Ufo: forse gli alieni ci ascoltano

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ghost833
00domenica 24 ottobre 2010 11:57
Fonte: www.nextme.it/rubriche/misteri/1116-ufo-forse-gli-alieni-ci-as...

Se ne parlava già in 'Contact', un film del 1997 diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Jodie Foster, nel quale si descriveva un possibile primo contatto tra umani e alieni e alcune delle implicazioni etiche e religiose che questo avrebbe comportato.

L’interrogativo che l’uomo si pone spesso davanti l’infinito dell’universo è se sia solo o meno. Ogni mezzo è stato usato per cercare quel contatto che libri e film hanno descritto e, osservando la nostra galassia, non si può fare a meno di essere avvolti da quel dubbio di solitudine.

Oggi si stanno mettendo a punto nuove sofisticate attrezzature per rilevare ‘suoni’ provenienti dallo spazio. Sempre che, per dirla con le parole dell’astrofisico Stephen Hawking, ‘essi’ vogliano farci sapere della loro presenza.
Tuttavia, grazie alle tecnologie di cui oggi disponiamo, è possibile intercettare qualsiasi forma di vita che sia ad almeno una dozzina di anni luce dalla Terra. Nel 1971, alcuni astronomi del Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence), si adoperarono per rilevare grazie a dei sofisticati radar qualsiasi segnale proveniente da civiltà extraterrestri. Gli scienziati e gli ingegneri che collaborarono al progetto ricoprirono di antenne un’area di circa 10 chilometri. La zona venne denominata ‘Project Cyclops’, ma il progetto costò troppo alla Nasa che lo sospese nel giro di pochi anni.

Il dilemma che oggi si presenta agli scienziati è che il mondo delle comunicazioni si sta sviluppando sempre più debolmente e il tentativo di individuare forme di vita extraterrestri diventa per questo più difficile. Ci dovremmo aspettare che siano proprio gli alieni a mettersi in contatto con noi? Duncan Forgan, dell’Università di Edimburgo, e Robert Nichol, dell’Istituto di Cosmologia e Gravitazione di Portsmouth, sostengono che il tentativo avviato dal Seti, oltre ad essere molto dispendioso, ha anche poche possibilità di riuscita.

Per questo motivo i due ricercatori hanno approntato una serie di simulazioni su alcuni ipotetici pianeti che avrebbero ospitato alcune civiltà, in periodi diversi della storia della nostra galassia. I risultati ai quali si è giunti non sono sempre attendibili, ma una delle simulazioni più realistiche sostiene che una civiltà propagherebbe radiazioni nello spazio solo per 100 anni. Ecco allora che le possibilità di contatto precipiterebbero.

Al momento, ci si avvale dell’Allen Telescope Array (Ata) per individuare segnali provenienti da almeno 250.000 stelle. Nell’attesa, si spera che gli alieni possano sospettare che forme di vita intelligente vivano sulla Terra e che, magari, possano loro per primi mettersi in contatto con noi. Non ci resta che… ascoltare!
Hybrid1973
00domenica 24 ottobre 2010 14:12
ghost833, 24/10/2010 10.57:

Fonte: www.nextme.it/rubriche/misteri/1116-ufo-forse-gli-alieni-ci-as...

[...]

Per questo motivo i due ricercatori hanno approntato una serie di simulazioni su alcuni ipotetici pianeti che avrebbero ospitato alcune civiltà, in periodi diversi della storia della nostra galassia. I risultati ai quali si è giunti non sono sempre attendibili, ma una delle simulazioni più realistiche sostiene che una civiltà propagherebbe radiazioni nello spazio solo per 100 anni. Ecco allora che le possibilità di contatto precipiterebbero.




