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ricerca del dottor iorio sulla possibilità dell'esistenza di nemesis

Ultimo Aggiornamento: 05/03/2011 18:29
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06/08/2010 01:05

L'esistenza di Nemesis secondo il Dr. Lorenzo Iorio PDF Stampa E-mail
Scritto da Sirius_Cily

Uno degli ultimi interessanti contributi teorici sulla reale possibilità che Nemesis possa esitere, è giunta l'anno passato dal Dr. Lorenzo Iorio, un fisico italiano, attivo nel campo della fisica gravitazionale.

Per chi non conoscesse questa illustre e giovane figura di spicco della ricerca italiana, Lorenzo Iorio è innanzitutto persona cordialissima e assai disponibile, che ha sempre dimostrato una umiltà e una apertura di vedute che sono cosa rara e segno indistinto del suo naturale talento di ricercatore, ormai di fama internazionale. Prima di addentrarci nella sua visione teorica su Nemesis, è doveroso, vista anche la connazionalità, introdurre una sua breve biografia, anche perché sono certo, sarà un nome, che sentiremo molto nei prossimi anni.

Nato a Bari nel 1971. Ha conseguito la laurea summa cum laude in Fisica presso l'Università di Bari nel luglio 1997 con una tesi in fisica delle particelle sulla violazione della simmetria CP nel sistema dei mesoni B. Successivamente, si trasferì al campo della fisica gravitazionale in cui è attualmente attivo. Dr. Iorio ha discusso la sua tesi di dottorato nel 2001 presso l'Università di Bari, sulle prove tecniche telaio e trascinando con i satelliti LAGEOS. L. Iorio ha avuto una associazione scientifica con l'Institue Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Sezione di Pisa fino al 2009 e dal 2007 ha posizione permanente al MIUR Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

La sua attività di ricerca riguarda la teoria / esperimento di interfaccia-osservazione nella relatività generale e della gravitazione, con particolare attenzione per le prove generali di gravitomagnetismo relativistico (ossia quei fenomeni gravitazionali che, nel debole campo sembrano linearizzati dell'elettromagnetismo di Maxwell) e modelli modificati di gravità con gli organismi naturali e artificiali nel Sistema Solare e di altri sistemi stellari e astrofisica.

Il Dr. Iorio ha pubblicato oltre 120 lavori in riviste internazionali peer-reviewed, contributi diversi atti di congressi internazionali, ha invitato diversi capitoli di libri a cura, e un libro curato. Alcuni articoli di lui attirato l'attenzione di riviste scientifiche internazionali come New Scientist, Scientific American, GEO Magazin, Welt der Physik. Ha partecipato a numerose conferenze internazionali, workshop e scuole come relatore invitato. Dr. Iorio ha agito come un arbitro per le istituzioni internazionali come l'Agenzia spaziale europea (ESA), l'ex fisica delle particelle e astronomia Research Council (PPARC), il ceco Science Foundation (GA CR). Ha anche ricevuto un invito, a nome della Royal Swedish Academy of Sciences di nominare un candidato per il Premio Crafoord 2006, il premio più prestigioso nel campo della geologia. Richiesto come supervisore della loro attività di dottorato di ricerca da diversi studenti stranieri, il dottor Iorio è Associated Editor del comitato editoriale di The Open Astronomy Journal, pubblicato da Bentham Open Access, e agisce come referee per numerose riviste internazionali peer-reviewed. Attualmente è Fellow della Royal Astronomical Society (RAS) e della Società Italiana di Fisica (Società Italiana di Fisica, SIF), è stato borsista dell'Associazione Americana per l'Avanzamento della Scienza (AAAS). Il dottor Iorio è stato il destinatario di un premio dalla SIF nel 2003 per la sua attività scientifica, e ha ricevuto un premio dalla Volta Centro Internazionale per l'astronomia nel 2006.

Abbiamo di fronte un vero e proprio scienziato di fama internazione quindi.
Come solo alcuni sanno osare, ha tentato di decifrare nell'alchimia dei misteri e delle anomalie del nostro Sistema Solare, la possibilità che Nemesis possa esistere, ricercando con ostinazione le possibili prove.



