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Teheran 1976

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2011 12:08
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21/05/2011 12:08

Teheran 1976

Il caso che vi presentiamo è una pietra miliare nello studio classico dell’Ufologia. Un caso documentato, che attesta il comportamento “intelligente” degli UFO, i quali hanno disattivato i sistemi elettrici di alcuni caccia militari iraniani. Un caso incontrovertibile attestato da documenti della DIA (Defense Intelligence Agency) americana, che nemmeno gli scettici possono smontare. Tutto ha inizio il 19 Settembre 1976, qualche minuto dopo la mezzanotte. Al di sopra di Teheran, capitale iraniana, ebbero luogo due tentativi di interecettare degli UFO, rilevati dai radar di terra e dagli occhi di molti civili. Ad ogni tentativo, con contatto visuale, i piloti tentarono di far partire i loro missili, ma ogni volta che si stava per far ciò, i sistemi d’arma venivano sistematicamente disattivati. L’incidente fu messo per la prima volta in evidenza, da un rapporto riservato. Questo rapporto (targato DIA) fu mandato all’associazione ufologica statunitense NICAP (National Investigations Committee on Aerial Phenomena), allora molto influente ed importante negli “States”. Una rapporto di tre pagine del Dipartimento della Difesa (DoD), sotto forma di telescrivente, sul caso fu ottenuto da Charles Huffer nel 1977, tramite il FOIA (Freedon of Informaction Act) americano. Un rapporto di valutazione della DIA era allegato al messaggio. Le caratteristiche principali del rapporto furono le seguenti. Alle ore 12: 30 antimeridiane, l’Air Force Command ricevette molte chiamate di civili, che allarmate dichiaravano di aver visto un oggetto incandescente nel cielo. L’osservazione effettiva di questo luminoso oggetto incandescente, portò a far alzare, in azione di “scramble” (intercettazione), un caccia a reazione “Phantom F-4″, dalla base Shahrokhi AFB. L’F-4 decollò alle ore 01:30 della notte e volò verso il punto sospetto, a 40 miglia nautiche marine, al Nord di Teheran. Quando il “Phantom F-4″ arrivò nei pressi dell’oggetto volante, tutti gli strumenti e i mezzi di comunicazione (UHF e Intercom) andarono perduti. Il pilota interruppe quindi l’intercettazione e ritornò di nuovo alla base. Quando il caccia F-4 si allontanò dall’UFO, tutti gli strumenti di comunicazione e di bordo ricominciarono a funzionare. Un secondo caccia “Phantom F-4″ fu inviato alle ore 01:40 notturne. Improvvisamente l’ufficiale di bordo, esperto in elettronica, nota sul radar una “strana presenza”, a circa 27 miglia nautiche, a 12 ore e con una velocità d’approccio di circa 150 nodi. Quando la distanza si ridusse a 25 miglia nautiche, l’UFO partì ad una velocità incredibile evidente sul radar. Il messaggio da parte del Ministero della Difesa indicò che la grandezza misurata dal radar era come quella di un aereo da trasporto Boeing 707, anche se era difficile discernere le dimensioni, dal punto di vista visivo, a causa della forte luminosità dell’UFO. Le luci, simili a quelle stroboscopiche, furono osservate da testimoni a terra. Le luci si alternavano e variavano dal blu al verde, dal rosso all’arancione, formano una specie di rettangolo. La sequenza delle luci fu così veloce, che tutti i colori furono visti allo stesso istante. Ma non finisce qui. Ecco che arriva il particolare “shock”: mentre l’intercettamento continuava, un altro oggetto brillante e luminoso emerse dal primo oggetto e si diresse direttamente sul Phantom F-4 come un missile, a velocità elevata. Il pilota riuscì a mettere in funzione un missile AIM-9, che si doveva dirigere verso l’UFO. Ma nel momento del lancio fu immediatamente bloccato, compresi tutti i mezzi di comunicazione , comprese UHF e Intercom. Il pilota fece quindi una manovra di rotazione improvvisa e una discesa in G negativo per fuggire. Al tentativo riuscito, il pilota notò che il secondo oggetto si diresse nei pressi dell’UFO principale ed entrò dentro con una traiettoria perfetta. Poco dopo il “rendez-vous” e la fusione tra i due oggetti, un altro oggetto emerse dall’altro lato dell’UFO primario e si diresse dritto verso il suolo. L’equipaggio dell’F-4 osservò che si stava avvicinando al suolo e pensarono che potesse accadere una esplosione. Ma cosi non fu. Infatti sembrò rallentare e dolcemente arrivare al suolo, illuminando il terreno. Il pilota del “Phantom F-4″ scese di circa 15.000 piedi, continuando ad osservare la posizione dell’oggetto atterrato, prima di ritornare alla base. Il ritorno alla base fu difficoltoso, per via di un qualche problema ai visori notturni, che rese difficile l’atterraggio. Al sorgere del Sole, l’equipaggio dell’F-4 salì all’interno di un elicottero, destinazione sito dell’atterraggio dell’UFO. Una volta giunti in loco, non trovarono nulla. La valutazione finale della DIA fu importantissima, ossia che si trattava “di un rapporto eccezionale. Questo è un classico che soddisfa tutti i criteri necessari, per uno studio valido del fenomeno UFO“. L’analisi della DIA precisa che le prestazioni dell’UFO furono sensazionali, rilevando che l’oggetto volante mostrò una “straordinaria capacità di manovra“. Nel 1977 Richard Hall, ricercatore UFO statunitense, riuscì a trovare l’autore del rapporto DIA ed ebbe con lui una conversazione telefonica. A quel tempo, l’autore del rapporto disse che era disponibile a testimoniare in pubblicò quello che lui sapeva. Quindi per concludere che dire di questo caso? Che è semplicemente importantissimo, riconosciuto da una agenzia di “intelligence” USA, dove un UFO ebbe un incontro con dei caccia militari, il quale reagì in maniera intelligente e superiore, ai tentavi di intercettamento dei jets intercettori, mandando in “black-out” temporaneo i sistemi di bordo e d’arma del velivoli.

I documenti ufficiali







Qui è possibile sentire la testimonianza del pilota in persona, più una panoramica dei fatti



L'evento è stato illustrato in un documento di 4 pagine della Agenzia di intelligence della difesa (DIA) destinato alla Casa Bianca, al Segretario di Stato, al capo dello staff, all'Agenzia di Sicurezza Nazionale (NSA) e alla CIA (Central Intelligence Agency). La conclusione della DIA fu che "questo è un classico caso che incontra i requisiti necessari per legittimare uno studio sul fenomeno UFO", come riportato dal generale Jafari.

Ufficiali militari iraniani coinvolti nell'avvistamento hanno dichiarato di essere convinti che l'oggetto non potesse essere di origine terrestre. Anche militari statunitensi, come il maggiore George Filer III, hanno testimoniato sull'evento.

Fonte:

Ufoisland
Wikipedia

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