Le sette fasi del contatto

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lucarusso
00lunedì 31 agosto 2009 13:44
Programma in sette fasi per campagne di viaggi interplanetari implicante uno o più pianeti.
Briefing tenuto al Pentagono, nel 1960, da due ufficiali della Marina e da un ufficiale dell'Esercito.

Fase uno: costituirebbe lo studio preliminare di questo programma. Avrebbe luogo prima che noi sapessimo se il pianeta è abitato. Consisterebbe in una paziente e prudente osservazione da una distanza considerata priva di rischi. Se il pianeta possedesse dei satelliti che potessero esserci utili, li esamineremmo con cura, come possibili basi di avvicinamento a partire dalle quali potremmo studiare il pianeta per svelare se vi esista una vita organizzata.

Fase due: consisterebbe apparentemente in una sorveglianza del pianeta a una distanza ridotta con l'aiuto di strumenti sonda. Queste sonde scatterebbero fotografie, raccoglierebbero campioni atmosferici e determinerebbero la natura e l'importanza dei centri di civiltà, se ce ne fossero sul pianeta.

Fase tre: se i risultati forniti dagli strumenti-sonda sembrassero giustificare uno studio più approfondito, questi tipi di congegni sarebbero sostituiti da congegni più veloci, più maneggevoli e provvisti di equipaggi. Così, si credeva, si sarebbero potute studiare le caratteristiche dei veicoli utilizzati dagli abitanti del pianeta, misurare le loro velocità, definire il loro tipo di propulsione, la loro manovrabilità, paragonandolil alle caratteristiche dei nostri veicoli.

Fase quattro: questa fase del programma comporterebbe dei rischi reali. E' quella in cui i congegni pilotati da uomini si avvicinerebbero ancora al pianeta per cercare di sapere se le creature che lo popolano siano ostili e, se lo sono, in che misura e con quali mezzi mostrano la loro ostilità. Si tratterebbe insomma di determinare nello stesso tempo la posizione dei radar e dei centri militari.

Fase cinque: dovrebbe consistere in brevi scali in posti isolati per procurarci dei campioni di piante, di animali e, se possibile, campioni degli esseri intelligenti che popolano il pianeta.

Fase sei: consisterebbe in atterraggi e voli a bassissima quota, dove gli apparecchi terrestri e i loro equipaggi non potessero essere raggiunti. Questi approcci sarebbero effettuati in punti facilmente osservabili dal maggior numero possibile di spettatori. Conseguita con successo, questa fase dimostrerebbe la nostra esistenza e la nostra mancanza di ostilità.

Fase sette: chiamata la fase "pieni contatti", sarebbe il punto finale del programma elaborato, preparato ed eseguito con cura. Non si tenterebbe il contatto se non dopo aver stabilito con eccellenti ragioni che non arrechi alcun disastro alle due razze implicate.
Molte buone ragioni potrebbero impedire di passare alla fase sette, anche se i risultati delle sei fasi precedenti avessero potuto indicare che questa fase era materialmente realizzabile.

Testo tratto dal libro Gli UFO - si farà la guerra dei mondi? di Jacques Pottier, De Vecchi Editore.

alien-invasion.weebly.com/documenti.html
Profondo_Blu
00lunedì 31 agosto 2009 16:12
Hmm... Questo modus operandi mi ricorda qualcosa... [SM=g27988]
ManuelaZan
00lunedì 31 agosto 2009 22:08
Re:
Profondo_Blu, 31/08/2009 16.12:

Hmm... Questo modus operandi mi ricorda qualcosa... [SM=g27988]


Anche a me:
mi ricorda il fatto che studiando la casistica UFO sembrerebbe che almeno i primi sei passi vengano effettuati contemporaneamente da parecchio parecchio tempo ... [SM=g27990]

Personalmente dubito che quello sopra riportato sia un documento realmente proveniente dal Pentagono, mi sembra (sempre opinione personale, neh!) più un apocrifo costruito sopra i desiderata di qualche ufologo/ufofilo.

Sinceramente non credo che (perlomeno) gli USA si atterrebbero a questi passi. Vedrei più plausibile uno scenario del tipo:

Fase uno: costituirebbe lo studio preliminare di questo programma. Avrebbe luogo prima che noi sapessimo se il pianeta è abitato. Consisterebbe in una paziente e prudente osservazione da una distanza considerata priva di rischi. Se il pianeta possedesse dei satelliti che potessero esserci utili, li esamineremmo con cura, come possibili basi di avvicinamento a partire dalle quali potremmo studiare il pianeta per svelare se vi esistano risorse utili e che possano essere facilmente sfruttate.

Fase due: consisterebbe apparentemente in una sorveglianza del pianeta a una distanza ridotta con l'aiuto di strumenti sonda. Queste sonde scatterebbero fotografie, raccoglierebbero campioni atmosferici e determinerebbero la natura e l'importanza delle miniere e dei giacimenti, se ce ne fossero sul pianeta.

Fase tre: se i risultati forniti dagli strumenti-sonda sembrassero giustificare uno studio più approfondito, questi tipi di congegni sarebbero sostituiti da congegni più veloci, più maneggevoli e provvisti di equipaggi. Così, si credeva, si sarebbero potute studiare le caratteristiche dei veicoli utilizzati dagli abitanti del pianeta, misurare le loro velocità, definire il loro tipo di propulsione, la loro manovrabilità, paragonandolil alle caratteristiche dei nostri veicoli e scoprire se gli ipotetici abitanti avrebbero potuto costituire un intralcio allo sfruttamento delle risorse.

Fase quattro: questa fase del programma comporterebbe dei rischi reali. E' quella in cui i congegni pilotati da uomini si avvicinerebbero ancora al pianeta per cercare di sapere se le creature che lo popolano siano ostili e, se lo sono, in che misura e con quali mezzi mostrano la loro ostilità. Si tratterebbe insomma di determinare nello stesso tempo la posizione dei radar e dei centri militari. (OK, questo lo lascio così com'è, sarebbe imprescindibile)

Fase cinque (ipotesi uno): ragazzi, questi menano forte! Scusate abbiamo scherzato, noi veniamo in pace, siamo solo studiosi e scienziati, non volevamo disturbare e comunque ce ne andiamo subito, non temete! bye bye ...

Fase cinque (ipotesi due): una volta stabilita la relativa innocuità degli abitanti del pianeta, dovrebbe consistere in brevi scali in posti isolati per procurarci dei campioni di piante, di animali e, se possibile, campioni degli esseri (che si potrebbero supporre) intelligenti che popolano il pianeta. Infatti l'economia terrestre non si muove solo con le miniere, no? [SM=g9201]

Fase sei: consisterebbe nella dichiarazione controfirmata da un buon numero di premi Nobel e di scienziati di fama che gli esseri abitanti il nuovo pianeta non si possono definire intelligenti e non sono assolutamente paragonabili all'Essere Umano, dichiarato dall'Unico Vero Dio come indiscusso signore e padrone di tutto il creato, quindi anche di tutti gli altri pianeti pianetini e planetoidi.

Fase sette: yuppeeee ... alla carica! E che Dio conservi l'Economia di Mercato! [SM=g8899]

[SM=g9423]
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