NEMESIS DI IORIO

Il Sole, potrebbe avere una stella compagna o un massiccio pianeta ancora ignoto ai suoi remoti confini esterni?
E' questo il quesito che Iorio affronta nel suo studio intitolato "Constraints on planet X/ Nemesis from Solar System's inner dynamics", iniettando nuova linfa vitale al lungo dibattito sulla questione, iniziato ormai quasi un secolo fa.

Il primo ad accorgersi delle tante anomalie presenti nella meccanica del nostro Sistema Solare fu l'astronomo P.Lowell nel 1915, che ipotizzò la presenza di Planet X per spiegare le incongruenze dell'orbita di Urano. I suoi studi portarono alla scoperta di Plutone, ma era evidente che i conti non quadravano ugualmente. La massa di Plutone era cosi bassa da non poter minimamente influire sull'orbita di Urano.
A spiegare questo mistero fu Standish nel 1993 che imputò la colpa ad una errata valutazione dello 0,5% della massa di Nettuno.
Ma spiegato uno dei misteri ne rimanevano altri insoluti come le estinzioni di massa terrestri appurate dalle analisi stratigrafiche del terreno (Alvarez), spiegabili solo con degli impatti cometari ogni 26 milioni di anni.

Secondo il celebre astrofisico statunitense Richard Muller, la causa era proprio Planet X, che soprannominò Nemesis, dal nome della divinità greca della sventura, il quale avvicinandosi alla nube di Oort, spingerebbe verso l'interno pericolose comete che poi, alcune di esse, finirebbero per schiantarsi sulla Terra.
Dai primi anni '80 in poi, numerosi astrofisici si sono "dilettati" nella stesura di modelli teorici per scoprire massa, dimensione, natura e posizione di Nemesis, sulla falsa riga di Muller.
Brunini e Mekita proposero ad esempio nel 2002 la presenza di un oggetto del diametro di Marte alle 60 UA dal Sole, per giustificare l'anomala distribuzione tra gli Oggetti Trans Nettuniani (TNOs).
Nel 2008, Iorio ci ricorda poi che Lykawka & Tadashi proposero un corpo X come la Terra, tra le 100 e le 170 UA per spiegare l'architettura della fascia di Edgeworth-Kuiper.

Vorrei aggiungere che questi sono solo alcuni esempi, che cercheremo di trattare tutti nei prossimi mesi, ma gli articoli riguardo a ipotesi su corpi X sono innumerevoli e tutti meritevoli di approfondimento.
Non va dimenticato in tal senso l'apporto dei colleghi Matese e Whitmire, che tra i tanti hanno proposto le teorie piu eleganti in merito alle docce cometarie periodiche imputate a Nemesis.

Lo stesso Iorio ricorda che il dibattito sulla natura di Planet X, ha avuto almeno due identikit principali: una piccola stella nana rossa (Muller) o una grossa nana bruna (Matese, Whitmire, Jackson e molti altri).
Nel suo studio, Iorio, considera differenti tipologie di corpi orbitanti in uno spazio che va da 0,4 a 1,5 UA con lo stesso approccio seguito da Khriplovich e Pitjeva (2006) e Khriplovich (2007), per indagare sulla densita della materia oscura nel Sistema Solare.
Nei vari punti del modello, Iorio affronta alcune questioni fondamentali sulla sua teoria, indagando il tipo di accelerazione impartita da un corpo X distante su un pianeta interno P con la stima della precessione al perielio su un'orbita completa di P.
Inoltre vengono discusse le possibili distanze del corpo X in cui esso potrebbe esistere in base alla sua massa, vero e proprio nucleo focale dell'intero studio.
Viene accennato al fallito tentativo del telescopio IRAS di individuare Planet X, presumibilmente a causa della sua bassa sensibilità e anche se non lo si nomina crediamo che anche il Dr. Iorio sarà in trepida attesa per le analisi del favoloso lavoro che ha fatto WISE, l'ultimo global all-sky survey della NASA.



