Sondaggio:: ATLANTIDI, il Nuovo LIBRO del Gruppo PANGEA!
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ATLANTIDI, il Nuovo LIBRO del Gruppo PANGEA!

Ultimo Aggiornamento: 07/01/2011 20:52
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27/12/2010 20:47

I tre diluvi che hanno cancellato la civiltà
L'opera, impreziosita dalla prefazione di Roberto Giacobbo (Voyager), prima di tutto dimostra come una civiltà evoluta possa aver abitato l'Antartide fino a 15.000 anni fa. Carcasse di animali di grossa taglia (lupi, orsi, bisonti, alci, leoni, ecc...) trovate a decine di migliaia intrappolate ed intorcigliate nei ghiacci agli antipodi, mostrano come i poli geografici si siano spostati ed il ghiaccio sia giunto improvvisamente! Gli autori riescono a seguire in modo strabiliante la storia dei sopravvissuti ai cataclismi che seguirono il termine dell'ultima Era Glaciale. Inedito è lo studio della loro religione monoteista, aspetto confermato da testi classici greci e latini e testi dell'India antica. Inedito è il ruolo del popolo accadico nel far riemergere le antice vestigia...e attraverso gli Accadi arriviamo ai Popoli del Mare e alla guerra di Troia! Un libro colmo di informazioni! [SM=g8351]
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28/12/2010 09:27

PS: quella riportata è una delle tante recensioni che appaiono in rete, fatte dai nostri lettori.

Grazie mille a chi ci sta dando la sua fiducia! [SM=g8093]
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29/12/2010 16:35

Nell'Antartide sono stati trovati anche ossa di dinosauri.
Questo fa pensare che più che lo spostamento dei poli è probabile che l'antartide non era in quella posizione.
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29/12/2010 21:08

Per quanto riguarda l'epoca dei dinosauri dobbiamo certamente tener conto del movimento delle zolle continentali, spece se si tratta dei resti più antichi, di circa 240 milioni di anni fa... Tuttavia, parlando di 15.000 anni fa, il movimento delle placche è irrilevante. Inoltre, le stesse prove di un clima temperato, le troviamo sia in Antartide che agli antipodi (Alaska e Siberia Orientale). Quindi, significa che le due zone erano agli antipodi già 15.000 anni fa e quindi non si sono spostate una rispetto l'altra in maniera rilevante. Che i poli si siano spostati è invece ormai certo... oltre alle prove dal paleomagnetismo, abbiamo centinaia di carcasse di iene, mammut, smilodonti, cammelli, cavalli, rinoceronti, asini, cervi, leoni, lontre, antilopi, nelle attuali zone polari... Ovvio quindi che un tempo non erano "polari"...
Inoltre c'è il problema dei ghiacciai polari, molto spessi dove nevica poco e poco spessi dove nevica tanto... E' chiaro che le zone col ghiaccio molto spesso sono quelle che erano dentro al circolo polare sia prima che dopo lo spostamento...

Nelle immagini (se riesco a inserirle) vedi i vecchi poli nord e sud e i vecchi circoli polari, di 15.000 anni fa...

Mi puoi dire dove posso trovare quell'informazione sulle ossa di dinosauro per favore?
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29/12/2010 21:10

E qui il polo sud col relativo circolo polare...
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30/12/2010 16:28

Ciao, molto interessante questo fatto dell'inversione dei poli, ammetto che non lo sapevo... Ma intendi che si è trattato di uno spostamento dell'asse di rotazione rispetto alla Terra, rispetto all'eclittica o ad entrambe? [SM=g27991]
Spero si sia capita la domanda... [SM=g27995]
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30/12/2010 16:43

Qui sotto ti riporto un indirizzo sulle ossa di dinosauro trovati in antartide. www.focus.it/Scienza/notizia/Colpo_grosso_all_Antartide_scoperti_due_nuovi_dinosa...
Qui sotto invece un articolo estratto da un sito scientifico (scusa ma non ricordo quale.

