Ecco la recensione che ho pubblicato sul mio blog
mysteryreports.myblog.it
Grande risposta di pubblico ed autentica ovazione per i partecipanti di quello che si è presentato come uno degli ultimi appuntamenti della stagione ufologica, prima della pausa estiva.
Ad iniziare Alfredo Benni, informatico e coordinatore del CUN Lombardia.
Relazione tecnica, la sua, tesa a comparare la possibile tecnologia mostrata dagli oggetti volanti non identificati con quanto sappiamo ed ipotizziamo di quella terrestre.
Si, perché, se lo sviluppo tecnologico manifesta diverse certezze a tutti visibili, solo alcune ve ne sono quando si entra in ambito militare, e poche, se ci si sposta sulla fisica, e più in generale, la scienza di frontiera.
Oggi sappiamo che ciò che vola ha, e deve avere, determinate caratteristiche: una combustione chimica, dei motori, deve far rumore, avere delle ali, delle prese d’aria, una forma aerodinamica, seguire una rotta (non può certo zizzagare) etc.
Spostandoci nel campo del “probabile” e del “possibile”, si può ragionevolmente credere chi siano stati raggiunti nei nostri laboratori risultati, in determinati casi, al limite della fantascienza.
Si parla, infatti, di “invisibilità ottica” per soldati, tramite l’accensione di tutta una serie di pixel (stile Predator), e per aerei la cui vernice cambierebbe colore con l’altitudine (più il velivolo sale, più il colore si inscurisce). Oppure della “curvatura dello spazio tempo”, tramite l’utilizzo della cosiddetta energia oscura che sembra permeare tutto l’Universo, o della “antigravità”, tramite l’utilizzo di metamateriali (sostanze artificiali le cui caratteristiche sono legate alla loro struttura più che alla loro composizione), in grado di deviare le onde elettromagnetiche.
Da non dimenticare, poi, il “teletrasporto”, specialmente da quando la “Fondazione danese per la ricerca sull’ottica quantisica”, è riuscita a trasmettere uno stato quantico da alcuni fotoni ad un gruppo di atomi di cesio.
E continuiamo con la “supercavitazione”(sembra già sperimentata su missili subacquei), che, grazie alla notevole riduzione d’attrito che genera, farebbe raggiungere ai velivoli velocità elevatissime, e la “luce solida” (gli scienziati dell’Università di Cambridge e Melbourne ipotizzano che i fotoni possano esistere allo stato solido, liquido e gassoso).
Ma finiamo con il “Ununpentium 115”, sostanza artificiale creata da scienziati russi nel 2004, bombardando dell’amerincio con del calcio (ricordiamo che dell’elemento 115 parlò il contestato Bob Lazar dell’Area 51).
Da quanto esposto, cosa si può, dunque, concludere?
Che la tecnologia mostrata dagli UFO (invisibilità ottica, movimenti repentini, strane forme, velocità “impossibili”) non è poi così lontana da quanto potremmo creare noi terrestri in un futuro di medio periodo. E ciò, indirettamente, non può che avvalorare quelle testimonianze, personali e documentali, da sempre ritenute poco affidabili per la straordinarietà di quanto descrivevano.
A seguire, Roberto Doz, ex colonnello dell’aeronautica. .
Uomo di grande esperienza per quanto riguarda ciò che si muove nel cielo, in quanto il suo compito da militare è stato quello di istruttore ricognitore (in pratica ha insegnato ad interpretare cosa volasse).
Due i casi più interessanti di cui ha parlato.
Il primo, un avvistamento personale, capitato a San Cesareo di Roma nel lontano 1985.
Un oggetto allungato e silenzioso scese e risalì lungo la campagna romana ad un’altezza media stimata sui 150 metri e ad una velocità di 300/400 km orari, compiendo manovre “impossibili”, come virate a 90°. Al fatto assistettero numerosi testimoni.
Il secondo, una rivisitazione del famoso “caso Mantell” del 1948.
Ricordiamo che in quell’occasione un esperto pilota militare, Mantell appunto, lanciato con il suo aereo all’inseguimento in alta quota di un oggetto volante non identificato, finì per precipitare al suolo. Ufficialmente perse il controllo del velivolo per l’anossia (a quote troppo elevate l’ossigeno scarseggia e, se non adeguatamente equipaggiato, l’essere umano perde i sensi).
Doz, invece, mostrando la foto dei resti dell’aereo dove si nota una pala dell’elica in posizione verticale, dimostrerebbe che il pilota fu sempre stato cosciente e che cercò un atterraggio planato (finito male, purtroppo).
Ha, poi, proseguito Giorgio Pattera, biologo, giornalista e membro della commissione scientifica del CUN.
Intervento, il suo, finalizzato a far finalmente chiarezza su cosa distingua un cerchio nel grano vero da uno falso.
Innanzitutto, le spighe devono essere piegate (non spezzate) e con andamento spiraliforme.
Questi, poi, gli altri indici di anomalia:
- la poliembrionia, la presenza, cioè, nelle giumelle, di più chicchi (solitamente ogni glumella contiene un solo chicco); in queste condizioni i chicchi si presentano inoltre più piccoli e raggrinziti
- la presenza di microsferule di silicio incastrate nella spiga; il silicio, contenuto nell’acqua, acquisisce la forma sferica a seguito del raggiungimento di una temperatura elevatissima (oltre 1700 gradi) ed un conseguente e rapidissimo raffreddamento
- il rilevamento di magnetite in percentuali centinaia di volte superiori alla norma
- l’allungamento (ben oltre il naturale allettamento) e l’esplosione dei nodi
- la particolare incidenza di mosche morte incastrate nelle sferette di silicio
- la presenza di modificazioni nella composizione del terreno e di isotopi radioattivi
A chiudere, Giorgio Pinotti, sociologo, giornalista e segretario generale del CUN.
Il suo, un lungo excursus nella storia dell’ufologia, dai casi più noti come quello di Roswell e della cosiddetta “Battaglia di Los Angeles” del 1942, ai semisconosciuti come quello di Imola del 1967. In quella occasione, un oggetto misterioso cadde al suolo, ma di esso non si seppe più nulla (ad indagini successive rispose sempre un “muro” di silenzio).
Ma la parte più interessante è stata quando si è addentrato nella politica che i governi, da decenni, avrebbero impostato nei confronti del tema UFO.
In una sala sempre più silenziosa ed attonita, ha cercato di dimostrare come sia in atto un’intensa attività di debunking, cioè di discredito dei testimoni, e di training, cioè di “allenamento” delle masse, tramite stampa, letteratura, cinema e film, a prendere coscienza della realtà aliena.
Accalorandosi senza risparmio, ha puntato l’indice ammonitore soprattutto contro il governo americano, reo di ingannare in modo ignobile e spudorato il mondo intero.
“ … ma pagherà, si che pagherà, e prima di quanto si pensi …” ha tuonato in modo profetico in una sala che è scattata in un applauso scrosciante che ne sapeva tanto di liberazione da un peso che stava schiacciando le menti e le coscienze di tutti.
Nel blog trovate anche tantissime foto dell'evento.
Stefano Panizza