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23/10/2011 12:04 | |
Dal blog di Federico Bellini :
Non mi piace criticare il lavoro altrui in modo invasivo, ma dopo innumerevoli richieste da parte di molte persone, mi sono ritrovato costretto a scrivere questo articolo, con la speranza di far comprendere ai curiosi cosa penso del film “6 Giorni sulla Terra” del regista Varo Clementini-Venturi. Vorrei precisare che questa non è una critica rivolta al regista, personaggio che trovo interessante e professionalmente geniale, ma di un prodotto, nel quale essendosi trovato coinvolto in prima persona, secondo il mio modesto parere, l’ha visto snaturato delle sue vere potenzialità creative. “6 Giorni sulla Terra” se preso come un film appartenente a quella categoria denominata “Film di Fantascienza” avrebbe anche un suo perché, anche se la necessità di includere in brevissimo tempo tante tematiche e così scottanti, ne hanno condizionato fortemente la trama e il suo svolgimento interno. Il regista, tra le atipiche leve del recente panorama cinematografico italiano, è decisamente fuori dai canoni, innovativo nel taglio delle scene, nell’accurata fotografia, nelle ambientazioni cupe e misteriose. Ottima anche l’interpretazione degli attori, specie la protagonista (anche se “drogata” per buona parte del film), mentre il sonnacchioso dottor Piso (con strane analogie con il vero attore Pisu o la città di Pisa, piuttosto che con un improbabile personaggio del passato?) non rende giustizia al personaggio e protagonista di questa strana pellicola. Eccellenti gli effetti speciali con le ricostruzioni delle razze aliene impegnate nelle abductions, intervento grafico e artistico ad opera di un altro genio italico che è Mauro Baldissera, già autore di spot, videoclip di successo e collaboratore in film di caratura internazionale. La nota dolente, a mio avviso è tutta racchiusa nella sceneggiatura, dove, tra gli altri, si riscontra il nome del dottor Corrado Malanga.
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Lo stesso Malanga ha dichiarato recentemente che la prima stesura del testo presentata dal regista era molto diversa, che lo stesso dottore vi aveva poi messo mano, cambiandola radicalmente ed inserendo spunti nuovi. A questo punto nasce la curiosità di sapere quale sia stata l’idea originale di Venturi, sicuramente diversa da una revisione successiva e malanghiana, ma forse, decisamente più attinente ad un prodotto di intrattenimento rivolto al grande pubblico. Dopo aver visto più di una volta il film, cercando di comprenderne a fondo le interne dinamiche, il risultato, alquanto negativo che ne è emerso è il seguente:
- L'inizio è sui generis, dove gli addotti vengono invitati persino a delle sessioni di gruppo organizzate da questo dottor Piso, in un cascinale tra le campagne di questa sconosciuta città (Pisa? Roma?)
- La protagonista Saturnia, addotta e con un nome già di per se atipico, passa per una mitomane indemoniata e finisce a letto con il professore dopo nemmeno 20 minuti dall’inizio del film (dottore che a quanto pare si scopa quasi tutte le addotte). La ragazza è figlia dei "Varano", famiglia nobile aristocratica che secondo i collaboratori di questo dottore, dediti alle droghe leggere, è di origine ibrido-ariana (semmai dovrebbe essere rettiliana, visto che sono dei varani…)
- Questo dottore (che nel film, diciamocela sembra un po' fessacchiotto e che spesso recita in modo svogliato), si rivolge o viene meglio coinvolto da preti o ex preti, perché non riuscendo a far niente con le sue mirabolanti tecniche, si deve mettere in mano agli esperti della Chiesa (tra cui un Gesuita non meglio identificato, dal nome esoterico, e un prete ortodosso, per giunta pedofilo).
- La vera chicca e indiscusso protagonista del film, però, è l'alieno Hexabor di Ur (o forse proviene dal pianeta HUR con la H davanti?) che vuole conquistare il mondo, come se gli alieni, non l’abbiano già conquistato da chissà quanto tempo… la cosa più sconcertante è quando i collaboratori di questo dottore, nel film, prenderanno ad un certo punto la decisione di voler uccidere Saturnia, perché disperati non sapranno più a chi santo votarsi per la sua liberazione, fermati in extremis dalla “compassione” del dottor Piso.
- Nell’impossibilità di poter salvare il salvabile, il tutto si risolve attraverso un Rave Party, perché tramite una frequenza Herz inferiore al numero fatidico 6.66, permette di eccitare la parte animica e di poter staccare tutti i parassiti, soprattutto alieni che albergano dentro i protagonisti. Infatti, durante questo Rave, mentre tutti i giovani presenti, protagonisti inclusi, vanno incontro ad una botta di coscienza estatica cadendo a terra come delle pere cotte, si presentano i militari che, dopo aver recuperato Saturnia, decidono anche le sorti di tutti i protagonisti di questa improbabile “festa campestre”.