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mercoledì 26 novembre 2008
Dinosauri migratori
Fossili di dinosauri in Antartide dividono gli scienziati sulle abitudini di vita e resistenza al freddo dei grandi rettili


Si sono trovati da vari anni, fossili di dinosauro a latitudini quasi polari. Questo è un fatto sorprendente, perché, anche se il clima al tempo dei grandi rettili era molto più caldo di quello attuale, alle latitudini antartiche l’inverno era comunque buio per diversi mesi l’anno, ed il tempo doveva essere freddo e tempestoso. Un rettile attuale non sopravvivrebbe in quelle condizioni. L’ipotesi avanzata per giustificare questo fatto, è quella che immagina grandi migrazioni di dinosauri per distanze di migliaia di chilometri, un po’ come fanno oggi gli uccelli. Anzi, il paragone più corretto è quello con gli gnu, che migrano lungo le savane africane seguendo la pioggia. I paleontologi che hanno immaginato i dinosauri migratori, hanno addirittura indicato spostamenti di 6.000 chilometri in un anno, fra andata e ritorno, fatte per evitare i rigori dell’inverno antartico.

Adesso però due loro colleghi dell’Università dell’Alberta, Phil Bell ed Eric Snively, hanno pubblicato un articolo sulla rivista australiana di paleontologia Alcheringa, in cui si mette in discussione l’ipotesi delle grandi migrazioni dei rettili giganti. I due ricercatori hanno preso in considerazione una specie di dinosauro antartico, l’Edmontosauro, un erbivoro si 3 tonnellate: per riuscire a compiere almeno 1.500 chilometri in 4-6 mesi, il minimo perché la migrazione avesse senso, l’Edmontosauro avrebbe dovuto avere un metabolismo efficiente come quello degli uccelli, cosa che, oggi, nessun animale di terra possiede. Ed infatti nessun animale terrestre compie migrazioni così lunghe. Quindi, secondo i due ricercatori, anche se non è escluso qualche spostamento stagionale, è molto più probabile che i dinosauri antartici più che migrare, abbiano invece adottato una qualche strategia fisiologica, come il letargo o l’accumulo di grasso sottocutaneo usati dai mammiferi polari attuali per resistere ai rigori dell’inverno.

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Inoltre, solo per fare una precisazione se ho capito bene: le prove Paleomagnetiche riguardano il polo magnetico e non quello geografico che, come saprai meglio di me, il suo spostamento non possiamo misurarlo direttamente, ma viene dedotto.

Saluti
Sandro
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31/12/2010 12:37

Ciao! Rispondo prima a profondo Blu.
L'eclittica è rimasta la stessa... per cambiarla minimamente sarebbe stato necessario l'impatto con un oggetto di dimensioni notevoli, almeno 1.000 km di diametro, il quale non lascerebbe speranza di vita... Anche l'inclinazione dell'asse di rotazione rispetto l'eclittica deve aver subito una variazione minima. Quello che è davvero cambiato è il modo in cui l'asse interseca la terra, i suoi punti d'entrata e d'uscita, ovvero i poli... Per innescare il cambiamento basterebbe un'oggetto di 10 km di diametro o anche meno, che causerebbe gravi danni, tra cui l'estinzione di numerose specie, ma non cancellerebbe del tutto la vita...

Rispondendo invece a sgittario. Il paleomegnetismo si misura sulla base del campo magnetico fissato nelle antiche rocce laviche (queste mantengono il campo magnetico del momento della loro formazione). Il campo magnetico è dovuto al fatto che la terra è composta a gusci, dei quali il nucleo esterno è liquido e trasporta particelle cariche. A causa di vari attriti, il nucleo esterno non ruota alla stessa velocità della crosta, così che risulta muoversi rispetto la crosta. In tal modo abbiamo una corrente di particelle cariche che genera un campo magnetico. L'orientamento del campo dipende dal verso di circolazione della corrente.
Le rocce ci dicono che il campo magnetico era orientato nel passato in modo differente, con i poli magnetici invertiti a quelli attuali o addirittura sull'equatore geografico. Molti geologi pensano che si tratti di bizzarri movimenti del nucleo che fanno spostare le correnti fino ad invertirle... Io invece mi chiedo: non è possibile che a spostarsi e a ruotare non sia il nucleo quanto piuttosto la crosta? Così i poli magnetici resterebbero più o meno fissi e a spostarsi sarebbero quelli geografici. Le rocce registrerebbero gli stessi identici cambiamenti. Tra l'altro c'è una singolare coincidenza tra le variazioni di asse magnetico e gli inizi/fini delle Ere Glaciali. Vi riporto un'affermazione di Einstein