Noi ascoltiamo l'universo in cerca di civiltà.
Non ho ben capito se ciò che cerchiamo è un segnale intelligente che dica "ehi, siamo quì!" oppure l'eco delle loro trasmissioni televisive e/o radio.
Nella seconda ipotesi è chiaro che la simulazione quotata sopra, lascia poche speranze.
Però come siamo arrivati noi a questa conclusione, potrebbero anche esserci arrivati gli altri; per cui che si fa? Si inizia una trasmissione radio mirata lanciando il messaggio "ehi, siamo quì!".
Che intendo dire?
Intendo dire che noi stiamo cercando di scoprire se c'è vita nell'universo ascoltandoli ma non dicendogli che noi ci siamo.
E' la solita strategia militare. Valutare il nemico, se esiste, quanti sono, senza farsi notare.
Sì, poi il passo successivo sarebbe contattarli con un messaggio diretto sapendo che sicuramente qualcuno c'è per riceverlo; ma lo riceverà? Staranno ancora sondando l'universo? In questa direzione? I militari sono disposti a dire "ehi, siamo quì!" non conoscendo le intenzioni del "nemico"?
Secondo me la logica umana dovrebbe essere:
sondare l'universo in cerca del messaggio "ehi, siamo quì!" e intanto spedire lo stesso messaggio in ogni direzione certi del fatto che anche loro lo stiano facendo perchè dalla stessa simulazione, hanno capito che le propagazioni di onde radio nello spazio da parte di una civiltà non sono eterne ma bisogna alimentarle il più possibile.
Il problema è che non è la logica umana a dirigere questo tipo di contatti ma è quella militare.

Non so se ho spiegato bene questa mia opinione.
giambo64
00mercoledì 27 ottobre 2010 14:19
A mio avviso va potenziata la ricerca di eventuali segnali radio intelligenti e basta, senza tentativi da parte nostra di inviare messaggi per dire "noi ci siamo".
Ha ragione Hawking, non sappiamo che cosa c'è la fuori, potenzialmente esiste un grande rischio, è noto che ogni volta che due civiltà vengono a contatto, quella meno progredita soccombe.
Ora qualcuno dirà che non sarebbe una grande perdita, ha ragione, il problema è che non sappiamo chi potremmo incontrare.
Potrebbero essere degli illuminati, ma anche dei pirati, non lo sappiamo.
La decisione del contatto, a mio avviso, andrebbe presa dopo aver decifrato un eventuale segnale captato dai radiotelescopi.
Se questo segnale fosse intenzionale, inviato tramite un radiofaro, andrebbe preso con le pinze, le informazioni contenute potrebbero non essere veritiere e la nostra risposta un rischio.
Io preferirei captare segnali sfuggiti non intenzionalmente da qualche civiltà vicina, consentirebbero di farci un idea con chi abbiamo a che fare. Ovviamente questo limita il campo di azione, perchè segnali di questo tipo non possono arrivare da molto lontano per cui dovremmo essere fortunati ed avere dei vicini che abitano in qualche sistema nel raggio di poche decine di anni luce.
Qualcuno ha ipotizzato l'esistenza di una rete galattica di comunicazioni, una sorta di internet interstellare, a cui tutte le civiltà evolute sono connesse.
A mio avviso, se questa esistesse e funzionasse con le onde radio, la avremmo già scoperta.
Se esiste io credo utilizzi altri sistemi più efficenti che non le onde elettromagnetiche, magari i tachioni, per cui noi ne siamo (per ora) tagliati fuori.
Magari è proprio questo il requisito per essere contattati, il riuscire autonomamente ad agganciarsi alla rete ed apprenderne le sue informazioni.
Sarebbe un passo straordinario, una immensa biblioteca a cui attingere, tutta da decifrare.
Diversamente da un contatto diretto, qui una civiltà apprenderebbe gradualmente e con il proprio sforzo i dati presenti nella rete, acquisendoli con la propria capacità di apprendimento e non ci sarebbe quindi il rischio di assimilazione da un altra.
Secr3t
00mercoledì 27 ottobre 2010 15:35
Re:
giambo64, 27/10/2010 14.19:

A mio avviso va potenziata la ricerca di eventuali segnali radio intelligenti e basta,




A mio avviso invece, questa cosa è totalmente inutile... Troppe variabili in gioco. Chi ci dice che loro usano segnali radio?
Potrebbero essere sviluppati di più....o di meno... Coi segnali radio vai tu a beccare la direzione giusta verso un sistema abitato... E' tutta questione di fortuna. Quindi sono solo soldi buttati via che potrebbero essere utilizzati per qualcosa di ben più importante.
MarcoFranceschini
00giovedì 28 ottobre 2010 14:25
Re:
Hybrid1973, 24/10/2010 14.12:

ghost833, 24/10/2010 10.57:

Fonte: www.nextme.it/rubriche/misteri/1116-ufo-forse-gli-alieni-ci-as...

