Commento di Roberto Pinotti
Il caso di Torino Caselle non è affatto riconducibile alle semplicistiche considerazioni di un ufofilo quale Bolognesi. Spiacente, ma il fatto che in TV un ufficiale si sia lasciato scappare, sulla base di quanto filtrato sui giornali, che il radar aveva visto qualcosa non equivale al fatto che l’A.M. abbia avallato le sue parole. L’intervento di un ufficiale NATO doveva poi essere per tutti una doccia fredda. E nei rapporti A.M. dovevano poi spiccare le valutazioni tecniche di un ufficiale superiore, Igino Gatti, tese a suggerire che una segnalazione radar può avere anche spiegazioni banali. E infatti l’A.M. si è ben guardata da confermare le parole del Col. Rubbi. Verba volant, scripta manent.
Solo che adesso il discorso è che i dati tecnici di cui ai rapporti agli atti presso il RGS smentiscono la cautela dell’A.M. imbeccata dalla NATO che allora prevalse e che anche noi (vedi il mio UFO LA CONGIURA DEL SILENZIO) constatammo avere prevalso. I radaristi di Caselle furono destinati per servizio altrove, infatti, proprio perché non confermassero anche loro quello che la NATO non voleva si confermasse. Solo che adesso il CUN sa come sono andate le cose, e che i dati radar del caso di Caselle sono atti a confermare e non a smentire. Dirlo oggi in un pu bblico congresso è il meno cghe si poteva fare, ed è tutt’altro che ovvio e banale. Solo che non tutti ci arrivano…
Aggiungo che fui uno dei primi ricercatori a indagare il caso di Caselle. Allegato alcune pagine del mio libro: UFO la congiura del silenzio e un articolo dell'epoca.