In una regione polare, si verifica sempre un accumulo di ghiacci, che non si distribuiscono simmetricamente attorno al polo. La rotazione terrestre agisce su tali masse deposte in modo asimmetrico, producendo un impeto centrifugo che si trasmette alla rigida crosta della terra. Questa velocità centrifuga così prodotta si incrementa costantemente, finché, raggiunto un certo punto, si produrrà uno scorrimento della crosta sul resto della massa terrestre, spostando le regioni polari verso l’equatore. [A.Einstein, prefazione a The Earth’s Shifting Crust]

Un piccolo meteorite potrebbe aiutare il processo.
PS: grazie per l'articolo

PPS: se vi interessa, il 30 gennaio (domenica) alle 16 parliamo di questi argomenti all'auditorium Stefanini di Treviso...


Ciao!
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31/12/2010 15:39

Re:
isidrago, 31/12/2010 12.37:

Ciao! Rispondo prima a profondo Blu.
L'eclittica è rimasta la stessa... per cambiarla minimamente sarebbe stato necessario l'impatto con un oggetto di dimensioni notevoli, almeno 1.000 km di diametro, il quale non lascerebbe speranza di vita... Anche l'inclinazione dell'asse di rotazione rispetto l'eclittica deve aver subito una variazione minima. Quello che è davvero cambiato è il modo in cui l'asse interseca la terra, i suoi punti d'entrata e d'uscita, ovvero i poli... Per innescare il cambiamento basterebbe un'oggetto di 10 km di diametro o anche meno, che causerebbe gravi danni, tra cui l'estinzione di numerose specie, ma non cancellerebbe del tutto la vita...


Ciao!




Ciao, grazie della risposta, adesso mi è più chiaro! [SM=g27987] Appena l'avevo letto ero rimasto interdetto, poi mi sono accorto di non aver capito bene cosa intendevi, ora la cosa ha decisamente più senso...
Certo, è comunque un'affermazione "grossa" dire che la Terra abbia cambiato asse di rotazione in modo così marcato in un pao di giorni... [SM=g27991] Si può escludere con sicurezza che si siano verificati cambiamenti climatici improvvisi dovuti a non meglio precisati fattori ambientali (eruzioni vulcaniche, cadute di meteoriti, ecc...), senza l'effettivo spostamento dei poli? Lo chiedo da ignorante, eh... [SM=g27986]
Grazie ancora e buon anno!!!
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02/01/2011 10:06

In effetti la versione ufficiale prevede dei cambiamenti climatici lenti che portano a riscaldamenti e raffreddamenti globali...ci sono dei modelli matematici per questo, che tengono in considerazione di tutti i moti ciclici della terra, anche dei più lenti (oscillazione dell'asse, precessione, variazione ciclica dell'eccentricità eclittica). Purtroppo questi modelli non spiegano in alcun modo le carcasse animali. Infatti, secondo i modelli, quando in Europa era ancora più freddo (col ghiaccio fino a Berlino durante l'ultima era glaciale) nelle zone delle carcasse doveva essere ancora più freddo di quanto non sia oggi...altro che leoni e cammelli...
Tra l'altro queste "anomalie" non spiegate sono agli antipodi, una opposta all'altra... quindi è praticamente naturale parlare di variazione dell'asse di rotazione...
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02/01/2011 12:41

