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Il teschio di Strachild.

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2010 17:08
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27/10/2010 16:57

LO STARCHILD - IL BAMBINO DELLE STELLE




È HOMO SAPIENS SAPIENS?

Illustratore forense e investigatore privato, William McDonald ha svolto uno studio meticoloso sui teschi di Chihuahua, cercando di ricostruirne le fattezze originali. Si attendono le analisi sul DNA del "Ragazzo delle Stelle".

Il ricercatore della Louisiana Lloyd Pye continua i suoi studi sulla natura e l'origine dei due teschi dissepolti in Messico alcuni decenni orsono. Un cranio appartiene ad una normale donna amerinda adulta. L'altro, ad uno strano bambino, morto approssimativamente all'età di cinque anni. La donna potrebbe essere stata la madre del bambino, ma questo non è ancora stato accertato da test genetici. Paragonato a crani normali, il teschio del piccolo è estremamente anomalo, anche in considerazione di tutte le deformità genetiche note. L'anomalia concerne anche come tale individuo, affetto da simili deformità, abbia potuto sopravvivere fino all'età di 5 anni, a meno di caratteristiche addizionali, non discernibili dalla sola osservazione esterna del teschio. La ricerca di Pye è tesa a scoprire, tra l'altro, se il cranio in questione possa rappresentare un "ibrido umano-alieno". Collaborando con Lloyd Pye e dopo aver condotto esami dettagliati dei teschi, l'artista forense William McDonald ha ricostruito il possibile aspetto facciale sia della donna sia del bambino. Quello che segue è il rapporto sul suo lavoro.

Una paziente ricostruzione
Fra mercoledì 28 Aprile e venerdì 30 Aprile 1999 abbiamo realizzato alcune illustrazioni, tentando di ricostruire il complesso teschio del presunto "bambino stellare" e di quello che si crede sia il cranio di sua madre. Una ricostruzione completa della donna è stata fatta usando alcune tavole e archivi fotografici di tessuti cranio-facciali dei nativi Meso-Americani, appartenenti alla linea genetica delle tribù Shoshone dei primi del 1900. Gli indiani di 150 anni fa e oltre presentavano sottili differenze nello spessore dei tessuti, data la loro dieta (alto numero di proteine e fibre con regimi di esercizio e virtualmente niente grassi), quindi nelle misurazioni facciali si è dovuto tenere conto dell'accumulo di un 4% in più di tessuto adiposo. I parametri sono stati stabiliti partendo dall'ipotesi che tutti i villaggi indiani più remoti, 100 miglia a sud di Chihuahua, Messico, appartenevano alla tradizione linguistica Ute-Azteca, e quindi Shoshone. Lloyd Pye e io riteniamo che i teschi abbiano almeno 200 anni, sebbene non ci siano ancora i fondi per procedere alla datazione al carbonio 14. Altri reperti indiani, risalenti a 200-300 anni fa, sono stati recuperati dalle stesse aree dove si afferma sarebbero stati rinvenuti i due teschi. In mancanza della mandibola della donna, si è provato a ottenerne un'approssimazione in base alla larghezza della mascella, complementandola con i denti superiori e dei modelli di usura, i quali suggerivano che l'allineamento dei denti della mandibola combaciasse perfettamente con l'arcata superiore. Abbiamo dunque ipotizzato misure, con buona approssimazione, proprie di una mascella di un individuo femminile umano di razza pellerossa. L'abbiamo disegnata con solo la pelle sui muscoli, giustificando le grandi guance e i robusti muscoli facciali per la masticazione di cui avrebbe avuto bisogno per il tipo di dieta che osservava. La condizione dei denti indicherebbe la sua età intorno ai 25 anni e dimostrerebbe anche che si nutriva in maniera ottimale.

