Dai Rete, comunque l'approccio alla Follieri non è che sia completamente da buttare... Diciamo che sono due facce della medaglia. Da un lato abbiamo la casistica nuda e cruda, che per quanto nebulosa e ricca di episodi dubbi o poco documentati, rappresenta comunque una quantità considerevole di infomazioni di cui è sicuramente indispensabile tenere conto. Dall'altro c'è il tentativo di esplorare le implicazioni e le connessioni tra questi fenomeni e la realtà che ci circonda. Ovviamente è un'impresa difficile e per non scadere nel demenziale o "new-age" va affrontata con prudenza e cautela adeguate, sicché difficilmente porterà a qualche risultato concreto. Tuttavia può offrire interessanti spunti di dibattito, e se l'obiettivo primario del saggio di Alessio Follieri era questo, direi che è riuscito nel suo intento, no?
Comunque vorrei riproporre ad Ufogroup la mia domanda di poco sopra:
perché arrivi a dire che se "si sostiene l'esistenza di una civiltà più evoluta, ma analoga alla nostra, questo vuol dire cadere in contraddizione con il concetto di traslazione spazio temporale"? L'unica cosa che non mi è chiara di tutto il discorso di Follieri, come ho scritto sopra, è questa idea che una civiltà come la nostra (anche se giustamente bisogna intendersi su cosa intendiamo con "come la nostra") non potrebbe mai superare i limiti del tempo e dello spazio viaggiando tra le stelle e le dimensioni... Ok, chiaramente non si tratta di semplici veicoli spaziali come li intendiamo noi, ma perché non potrebbero essere frutto di una tecnologia evolutasi dal nostro stesso piano, magari tramite un percorso diverso e un diverso approccio alla realtà? Cioè, quello che si sta dicendo è che noi in un futuro più o meno remoto non potremmo mai arrivare a questi risultati? Su una simile affermazione potrei non essere troppo d'accordo, ma magari sto travisando tutto...