Se posso vorrei fornire un'altro mio personale suggerimento al fine di giustificare l'ecosistema riscontarto nell'Antartide e nella Groenlandia ed altri al nord. Per svilupparlo esiste la necessità di lunghi periodi di temperature miti che i nosti consueti cicli glaciali alternati a climi più miti, non sarebbero in grado di supportare.
Osservate per un momento l'atmosfera Venusiana. Lo spessore della sua atmosfera è il doppio di quella terrestre e consente un effetto serra da mantere praticamente costante la sua temperatura superficiale nonostante che le sue dimensioni siano simili a quelle della Terra e che sia più vicina al Sole dove, teoricamente, il vento solare dovrebbe addirittura essere stato più efficiente di quello terrestre causa la maggiore vicinanza al Sole di Venere.
Ora, se accettiamo i diluvi dobbiamo chiederci: ma dove stava tutta quell'acqua? Se fosse stata in atmosfera e sotto forma di vapore lò'effetto serra avrebbe senz'altro mantenuto costante la temperatura a livello superficiale, così come succede ancora oggi per Venere.
Secondo il mio modesto parere questo è il motivo per cui la terra aveva un clima mite che ha consentito lo sviluppo di un ecosistema sostenibile anche nelle zone polari.
Se avete la pazienza di fare una simulazione geometrica del moto del pianeta intorno al Sole, spostando l'asse geografico in qualsivoglia posizione c'è sempre un'laternarsi periodico troppo breve fra zone polari calde e zone polari strette.

Queste sono le mie opinioni sul clima passato. Spero comunque di avervi dato un contributo

Sandro


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02/01/2011 13:41

La tua osservazione è davvero interessante... non posso valutarla da solo e mi propongo pertanto di sentire qualcuno di più esperto... Ovviamente sarai citato e contattato nel caso l'idea avesse un seguito...
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03/01/2011 14:25

Re:
isidrago, 1/2/2011 1:41 PM:

La tua osservazione è davvero interessante... non posso valutarla da solo e mi propongo pertanto di sentire qualcuno di più esperto... Ovviamente sarai citato e contattato nel caso l'idea avesse un seguito...



Grazie per il tuo interessamento.


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03/01/2011 14:25

Re:
isidrago, 1/2/2011 1:41 PM:

La tua osservazione è davvero interessante... non posso valutarla da solo e mi propongo pertanto di sentire qualcuno di più esperto... Ovviamente sarai citato e contattato nel caso l'idea avesse un seguito...



Grazie per il tuo interessamento.


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03/01/2011 15:21

Ah, una cosa...

In riferimento ad un'atmosfera più spessa e al conseguente effetto serra... Intendi dire che la temperatura era semplicemte più elevata su tutto il pianeta, ma sempre coi poli MOLTO più freddi dell'equatore, o intendi dire che la temperatura era uniforme su tutta la superficie?
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03/01/2011 18:18


La temperatura era uniforme su tutto il pianeta, grado più grado meno.

L'acqua in atmosfera non consente l'entrata diretta dei raggi solari, simile a quando si va sott'acqua. Questo, combinato all'effetto serra, credo che consentisse una migliore distribuzione del calore sull'intera superficie, così da permettere ecosistemi simili anche nei pressi dei poli.
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03/01/2011 19:42

Re:
sgittario, 03/01/2011 18.18:


La temperatura era uniforme su tutto il pianeta, grado più grado meno.

L'acqua in atmosfera non consente l'entrata diretta dei raggi solari, simile a quando si va sott'acqua. Questo, combinato all'effetto serra, credo che consentisse una migliore distribuzione del calore sull'intera superficie, così da permettere ecosistemi simili anche nei pressi dei poli.




Quello che scrivi è molto interessante, complimenti!
Posso farti una domanda da ignorante? Ma tutto quel vapore acqueo, una volta "piovuto" sulla Terra, non sarebbe dovuto tornare nell'atmosfera a seguito del ben noto ciclo dell'acqua? Che fine ha fatto dopo il Diluvio, è finito nello Spazio? [SM=g27993]
[SM=g8861]
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04/01/2011 18:18

Re: Re:
Profondo_Blu, 03/01/2011 19.42:




Quello che scrivi è molto interessante, complimenti!
Posso farti una domanda da ignorante? Ma tutto quel vapore acqueo, una volta "piovuto" sulla Terra, non sarebbe dovuto tornare nell'atmosfera a seguito del ben noto ciclo dell'acqua? Che fine ha fatto dopo il Diluvio, è finito nello Spazio? [SM=g27993]
[SM=g8861]



Grazie per i complimenti e provo a dare una risposta coerente alla tua domanda.