I risultati parlano chiari. Un corpo X delle dimensioni di Marte, potrebbe facilmente esistere senza interagire in modo negativo con il Sistema Solare interno, a non meno di 70-85 UA, mentre un corpo come la Terra a non meno di 147 -175 UA, un corpo come Giove a non meno di 1000-1200 UA, una ipotetica nana bruna (80 masse gioviane) sarebbe a non meno di 4000-5170 UA, una nana rossa a non meno di 8113-9524 UA e un oggetto di massa come il Sole potrebbe infine esistere a non meno di 10222-12000 UA

I suoi risultati sono degni di indagine e sicuramente il telescopio WISE presto svelerà l'arcano e anche il Dr. Iorio potrebbe entrare nella storia della fisica planetaria, come grande sostenitore di quella stella oscura, che è il pomo della discordia tra gli astronomi.


Iorio web page:

digilander.libero.it/lorri/index.htm


Fonti dell'articolo:

Mon.Not.Roy.Astron.Soc.400:

346-353,2009, doi: 10.1111/j.1365-2966.2009.15458.x dx.doi.org/10.1111/j.1365-2966.2009.15458.x


Open Astron.J.3: 1-6, 2010, doi: 10.2174/1874381101003010001

dx.doi.org/10.2174/187438110100301000


Constraints on X and KBO's mass from planetary dynamics, relazione tenuta presso COSPAR-10, 38th scientific assembly, Bremen, Germany,18-25 July 2010.

miur.academia.edu/documents/0117/5554/B04_0024_10.pdf


Tratto da:

nemsisprojectresearch.blogspot.com/2010/07/nemesis-il-contributo-teorico-del...
[SM=g27987]
buona lettura
gianni maltoni
SOCIO C.U.N. romagna
07/08/2010 10:22

mi piacerebbe capire in questo articolo dove finisce il lavoro di Iorio e dove iniziano i commenti inutili e sbagliati del blogger di turno.
Dire che

"Ma spiegato uno dei misteri ne rimanevano altri insoluti come le estinzioni di massa terrestri appurate dalle analisi stratigrafiche del terreno (Alvarez), spiegabili solo con degli impatti cometari ogni 26 milioni di anni."

è sbagliatissimo, per esempio, visto che le estinzioni di massa non sono in alcun modo legate a un periodo di 26 milioni di anni...

Per il resto le considerazioni gravitazionali sono corrette; è una discussione in atto da moltissimo tempo quella sul pianeta X (o nana bruna che sia).
[Modificato da andrea_ch 07/08/2010 10:24]
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07/08/2010 15:28

re
andrea io ho solo riportato l'articolo preso dal forum 2012,che come già è stato detto è molto controverso come sito
però dato che c'è uno studio italiano e scientifico sull'argomento, mi pareva interessante evidenziarlo,visto che noi si cerca sempre di supportare e stimolare le discussioni con fatti concreti e non con fuffa.....
magari proprio qui si può dividere nell'articolo cosa è buono da quello che non lo è
mi pare che ci si aspetti molto ultimamente dal nuovo telescopio wise no??anche da esponenti della NASA stessi....
auguriamoci che se ci sono verità anche scomode,non vengano anche in questo caso occultate.....
in questo senso anche nell'ultimo numero del notiziario c'è un copioso articolo di cristoforo barbato sul dossier muroc,dove c'è anche una parte che riguarda l'avvicinamento di un corpo celeste al sistema solare.......
dato che il nostro buon dottor pattera è lui stesso un sostenitore della teoria del pianeta x o nana bruna che sia,e credo che anche altri esponenti del cun siano possibilisti a tale proposito,anche se molto cauti,credo che si debba continure a mantenere occhi e orecchie aperti su questo argomento.....
per me qualcosa di vero c'è,anche se ancora non ho capito bene quanto e cosa ci sia sotto.......
gianni maltoni
SOCIO C.U.N. romagna
07/08/2010 16:50

mi sembra di ricordare che le stelle singole come il Sole, sono piuttosto rare.
La maggior parte di esse nasce in compagnia di altre stelle anche di nane brune - se la stella principale usa tutto il gas presente e non ne lascia per l'altra che non riesce ad "accendersi" a dovere.
Se anche il nostro Sole avesse una compagna, non ci sarebbe nulla di sovrannaturale anzi: visto che la vita sulla Terra c'è, se la Terra orbitasse intorno a un astro che ha una compagna, renderebbe più probabile che anche intorno ad altre famiglie di stelle potrebbe essersi sviluppata la vita.

