando sollecitata con enormi pressioni. L’ossigeno contenuto nelle rocce genererebbe una forte carica elettrica positiva che influenzerebbe la ionosfera. In seguito, la pressione genererebbe il terremoto. Queste cariche sarebbero visibili agli infrarossi e testabili con gli strumenti che misurano i campi magnetici, una o due settimane prima di un forte terremoto.
[Modificato da Alfredo_Benni 04/07/2013 05:27]
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05/10/2015 09:18

In arrivo nuova documentazione scientifica a favore di Alfredo Benni:
http://www.altrogiornale.org/studi-suggeriscono-che-il-sole-innesca-i-grandi-terremoti
stavolta dal Consulting Service della Ohio State University.
Buona giornata.


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05/10/2015 11:21

danielozma, 05/10/2015 09:18:

In arrivo nuova documentazione scientifica a favore di Alfredo Benni:
http://www.altrogiornale.org/studi-suggeriscono-che-il-sole-innesca-i-grandi-terremoti
stavolta dal Consulting Service della Ohio State University.
Buona giornata.




Si è una bella soddisfazione !

Prendere NCGT Journal v3, n3 di settembre 2015
www.ncgt.org/newsletter.php

Qui il link diretto
www.ncgt.org/newsletter.php?action=download&id=149

Tra l' altro ricordo che io e Cataldi, autore di questa pubblicazione, collaboriamo da anni.

Cosa diranno ora gli irriducibili scettici ? [SM=g9589]
Ma sapete che non me ne frega nulla ? [SM=g27990] [SM=g27988] [SM=g27987]



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