[...]

Per questo motivo i due ricercatori hanno approntato una serie di simulazioni su alcuni ipotetici pianeti che avrebbero ospitato alcune civiltà, in periodi diversi della storia della nostra galassia. I risultati ai quali si è giunti non sono sempre attendibili, ma una delle simulazioni più realistiche sostiene che una civiltà propagherebbe radiazioni nello spazio solo per 100 anni. Ecco allora che le possibilità di contatto precipiterebbero.




Noi ascoltiamo l'universo in cerca di civiltà.
Non ho ben capito se ciò che cerchiamo è un segnale intelligente che dica "ehi, siamo quì!" oppure l'eco delle loro trasmissioni televisive e/o radio.
Nella seconda ipotesi è chiaro che la simulazione quotata sopra, lascia poche speranze.
Però come siamo arrivati noi a questa conclusione, potrebbero anche esserci arrivati gli altri; per cui che si fa? Si inizia una trasmissione radio mirata lanciando il messaggio "ehi, siamo quì!".
Che intendo dire?
Intendo dire che noi stiamo cercando di scoprire se c'è vita nell'universo ascoltandoli ma non dicendogli che noi ci siamo.
E' la solita strategia militare. Valutare il nemico, se esiste, quanti sono, senza farsi notare.
Sì, poi il passo successivo sarebbe contattarli con un messaggio diretto sapendo che sicuramente qualcuno c'è per riceverlo; ma lo riceverà? Staranno ancora sondando l'universo? In questa direzione? I militari sono disposti a dire "ehi, siamo quì!" non conoscendo le intenzioni del "nemico"?
Secondo me la logica umana dovrebbe essere:
sondare l'universo in cerca del messaggio "ehi, siamo quì!" e intanto spedire lo stesso messaggio in ogni direzione certi del fatto che anche loro lo stiano facendo perchè dalla stessa simulazione, hanno capito che le propagazioni di onde radio nello spazio da parte di una civiltà non sono eterne ma bisogna alimentarle il più possibile.
Il problema è che non è la logica umana a dirigere questo tipo di contatti ma è quella militare.

Non so se ho spiegato bene questa mia opinione.




Buongiorno, il "lieve" problema e` che i cosiddetti "militari" (termine invero troppo generico perche` ci sono "militari" e "militari"...) appartengono e sono un sottoinsieme della umanita` essendo costituiti da esseri viventi Homo Sapiens Sapiens.
Onde per cui il comportamento e le regole di cui sono dotati sono una delle espressioni della umanita`...
Appena una parte ristretta di persone inizia a detenere privilegi, potere automaticamente tale cerchia di persone (qualsiasi anche le persone sulla carta "piu` pure") diviene autoreferente.
Sondare questo "Universo" alla ricerca di qualsiasi tipo di manifestazione delle onde radio (sottoinsieme della piu` vasta famiglia denominata "onde elettromagnetiche") con portante modulata magari, e` totalmente inutile...
Si continueranno a trovare solo pulsar e via di seguito...
Questo confidando nella buona fede di chi queste ricerche nel corso dei decenni le ha condotte, Serendip e Seti inclusi.
Perche` se da tempo avessero trovato "qualche cosa" e tutto e` rimasto confinato allora siamo da punto e da capo con la famosa "logica militare" di comportamento di cui sopra in una ricorsione senza fine e speranza.
Grazie.

Marco1971.