E' chiaro che l'eventuale nana bruna del nostro sistema è ininfluente sull'abitabilità della Terra (non riusciamo neanche a vederla!).
Altro discorso sarebbe da fare nel caso in cui un altro sole orbitasse intorno a una stella a distanza ravvicinata.

@Malto1971@: non mi sembra cmq che Andrea_ch ce l'abbia con te. [SM=g27988]
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08/08/2010 13:28

re
ma assolutamente [SM=g27987]
ho anche la sua amicizia su facebook!!! [SM=g27987]
non era la mia una risposta provocatoria anzi
gianni maltoni
SOCIO C.U.N. romagna
09/08/2010 09:35

ciao [SM=g27985]
Scusate... mi ero un attimo astratto in questi giorni, ma tranquilli, non ce l'ho con nessuno tranne con chi fa dei gran minestroni nello scrivere gli articoli [SM=g27988], quindi mi scuso di cuore se ho dato l'impressione sbagliata.

Il punto è che a volte si leggono delle castronerie senza senso!
Per es. sui pianeti extrasolari di tipo terrestre che sono stati individuati, circa 100 su 1000 stelle analizzate, alcuni articoli riportavano le giuste stime, ovvero di un centinaio di milioni di pianeti di tipo terrestre "previsti" nella Via Lattea, altri parlavano di 100 pianeti di tipo terrestre in tutta la nostra Galassia.
Insomma, chi scrive questi articoli dovrebbe quanto meno usare un po' di raziocinio, non sempre è cosi e bisogna filtrare [SM=g27988]

Pertanto quello che dice Iorio è molto sensato da un punto di vista astronomico, da Wise ci si aspetta moltissimo anche perchè è uno strumento estremamente preciso e ci sorprenderà di sicuro.
Molte altre cose sono purtroppo fuffa, in particolare quella che le estinzioni di massa sono legate a meteoriti che impattano la terra ogni 26 milioni di anni non sta proprio in piedi [SM=g27996]

Buon lunedi e buone vacanze a chi le sta facendo [SM=g27988]
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25/09/2010 01:38

aggiornamento sugli studi del dott iorio
Relazione del dottor Iorio su Nibiru

In questa recente relazione di Iorio, viene analizzata scientificamente l'ipotesi che, un corpo estraneo al Sistema Solare, possa nei prossimi due anni impattare con la Terra o comunque raggiungere il centro del Sistema Solare a meno di 1 UA dal Sole. Lo studio è espressamente votato a fare definitivamente chiarezza sulle infondate ipotesi catastrofiste, messe in rete e sulla stampa, relative all'evento del 21 dicembre 2012.

Grazie a questo corposo adattamento e semplificazione del suo rigoroso lavoro matematico, cercheremo di capire perché un evento del genere non si verificherà.

"E' plausibile aspettarsi un incontro ravvicinato della Terra con un oggetto astronomico sconosciuto nei pochi anni successivi? si è chiesto il Dot. Iorio.

"A tal proposito abbiamo analiticamente e numericamente indagato sulla possibilità che un corpo planetario X non ancora scoperto, muovendosi lungo una traiettoria iperbolica aperta non legata al Sistema Solare, possa penetrare nelle sue regioni più interne da qui a pochi anni, ponendo una minaccia per la Terra.