Morfologia non comune
Il volto del "bambino stellare" è stato ricostruito, mediante il sistema del "Mirroring", partendo dalla principale porzione del suo teschio e solo da metà della mascella superiore staccata, sfruttando ipotesi di misurazione basate sulla comparazione della sua configurazione (altamente inusuale) rispetto ad un teschio normale. I bordi inferiori delle orbite oculari, tutte le ossa molari o zigomatiche, quasi tutte le ossa nasali e tutta la bocca (tranne una piccola porzione superiore) non esistono più. Premesso che è stata impossibile un'identificazione sessuale del soggetto, sono stato costretto a produrre numerose ipotesi di misurazione, nonché di "intuizioni dell'anomalia", nel tentativo di disegnare la faccia del "bambino stellare". Sono stati completati un ritratto frontale e un profilo laterale, che saranno soggetti ad un miglioramento dopo che avrò ricevuto più dettagli e dati migliori dagli antropologi forensi specializzati nel campo delle estreme deformazioni craniche. Il cranio del "bambino stellare" è così deformato o mutato, che le porzioni temporali del teschio guardano all'esterno, invece che verso i lati e i canali auditivi sono spostati così indietro rispetto alla porzione inferiore del cranio che la posizione dell'orecchio mi è stata quasi impossibile da risolvere (dato che sembra sovrapporsi con la linea della mandibola). La quasi perfetta simmetria della deformità del cranio (di 1600 centimetri cubi) è così precisa da risultare pressoché incredibile, come il salto di quasi 200cc. della capacità del cranio di un bambino medio, presumibilmente di 5 anni (gli umani adulti hanno una media che va dai 1400 ai 1450 cc). L'idrocefalia (acqua nel cervello) ed una serie di altre deformità del cranio di origine patologica sono generalmente asimmetriche, causando gonfiori e strane forme da una parte o da un'altra. Il teschio del "bambino stellare" presenta anche una struttura più leggera rispetto a quello che sarebbe normale per ossa craniche di tali dimensioni. Il quasi "assorbimento" della protuberanza occipitale esterna del cranio sfida ogni spiegazione. In qualità di artista forense con l'hobby dell'antropologia forense, non ho mai visto un teschio come questo.

Un reperto sconvolgente
Credo quella della mutazione genetica o patologica una spiegazione più probabile rispetto a un'origine extraterrestre, ma le deformità o mutazioni sono così profonde che se il "bambino stellare" non è un ibrido umano alieno, si rivelerebbe uno dei reperti patologici o antropologici più sconvolgenti mai portati all'attenzione del pubblico. Per via del restringersi dei punti di attacco dei suoi muscoli portanti, riteniamo che il collo del "bambino stellare" fosse fragile e dovesse essere sostenuto, quando era in piedi o giocava, forse con un collare cervicale intessuto con filamenti vegetali e ramoscelli rigidi, ma flessibili. Ci domandiamo come il bambino potesse inghiottire e respirare con un collo di larghezza così limitata. Le suture sagittali suggeriscono invece una buona nutrizione, e i pochi denti una masticazione ottimale. Per Lloyd Pye, il possessore dei crani, e per quanti di noi siano stati ammessi nella sua squadra investigativa, il coinvolgimento in questa ricerca sarà gratificante anche per gli anni a venire.
Sia che una strana serie di difetti "cefalici" di nascita, o cromosomici, rappresenti un tentativo della natura di creare una nuova specie, o che si tratti di un ibrido umano/alieno, questo reperto rimane comunque prezioso. I prossimi test dell'mt DNA (mitocondriale) e del DNA regolare, della datazione al carbonio, dimostreranno ciò che al momento possiamo solo presupporre: che il teschio femminile sia veramente quello della madre del reperto noto come "Star Child" e che lo Star Child sia completamente umano.