Il ciclo dell'acqua sfrutta solo una minima parte della quantità presente attualmente sul nostro pianeta. Una volta gli oceani/mari non erano così vasti, proprio perchè la maggior parte dell'acqua faceva parte della nostra atmosfera. Questo ha consentito nel passato anche le migrazioni di animali verso altri continenti altrimenti difficili da spisgare. Pertanto, diversamente da come la si vede comunemente nel mondo scientifico, quasi tutta l'acqua che oggi forma i nostri oceani, non si è formata per l'arrivo di comete e/o fuoriuscita dall'interno attraverso vulcani e altro e che comunque, a mio parere, non giustificherebbero la quantità attuale, ma bensì dall'alto. Personalmente, ed alla luce delle scoperte scientifiche di questi ultimi anni, mi sembra anche la cosa più ovvia, che non richiede giustificazioni particolari.
Certo, la cosa si complica qualora iniziamo a chiederci quali eventi possano aver fatto scendere così tanta acqua dall' atomosfera. Ma questa è un'altra storia..... credo.




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04/01/2011 18:18

Re: Re:
Profondo_Blu, 03/01/2011 19.42:




Quello che scrivi è molto interessante, complimenti!
Posso farti una domanda da ignorante? Ma tutto quel vapore acqueo, una volta "piovuto" sulla Terra, non sarebbe dovuto tornare nell'atmosfera a seguito del ben noto ciclo dell'acqua? Che fine ha fatto dopo il Diluvio, è finito nello Spazio? [SM=g27993]
[SM=g8861]



Grazie per i complimenti e provo a dare una risposta coerente alla tua domanda.

Il ciclo dell'acqua sfrutta solo una minima parte della quantità presente attualmente sul nostro pianeta. Una volta gli oceani/mari non erano così vasti, proprio perchè la maggior parte dell'acqua faceva parte della nostra atmosfera. Questo ha consentito nel passato anche le migrazioni di animali verso altri continenti altrimenti difficili da spisgare. Pertanto, diversamente da come la si vede comunemente nel mondo scientifico, quasi tutta l'acqua che oggi forma i nostri oceani, non si è formata per l'arrivo di comete e/o fuoriuscita dall'interno attraverso vulcani e altro e che comunque, a mio parere, non giustificherebbero la quantità attuale, ma bensì dall'alto. Personalmente, ed alla luce delle scoperte scientifiche di questi ultimi anni, mi sembra anche la cosa più ovvia, che non richiede giustificazioni particolari.
Certo, la cosa si complica qualora iniziamo a chiederci quali eventi possano aver fatto scendere così tanta acqua dall' atomosfera. Ma questa è un'altra storia..... credo.




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04/01/2011 23:02

Re: Re: Re:
sgittario, 04/01/2011 18.18:



Grazie per i complimenti e provo a dare una risposta coerente alla tua domanda.

Il ciclo dell'acqua sfrutta solo una minima parte della quantità presente attualmente sul nostro pianeta. Una volta gli oceani/mari non erano così vasti, proprio perchè la maggior parte dell'acqua faceva parte della nostra atmosfera. Questo ha consentito nel passato anche le migrazioni di animali verso altri continenti altrimenti difficili da spisgare. Pertanto, diversamente da come la si vede comunemente nel mondo scientifico, quasi tutta l'acqua che oggi forma i nostri oceani, non si è formata per l'arrivo di comete e/o fuoriuscita dall'interno attraverso vulcani e altro e che comunque, a mio parere, non giustificherebbero la quantità attuale, ma bensì dall'alto. Personalmente, ed alla luce delle scoperte scientifiche di questi ultimi anni, mi sembra anche la cosa più ovvia, che non richiede giustificazioni particolari.
Certo, la cosa si complica qualora iniziamo a chiederci quali eventi possano aver fatto scendere così tanta acqua dall' atomosfera. Ma questa è un'altra storia..... credo.








Ti ringrazio della delucidazione, così sembra che la teoria fili... [SM=g8861]
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