Alieni sulla luna..

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acebear
00giovedì 25 giugno 2009 13:43
Luna di Saturno potrebbe celare caverne con acqua - e vita?
Enceladus, la gelida luna di Saturno, potrebbe contenere caverne sotterranee ricche d'acqua, costituendo un habitat potenziale per vita aliena.

Ricercatori tedeschi hanno trovato sale -- elemento chimico che segnala acqua marina -- negli atomi ghiacciati all'interno dei getti di vapore che fuoriescono dalle fenditure sulla superficie, fornendo la più sostanziosa prova di una riserva liquida di acqua all'interno della crosta ghiacciata della luna.

Un team statunitense dice che la quantità di sale trovata utilizzando un metodo diverso suggerisce che una precedente teoria, in base a cui l'acqua bolle in modo esplosivo all'interno dello spazio vuoto sotto la superficie e viene espulsa attraverso i geyser, era sbagliata e che l'evaporazione avviene molto più lentamente.

Entrambi gli studi sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature.

Una delle spiegazioni dell'evaporazione più lenta potrebbe essere che l'acqua sale da delle camere pressurizzate sotto le fratture delle cosiddette strisce della tigre sulla superficie della luna, secondo quanto riferisce John Spencer, dell'Istituto di Ricerca del Sudest, a Boulder, in Colorado.

"La nostra fotografia dell'ambiente sotterraneo deve ora includere la possibilità di caverne di ghiaccio nebuloso pavimentate di vasche e canali di acqua salata, nascosti sotto le strisce della tigre", ha scritto in un commento sulle due ricerche scientifiche.

"Che cos'altro si può nascondere in quelle vasche salate, se esiste, resta da vedere".

Fonte YAHOO NOTIZIE:

it.notizie.yahoo.com/4/20090625/tso-oitlr-saturno-luna-89ec96...

andrea_ch
00giovedì 25 giugno 2009 15:45
Il Corriere è piu scettico:
www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_giugno_24/luna_saturno_encelado_74667c84-60f7-11de-9ec2-00144f02aa...

Acqua su una luna di Saturno,
è guerra di ipotesi tra gli scienziati
Su Nature due tesi contrastanti: a) Su Encelado oceani sotto la crosta ghiacciata; b) Non è vero


Guerra dell’acqua sulle pagine della rivista scientifica britannica Nature. Sul numero di questa settimana due articoli dicono uno l’opposto dell’altro. Uno annuncia la presenza di oceani di acqua salata sotto la crosta gelata di Encelado, la sesta maggiore luna di Saturno, l’altro smentisce la loro esistenza. La scienza è ovviamente anche discussione di tesi contrapposte e nel caso specifico gli scienziati incaricati di vagliare i due lavori contrapposti prima della pubblicazione hanno concluso che era meglio pubblicarli entrambi: sarà la più ampia comunità di planetologi lettori dei resoconti a decretare il vincitore. Così Ponzio Pilato accende ulteriormente la discussione e la tiratura della rivista. Ecco le due versioni della vicenda.

ARTICOLO A - Enormi getti d’acqua sono sparati nello spazio dal polo sud di Encelado. I getti si alzano per centinaia di chilometri e sono formati da vapore acqueo, gas e minuscoli granelli di ghiaccio. La prova è raccolta dagli obiettivi della sonda Cassini della Nasa in orbita attorno al pianeta inanellato. La conclusione è di Juergen Schmidt dell’Università di Potsdam (Germania) e di Nikolai Brilliantov dell’Università di Leicester alla guida di un gruppo di ricercatori. Le loro analisi portano a stabilire che tra i granelli ghiacciati c’è del sodio, quindi – dicono – sotto la crosta ci sono degli oceani d’acqua salata e il cloruro di sodio è presente in una concentrazione pari a quella esistente negli oceani terrestri. Ciò significa che, tra i flutti, potrebbe anche essere presente qualche forma di vita.

ARTICOLO B - I getti di vapore acqueo che escono da Encelado e già visti negli anni scorsi, non sono dei geyser provenienti da oceani sotterranei come previsto da altri scienziati, dice il professor Nicholas Schneider del Laboratorio di fisica spaziale e atmosferica del centro di ricerca di Boulder in Colorado (Usa). Schneider e i suoi colleghi americani analizzando le immagini con il telescopio Keck-1 del diametro di 10 metri sostengono di aver misurato troppo poco sale. In presenza di oceani la quantità dovrebbe essere molto maggiore. Per gli studiosi americani i getti escono da caverne sotterranee. Da queste si manifesta una periodica e lenta evaporazione di vapore acqueo. Ma lo stesso Schneider alla fine non è certo della sua idea e ammette che ci possono essere tante altre spiegazioni. Ad esempio una frizione tra i ghiacci superficiali che finisce per vaporizzarli generando getti vaporosi verso l’alto. «Possiamo avanzare tante ipotesi che non siamo però in grado di verificare – ammette - dobbiamo prenderle tutte in considerazione con un grano di sale», conclude con un pizzico di ragionevole ironia.


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