Utilizzando come posizione iniziale per X il limite inferiore della sua distanza, ottenuto in modo dinamico dalle perturbazioni gravitazionali indotte da esso sul moto orbitale dei pianeti del Sistema Solare, risulta che, al fine di raggiungere l'orbita della Terra nei prossimi 2 anni, X dovrebbe muoversi ad una velocità v altamente irrealistica, indipendentemente dalla massa M di X.
Ad esempio, assumendo per esso massa solare (M X = M ⊙ ) o una massa tipica di una nana bruna (M X = 80m Jup ), supposta ora a non meno di d X = 11-6 UAE (1 UAE = 1000 astronomico unità), v sarebbe rispettivamente dell'ordine del 6-10% e del 3-5% della velocità della luce c.
Assumendo una distanza odierna di X maggiore, sulla base della mancanza diretta di evidenze osservative di origine elettromagnetica per esso, la sua velocità sarebbe ancora più alta. Invece, i più veloci oggetti massivi solitari conosciuti finora, come le stelle iperveloci (HVSs) o resti di supernova (SRS), viaggiano a v ≈ 0,002-0.005c, avendo acquisito tali grande velocità in alcuni dei più violenti fenomeni astrofisici come le interazioni con i buchi neri supermassicci galattici e le esplosioni di supernova. Risulta che l'orbita della Terra non sarebbe macroscopicamente modificata in un passaggio ravvicinato (0,2 UA) di un oggetto X ultraveloce nei prossimi 2 anni. Al contrario, il nostro pianeta sarebbe scagliato nello spazio se un corpo X giungesse a 1 ua muovendosi con v / c = 10 -4 . D'altra parte, ciò implica che una tale corpo X dovrebbe essere ora a soli 20-30 au, contrariamente a tutte le osservazioni dirette e indirette."

Il testo scientifico prende ad esame gli eventuali oggetti superveloci capaci di poter raggiungere allo stato dei fatti, la Terra, nel più breve tempo possibile:

"Recentemente sono stati scoperti vari corpi liberi in viaggio nello spazio interstellare nella Via Lattea con velocità più grande dell'0,1% dellla velocità della luce. (Brown et al. 2005; Edelmann et al. 2005; Hirsch et al. 2005; Brown et al. 2006a, b, 2007a, b; Heber et al. 2008; Brown et al. 2009; Tillich et al. 2009; Brown et al. 2010; Irrgang et al. 2010). Si tratta delle cosiddette stelle iperveloci (HVSs), la cui esistenza, è causata dai Massive Black Hole (MBH) che sono presenti nel centro della Galassia (G Hez et al. 2008; et al Gillessen. 2009), già previste da da Hills (1988).

I meccanismi gravitazionali e di espulsione sulla base di reciproche interazioni dei sistemi binari con il MBH, sono stati proposti da H mali (1988) e Yu & Tremaine ( 2003). I tassi di creazione conseguenti di HVS sarebbero dell'ordine di 10 -3 - 10 -4 anni -1 ( Perets et a l. 2007; Yu & Tremaine 2003). Circa 10 3 HVSs possono esistere all'interno del cerchio solare Galattico (Yu & Tremaine 2003).

Contrariamente a quelle stelle di neutroni che presentano elevati moti propri, che sono resti di supernova (SRS), gli HVSs noti sono per lo più stelle della sequenza principale di tipo B. Lo studio di Brown ha rivelato le prime convincenti prove che questi HVSs effettivamente provengono dal centro della Galassia. Tutte gli HVSs conosciuti sono a circa a 50 kpc e non sono legati con la Galassia.

Un'altra classe di singoli oggetti astrofisici che si muovono ad altissima velocità, non correlati ai HVSs, è rappresentata da quelle stelle di neutroni che sono i resti asimmetrici di esplosioni di nuclei collassati di supernovae (Burrows 2000). Le loro estreme velocità sono molto probabilmente da attribuire alla spinta (Fryer 2004) ricevuta in una sorta di singolare deflagrazione . Misurando gli spostamenti delle pulsar giovani si è dedotto che le pulsar hanno velocità di 500 km s -1 , E che v velocità ≳ 2000 km s -1 può essere possibile. Attualmente, il record appartiene alla stella di neutroni RX-radio J0822 - 4300, che si muove a una velocità record di 1570 km s -1 = Au yr 331,191 -1 = 0.0052c ad una distanza di 7000 lyr = 4 × 10 8 au, misurato nel 2007 dal Chandra X-ray Observatory ( Winkler e Petre 2007).


Si pensa che siano stati prodotti in una esplosione asimmetrica. Infatti, se l'esplosione di una stella progenitrice espelle preferenzialmente in una direzione- zione, il nucleo compatto ricula nella direzione opposta a causa della quantità di moto conservato." Iorio non esclude nemmeno l'analisi fisica delle nane brune, che da molti sono ipotizzate come presenti anche nel vicino orto spaziale del Sistems Solare:

"Singoli oggetti substellari che possono avere minori velocità di circa un ordine di magnitudine (v ≈ 10 -4 c), sono le nane brune.