MarcoFranceschini
00giovedì 28 ottobre 2010 14:31
Re:
giambo64, 27/10/2010 14.19:

A mio avviso va potenziata la ricerca di eventuali segnali radio intelligenti e basta, senza tentativi da parte nostra di inviare messaggi per dire "noi ci siamo".
Ha ragione Hawking, non sappiamo che cosa c'è la fuori, potenzialmente esiste un grande rischio, è noto che ogni volta che due civiltà vengono a contatto, quella meno progredita soccombe.
Ora qualcuno dirà che non sarebbe una grande perdita, ha ragione, il problema è che non sappiamo chi potremmo incontrare.
Potrebbero essere degli illuminati, ma anche dei pirati, non lo sappiamo.
La decisione del contatto, a mio avviso, andrebbe presa dopo aver decifrato un eventuale segnale captato dai radiotelescopi.
Se questo segnale fosse intenzionale, inviato tramite un radiofaro, andrebbe preso con le pinze, le informazioni contenute potrebbero non essere veritiere e la nostra risposta un rischio.
Io preferirei captare segnali sfuggiti non intenzionalmente da qualche civiltà vicina, consentirebbero di farci un idea con chi abbiamo a che fare. Ovviamente questo limita il campo di azione, perchè segnali di questo tipo non possono arrivare da molto lontano per cui dovremmo essere fortunati ed avere dei vicini che abitano in qualche sistema nel raggio di poche decine di anni luce.
Qualcuno ha ipotizzato l'esistenza di una rete galattica di comunicazioni, una sorta di internet interstellare, a cui tutte le civiltà evolute sono connesse.
A mio avviso, se questa esistesse e funzionasse con le onde radio, la avremmo già scoperta.
Se esiste io credo utilizzi altri sistemi più efficenti che non le onde elettromagnetiche, magari i tachioni, per cui noi ne siamo (per ora) tagliati fuori.
Magari è proprio questo il requisito per essere contattati, il riuscire autonomamente ad agganciarsi alla rete ed apprenderne le sue informazioni.
Sarebbe un passo straordinario, una immensa biblioteca a cui attingere, tutta da decifrare.
Diversamente da un contatto diretto, qui una civiltà apprenderebbe gradualmente e con il proprio sforzo i dati presenti nella rete, acquisendoli con la propria capacità di apprendimento e non ci sarebbe quindi il rischio di assimilazione da un altra.




Il paradigma dell`incontro di "due civilta`" a cui fai riferimento (e sempre in questi casi si fa riferimento pieno di stereotipi con i famosi conquistadores e con le loro "opere" in America latina) e` troppo viziato ed affetto dal fatto che autoconsistente solo facendo riferimento e rimanendo alla attuale civilta` umana.
Pubblicamente nessuno sa come si comporterebbe una civilta` (molto probabilmente una di queste e` anche la nostra genitrice) non terrestre (o che terrestre lo e` stato) e molto piu` avanzata di noi sotto ogni punto di vista, non solo meramente "tecnologico" e scientifico.
E` anche altamente improbabile che la nostra umanita` arrivi a scoprire un disegno intelligente ed anche a decodificarlo all`interno di "paradigmi di comunicazione" che non siano quelli classici ed omologati della attuale scienza.
Grazie.

Marco1971.
giambo64
00giovedì 28 ottobre 2010 15:09
Forse non avete letto la seconda parte del mio intervento, dove dico che, probabilmente, le civiltà più evolute non usano le onde radio...
Del resto oggi noi non siamo in grado di usare altro, per cui l'unica cosa che possiamo fare è cercare civiltà che usano la nostra stessa tecnologia.
A me non sembra così improbabile che si riesca a captare segnali radio, stiamo scoprendo un grande numero di sistemi solari e mi sembra sia doveroso puntare i radiotelescopi verso queste stelle, allo stesso modo di come si è fatto negli anni 60 con Tau Ceti ed Epsilon Eridani.
Ovviamente le possibilità che esistano civiltà tecnologiche ad un livello simile al nostro è estremamente basso, però è giusto provare.
Del resto gli investimenti in questo settore non sono certo così giganteschi, mi piacerebbe davvero sapere cosa si potrebbe fare, di molto più utile, con questi soldi.
A meno che non si pensi che tutta la ricerca astronomica sia inutile, tanto poi ci penseranno i fratelli dello spazio con i capelli biondi a portarci la verità...[SM=g11770]
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