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Intervista prof. Corrado Malanga - Novembre 2012 [Full Video]

Ultimo Aggiornamento: 20/03/2013 15:49
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Sesso: Maschile
09/12/2012 21:47

Sul discorso dell' "universo olografico", mi preme dire che Bohm dice un altra cosa:

it.wikipedia.org/wiki/David_Bohm

Bohm ha apportato significativi contributi alla neuropsicologia e allo sviluppo del modello olonomico del funzionamento del cervello. In collaborazione con il neuroscienziato di Stanford Karl Pribram, Bohm contribuì a elaborare il modello olonomico di Pribram secondo la quale il cervello opera in modo simile a un ologramma, in conformità ai principi della matematica quantica e alle caratteristiche dei modelli delle onde d'interferenza.

Bohm suggerì che queste onde potessero comporre forme come ologrammi, basando questa idea sull'applicazione dell'Analisi di Fourier per decomporre le onde in singoli seni.

Bohm con Pribram elaborarono quindi una teoria basata su una descrizione in termini matematici dei processi e delle interazioni neuronali capaci di leggere le informazioni che si presenterebbero quindi sotto forma di onde, per poi convertirle in schemi di interferenza e trasformarle in immagini tridimensionali [...] noi non vedremmo gli oggetti “per come sono” (in accordo con quanto messo in luce dalla teoria della relatività generale), ma solamente la loro informazione quantistica.

Secondo il libro di Bohm "Universo, mente e materia", nell'universo esisterebbe un ordine implicito (implicate order), che non vediamo e che egli paragona ad un ologramma nel quale la sua struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte, e uno esplicito (explicate order) che è ciò che realmente vediamo; quest'ultimo sarebbe il risultato dell'interpretazione che il nostro cervello ci offre delle onde (o pattern) di interferenza che compongono l'universo. Secondo tale ipotesi, il principio di località risulterebbe perciò falso. Poiché Bohm riteneva che l'universo fosse un sistema dinamico e quindi in continuo movimento, e siccome con il termine ologramma solitamente ci si riferisce ad una immagine statica, Bohm preferiva descrivere l’universo utilizzando il termine, da lui creato, di Olomovimento.//

Per capire questi concetti bisogna sapere come funziona un ologramma. Un ologramma è creato da due fasci di interferenza, ogniuno dei quali contiene le informazioni di una immagine. Un ologramma contiene le informazioni di entrambe le immagini fuse nel fenomeno di interferenza. E anche parte dell' ologramma le contiene. Dire che il cervello lavora come un ologramma o che l' universo è paragonabile ad un ologramma significa che le immagini generate attraverso forme d' onda vengono interpretate e immagazzinate a strati come gli ologrammi. Un ologramma è una forma di immagazzinamento dati molto più funzionale rispetto ad una archiviazione tradizionale.

Ma tutto questo non significa affatto, come sostiene Malanga, che il nostro universo poiché è un ologramma, è illusorio. C'è una differenza abissale rispetto a questo.
Ho l' impressione che Malanga non abbia ben compreso la teoria di Bohm o la abbia distorsa a suo uso e consumo...



[Modificato da Alfredo_Benni 09/12/2012 21:50]
Alfredo Benni - Consigliere Nazionale
Coordinatore CUN Lombardia

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"Procediamo a zig zag verso un futuro luminoso (Mao Tsetung)"
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