Si tratta di oggetti astrofisici con massa di M ≈ 0.04 - 0.09M ⊙ = 41 - 94m Jup incapaci di sostenere la fusione dell'idrogeno nei loro nuclei e di conseguenza, è molto difficile individuarli, poiché la maggior parte dell'energia della contrazione gravitazionale è irradiata entro 10 8 anni, lasciando solo una luninosità residua molto bassa. Dopo che la loro esistenza è stata postulata per la prima volta b y Kumar (1963) e Hayashi e Nakano ( 1963), la prima nana bruna scoperta è stata Gl 229b ( Nakajima et al . 1995), con una massa M = 20 - 50 metri Jup .

Dopo l'avvento di indagini su vasta scala nel vicino infrarosso (IR) sono state scoperte centinaia di nane brune (K irkpatrick 2005).

In realtà la più piccola nana bruna, con M <20m Jup, (Lodieu et al . 2007) nel 2005 al Luhman et al. (2005) scoperta è Cha 110.913-773.444. Ha massa planetaria M = 8m Jup , che è ben all'interno della gamma di massa dei pianeti extrasolari (M ≲ 15m Jup ). Un piccolo corpo, anche, di nome rho OPH 4.450 con M = 2 - 3 m Jup , è stata recentemente scoperta da Marsh et al. (2010)." Non viene nemmeno scartata l'ipotesi di eventuali pianeti erranti, non legati cioè gravitazionslmente a nessuna stella: "Per quanto riguarda l'esistenza di pianeti fluttuati, Stevenson (1999) ha rilevato che, in determinate circostanze, corpi solidi di dimensioni come la Terra vagano nello spazio interstellare dopo essere stati espulsi durante la loro formazione in sistemi stellari. Anche in questo caso a seguito di tre corpi interazioni con Giove giganti gassosi, DEBES & Sigurdsson (2007) hanno recentemente dimostrato che durante la formazione del pianeta, una frazione non trascurabile di pianeti terrestri con compagni lunari sarebbero probabilmente espulsi nello spazio interstellare. Al momento pianeti di tal genere non sono ancora stati rilevati. La possibilità di indagare con le tecniche di prossima generazione permetterà questa ricerca (Bennett & Rhie 2002)." Iorio quindi inizia a trarre le logiche conclusioni: "Esistono dunque alcuni oggetti astronomici in solitario viaggio, ancora inosservati per qualche motivo, che potrebbero colpire la Terra in un arco temporale di pochi anni?

In considerazione della crescente attenzione che una tale possibilità potrebbe davvero verificarsi il 21 Dicembre 2012, il presente studio ha anche scopo educativo, contribuendo, si spera, a dissipare alcune paure indotte solo per amore di guadagno indiscriminato. [...]

"Di recente, il telescopio ad infrarossi della NASA WISE sta passando in rassegna l'intero cielo in mid-IR con maggiore sensibilità di gran lunga rispetto a qualsiasi precedente sondaggio effettuato, come, ad esempio, quella eseguito dall'Infrared Astronomical Satellite (IRAS).

Tra gli obiettivi scientifici di WISE c'è anche l'individuazione di una solitaria nana bruna e organismi planetari nelle vicinanze del sistema solare. WISE dovrebbe essere in grado di rivelare l'esistenza di un corpo con la massa di Giove in 6 63 UAE = 0.3 pc = 1 lyr, mentre una nana bruna con M X = 2-3m Jup sarebbe rilevabile fino a 412-618 UAE = 2-3 pc = 70-10 lyr. Inoltre, WISE potrebbe trovare un oggetto di dimensioni oltre Nettuno a 700 UA."

"È possibile fare ipotesi ragionevoli sulla plausibilità che un oggetto ipotetico X si stia dirigendo verso il nostro pianeta."

Per essere più precisi, se il corpo X sia un oggetto con la massa del Sole dovrebbe viaggiare ad una elevata velocità inverosimile (v ≈ 0.06 - 0.1C) per raggiungere la nostra orbita in pochi anni da oggi. [...] ...tenuto ovviamente conto del fatto che, dopo tutto, una stella barionica avrebbe dovuto essere facilmente individuata se fosse in avvicinamento.