- Il film si conclude con il Gesuita che davanti ad un ristretto pubblico di adepti, tra cui il dottore, parla del codice segreto di Anima e si conclude con l’immagine di un alieno Sauroide che si sovrappone al suo volto…
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Questo film è stato definito dal regista, appartenente alla categoria “Realscienza” e dallo stesso dottor Malanga, come “il film verità sulle abductions”. A questo punto nasce spontanea una domanda: ma se veramente questo prodotto è un film che rispecchia la realtà dei rapimenti alieni, la sua storia e gli studi condotti sino ad oggi dal professore e i suoi collaboratori, allora quanto ci è stato raccontato nel film è tutto vero? Se così fosse, non ci resterebbe che rimanere basiti, non per la storia in se raccontata, ma per i retroscena insiti all’interno della trama. Perché? Perché ci viene raccontata la storia di un dottore sfigato e piacente che oltre ad organizzare raduni tra addotti, si porta a letto le più giovani e attraenti delle sue “pazienti”, un dottore che è circondato da dei collaboratori che fanno uso di sostanze stupefacenti e che, nell’impossibilità di trovare soluzioni alternative nei confronti dei “loro addotti”, pensano persino di ucciderli. Il film ci racconta l’esistenza di poteri forti e con conoscenze e tecniche di gran lunga più superiori a quelle di questo gruppo di ricerca, (Chiesa, Servizi Segreti, Famiglie Aristocratiche, etc.) che nella incompetenza sono costretti a rivolgersi proprio a loro, mentre gli stessi faranno il doppio gioco sulla pelle di tutti i protagonisti del film. Ma ci racconta anche la storia di un alieno, forse più sfigato del dottor Piso, costretto a vivere dentro un corpo di una innocua, anche se ninfomane ragazza, e che in un impeto di orgoglio decide di conquistare il mondo, portando tutti i personaggi ad una mirabolante soluzione, eccitare l’Anima per staccare l’alieno che alberga dentro di loro (noi), senza sapere che questa tecnica li potrà liberare, ma renderli per un breve periodo incoscienti e alla mercé di chiunque. Ritrovarsi, infine, a conclusione del film con questa strana loggia dove il dottor Piso, siede d’innanzi al Gesuita e ad un gruppo di persone sconosciute, ci fa capire che tutta questa gente, compreso il dottore, operano sotto il controllo di una “longa manus” e che “noi” dovremmo diffidare di tutti loro.
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Dopo l’uscita del film, cosa è successo? Ben poco a dire il vero, perché il film è stato un flop nei cinema, paventando chissà quali complotti ad ogni proiezione nelle varie sale cinematografiche, in realtà per i bassi costi è stato poco pubblicizzato e le migliaia di sostenitori del dottor Malanga, e il tam-tam su Facebook, non sono riusciti a compiere un miracolo economico sperato, dato che il grande pubblico non ha gradito e compreso. Inoltre, sempre grazie agli stessi malanghiani, il film è stato piratato per intero sul web passando per “il film di Malanga” (non certo di Venturi), danneggiando così la sua diffusione, mostrando ancora una volta l’illegalità di certi atteggiamenti che albergano in questi sedicenti sostenitori di un vero e proprio credo, creando problemi promozionali ed economici a persone che hanno lavorato duramente per sostenere e realizzare un prodotto commerciale. Il film, dopo poche settimane, è stato ritirato dalle sale, nessuno ne ha più parlato, in breve tempo non si è sentito più nulla sino a quando è riemerso a seguito di alcune conferenze-presentazioni del regista e dell’imminente uscita del DVD. A questo punto viene da chiedersi se Venturi era conoscenza di tutti questi reali “pericoli” e che, rispetto all’alieno invasore del film, hanno minato persino la professionalità e credibilità del suo operato, tanto da chiedersi dove sia finito il regista di quel film cult che è “Nazareno”. Singolare, inoltre, è che il film stesso si sia inserito a conclusione di un filone mediatico iniziato dal dottor Malanga e che, attraverso vari artisti, ha visto in questi ultimi due anni la nascita di siti web, documentari, persino una radio, fumetti, gruppi e brani musicali e infine, in questo caso, di un vero e proprio film, realizzando prodotti spesso di buon livello, ma con scarsi risultati di successo, anche a discapito delle finanze di chi li ha realizzati. A questo punto non ci resta che attendere un dottor Malanga direttore d’orchestra di una improbabile orchestra sinfonica, dirigere l’ultimo atto della sua opera e che, citando un capolavoro di Bertolt Brecht, si sta rivelando sempre di più un “Opera da tre Soldi”.
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Carissimo Varo, e te lo scrive un tuo sincero fan (non certamente un fan di riflesso perché sostenitore di un Malanga), la prossima volta dedicati meno alla “Realscienza” e di più alla “Fantascienza”, perché il risultato finale sarà sicuramente più veritiero e avvincente.
Fonte: http://coscienzaliena.blogspot.com/2011/10/6-improbabili-giorni-sulla-terra-di.html |