Lo Starchild Project
In seno alla comunità ufologica molti organismi d'informazione hanno riportato su Internet la storia e l'indirizzo del sito web: www.starchildproject.com con gli aggiornamenti sulle ricerche. Lo scorso 28 Aprile Lloyd ha raggiunto in volo San Diego e ha riportato i reperti a Monarch Beach (Dana Point), in California. Ce ne siamo occupati per tre giorni. Il mio lavoro in qualità di artista forense non era determinare le origini dei crani o persino delle specie. Non ero pagato per verificare vecchie storie su a chi appartenessero i reperti, né la storia originale della ragazza che sosteneva di averli trovati oltre 70 anni fa. Risultava solo che i teschi rappresentavano quanto restava degli scheletri in seguito alla loro erosione causata da un'alIuvione. il resto, si deve presumere, è andato perso per sempre. Dovevo quindi solo ricostruire al meglio la fisionomia dei due individui, in buone condizioni. Non posso confermare le origini dei reperti e i risultati medici e le opinioni che mi sono stati trasmessi, al di là delle informazioni fornitemi da Lloyd, divulgati anche sul sito web dello Starchild Project. Posso confermare di avere analizzato a lungo entrambi i reperti, rilevandone che erano formati di ossa vere, assolutamente non artificiali, fabbricate o false. Non erano un effetto speciale né uno stampo, ma ossa autentiche calcificate, con un rivestimento di vernice applicato da lungo tempo ed erano state esposte a stagno o ad una sostanza carica di ferro, poiché, sulla struttura inferiore del cranio del bambino c'erano diverse chiazze anomale. Si è avanzata l'ipotesi che la donna adulta fosse morta nella palude dopo aver seppellito il bambino. Lo scheletro del bambino fu descritto 70 anni fa da terze persone come "molto sfigurato con una testa sproporzionatamente grande". Mi ha molto sorpreso la grande leggerezza e lo spessore osseo da avifauna (uccelli N.d.R.) delle sezioni craniali. E nel contempo la sua apparenza robusta e sano, soprattutto intorno alle suture, denotando nel complesso uno stato, in punto di morte, di buona salute.
Abbiamo ottenuto completa documentazione fotografica dei teschi, il lavoro artistico e i luoghi delle ricerche composite, e abbiamo distribuito tutti i dati disponibili. Se il test del DNA dovesse dimostrare una paternità diversa da quella dell'Homo sapiens sapiens, e da questo dovesse risultare qualche presa di posizione "ufficiale", sarà stata già diffusa la prova che i reperti sono autentici.

Nota:
Nello scorso numero di Dossier Alieni si è parlato dello scheletro attribuito ad un essere precipitato ad Aurora ed alle analisi sul reperto da Walt Andrus del MUFON. Stando alla maggioranza dei ricercatori da noi interpellati fra i quali Antonio Huneeus e Micbael Hesemann - il reperto in questione è un falso. Diverso, invece, il parere scientifico sul teschio dello Star Child di Chihuahua: il reperto è ritenuto autentico e di natura ancora imprecisata.

Chi è William L. McDonald
McDonald collabora con la squadra omicidi dei Dipartimento di Polizia di Los Angeles e vari dipartimenti degli sceriffi e di polizia della costa dei Pacifico e con le comunità dei Deserto a Sud-Ovest, dove si reca abitualmente per realizzare identikit in casi di reati di violenza contro le persone ed omicidio. Collabora, per conto dei Dipartimento di Polizia di Los Angeles, con organi di stampa ed emittenti TV. Fra i casi più noti a cui ha lavorato, quello reso noto da News of the Worid di Rupert Murdock all'inizio dei 1997, in cui fu coinvolto il cantante Michael Jackson, per stabilire la paternità di un bambino. Il 18 Luglio 1997, sempre per il Dipartimento di Polizia di los Angeles, ha realizzato per l'edizione mattutina di Eyewitness News della ABC, un identikit facciale di Andrew Cunanan, sospettato dell'omicidio di Gianni Versace.

Fonte: www.edicolaweb.net/da190601.htm
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