Può essere interessante notare che, viaggiando a v = 0,002 - 0.005c, un corpo di dimensioni X impiegherebbe 300-800 anni per raggiungere l'orbita a 100 kua da noi, mentre 40-90 anni sarebbero richiesti se fosse a soli 12 kua.

Per inciso, il buco nero più vicino finora scoperto la cui distanza è stata direttamente misurata dalla sua parallasse utilizzando le osservazioni del VLBI, è a circa 2 kpc = 4 × 10 8 Au ( Miller-Jones et al . 2009).

Un altro vicino buco nero è V4641 Sgr ( Orosz et al. 2001), a circa 7-12 kpc. La Figura 2 mostra il caso di una nana bruna con M = 80m Jup d X = 5.2 UAE ( Iorio 2009) .

Anche l'ipotesi nana bruna appare come uno scenario altamente improbabile [...] perché la loro velocità nell'ordine di v ≈ 100 km s -1 = 3 × 10 -4 c (Faherty et al . 2009) [...] impiegherebbe 1-3 mila anni per raggiungere l'orbita terrestre.

Anche il caso di una presunta collisione di un corpo X con massa uguale alla Terra è improbabile [...] nei prossimi anni [...]
Tutte le traiettorie del corpo X necessarie a raggiungere distanze eliocentriche di circa 1 UA nei prossimi 2 anni sarebbero quindi irrealistiche.

L'inclusione dei pianeti maggiori del sistema solare non causano alterazioni notevoli a tale immagine. Al contrario, dalla nostra analisi numerica si scopre che il passaggio ipotetico di tale organo veloce X non falserebbe le orbite dei pianeti considerati, in particolare della Terra. Invece, una minore velocità di X avrebbe indotto cambiamenti macroscopicamente evidenti per l'orbita della Terra scagliandola via da quella attuale."

Considerazioni

Dall'estratto dell'articolo del Dott. Iorio, si evince che un corpo estraneo dalle dimensioni del Sole a quelle della Terra, non può raggiungiure il nostro pianeta nei prossimi anni senza che fosse già stato avvistato. La possibiltà è esclusa anche prendendo in considerazione gli esotici corpi sub stellari di recente scoperti e i misconosciuti pianeti erranti, la cui presenza è teoricamente possibile non si avvale di riferimenti scientifici che lo confermano.

Questo studio non smentisce di contro, che nei milioni di anni futuri, non possa accadere che un evento eccezionale possa interessare il nostro Sistema Solare, anche se si tratterebbe statisticamente di un fatto anomalo e inconsueto, considerando che siamo posti in una zona della Galassia relativamente tranquilla e avulsa da eventi catastrofici o da oggetti la cui presenza sarebbe devastante per gli equilibri gravitazionali di stelle, pianeti e della stessa vita, di cui noi siamo testimoni viventi.

Con questo studio si chiude definitivamente, ammesso che per qualcuno ce ne fosse ancora bisogno, la buffonata "apocalisse 2012", dovuta al passaggio nel Sistema Solare Interno nei prossimi anni, di "Nibiru", di "Nemesis" o di altri fantomatici corpi erranti.

Un ringraziamento personale al Dott. Iorio per il suo costante e incessante interesse su Nemesis e per aver contribuito con questo studio a smentire una delle più colossali bufale astronomiche di tutti i tempi.

A cura di Arthur McPaul

Fonti:

"http://arxiv.org/abs/1009.1374"
nemsisprojectresearch.blogspot.com/2010/09/nessun-nibiru-nel-2012-iorio-mette...
gianni maltoni
SOCIO C.U.N. romagna
05/03/2011 18:29


Con questo studio si chiude definitivamente, ammesso che per qualcuno ce ne fosse ancora bisogno, la buffonata "apocalisse 2012", dovuta al passaggio nel Sistema Solare Interno nei prossimi anni, di "Nibiru", di "Nemesis" o di altri fantomatici corpi erranti.



Oh, finalmente!

Sia lode a te, Malto1971@!
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